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Dott. Antonio Prunas Psicologo Dottorato di Ricerca in Psicologia Clinica,

Sintesi dei risultati preliminari del progetto di ricerca “Validazione della versione italiana di REM-71”. Analisi statistica dei dati relativi agli Studenti del Liceo Scientifico “A.Tosi” di Busto Arsizio (VA). Dott. Antonio Prunas Psicologo Dottorato di Ricerca in Psicologia Clinica,

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  1. Sintesi dei risultati preliminari del progetto di ricerca “Validazione della versione italiana di REM-71”.Analisi statistica dei dati relativi agli Studenti del Liceo Scientifico “A.Tosi” di Busto Arsizio (VA) Dott. Antonio Prunas Psicologo Dottorato di Ricerca in Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca.

  2. Membri del gruppo di ricerca Prof. Fabio Madeddu, Psichiatra, Psicoterapeuta, Cattedra di Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dott. Antonio Prunas, Psicologo, Dottorando di Ricerca in Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dott.ssa Angela Baio, Dottoressa in Psicologia. Dott.ssa Anna Barzaghi, Dottoressa in Psicologia. Dott.ssa Maddalena Mantelli, Dottoressa in Psicologia.

  3. Introduzione Per molto tempo l’adolescenza è stata considerata un periodo della vita particolarmente critico in quanto caratterizzato da comportamenti ed emozioni conflittuali, superati i quali era possibile l’ingresso nell’età adulta, percepita come l’età della maturità. Questa prospettiva è stata ampiamente superata grazie ai risultati di numerose ricerche (Paris, 1997) che considerano il processo evolutivo come presente lungo tutto il corso dell’esistenza individuale, la quale è caratterizzata da continui mutamenti psichici e fisici che possono risultare più o meno problematici e conflittuali (Oliverio, 2003). Secondo questa prospettiva dunque l’adolescenza non può più essere definita come il periodo d’instabilità emotiva, affettiva e fisica che conclude il ciclo evolutivo bensì come parte di un processo maturativo su cui incidono la qualità delle esperienze fatte e la capacità individuale di interpretarle e rielaborarle in relazione alla situazione presente (Schaffer, 2000).

  4. Questa prospettiva implica uno sviluppo fortemente condizionato da una molteplicità di variabili di ordine psichico, fisico, ambientale e culturale (Bonino, 2001), il cui andamento non lineare ricalca il modello dei percorsi probabilistici di sviluppo proposto da van Geert (1994): per esempio, percorsi inizialmente simili possono produrre nel tempo esiti estremamente diversi o viceversa, percorsi di sviluppo differenti possono condurre a risultati analoghi. Per potere comprendere i diversi percorsi evolutivi è necessario considerare le variabili che sono all’origine di uno sviluppo psichico non adeguato; queste possono essere comprese in tre ampie aree, l’area biologica (per esempio la presenza di un temperamento difficile caratterizzato da ansia e impulsività), l’area psicologica (per esempio la presenza di meccanismi di difesa immaturi) e l’area sociale (per esempio l’appartenenza a un gruppo di pari deviante).

  5. In ogni caso, solo l’interazione di più fattori di rischio potrà portare all’affermazione di un comportamento patologico, tenendo conto in ogni caso che le ripercussioni, che questi avranno sull’individuo, dipenderanno non solo dalla fase di sviluppo in cui egli si trova, ma anche dalla presenza o meno di fattori protettivi, cioè di quelle variabili bio-psico-sociali in grado di ridurre o addirittura annullare le conseguenze di esperienze traumatiche; tra queste, possiamo annoverare per esempio tratti di personalità adattivi, un attaccamento sicuro e un ambiente sociale caratterizzato da regole chiare. Un filone di ricerca promettente, all’interno del quale si colloca la presente ricerca, è quello che riguarda la valutazione dell’assetto difensivo come possibile correlato di disagio psichico in adolescenza e predittore di franchi esiti psicopatologici in età adulta.

