1 / 35

Nonviolenze Carlo Schenone carlo@schenone

La nonviolenza come modalità della relazione interpersonale e come scelta individuale. Nonviolenza e disobbedienza civile (cenni storici) Carlo Schenone Educatore, docente Master sulla gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi all'Università di Pisa.

Download Presentation

Nonviolenze Carlo Schenone carlo@schenone

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La nonviolenza come modalità della relazione interpersonale e come scelta individuale.Nonviolenza e disobbedienza civile (cenni storici)Carlo SchenoneEducatore, docente Master sulla gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi all'Università di Pisa

  2. NonviolenzeCarlo Schenonecarlo@schenone.net

  3. Cos’è la nonviolenza? • nonviolenza come concetto positivo e non solo negazione di violenza • è teoria e pratica • non fugge il conflitto ma lo affronta • dinamica e processuale

  4. Esistono principi/leggi della nonviolenza? • ne esistono di universali o dipendono dall'approccio? • principi assoluti o relativi? • scelta di vita o strumento di lotta nei conflitti? • superamento o trasformazione dei conflitti?

  5. Ci sono diverse scuole di pensiero sulla NV? • gandhiana (M. Gandhi, G. Lanza del Vasto) • socialista e sindacale (R. Luxemburg) • evangelica (M.L. King, J.M. Muller) • anarchica • sociale (A. Capitini, G. La Pira, D. Dolci) • accademica (J. Galtung, T. Ebert, G. Salio) • eto-biologica (P. Patfoort) • pragmatica

  6. Quali sono i presupposti teorici e gli strumenti della NV? • diverse scuole diversi presupposti • diverse scuole diversi strumenti

  7. Quali sono i problemi della nonviolenza? • fattori che ostacolano la NV • l’ottusità, l'ignoranza, la corruzione • ci sono limiti alla ricerca di dialogo • dalla ricerca di dialogo all'azione, dalla ricerca di dialogo alla coscientizzazione • la ricerca del consenso non è sempre ineludibile • dal consenso alla testimonianza, dal consenso all'obiezione di coscienza • la NV può generare frustrazione • alimentare la speranza, irrobustire la pazienza, osservare i cambiamenti • la NV non risolve sempre i conflitti • riduce i danni e le sofferenze, riduce la ripresa del conflitto

  8. Perché scegliere la NV? • scelta etica • scelta strategica • scelta tattica

  9. Azione violenta Deterrenza distruttiva Cerca di far soffrire l’avversario Cerca di fare il maggior danno possibile all’avversario Ignora gli interessi dell’avversario e a volte l’avversario stesso Cerca di distruggere l’avversario Azione nonviolenta Deterrenza costruttiva Cerca di evitare la sofferenza a tutti Cerca di ridurre al minimo il danno per tutti Tiene conto dei bisogni dell’avversario e della sua esistenza Cerca di rendere possibile la coesistenza Azione

  10. I livelli di coinvolgimento • interiore • micro (interpersonale) • meso (sociale) • macro (internazionale)

  11. I livelli di azione della NV • L’azione quotidiana • E’ testimonianza e base di un processo collettivo • L’azione simbolica • Permette una presa di coscienza del conflitto. • Non ingaggia uno scontro. • L’azione diretta nonviolenta • Può essere una testimonianza importante. • Può venire da una obiezione di coscienza. • Può essere individuale. • La campagna nonviolenta • Ha un respiro sociale e politico. • Integra le prime nello spazio e nel tempo.

  12. Azione nonviolenta • Azione quotidiana • Cerca di riparare le ingiustizie dell’avversario • Acquisti, relazioni, impegni, lavoro • Azione simbolica • Cerca di far cambiare l’avversario • Manifestazioni, spettacoli, comunicazione • Azione diretta nonviolenta (ADN) • Cerca di costringere l’avversario a cambiare • Blocchi, occupazioni, disobbedienza civile, boicottaggi, sabotaggi • Strategia nonviolenta (progetto costruttivo) • Cerca di intervenire strutturalmente e culturalmente • Campagne (azioni coordinate), associazioni, coordinamenti

  13. Caratteristiche dell’azione Richiede il coinvolgimento personale Può coinvolge altri Può essere contro la volontà dell’avversario Può creare del danno economico e materiale all’avversario Può creare dolore alle persone fisicamente o psicologicamente violenta, diretta nv, simbolica, quotidiana violenta, diretta nv, simbolica violenta, diretta nv violenta (diretta nv) violenta

  14. Strategia Nonviolenta • Progetto costruttivo • Disponibilità al sacrificio • Rispetto della verità • Gradualità nei mezzi • Consenso consapevole

  15. Le fasi della strategia nonviolenta • analisi della situazione • preparazione • scelta dell'obiettivo • negoziato • terze parti • scadenze ed ultimatum • azione diretta nonviolenta • mantenimento dei risultati

  16. Dove trarre le risorse per riuscire ad essere nonviolenti? • dallo studio • dall'addestramento • dalla condivisione

  17. Quali sono gli aspetti che aiutano la NV? • aspetti del carattere • mitezza, pazienza, gratuità, coraggio, disposizione al dialogo, fiducia negli altri • aspetti del conflitto • desiderio di condivisione, rifiuto della menzogna, rispetto vicendevole, ridotto squilibrio tra le parti in conflitto, presenza di parti esterne

  18. Come alimentare la NV? • vivendola quotidianamente • comunicandola • educando

  19. Differenze di caratteristiche, idee, opinioni, punti di vista X Y contesto risposta aggressiva M squilibrio m La radice della violenza: il sistema M-m Giudizi di valore Potere Argomentazioni

