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Il linguaggio

Il linguaggio. Le origini della comunicazione e del linguaggio Il soggetto umano è un essere comunicante per sua natura La comunicazione è relata con due dimensioni: cognitiva (= pensiero e intelligenza) relazionale (= interazione e contatto sociale).

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Presentation Transcript


  1. Il linguaggio

  2. Le origini della comunicazione e del linguaggio • Il soggetto umano èun essere comunicante per sua natura • La comunicazione è relata con due dimensioni: • cognitiva (= pensiero e intelligenza) • relazionale (= interazione e contatto sociale)

  3. L’evoluzione e la comunicazione - 1 • L’evoluzione filogenetica della comunicazione umana in connessione con: • posizione eretta • opponibilità del pollice • riduzione della mandibola • sviluppo del sistema gestuale • sviluppo dell’apparato fonatorio e articolatorio

  4. L’evoluzione e la comunicazione – 2 • Lo sviluppo ontogenetico della comunicazione umana in termini di: • processi comunicativi preverbali nell’infante • routine quotidiane • comparsa dell’intenzionalità e dell’azione pianificata • interdipendenza intrinseca fra pensiero e linguaggio

  5. La natura del linguaggio umano Universali linguistici = proprietà comuni a tutte le lingue umane • Produttività linguistica: • possono essere generate un numero infinito di frasi • qualsiasi idea può essere espressa in tutte le lingue • Proprietà costruttive del linguaggio: Tutte le lingue sono costruite secondo identiche modalità - si usa un numero limitato di suoni, detti fonemi (meno di 100) - i fonemi possono essere combinati per generare le parole - l’arbitrarietà dei significati delle parole - le parole possono esser combinate per generare enunciati e discorsi

  6. Conoscere i suoni di una lingua aiuta ad identificare l’inizio e la fine di una parola nel flusso linguistico. La percezione dei suoni di una lingua • Il riconoscimento delle parole è influenzato da: • frequenza • contesto • superiorità della parola: ESEMPIO la lettera critica viene riconosciuta più facilmente quando fa parte di una parola, sia rispetto a quando è parte di una non-parola, che quando viene presentata in isolamento Il fenomeno delle cattura visiva: attribuire suoni significativi ad una fonte sonora anche se fisicamente dislocata rispetto al parlante

  7. - lettere singole - parole di quattro lettere - non parole di quattro lettere Superiorità della parola Ai soggetti venivano presentate: MASK WORD - - - D K Condizione parola D D K Condizione lettera OWRD - - - D K Condizione non-parola

  8. Il significato di significato Morfena = più piccola unità lessicale dotata di significato, sequenza minima di fonemi che ha significato Le parole possono essere di due tipi: funzionali: sono impiegate per specificare le relazioni tra concetti (preposizioni e avverbi) di contenuto: nomi, verbi, aggettivi e avverbi Il significato deriva dall’interazione di tre elementi: a) referenza: relazione tra parola e ciò che significa (ad es. l’oggetto cui la parola si riferisce b) denotazione: l’equivalente lessicale del concetto c) senso: l’insieme delle relazioni che una parola può assumere in combinazione con altre parole (ad es.: sinonimia, antinomia)

  9. Differenziale semantico • Tecnica utilizzata per misurare il significato • Il procedimento permette di valutare lo spazio semantico di una parola secondo tre fattori: • bontà (buono-cattivo, positivo-negativo) • attività (atti-passivo) • intensità (forte-debole) • Questa tecnica può esser utilizzato anche per valutare parole che denotano prodotti, marchi, ecc.

  10. La grammatica generativo-trasformazionale Una grammatica a struttura sintagmatica (sintagma = costituente frasale) si fonda su tre elementi: • Un vocabolario finito • Un insieme finito di simboli • Un insieme finito di regole Regole di riscrittura Regole sintattiche Regole trasformazionali

  11. Regole di riscrittura Regole che consentono di trasformare (riscrivere) il contenuto di un simbolo in quello di un altro simbolo Esempio: X  Y = mettere al posto di X quanto indicato in Y Nomi comuni: Nc  uomo, donna, bambino, ecc. Verbi transitivi: Vt  vide, guardò, camminò, ecc. Articoli: Art.  un, il Aggettivi: Agg.  bello, felice, grande, ecc.

  12. Regole sintattiche Le regole permettono di trasformare da un simbolo generale F la struttura sintagmatica della frase F  SN + SV SN  Art + (Agg) + N SV  V + SN Esempio: F = Un uomo grasso colpì il cane SN = Un uomo grasso + SV = colpì il cane SN  Art (un) + Agg (grasso) + N (uomo) SV  V (colpì) + SN  Art (il) + N (cane)

  13. Struttura superficiale e profonda Le regole di trasformazione rendono esplicite alcune intuizioni che abbiamo del linguaggio. Esempio: L’automobile è stata riparata da un meccanico L’automobile è stata riparata da un minuto La struttura superficiale delle due frasi è simile: c’è solo la differenza di una parola (meccanico-minuto) La struttura profonda è diversa: la diversità è esplicitata applicando la stessa trasformazione a ciascuna frase.