  6. La ricerca empirica ha affrontato negli ultimi decenni l’area delle difese psichiche, cercando di fornire approfondimenti e riscontri alle molteplici osservazioni cliniche e teoriche prodotte nei periodi precedenti. Tale interesse è riconducibile al fatto che i meccanismi di difesa rappresentano un concetto ormai centrale in diversi settori della psicologia e di altre discipline che studiano il funzionamento mentale e da tempo sono usciti dall'alveo freudiano per divenire uno dei dati “incontrovertibili” dell'osservazione clinica (Lingiardi e Madeddu, 2002). Nonostante le molte difficoltà metodologiche legate all’operazionalizzazione e alla misura di questi costrutti (Lingiardi e Madeddu, 2002), la ricerca empirica ha ampiamente dimostrato che i meccanismi di difesa sono correlati a particolari dimensioni del funzionamento psicosociale dell’individuo (Erikson, Feldman, Steiner, 1996; Tuulio-Herinksen et al., 1997), come il temperamento (Shaw, Ryst, Steiner, 1996), le caratteristiche familiari del soggetto (Thienemann, Shaw, Steiner, 1998) e la presenza nella sua vita di particolari eventi stressanti (Araujo, Ryst, Steiner, 1999), nonché ad eventuali suoi aspetti psicopatologici (Bond, 2004); si è osservato inoltre che essi possiedono un forte potere predittivo sulla salute sia fisica che mentale della persona (Perry, Cooper, 1992; Vaillant, 1992; Tuulio-Herinksen et al., 1997).

  7. Materiali e metodi Nei giorni 3 e 4 dicembre, 774 alunni del Liceo Scientifico “A. Tosi” hanno preso parte ad un progetto di ricerca per la validazione e la standardizzazione di un nuovo strumento psicometrico finalizzato all’assessment dei meccanismi di difesa di adulti e adolescenti (REM-71).

  8. A tutti i soggetti coinvolti nella ricerca è stato richiesto di compilare REM-71. La Response Evaluation Measure-71 (REM-71) è un questionario per la valutazione dell’assetto difensivo di adolescenti e adulti. Gli autori definiscono le difese come “una reazione inconscia, non una risposta pianificata, che forma un’interfaccia tra tratti temperamentali innati e strategie di coping apprese” (Steiner et al., 2001, pag. 468). REM-71 (Steiner, Araujo, Koopman, 2001) deriva dalla revisione e dall’adattamento dello strumento autosomministrato più utilizzato nella letteratura internazionale per la valutazione delle difese: il Defense Style Questionnaire-88 (DSQ-88; Bond et al., 1983); REM nasce dal tentativo di superare alcuni limiti psicometrici di DSQ e di adattarlo alle caratteristiche della popolazione adolescenziale (Steiner, 1990; Feldman, Araujo, Steiner, 1996).

  9. Alcune difese, non unanimemente accettate dagli specialisti del settore, sono state eliminate, così come le difese che si sovrapponevano alle definizioni di sindromi psichiatriche; altri meccanismi difensivi sono stati accorpati in quanto simili e gran parte degli item del questionario è stata ri-formulata evitando accuratamente avverbi estremi, forme sintattiche eccessivamente complesse e formulazioni esplicitamente riferibili a quadri clinici. Il questionario si compone di 71 item a ciascuno dei quali il soggetto viene invitato a rispondere indicando, su una scala Likert a 9 punti, il grado in cui l’affermazione riportata riflette il suo modo abituale di comportarsi. Lo strumento ha dimostrato di possedere buone proprietà psicometriche nello studio di validazione dell’originale in lingua inglese (Steiner, Araujo, Koopman, 2001).

  10. REM-71 permette di ottenere una valutazione di 21 meccanismi difensivi (Tab. 1) che hanno mostrato di aggregarsi in due fattori identificati come “maturo” e “immaturo”: il Fattore 1 (che include 14 difese: dissociazione, spostamento, acting out, proiezione, scissione, fantasia, aggressione passiva, annullamento retroattivo, rimozione, somatizzazione, ritiro autistico, sublimazione, conversione, onnipotenza) e il Fattore 2 (che include 7 difese: diniego, repressione, intellettualizzazione, humour, formazione reattiva, altruismo, idealizzazione). Le difese immature (Fattore 1) comportano una drastica distorsione della realtà e si riflettono in un funzionamento disadattivo dell’individuo; quelle mature (Fattore 2), al contrario, hanno la funzione di “attenuare” l’impatto di realtà spiacevoli permettendo quindi un livello di funzionamento più adeguato. L’uso delle difese si è dimostrato variare con l’età attraverso il passaggio progressivo a modalità difensive più mature e adattive e le difese sono risultate correlate ad indicatori della salute psicosociale e al livello di soddisfazione dell’individuo in varie importanti aree della vita.

