html5-img
1 / 66

Il contributo della valutazione esterna al miglioramento educativo

Il contributo della valutazione esterna al miglioramento educativo. Stefania Pozio. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo sono un testo di riferimento unico per tutte le scuole autonome che sostituisce quelli che, un tempo, si chiamavano “programmi ministeriali”.

necia
Download Presentation

Il contributo della valutazione esterna al miglioramento educativo

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il contributo della valutazione esterna al miglioramento educativo Stefania Pozio

  2. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo sono un testo di riferimento unico per tutte le scuole autonome che sostituisce quelli che, un tempo, si chiamavano “programmi ministeriali”. Il testo entra in vigore con il decreto ministeriale n. 254 del 16 Novembre 2012 (G.U. n. 30 del 5 Febbraio 2013) e sostituisce sia le Indicazioni nazionali del 2004 che le Indicazioni per il curricolo del 2007. Il documento

  3. Le Indicazioni Nazionali, come previsto con l’autonomiascolastica, forniscono alle scuole obiettivi di apprendimento e competenze che ogni studente deve acquisire. Confermano la validità dell’impianto educativo della nostra scuola di base, ma indicano alcune necessità – in un contesto demografico e culturale profondamente mutato – per garantire a tutti i ragazzi delle solide conoscenze e competenze iniziali. Gli obiettivi

  4. Dialogo tra discipline: insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in prospettiva complessa; Essenzialità: ricerca dei nuclei fondamentali delle discipline; Priorità: maggiore attenzione per una solida acquisizione delle conoscenze e competenze di base, fondamentali per lo sviluppo successivo del sapere e per l’esercizio della cittadinanza; Traguardi: sistema di verifiche periodiche e sistematiche degli apprendimenti. Attenzione per le diversità individuali e valorizzazione dei momenti di passaggio. I contenuti chiave

  5. Regolamento approvato 8/03/2013 • Il Sistema di valutazione si basa sull’attività di collaborazione di tre istituzioni: • l’INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che assume il coordinamento funzionale dell’intera procedura di valutazione; • l’INDIRE (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento; • gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole.

  6. Regolamento approvato 8/03/2013 • Uno dei perni di questa riforma è costituito dall’autovalutazione delle scuole, determinata sulla base di dati forniti • dal sistema informativo del MIUR • dall’Invalsi • dalle stesse scuole • Questa analisi sarà contenuta in un Rapporto di • autovalutazione da cui successivamente l’Invalsi • desumerà gli indicatori che consentiranno di individuare le istituzioni scolastiche da sottoporre alla valutazione esterna,coordinata dagli ispettori.

  7. Regolamento approvato 8/03/2013 • In base ai risultati del Rapporto, la scuola definirà un piano di miglioramento avvalendosi anche del sostegno dell’INDIRE, o della collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. • Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l’obiettivo di sanzionare o premiare, ma intendono rendere pubblico il rendimento della scuola in termini di efficacia formativa.

  8. IL Sistema Nazionale di Valutazione • Permette di attivare un processo di miglioramento sistematico e complessivo dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, che deve essere mirato soprattutto a innalzare i livelli di apprendimento degli studenti e a dotarli di conoscenze e competenze essenziali per operare scelte consapevoli per il loro futuro . • Permette di colmare il ritardo che il nostro Paese ha accumulato, rispetto agli altri Paesi europei, perché fornisce una risposta all’impegno preciso richiesto dall’Europa di sostenere, con un programma di ristrutturazione, le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti.

  9. Perché misurare NON Valutare!!! Scopo delle misurazioni: • Le prove INVALSI hanno lo scopo principale di misurare i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti italiani relativamente ad alcuni aspetti di base di due ambiti fondamentali: la comprensione della lettura e la matematica. • La letteratura dimostra che la conoscenza in alcune discipline fondamentali (lettura, matematica) ha un ruolo di primo piano nell’avanzamento individuale e dell’intera società • gli ambiti oggetto di misurazione delle prove INVALSI non esauriscono di certo i saperi e le competenze prodotte dalla scuola.

  10. Alla base delle rilevazioni Quadro teorico di riferimento: • definisce gli ambiti, i processi cognitivi e i compiti oggetto di rilevazione, delimitando quindi il campo rispetto al quale sono costruite le prove. • permette di definire e circoscrivere il valore informativo delle prove che in base ad esso vengono costruite, chiarendone la portata e i limiti. • Costituisce il documento fondamentale per gli autori delle prove, per gli esperti che ne curano la revisione, per i docenti che sono chiamati a interpretare i risultati dei loro allievi e per i cosiddetti stakeholder che utilizzano i risultati delle rilevazioni standardizzate nazionali per valutare i livelli di apprendimento garantiti dal sistema educativo nel suo complesso.