  20. Nonviolenza e aggressività La parola deriva dal latino 'ad-gredior', faccio un passo avanti, mi affermo L’aggressività è un'energia di per sé neutrale, che è possibile trasformare. L’aggressività è la capacità di reagire, di affermare se stessi

  21. Fase visibile Fisica reazione  Uso di oggetti (es.armi)    soglia  Linguaggio verbale  Fase invisibile Psicologica verbale   La risposta M-m al conflitto a. ESCALATION energia verso la persona che ha causato la violenza incremento della violenza Chi si trova nella posizione m cerca di portarsi in M (non sullo stesso piano), l'altro però verrà a trovarsi in inferiorità e cercherà di riconquistare il terreno perduto e un po' di più Guerra aperta Contatto fisico Guerra economica Violenza strutturale Linguaggio del corpo

  22. • • • • reazione • • • • attacco Dirigente Comandante Lavoratore Soldato La risposta M-m al conflitto b. CATENA della violenza energia che si rivolge verso un terzo – propagazione della violenza b1. Catena non istituzionalizzata b2. Catena istituzionalizzata o gerarchica

  23. M m La risposta M-m al conflitto c. AUTODISTRUTTIVITA’ energia rivolta verso il soggetto stesso che la genera Non si è capaci di rivolgere all’esterno l’energia aggressiva e la si scarica contro sé stessi

  24. La risposta M-m al conflitto Come di solito si cerca di combattere la violenza? • intervenendo sul livello visibile pensando che se il conflitto rimane a livello invisibile va bene (sono giusto dei bisticci) • interrompendo o riducendo l’escalation : - dividendo fisicamente le parti (territori occupati in Palestina) - rimuovendo l’oggetto del contendere (datemi la palla così non litigate più) - penalizzando una delle parti per evitare che reagisca • eliminando fisicamente una delle parti in conflitto

  25. La risposta M-m al conflitto Le argomentazioni, i pretesti Ogni parte, per mettersi in posizione M, cerca, come può, tutti gli elementi che possono rafforzare il suo punto di vista attraverso: 1. argomentazioni positive: si mettono in evidenza gli aspetti positivi del proprio punto di vista 2. argomentazioni negativi: si mettono in evidenza gli aspetti negativi del punto di vista dell’altro 3. argomentazioni glorificatrici: si mettono in evidenza gli aspetti positivi di noi stessi 4. argomentazioni distruttive: si mettono in evidenza gli aspetti negativi dell’altro come persona

  26. M E E m La risposta E-E al conflitto Il modello E – E si fonda sui principi: • nessuno deve sottoporre a violenza, • nessuno deve accettare di essere sottoposto a violenza Obiettivo: • modificare il comportamento della parte che esercita la violenza • modificare il comportamento della parte che subisce la violenza

  27. La risposta E-E al conflitto Ricercare e comunicare i fondamenti I fondamenti sono i fattori che sostengono i punti di vista: sono le motivazioni, i valori, i bisogni, i timori che spingono le parti nei loro punto di vista. Sono soprattutto elementi che coinvolgono a livello emotivo. Sono le risposte alla catena di perché dei punti di vista. Prescindono dai giudizi di valore, non ci sono fondamenti più importanti o meno di altri. Spesso sono le motivazioni meno dicibili ma più concrete. Punto di vista: voglio che tu mi obbedisca Arg. pos.: se mi ubbidisci eviti di fare brutta figura Arg. neg.: quando fai di testa tua combini spesso guai Arg. glor.: io so educare le persone Arg. dist.: tu sei un ragazzo incapace a stare con gli altri Fondamento: ho paura che tu mi faccia fare brutta figura Abilità: comunicazione, ascolto

  28. F nonviolenza assoluta Triangolo della nonviolenza G H Ecompromesso B100% parte B Triangolo della violenza 50% Dscontro A100% parte A C C 50%

  29. Voglio l’arancia! Ad A serve la buccia e a B serve la polpa La buccia ad A e la polpa a B Tuttal’arancia a B Triangolo della nonviolenza 100% Triangolo della violenza Bisogni di B 50% Mezza arancia a testa Ad A un’arancia schiacciata e a B il succo sulle mani Niente ad A e a B Tutta l’arancia a A 50% Bisogni di A

  30. La risposta E-E al conflitto Creare una soluzione La soluzione che si creerà non deve essere confrontata con i punti di vista iniziali, il lavoro va svolto a livello più profondo, dei fondamenti. La soluzione non deve necessariamente soddisfare il 100% dei fondamenti di entrambe le parti (nonviolenza assoluta) ma può soddisfarne buona parte. Abilità: creatività

  31. La risposta E-E al conflitto • Si possono affrontare i propri conflitti o quelli altrui. • Coinvolgendo tutte le parti o solo alcune. • Si cercano i fondamenti delle parti in causa. • A prima vista trovare i propri fondamenti è facile ma in effetti di solito si trovano dei pretesti per giustificare il proprio punto di vista. • Cercare i fondamenti dell’avversario è difficile perché si ha paura di dargli ragione • Cercare i propri fondamenti può essere difficile perché può richiedere di accettare cose di sé che non si apprezzano • Dimenticate le ipotesi di partenza si cerca una nuova situazione che rispetti la maggior quantità di fondamenti trovati per tutte le parti.

  32. La risposta E-E al conflitto Punti di vista Pretesti Fondamenti

  33. La risposta E-E al conflitto Nuova proposta Fondamenti

  34. Bibliografia Pat Patfoort Costruire la Nonviolenza. Per una pedagogia dei conflitti. La Meridana Pat Patfoort Io voglio tu non vuoi. Manuale di educazione nonviolenta. Edizioni Gruppo Abele Pat Patfoort Dfendersi senza aggredire Edizioni Gruppo Abele

  35. Carlo Schenone carlo@schenone.net

More Related