  11. Una versione italiana preliminare di REM-71 è già stata oggetto di un precedente studio empirico, nel contesto del quale ha mostrato proprietà psicometriche soddisfacenti (Madeddu et al., 2004; Prunas et al., 2005). Tale versione è stata ottenuta attraverso il metodo delle back-version indipendenti; essa è stata quindi somministrata ad un campione di 18 soggetti bilingui italiano-inglese insieme alla versione originale dello strumento, allo scopo di valutare le correlazioni esistenti tra i punteggi ottenuti nelle due versioni del test. Inoltre, la versione italiana è stata sottoposta preliminarmente a circa 400 adolescenti e giovani adulti allo scopo di valutare la consistenza interna dello strumento. I risultati ottenuti, seppur incoraggianti, hanno evidenziato la necessità di apportare modifiche nell’adattamento italiano di alcuni item allo scopo di aumentare la consistenza interna dello strumento; inoltre è apparso necessario incrementare la massa campionaria per sottoporre a verifica la struttura fattoriale della versione italiana dello strumento e confrontarla con quella inglese.

  12. Tabella 1. Rem 71: descrizione delle sottoscale

  13. Ogni soggetto coinvolto nella ricerca ha inoltre compilato un secondo questionario: SCL-90 o COPE. L’assegnazione è avvenuta in maniera del tutto casuale facendo in modo che tutte le classi di età fossero equamente rappresentate. 425 (205 maschi e 220 femmine)studenti hanno completato SCL-90-R (Symptom-Check list 90 revised; Derogatis, 1977; Derogatis & Savitz, 1999; Franke, 1995), un questionario composto da 90 item in cui al soggetto viene chiesto di indicare, servendosi di una scala Likert a 5 punti (0=per niente, 4= moltissimo), il grado in cui è stato disturbato nell’ultima settimana da una serie di sintomi fisici e psichici. A partire dal punteggio ottenuto ai 90 item, è possibile ottenere tre indicatori generali della presenza di sintomi psicopatologici e del benessere psicofisico: il GSI (Global Severity Index), il PST (Positive Symptom Total) e il PSDI (Positive Symptom Distress Index); è inoltre possibile ottenere 10 indici che riguardano altrettante aree sintomatologiche specifiche (somatizzazione, ossessività-compulsività, sensibilità interpersonale, depressione, ansia, ansia fobica, ostilità e rabbia, ideazione paranoide, psicoticismo, altri disturbi). Per maggiori dettagli, consultare slide seguente.

  14. 339 (190 maschi e 149 femmine) studenti hanno compilato COPE (Coping Orientation to Problems Experienced; Carver et al., 1989) è un questionario composto da 60 item finalizzato a valutare gli stili di coping cioè le strategie che il soggetto comunemente mette in atto per la risoluzione dei problemi della vita quotidiana. In particolare, la versione italiana di COPE è già stata sottoposta a validazione anche nella popolazione adolescenziale mostrando buone proprietà psicometriche (Steca et al., 2001) e una struttura ad otto fattori. Per maggiori dettagli, consultare slide seguente.

  15. Infine, ciascuno studente ha completato un breve foglio anagrafico contenente alcune informazioni di base utili nel processo di validazione: • età; • sesso; • titolo di studio e professione dei genitori quali indicatori dello status socio-economico; • indicatori di benessere psicofisico (presenza di malattie organiche gravi o croniche, anamnesi positiva per interventi psicologici o psichiatrici); • livello di benessere e soddisfazione in vari ambiti del funzionamento (scuola, tempo libero, famiglia, amicizie e soddisfazione generale di sé); • brevi informazioni sulla carriera scolastica pregressa.