  14. La teoria di Grice La comunicazione umana si distingue in: • significato naturale = il fumo è un indizio naturale della presenza di fuoco • significato convenzionale (o significato n-n, non naturale) = qualsiasi parola della lingua italiana o di un’altra lingua Per Grice il significato è il «voler dire» qualcosa da parte del parlante a qualcun altro. La comunicazione = processo costituito da un emittente che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa, operando in modo tale da riconoscere che l’emittente sta cercando di causare in lui quel pensiero o quell’azione In questo processo, sono centrali i concetti di: • intenzione comunicativa • consapevolezza reciproca (fra parlante e interlocutore) di tale intenzione

  15. Il principio di cooperazione «dai il tuo contributo al momento opportuno, così com’è richiesto dagli scopi e dall’orientamento della conversazione in cui sei impegnato» Da tale principio Grice fa discendere quattro massime: • di quantità = contributo adeguato agli scopi; non informativo più del necessario • di qualità = contributo vero; non dire cose ritenute non provate • di relazione = contributi pertinenti • di modo = espressioni non oscure, non ambigue, brevi; ordinate La violazione di qualunque di queste massime va a minacciare la conversazione fra due o più interlocutori L’equazione di Grice: comunicazione = cooperazione

  16. Apprendimento della lingua Diversità tra apprendimento e acquisizione La componente innatista del linguaggio = LAD I bambini molto piccoli imparano a distinguere: . Suoni linguistici . Suoni non linguistici I bambini dimostrano di possedere: . Competenza linguistica = stringhe di suoni significative da quelle non . Competenza comunicativa = quando le persone parlano vogliono comunicare qualcosa

  17. Lo sviluppo dell’abilità linguistica • Lo sviluppo dell’abilità di produrre suoni linguistici è condizionata dallo sviluppo del: • Tratto vocale: al momento della nascita è molto simile a quello dello scimpanzè A 4 mesi il tratto vocale cambia in maniera da rendere possibile la produzione di suoni linguistici A 6 mesi i bambini eseguono il controllo volontario di alcuni suoni consonantici (lallazione) Quasi subito dopo i bambini incominciano ad usare una sorta di gergo espressivo (usano una varietà di sillabe, con un minore numero di ripetizioni)

  18. L’acquisizione del vocabolario Un bambino per poter apprendere una parola deve riuscire a: . Identificarla . Riconoscerla I bambini sono aiutati dal modo con cui la coppia parentale e gli adulti in genere parlano con il bambino: . Parlano lentamente . Usano frasi brevi, semplici e ridondanti Viene usato il motherese: aiuta i bambini a segmentare il flusso dei suoni in unità linguistiche

  19. Curva di acquisizione 2500 N. di parole 270 a 2 anni 100 1 6 Età (in anni)

  20. Dalle olofrasi alle frasi • La produzione di parole singole inizialmente corrisponde alla produzioni di olofrasi • Alla metà del 2° anno le olofrasi cominciano ad essere sostituite da enunciati con due parole (linguaggio telegrafico) Il linguaggio olofrasico è universale Con l’aumentare della complessità cognitive e linguistica il bambino tenderà a produrre enunciati sempre più lunghi. Si verificano due tipi di cambiamenti: • Il bambino dimostra la capacità di organizzare e produrre frasi più lunghe indipendentemente dalla complessità di queste sequenze • Il bambino dimostra di apprendere forme grammaticali più complesse

  21. Il fenomeno della generalizzazione grammaticale L’acquisizione della sintassi favorisce forme di di: Iperregolarizzazione grammaticale Esempio: la forma del participio passato con suffisso –ito viene generalizzata anche ai verbi irregolari • Capito - Aperto = Aprito • Sentito - Sofferto = Soffrito La generalizzazione si manifesta anche nei riguardi delle parole inesistenti. Esempio: “un wuggo” viene trasformato al plurale in “dei wugghi”

  22. Relativismo linguistico - 1 Ipotesi Sapir – Worf  la lingua parlata di un individuo determina il modo in cui egli percepisce e concettualizza il mondo. Carmaichael, Hogan e Walter (1932) hanno dimostrato che nomi diversi dati a figura ambigue determinano il modo in cui vengono memorizzati e riprodotti gli oggetti denotati. Esempio: Heider (1972) ha verificato la capacità di discriminare e ricordare i colori in Ss Americani e Dani (Nuova Guinea): gli americani e i dani discriminano bene le differenti tonalità cromatiche, nonostante i primi dispongano di sei termini di base e i secondi solo due. Questi risultati costituiscono una falsificazione dell’ipotesi di Worf Perché? Occhiali Manubrio

  23. Relativismo linguistico - 2 • Worf non era interessato alle differenze alle differenze di vocabolario tra le lingue, piuttosto alle differenze sintattiche • Worf pensava che la grammatica plasmasse il pensiero. • Bloom (1981) ha studiato l’effetto della lingua sull’uso dei controfattuali (se … allora): • i cinesi pensano in maniera differente rispetto agli americani perché la grammatica cinese non consente la formulazione di enunciati controfattuali. • in inglese: se fossi re ti farei regina • in cinese: se sono re ti faccio regina • Au (1983) ha scoperto che i cinesi monolingui sono in grado di comprendere una storia controfattuale

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