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La norma SA 8000 (Responsabilità Sociale)

La norma SA 8000 (Responsabilità Sociale). Napoli, ottobre 2005. Dr. Davide Gargiulo (QGE) 081 7632276. Il progetto di certificazione del Sistema di Gestione Integrato: Qualità, Ambiente ed Etica La tempistica. ANM ha avviato il progetto di certificazione ISO 9001 (giugno 2002)

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La norma SA 8000 (Responsabilità Sociale)

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Presentation Transcript


  1. La norma SA 8000 (Responsabilità Sociale) Napoli, ottobre 2005 Dr. Davide Gargiulo (QGE) 081 7632276

  2. Il progetto di certificazione del Sistema di Gestione Integrato: Qualità, Ambiente ed Etica La tempistica

  3. ANM ha avviato il progetto di certificazione ISO 9001 (giugno 2002) Ha deciso l’integrazione su Ambiente (ISO 14001) e Responsabilità sociale (SA 8000) (gennaio 2003) Certificazione integrata Q – A – Rs (entro luglio 2003) OBIETTIVO

  4. CHE COSA E’ LA NORMA SA 8000 SA 8000 è una sigla che significa Social Accountability, ovvero Responsabilità Sociale, ed è il primo standard diffuso a livello Internazionale circa la responsabilità sociale di un’azienda. Tale standard è applicabile ad aziende di qualsiasi settore merceologico per valutare se le stesse ottemperano ad alcuni requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali.

  5. La certificazione SA 8000 La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente. La certificazione dimostra che l’Organizzazione soddisfa i requisiti di responsabilità sociale della norma, attraverso un meccanismo analogo a quello dei sistemi di gestione per la qualità ISO 9000 e per l’ambiente ISO 14000

  6. La certificazione SA 8000 Lo standard SA 8000 è stato elaborato negli Stati Uniti e pubblicato ufficialmente il 15 ottobre 1997 dal CEPAA (Council on Economic Priorities Accreditation Agency) che è l’ente di accreditamento del Consiglio per le Priorità Economiche. La SA 8000è stata aggiornata nel 2001 dal SAI Social Accountability International.

  7. Il ruolo del CEPAA, del SAI e del CEP Il CEPAA, organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti, è stato Istituito nel 1997, per l’analisi e lo sviluppo di uno standard di responsabilità sociale per le imprese. Nell’estate del 2000 il CEPAA ha cambiato la propria denominazione in SAI Social Accountability International. Il SAI è un ente affiliato al CEP Council on Economic Priorities (Consiglio per le Priorità Economiche) che è un’organizzazione di ricerca operante nel campo dell’analisi della responsabilità sociale e ambientale delle imprese.

  8. La missione del SAI • elaborare, diffondere, promuovere e aggiornare la norma SA 8000 • accreditare gi organismi di certificazione e formazione su SA 8000 • realizzare corsi per valutatori di sistemi SA 8000 • Il SAI rappresenta l’unico ente di accreditamento per gli organismi terzi che intendono certificare i sistemi di responsabilità sociale SA 8000 delle aziende. • Informazioni su SAI sono reperibili sul sito Internet www.sa-intl.org

  9. Il controllo dei fornitori Una specifica di SA 8000 sta nel fatto che l’azienda che intende certificarsi, deve garantire che anche la catena dei propri fornitori/subappaltatori rispetti tali requisiti sociali. Questo aspetto è strettamente legato allo scopo fondamentale della norma, che è quello di migliorare le condizioni lavorative in tutto il mondo e di attivare un processo di miglioramento continuo

  10. Gli otto requisiti sociali di SA 8000 Sono quelli connessi ai fondamentali diritti umani e dei lavoratori: • Lavoro infantile • Lavoro obbligato • Salute e sicurezza sul lavoro • Libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva • Discriminazione • Procedure disciplinari • Orario di lavoro • Criteri retributivi

  11. Il requisito di sistema di gestione SA 8000 Agli otto requisiti base si aggiunge il nono requisito, relativo all’adozione, da parte dell’azienda, di un sistema di gestione della responsabilità sociale orientato al miglioramento continuo.

  12. Le opportunità per le imprese • Tutela del brand • Miglioramento delle relazioni interne • Maggiore appetibilità per le risorse umane più qualificate • Maggior valore riconosciuto a prodotti “etici” • Miglioramento immagine presso gli stakeholders • Garanzia di sostenibilità del business • Occasione per vigilare sul comportamento sociale della supply chain

  13. Le opportunità per i lavoratori • Maggiori garanzie di riconoscimento dei diritti dei lavoratori • Miglioramento continuo delle condizioni di lavoro • Maggiori prospettive di sostenibilità del posto di lavoro

  14. Le opportunità per i consumatori • Possibilità di scegliere al momento dell’acquisto • Percezione di responsabilità verso uno sviluppo sostenibile

  15. Le opportunità per i sistemi di rappresentanza • (associazioni, sindacati, istituzioni, ONG) • Occasione di innovazione del proprio ruolo di rappresentanza • Partecipazione responsabile al miglioramento ed alla sostenibilità dei sistemi economici • Valorizzazione dell’impegno dei soggetti appartenenti alla categoria rappresentata • Progetti di sistema

  16. I principi fondamentali • Coinvolgimento del management • Tutti i settori dell’azienda sono coinvolti • Privilegia la prevenzione piuttosto che il controllo • Finalizzata al miglioramento continuo • Unisce requisiti di prestazione a requisiti di sistema