  16. Il campione Il campione è risultato composto da 774 soggetti di cui 395 maschi (51%) e 369 femmine (49%). L’età media è risultata pari a 16.07 anni (DS=1.35; nessuna differenza nell’età media tra maschi e femmine). Anche la distribuzione per classe di età non ha portato a rilevare differenze significative tra i due sessi (Tab. 2) Oltre il 93% dei soggetti vive con genitori sposati, il 4% è figlio di divorziati, lo 0.8% di genitori conviventi. Anche in questo caso, nessuna differenza tra maschi e femmine è stata rilevata rispetta distribuzione dello stato civile dei genitori. Circa l’80% dei ragazzi ha una madre con almeno un diploma di scuola media superiore (Grafico 1); la percentuale è del tutto analoga per i padri (Grafico 2). Circa il 23% dei soggetti provengono da famiglie monoreddito.

  17. 42 soggetti, corrispondenti a circa il 5% del totale (18 maschi e 24 femmine; non significativo), riferiscono di avere problemi di salute gravi o cronici. 78 ragazzi (10% del totale, 26 maschi e 52 femmine; significativo) riferiscono di essere ricorsi ad uno specialista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra), almeno una volta nella loro vita. Di questi, 17 (22%, 7 maschi e 10 femmine) sono ancora in trattamento al momento dell’assessment. In quasi l’80% dei casi si tratta per lo più di interventi brevi, della durata inferiore ai tre mesi. 53 studenti (7%) riferiscono di essere stati respinti almeno una volta nella loro carriera scolastica pregressa (32 maschi e 21 femmine).

  18. Tab. 2

  19. Grafico 1.

  20. Grafico 2 Titolo di studio padre Licenza elementare Licenza media inferiore Licenza media superiore Laurea/diploma universitario formazione post universitaria Mancante

  21. Risultati • Indicatori di disagio psichico rilevati nel campione. Il Graf. 4 illustra i punteggi medi rilevati tra gli studenti, suddivisi per sesso, per ciascuna delle sottoscale di SCL-90-R. Il Graf. 5 illustra invece i punteggi medi generali (GSI, PST, PSDI) in funzione del sesso.

  22. Graf. 4 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

  23. Graf. 5 - Punteggi medi totali SCL-90-R: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

  24. N.B. Alcune indicazioni per la lettura del grafico 4 e 5. Sull’asse orizzontale viene riportata l’indicazione della sottoscale di SCL cui i punteggi della colonna sovrastante si riferiscono. Se il nome della sottoscala è seguito da un asterisco, le differenze rilevate nei due gruppi sono statisticamente significative cioè non imputabili a fattori casuali. Tanto maggiori sono i punteggi, tanto maggiore sarà il livello di disagio psichico lamentato in quell’area sintomatologica. Per quanto riguarda il grafico 5, le sigle vanno così interpretate: GSI: somma del punteggio totale ottenuto/90-risposte mancanti (questo indice fornisce cioè un indice di disagio generale più attendibile che non la semplice somma delle 90 risposte). PST: numero dei sintomi con un punteggio maggiore di 0 cioè numero medio di sintomi che i soggetti si attribuiscono a prescindere dal livello di gravità. PSDI: somma totale del punteggio ottenuto alle 90 domande/PST.

  25. Come è possibile osservare, le femmine mostrano, per tutte le sottoscale con la sola eccezione di Ostilità/Rabbia, punteggi più alti dei maschi indicativi di una maggiore gravità sintomatologica in quell’area. Anche il punteggio totale, indicativo del livello globale di malessere psichico, è significativamente maggiore nelle femmine (GSI). Inoltre, le studentesse tendono a riconoscersi in un numero maggiore di sintomi (PST) e ad attribuire a questi un livello di gravità maggiore (PSDI). Questo dato non è discorde da quanto rilevato in altri studi (Miotto et al., 2004). Per avere un’idea più precisa del benessere psichico degli studenti è quindi necessario suddividere il campione in funzione del sesso e confrontare i punteggi medi con quelli rilevati in altri campioni italiani di studenti di scuola media superiore (si vedano graf. 6 e 7).

