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La memoria della Grande Guerra

Un'immane tragedia. L'idea di una guerra

parker
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La memoria della Grande Guerra

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Presentation Transcript


    1. La memoria della Grande Guerra “nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il ricordo” (Jorge Luis Borges)

    2. Un’immane tragedia

    4. La Quarta guerra d’indipendenza italiana Nel "regio ginnasio liceo Stellini" di Udine, la capitale della Guerra, ebbe sede il Comando Supremo di Luigi Cadorna, e qui su una lapide si legge: Questa interpretazione della Grande Guerra eredita le istanze dell’irredentismo: annettendo Trento e Trieste la quarta guerra d’indipendenza conclude il Risorgimento d’Italia

    5. IL 4 NOVEMBRE Il 4 novembre 1918, dopo la battaglia di Vittorio Veneto, il Comando Supremo italiano annunciava la disfatta nemica con il cosiddetto Bollettino della Vittoria. Il testo, fuso nel bronzo delle artiglierie catturate al nemico, č esposto in tutte le Caserme d'Italia. Vi si legge che “La guerra contro l'Austria-Ungheria”…condotta “con fede incrollabile e tenace valore..č vinta... Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa giŕ vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute…L'Esercito Austro-Ungarico č annientato..” Dal 1921 il 4 novembre in Italia si celebra la festa delle Forze Armate

    6. Canzoni di guerra La forma di espressione piů diffusa tra la truppa semianalfabeta č sicuramente la canzone. Alcune di queste canzoni sono veicolo di grandi valori patriottici La Leggenda del Piave (1918) č l' inno che celebrň la riscossa delle truppe italiane sul fronte veneto nella prima guerra mondiale. Autore del testo e della musica: E.A. MARIO.

    7. Canzoni di guerra Accanto ai canti patriottici circolano tra i soldati canzoni di nostalgia, rassegnazione ma anche PROTESTA contro la guerra e le gerarchie militari Gorizia tu sia maledetta č una canzone anonima composta nel 1916. Si riferisce alla battaglia di Gorizia durata dal 5 al 9 agosto e costata piů di 50.000 morti fra gli italiani (e 40.000 fra gli austroungarici). Oh Gorizia tu sia maledetta La mattina del cinque di agosto si muovevano le truppe italiane, per Gorizia e le terra lontane, e dolente ognun si partě  Sotto l'acqua che cadeva al rovescio grandinavano le palle nemiche. Su quei monti, gran valle e colline, si moriva dicendo cosě:  "O Gorizia, tu sei maledetta per ogni cuore che sente coscienza. Dolorosa ci fu la partenza, e ritorno per molti non fu. 

    8. I sacrari Nei luoghi dove si erano svolte le battaglie della Prima guerra mondiale vengono eretti grandi tombe monumentali collettive: i sacrari Il Sacrario di Redipuglia E’ il piů grande Sacrario Militare Italiano, sorge sul versante occidentale del monte Sei Busi che nella Prima guerra mondiale fu aspramente conteso perché, pur se poco elevato, consentiva dalla sua sommitŕ di dominare per ampio raggio l’accesso da Ovest ai primi gradini del tavolato carsico. Qui sono custoditi i resti mortali di 100.187 Caduti: 39.857 noti e 60.330 ignoti. Recinge simbolicamente l’ingresso al Sacrario, ai piedi della monumentale scalea, una grossa catena d’ancora che appartenne alla torpediniera “Grado". Subito oltre, si distende in leggero declivio un ampio piazzale, lastricato in pietra del Carso, attraversato sulla sua linea mediana dalla “Via Eroica”, che corre tra due file di lastre dě bronzo,19 per lato,di cui ciascuna porta inciso il nome di una localitŕ dove piů aspra e sanguinosa fu la lotta. In fondo alla Via Eroica si eleva, solenne e severa, la gradinata che custodisce, in ordine alfabetico dal basso verso l’alto, le spoglie di 40000 caduti noti ed i cui nomi figurano incisi in singole lapidi di bronzo. La maestosa scalinata, formata da 22 gradoni su cui sono allineate le tombe dei caduti, sul davanti ed alla base della quale sorge, isolata quella del Duca d’Aosta comandante della Terza Armata, fiancheggiata dalle urne dei suoi Generali caduti in combattimento, č simile al poderoso e perfetto schieramento d’una intera grande Unitŕ di centomila soldati. Il Duca d’Aosta, morto nel 1931, per sua volontŕ č stato qui portato a riposare in eterno tra i suoi soldati. La tomba č ricavata in un monolito in porfido del peso di 75 tonnellate. Nell’ultimo gradone, in due grandi tombe comuni che fiancheggiano ai lati la Cappella votiva, si trovano custodite le salme di 60000 caduti ignoti e, vicine, quelle, identificate, di 72 marinai e 56 guardie di finanza. Alla sommitŕ del monumento dominano tre grandi croci di bronzo, simbolo del sacrificio divino e, nello stesso tempo, speranza di ascesa a Dio. Il Sacrario venne realizzato nel 1938 su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. (www.sacrari.htm