  11. La struttura del Quadro di Riferimento Quadro di riferimento per la valutazione Quadri di riferimento per le valutazioni internazionali Quadro di riferimento per i curricoli Prassi scolastica Esiti delle rilevazioni precedenti 11

  12. Organizzazione delle rilevazioni • Formulazione dei quesiti (numero di quesiti tre o quattro volte superiore a quello che effettivamente compare nella prova stessa somministrata agli allievi) • 200 docenti ed esperti provenienti dal mondo della scuola e dell’università. • il consistente numero di autori rende possibile disporre di un’ampia varietà di quesiti sia rispetto alla modalità di formulazione sia rispetto ai contenuti. • se si vuole evitare che si inducano nella scuola fenomeni non desiderabili di addestramento alle prove standardizzate è necessario che queste siano molto varie da un anno all’altro, sia rispetto ai contenuti sia alle modalità con le quali i quesiti sono formulati.

  13. Organizzazione delle rilevazioni Messa a punto delle prove (ricercatori Invalsi, esperti): • prima valutazione qualitativa in funzione di • rispondenza delle domande al QdR • al livello scolastico per il quale devono essere proposte le prove • composizione del fascicolo che dovrà essere inviato al pre-test. • Pre-test: • campione casuale di classi con rappresentatività nazionale (circa 5000 studenti) • Studenti dell’anno successivo • Analisi risultati pre-test: calibrazione delle domande • Capacità misuratoria di ogni domanda: viene analizzata mediante modelli statistici in grado di stabilire la coerenza di ciascuna opzione di risposta rispetto: • al costrutto oggetto di valutazione • al livello di abilità/competenza del rispondente • alla difficoltà specifica della domanda stessa. • ..

  14. Un esempio di analisi di un item di Italiano in sede di pre-test (V Primaria 2012 – Item 9) La versione originaria dell’item

  15. L’analisi statistica dell’item 9 in sede di pre-test

  16. La curva caratteristica dell’item

  17. La modifica dell’item

  18. Gli indici statistici dopo la modifica PRE-TEST Discriminazione: 0,18 MNSQ: 1,22 % risposte corrette: 66,5

  19. Organizzazione delle rilevazioni • Messa a punto dei fascicoli: sono composti in base: • tempidi compilazione • livello complessivo di difficoltà • equilibrio degli ambiti e dei processi • ATTENZIONE: • La composizione di una prova standardizzatarivolta all’accertamento su scala nazionale dei livelli di apprendimento non risponde agli stessi criteri che guidano la costruzione delle verifiche di classe. • Una prova standardizzata nazionale deve essere in grado di misurare i risultati degli studenti all’interno di una scala di abilità/competenza molto lunga, dai livelli più bassi a quelli di eccellenza.

  20. Uso dei dati INVALSI • L’INVALSI restituisce ad ogni singola scuola dati sull’andamento: • complessivo dei livelli di apprendimento degli studenti della scuola rispetto alla media dell’Italia, dell’area geografica e della regione di appartenenza; • delle singoli classi nelle prove di italiano e di matematica nel loro complesso; • della singola classe e (su richiesta) del singolo studente analizzato nel dettaglio di ogni singola prova.

  21. DATI INVALSI Percorso di autovalutazione Potenziamento e miglioramento dell’azione didattica istituto e singola classe Uso dei dati INVALSI

  22. dall’anno scolastico 2011-2012 : • i profili di accesso alla restituzione dei dati sono differenziati • i dati sono corretti dal cheating • è possibile il confronto con il punteggio medio conseguito da un gruppo di 200 classi/scuole con analogo backgroundsocio-economico-culturale degli studenti • alcuni dati restituiti sotto forma di grafico vengono pubblicati, previa autorizzazione del DS, sul sito “Scuole in Chiaro” • sono stati reintrodotti i livelli di apprendimento • i diversi profili di accesso ai dati INVALSI • Dirigente e Referente per la valutazione: vedono tutti i dati restituiti dall’INVALSI • Presidente CdI: vede i dati della scuola nel suo complesso compresi i dati sul cheating (anche delle singole classi) e sul ESCS (ma solo della scuola) • Insegnanti del collegio docenti: vedono i risultati complessivi della scuola • Insegnanti di classe: vedono anche i dati della loro classe

  23. I dati complessivi di scuola • I risultati delle classi sono omogenei all’interno della scuola? • Lo status socio-economico ha effettivamente un peso sui risultati delle classi? • In quali classi i risultati sono stati inficiati da comportamenti “non corretti”?

