html5-img
1 / 17

GIOCHI DI RELAZIONE E DI COOPERAZIONE

F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO. GIOCHI DI RELAZIONE E DI COOPERAZIONE. Martina Cavallari Psicologa ad indirizzo clinico. 1.

rafi
Download Presentation

GIOCHI DI RELAZIONE E DI COOPERAZIONE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO GIOCHI DI RELAZIONE E DI COOPERAZIONE Martina Cavallari Psicologa ad indirizzo clinico 1

  2. Molte ricerche hanno evidenziato il ruolo delle interazioni sociali tra bambini in età scuola dell’infanzia nello sviluppo delle conoscenze nei loro diversi aspetti (Musatti, 1986). I bambini attraverso le loro attività costruiscono la capacità di ragionamento e sviluppano le loro conoscenze. Questo sviluppo è un lungo processo che inizia alla nascita e continua oltre l'età adulta.

  3. F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO La dimensione individuale e la dimensione sociale 3

  4. Il sapere e il saperfaresi elaborano progressivamente nell'incontro dell'individuo con l'ambiente fisico e sociale, cioè attraverso le interazioni con gli oggetti e le persone che lo circondano. Gli scambi con l'ambiente permettono al bambino di consolidare il sapere già costruito o conducono a nuove conoscenze.

  5. Lo sviluppo del sapere e del saperfare si realizza nelle situazioni sociali indirette o nell'interazione diretta con gli adulti o con i coetanei, allo stesso livello di competenza. (peer to peer)

  6. L'attività cognitiva del bambino, sia che egli agisca individualmente oppure in gruppo con altri bambini, è inscritta in una dimensione sociale. La dimensione sociale riguarda realtà diverse: • scambi tra individui • rappresentazioni che implicano la storia e la cultura cui essi appartengono Inoltre, essa agisce a livelli diversi fornendo • la motivazione ad apprendere • il quadro di riferimento dell'attività e gli aiuti necessari allo sviluppo del bambino, (Beaudichon, Verba & Wynnikamen, 1988).

  7. Vygotsky e Bruner hanno sottolineato l'importanza delle relazioni asimmetriche nell'acquisizione delle conoscenze. Secondo questi autori ciò avviene attraverso la trasmissione di conoscenze tra un adulto competente ed un bambino non competente.

  8. Vi sono inoltre altre possibilità di progredire o ampliare il campo delle attività cognitive. Gli scambi con i coetanei apportano, al di là della dimensione socio- affettiva, informazioni diverse e costituiscono nuove esperienze derivanti dalla simmetria delle conoscenze e dalla possibilità di identificarsi con il partner.

  9. L'osservazione del comportamento spontaneo dei bambini in piccolo gruppo ha mostrato la ricchezza e la varietà degli scambi prima dei due anni. In questo tipo di situazione gli scambi tra bambini permettono loro di progredire nella costruzione di significati condivisi, nella conoscenza delle proprietà degli oggetti e nella padronanza (Verba, 1982; Stambak et al., 1983).

  10. F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO La cooperazione tra bambini 10

  11. Il bambino piccolo è motivato ad agire e a interagire con gli altri. Attività ed interazioni con gli altri si possono organizzare secondo diverse modalità Di conseguenza, le interazioni sociali che favoriscono il progredire delle attività in gruppo possono assumere diverse modalità.

  12. F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO Il giocare al far finta di… 12

  13. Per giocare in due o in più bambini è necessario coniugare • le capacità cognitive e socioaffettive dei partecipanti • il coinvolgimento attivo di ciascuno di essi al fine di una realizzazione comune, che risulta dalla coordinazione e dalla regolazione delle attività dei bambini. Coordinazione e dalla regolazione delle attività dei bambini sono centrate su: • elaborare una attività coerente dal punto di vista della finzione, che implichi da una parte trasformazioni simboliche, e dall'altra "idee" che si rifanno alla vita vissuta o all'immaginazione dei bambini • condividere l'attività ovvero tener conto del partner di gioco.

  14. Come in tutte le attività cooperative i partners • creano e mantengono un legame socio- affettivo, • si danno da fare per comprendersi (condividere i significati simbolici, le esperienze, le intenzioni) • si accordano (cercano un accordo e negoziano finché ci sono divergenze tra i loro punti di vista).

  15. F.I.S.M. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE ROVIGO Organizzazione interindividuale del gioco 15

  16. Dopo • un accordo sulla cooperazione, • un'azione o un enunciato può dare inizio al gioco. • La proposta può essere accettata completamente • o modificata per aggiustamenti progressivi; ma mano che il gioco prosegue ciascun bambino apporta • nuove idee che si concatenano tra loro.

  17. Significati simbolici sono attribuiti agli oggetti, alle persone e sono condivisi dai partners. Ma i significati, le idee proposte, i ruoli adottati, le attività dei partners possono far sorgere delle incomprensioni e/o dei disaccordi: essi sono allora negoziati (chiarificati, giustificati, argomentati per convincere l'altro) (Verba, 1985). Interessanti le componenti creative e sociali di qsta dinamica

More Related