    9. Ossario Italiano del monte Grappa Vi sono custoditi i resti mortali 12.615 caduti italiani, di cui 10.332 ignoti. Il sacrario venne costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. I loculi sono distribuiti in cinque gironi concentrici, degradanti a tronco di cono, dell'altezza ciascuno di 4 metri. I soldati noti sono in urne singole, distribuite in ordine alfabetico, coperte da una lastra di bronzo con il nome e le decorazioni. I caduti ignoti sono in urne comuni piů gradi, che si alternano alle piccole urne singole. Tra il 4° e il 5° anello si trova la tomba del Maresciallo d'Italia Gaetano Giardino, che prima di morire, nel 1935, aveva espresso il desiderio di essere seppellito tra i suoi soldati della "Armata del Grappa". Una grande scalinata composta da cinque rampe di scalini, porta sulla cima del monte e del sacrario, dove si erge il santuario della Madonnina del Grappa. Il tempietto di forma circolare, coperto da una cupola metallica e sovrastato da una grande croce, custodisce la Madonna del Grappa, mutilata nel gennaio 1918 da una granata austriaca e pazientemente ricomposta. L'effige della Madonna venne consacrata dal Cardinale Sarto, poi Papa Pio X. Dal piazzale del tempietto parte un grande viale lastricato in pietra bianca, la Via Eroica, che dopo circa 250 metri raggiunge il Portale Roma, passando attraverso due file di grandi cippi che ricordano i luoghi delle principali battaglie. Al termine della Via Eroica sorge un massiccio edificio in blocchi di pietra, il Portale Roma, che nella parte superiore ricorda un enorme sarcofago. Questa costruzione č stata regalata dalla cittŕ di Roma e progettata dall'architetto Alessandro Limongelli e permette di accedere al sacrario preesistente a quello attuale, che č ricavato sottoterra e accessibile anche tramite la galleria Vittorio Emanuele III. Sopra il Portale Roma si trova l'osservatorio dove una planimetria in bronzo consente di identificare i luoghi di interesse storico circostanti

    10. Sacrario di Caporetto Tempio Ossario di Udine Il Sacrario di Caporetto si trova in territorio Sloveno (Kobarid) sul colle Gradic. Vi si accede attraverso una strada ai margini della quale sono disposte le stazioni della Via Crucis. L’ossario fu inaugurato da Mussolini nel 1938. I progetti sono dello scultore Giannino Castiglioni e dell'architetto Giovanni Grappi. Nell'ossario furono trasportate le salme di 7014 soldati italiani, noti ed ignoti, caduti durante la prima guerra mondiale, prelevate dai cimiteri di guerra dei dintorni. I loro nomi sono incisi in lastre di serpentina verde. Ai fianchi della scalinata centrale sono disposti i loculi contenenti i resti di 1748 militi ignoti.

    11. Sacrario di Oslavia Tempio di Timau Il sacrario di Oslavia eretto nel 1938 raccoglie 57.000 caduti di cui 36.000 ignoti e 540 austriaci dei campi dalla Bainsizza al Vipacco, tra questi caduti vi sono ben tredici decorati con medaglia d'oro al valor militare.

    12. Il milite ignoto Il giorno 28 ottobre 1921, nel Duomo di Aquileia, la triestina Maria Bergamas, il cui figlio Antonio aveva disertato dall'esercito austriaco per arruolarsi volontario in quello italiano, cadendo in combattimento senza che il suo corpo fosse identificato, scelse, tra 11 bare contenenti le salme di altrettanti soldati non identificati caduti sui fronti della prima guerra mondiale, la salma del" Milite Ignoto" Le salme dei rimanenti dieci soldati ignoti rimasero fino al 4 Novembre nella cattedrale di Aquileia, vegliate da un picchetto d'onore e quindi tumulate, in forma solenne, nel cimitero retrostante la cattedrale stessa. Per il trasferimento a Roma del feretro, si dispose l'allestimento di un treno con in testa un carro speciale sul quale doveva essere collocato un affusto di cannone, e su questo la bara. La salma, al termine del viaggio attraverso l’Italia, con tappa in ogni stazione, venne tumulata all’interno del Vittoriano, a Roma.

    13. I MONUMENTI AI CADUTI All’indomani della guerra, in tutti i paesi e cittŕ d’Italia furono eretti monumenti ai caduti. Lo scopo di questi monumenti č commemorare i soldati morti sul campo di battaglia ma anche costruire un’immagine della guerra come esperienza estrema ma positiva, momento di grandezza ed eroismo del popolo italiano.

    14. La memoria critica della guerra POSSA LA SANTITA' DEL LAVORO REDENTO FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA Il monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922, recava questa lapide

    15. Esercitazione Esiste nel tuo paese un monumento ai caduti o un “parco della rimembranza”(viali o parchi in cui veniva piantato un albero per ogni caduto)? 1) se ti č possibile reperire della bibliografia, puoi documentarti sull’occasione e le fasi di costruzione del monumento 2) descrivi l’aspetto del monumento (o fai una foto con cui puoi partecipare all’iniziativa Una foto per il monumento (http://www.grandeguerra.com) 2) il monumento č dedicato solo ai caduti della Prima o anche della Seconda guerra mondiale? 3) se c’č del testo inciso, cosa dice? 4) da tutto l’insieme del monumento (immagini incise, figure scolpite, testo…) emerge un’immagine critica o positiva della guerra?

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