  24. Dati complessivi di scuola: Tavola 1a – Italiano; Tavola 1b - Matematica punteggio grezzo – cheating = punteggio medio della classe

  25. Incidenza della variabilità TRA le classi prova di Matematica; prova di Italiano; indice ESCS SNV 2011/2012 ITALIANO • I risultati delle classi sono omogenei all’interno della scuola? • Lo status socio-economico è omogeneo tra le classi? • Quali ipotesi si possono fare in caso di variabilità diversa nei punteggi conseguiti nelle due prove?

  26. Incidenzadella variabilità TRA le classi e DENTRO le classi SOLO PER LA PROVA NAZIONALE NB: un grafico per ciascuna delle due prove

  27. Una diversa visualizzazione dei risultati complessivi -1,8 +11,5

  28. Restituzionedei dati per distribuzione nei cinque livelli Risultati < 75% media nazionale <75%Risultati < 95% media nazionale <95%Risultati < 110% media nazionale <110%Risultati < 125% media nazionale Risultati > 125% media nazionale 5 4 3 2 1 Dal + BASSO…………………………………………al + ALTO

  29. Come sono distribuiti nei 5 livelli di apprendimento gli studenti di ciascuna classe per Italiano e per Matematica?

  30. Confronto della distribuzione dei livelli di apprendimento nelle due prove 15 12 6 6 20 14 23 7 44 • Gli studenti della scuola hanno conseguito risultati omogenei nelle due prove? • Quanti sono gli studenti i cui risultati sono anomali?

  31. Risultato test INVALSI Voto I° quadrimestre Tavola 5 – Italiano/Matematica - Correlazione ATTENZIONE Per la Prova Nazionale, il voto preso in considerazione è il voto globale di ammissione all’esame.

  32. Relazione tra voto scuola e risultati INVALSI • Come si correlano i voti dati dai docenti agli studenti con i loro risultati alle prove? • Classi considerate deboli dai loro prof. vanno bene nei test Invalsi o viceversa? N.B. Per la Prova Nazionale, il voto preso in considerazione è il voto globale di ammissione all’esame.

  33. Confronto tra il voto medio di una classe e il punteggio medio conseguito nelle prove Notarbartolo - Pistoresi - Pozio

  34. Riflettere sui risultati per livelli scolastici Media Nazionale dei soli studenti italiani Media di una scuola con ESCS simile Media Nazionale Media nazionale

  35. Utilizzare i risultati delle prove per migliorare la didattica

  36. Tavola 2a – Parti del testo N.B. Analoghe tabelle sono restituite analizzando i risultati sia solo dei nativi sia solo dei regolari Notarbartolo - Pistoresi - Pozio

  37. Tavola 2b – Processi Domande di grammatica N.B. Analoghe tabelle sono restituite analizzando i risultati sia solo dei nativi sia solo dei regolari

  38. Tavola 3a – Ambiti Matematica N.B. Analoghe tabelle sono restituite analizzando i risultati sia solo dei nativi sia solo dei regolari

  39. Tavola 3b – Processi N.B. Analoghe tabelle sono restituite analizzando i risultati sia solo dei nativi sia solo dei regolari

  40. Tavola 7 – Italiano/Matematica – Dettaglio risposte per item % risposte corrette % scelta distrattori

  41. Confronto item per item Media nazionale Differenza fra punteggio classe e punteggio media nazionale 2

  42. Progetti e idee per il futuro • L’INVALSI: • anticiperà la restituzione dei dati alle scuole ai primi di settembre • curerà un forum/repository dove le scuole potranno pubblicare le loro iniziative di uso dei dati • Database delle domande • Idee anti-cheating • Ancoraggio delle prove

  43. Idee chiave 1 Per migliorare occorre conoscere la situazione: “valutare” 46

  44. Idee chiave 2 La preoccupazione non deve essere Come preparare i ragazzi alle prove Invalsi quanto Come usare le prove Invalsi per migliorare i risultati del nostro lavoro 47

  45. Un capovolgimento di prospettiva: Passare da: il mio percorso di insegnamento piegato al fine del miglioramento nelle prove Invalsi Cosa devo fare per preparare le Prove Invalsi a: le prove Invalsi utilizzate per il miglioramento del mio percorso di insegnamento Come posso usare le Prove Invalsi 48

  46. I metodi e i risultati delle valutazioni esterne possono essere utilizzati Per acquisire consapevolezza delle caratteristiche del nostro insegnamento Per intervenire sui processi di apprendimento dei nostri allievi Per il raggiungimento dei nostri obiettivi formativi

  47. Coltivare una cultura della valutazione che risulti organica e coerente tra i diversi livelli scolastici può aiutare anche nel superamento di alcuni ostacoli che molti studenti incontrano nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado e così via . Queste prove esterne sono uno strumento in più in mano all’insegnante per arrivare ad una valutazione complessiva dell’allievo Ci sono molti aspetti dell’apprendimento che possono essere valutati (e in qualche modo misurati) attraverso prove esterne

More Related