  17. Rappresentanti dell’organizzazione La norma SA 8000 stabilisce che l’azienda deve avere provveduto alla nomina di tre distinte funzioni, che possono però essere ricoperte da due soggetti: • Rappresentante della salute e sicurezza • Rappresentante SA 8000 dello staff manageriale: • - si occupa della implementazione di tutti i requisiti e del • sistema SA 8000 • - è una figura dello staff manageriale e rappresenta lo staff • manageriale • - tale funzione può essere ricoperta (ma non necessariamente) • dalla stessa persona che è stata nominata rappresentante • della salute e sicurezza

  18. - Rappresentante SA 8000 dei lavoratori: - può trattarsi di un dipendente o di un gruppo di dipendenti - si occupa di interfacciarsi con la direzione e lo staff manageriale per tutte le questioni relative i requisiti SA 8000 e che riguardano i lavoratori - tale figura rappresenta i lavoratori e non può essere ricoperta da nessuna delle figure precedenti che sono invece emanazione dello staff manageriale - se nell’azienda esistono sindacati liberi, deve essere preferibilmente nominata in accordo con le associazioni sindacali presenti - tale figura può essere ricoperta dalla stessa persona che ricopre il ruolo di rappresentante della salute e sicurezza per i lavoratori e/o dal rappresentante sindacale

  19. La logica di base La situazione di partenza (risultati storici) L’applicazione del sistema di gestione I nuovi risultati (miglioramento) L’applicazione del sistema di gestione ……

  20. L’autovalutazione Per implementare il Sistema di Gestione della Responsabilità sociale è necessaria una rilevazione della situazione di partenza ovvero di una AUTOVALUTAZIONE. Lo strumento che è stato utilizzato è la “Guida all’autovalutazione SA 8000”

  21. La pianificazione Solo in pochissimi casi è possibile raggiungere in tempi rapidi una piena conformità ai requisiti. La presenza di adeguati piani di miglioramento sulle carenze riscontrate rappresenta la chiave di volta per trasformare le NC maggiori in NC di tipo minore. I piani devono essere impostati secondo una metodologia PDCA e devono essere sufficientemente ambiziosi rispetto alla situazione aziendale ed al contesto esterno. Devono comunque essere alla portata della dimensione del business dell’organizzazione.

  22. L’Iter di certificazione Definizione del sistema Rs (da parte dell’azienda) 1 Istruttoria preliminare e raccolta Informazioni/dati critici 2 I parte visita di certificazione 3 II parte visita di certificazione 4 Emissione del certificato 5 Audit periodici di sorveglianza e miglioramento continuo 6

  23. 1° parte visita di certificazione • SCOPO: conoscere il sistema di responsabilità sociale dell’azienda relativamente a: • documentazione: Manuale, procedure, istruzioni, documenti organizzativi e di registrazione, etc. • leggi, regolamenti e obblighi vigenti • informazioni sull’azienda: dimensione del sito, organizzazione delpersonale, spazi di lavoro, servizi igienici, modalità per condurre le interviste coi lavoratori, etc.

  24. 1° parte visita di certificazione • CONDUZIONE:lo svolgimento della verifica avviene presso il sito aziendale • documentazione: Manuale, procedure, istruzioni, documenti organizzativi e di registrazione, etc. • riunione introduttiva tra l’audit team e i responsabili aziendali conduzione della verifica • riunione finale e descrizione dei risultati rilevati OUTPUT: rilevazione delle problematiche significative pianificazione 2° parte della visita ispettiva rapporto di valutazione

  25. 2° parte visita di certificazione • SCOPO • valutare l’applicazione del sistema di responsabilità sociale in azienda • valutare che il SRS sia in grado di assicurare il miglioramento continuo

  26. 2° parte visita di certificazione • CONDUZIONE:lo svolgimento della verifica avviene nel sito aziendale, anche in base alle risultanze della 1° parte della verifica e delle informazioni • riunione introduttiva tra l’audit team e i responsabili aziendali • conduzione della verifica, tramite interviste coi lavoratori e raccolta delle evidenze oggettive • riunione finale con i vertici aziendali per presentare le conclusioni, evidenziando eventuali NC MINORI o MAGGIORI OUTPUT: rilevazione NC minori e maggiori osservazioni rapporto di valutazione

  27. Visite di sorveglianza • SCOPO: verificare il mantenimento del sistema di responsabilità sociale implementato, relativamente a: • rispetto della norma, delle leggi applicabili e delle prescrizioni contrattuali previste • risoluzione delle eventuali NC e dei reclami • CONDUZIONE: lo svolgimento della verifica avviene nel sito aziendale, con le stesse modalità della 1° visita di certificazione • ogni 6 mesi • ci sono possibilità di una frequenza minore se nelle verifiche precedenti non sono state riscontrate NC maggiori o minori

  28. Il monitoraggio dei piani di miglioramento Data l’importanza attribuita ai piani di miglioramento, questi costituiscono l’unica tipologia di documentazione richiesta in copia dall’organismo di certificazione durante l’iter di verifica. Tale documentazione costituisce il riferimento per la verifica dello stato di attuazione dei piani stessi durante le verifiche di sorveglianza semestrali. La mancata attuazione (anche parziale) di un piano di miglioramento comporta la discussione in Comitato di Certificazione della proposta di sospensione del certificato. Al CdC spetta, sulla base del rapporto di verifica, la valutazione di fondatezza delle motivazioni che hanno portato a non realizzare il piano.

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