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Apporto di O 2 Flusso coronarico Calibro dei vasi c. Frequenza cardiaca (tempo di riempimento ) Pressione di perfusione Tensione parete ventricolo. Richiesta O 2 Frequenza cardiaca Contrattilità cardiaca Tensione parete ven. Pressione di riempimento (preload)
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Apporto di O2 Flusso coronarico Calibro dei vasi c. Frequenza cardiaca (tempo di riempimento ) Pressione di perfusione Tensione parete ventricolo Richiesta O2 Frequenza cardiaca Contrattilità cardiaca Tensione parete ven. Pressione di riempimento (preload) Resistenza all’eiezione (afterload)
Diminuzione apporto di O2 Flusso coronarico Calibro dei vasi c. Frequenza cardiaca (tempo di riempimento ) Pressione di perfusione Tensione parete ventricolo (compressione vasi transmurali) Aumento richiesta O2 Frequenza cardiaca Contrattilità cardiaca Tensione parete ven. Pressione di riempimento (preload) Resistenza all’eiezione (afterload) Cuore ischemico
Cause frequenti: ateromi dei vasi coronarici che occludono parzialmente o totalmente il vaso. Conseguenza: diminuito apporto di O2 ed altri nutrienti nelle zone irrorate dal vaso occluso quando la richiesta aumenta Ischemia cardiaca Angina ed infarto del miocardio
Trattamento dell’angina pectoris(ischemia cardiaca reversibile) • Diminuzione frequenza e forza di contrazione cardiaca (β-bloccanti); • Diminuzione del precarico (nitrovasodilatatori) • Diminuzione del postcarico: Ca2+-antagonisti (possono anche essere usati nell’angina variante), spesso in associazione le diidropiridine con β-bloccanti
Effetti dei nitrovasodilatatori Ca 2+ Liberazione di NO con aumento del cGMP e I nitrovasodilatatori mimano gli effetti del NO endogeno prodotto dalle cellule endoteliali NO cGMP Ca 2+ p. contr nitroglicerina Diminuzione contrazione
Effetti dei nitrovasodilatatori • I vasi a capacitanza sono più sensibili all’effetto rilasciante dei nitrovasodilatatori. Questo riduce il precarico, la tensione della parete ventricolare e quindi la compressione dei vasi perforanti • Dosi maggiori dilatano coronarie e vasi a resistenza
Nitroglicerina (sublinguale), per via endovenosa nel trattamento acuto dell’infarto Isosobide dinitrato (anche per os) Isosorbide mononitrato (anche metabolita dinitrato t/2: 8h) Na-nitroprussiato nelle emergenze ipertensive ed edema polmonare acuto Nitrovasodilatatori
Effetti collaterali dei nitrovasodilatatori • Emicrania, rush cutanei • Ipotensione con tachicardia riflessa • Tolleranza (reversibile con somministrazioni intermittenti)
Trattamento dell’angina stabileTrattamento sintomatico e prognostico • ß-bloccanti e Ca2+-antagonisti se gli attacchi sono frequenti, eventualmente associando un ß-bloccanti con una diidropiridina • I nitrovasodilatatori (nitroglicerina sublinguale) ad libitum nell’attacco acuto • Basse dosi di ASA riducono il rischio di infarto del 35%. • Controllo delle dislipidemie • Eventuale bypass
Trattamento dell’angina instabile • Necessita interventi d’urgenza per diminuire il rischio di infarto • Basse dosi di ASA e trattamento anticoagulante con eparina a basso peso molecolare riducono il rischio di infarto del 60% nei 14 giorni successivi all’inizio della terapia. • ß-bloccanti e Ca2+-antagonisti (verapamil, diltiazem) • Nitrovasodilatatori (nitroglicerina sublinguale o endovenosa) • Controllo delle dislipidemie
Infarto acuto del miocardio • Spesso dovuto alla rottura di una placca che occlude completamente un vaso (trombo) • Rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI) *, trombolisi nelle prime 12h dall’evento acuto * Con anticoagulanti/ antiaggreganti
Occlusione acuta coranarie Occlusione acuta arterie periferiche Embolia polmonare grave con ipotensione e ipossia severa Trombosi venosa (ascellare, iliofemorale) Occlusione di cannule arteriose o venose (basse dosi diretta infusione nella cannula Malattie venoocclusive epatiche Possibili indicazioni fibrinolitici
Fibrinolitici o trombolitici • rtPA + eparina per via endovenosa • Streptochinase, urochinase
Emorragie e sanguinamento Ipotensione Reazioni allergiche (streptochinasi) Effetti collaterali fibrinolitici
Altri farmaci nel trattamento dell’infarto acuto • Morfina ed altri oppioidi • ß-bloccanti (non indicati nello shock cardiogeno) • Nitroglicerina per infusione • Alcuni tipi di antiaritmici (es. lidocaina, mexiletina) • Nello shock cardiogeno e nell’insufficienza cardiaca acuta inotropi positivi (dobutamina, dopamina)
Farmaci antiaritmici • Aritmie sovraventricolari: ß-bloccanti, Ca2+-antagonisti (verapamil, diltiazem), digossina, amiodarone, alcuni anestetici locali; • Aritmie ventricolari: ß-bloccanti, amiodarone, alcuni anestetici locali;
Profilassi secondaria dell’infarto • Basse dosi di ASA • ß-bloccanti • ACE-I • Verapamil, diltiazem • Controllo delle dislipidemie