  26. Graf. 6 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra maschi Tosi e altri campioni di riferimento

  27. Nel grafico 6, vengono presentati i confronti dei punteggi degli studenti maschi del Liceo Tosi con 2 campioni di riferimento; in particolare, i punteggi relativi a “Controlli I” sono stati tratti dalla letteratura (Miotto et al., 2004) mentre il campione indicato come “Controlli II” si riferisce a studenti maschi di due istituti superiori della provincia di Milano. Si osserva un indice globale di disagio psichico inferiore negli studenti del Liceo, quando confrontati con il gruppo di controllo delle scuole di Milano (come dimostrato dal valore di GSI) e un punteggio significativamente minore in quattro delle 10 sottoscale. Stupisce tuttavia l’elevato indice rilevato nella sottoscala “Ideazione paranoide” che, a nostro avviso, più che a rimandare a sottostanti psicopatologie, potrebbe essere ricondotto ad un elevato livello di stress (in tal senso, interessante è anche il punteggio relativamente elevato sulla scala ostilità) o ad alcune procedure inadeguate messe in atto al momento dell’assessment.

  28. Graf. 7 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra femmine Tosi e altri campioni di riferimento

  29. Nel grafico 7, vengono presentati i confronti dei punteggi delle studentesse del Liceo Tosi con campioni di riferimento; ancora una volta, i punteggi relativi a “Controlli I” sono stati tratti dalla letteratura (Miotto et al., 2004) mentre il campione indicato come “Controlli II” si riferisce a studentesse di due istituti superiori della provincia di Milano. Anche in questo caso, si osserva, negli studenti del Liceo, un indice globale di disagio psichico inferiore (GSI) e un punteggio inferiore in otto delle 10 sottoscale, quando confrontati con il gruppo di controllo delle scuole di Milano. I punteggi medi ottenuti dalle ragazze del Liceo sono inoltre del tutto comparabile a quello di altri studi italiani condotti su ampi campioni. Inoltre, sembra esserci un effetto significativo dell’età sui punteggi medi SCL-90 per i maschi e, in misura inferiore, per le femmine. Le classi di età superiori sono cioè caratterizzate da livelli di disagio psichico maggiori (Graf. 8 e 9).

  30. Graf. 8 - Disagio psichico in funzione delle classi di età nei soggetti maschi del Liceo Tosi. 1,00 0,80 Media Global severity index 0,60 0,40 0,20 0,00 15 (N=36) 16 (N=54) 17 (N=47) 14 (N=28) 18 (N=28) N.B. Sono state escluse dall’analisi le due fasce di età estreme (13 e 19 anni) a causa della limitata ampiezza del campione (rispettivamente 2 e 5 soggetti).

  31. Graf. 9 - Disagio psichico in funzione delle classi di età nelle studentesse del Liceo Tosi. 1,20 1,00 0,80 Media Global severity index 0,60 0,40 0,20 0,00 14 (N=20) 15 (N=47) 16 (N=68) 17 (N=42) 18 (N=34) N.B. Sono state escluse dall’analisi le due fasce di età estreme (13 e 19 anni) a causa della limitata ampiezza del campione (rispettivamente 1 e 3 soggetti).

  32. Conclusioni Globalmente, il dato che emerge relativamente al disagio psichico è che le femmine sembrano essere in generale più vulnerabili dei maschi e che, un eventuale intervento di supporto sul disagio psichico dovrebbe preferibilmente focalizzare l’attenzione sui soggetti a partire dai 16 anni di età (corrispondenti al terzo anno di corso).

  33. Risultati 2. Assetto difensivo rilevato nel campione. Nei grafici che seguono, vengono presentati i punteggi medi rilevati tra gli studenti, suddivisi per sesso, per ciascuna delle sottoscale di REM-71.

  34. Graf. 10 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

  35. Graf. 11 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

  36. N.B. Alcune indicazioni per la lettura dei grafici 10 e 11. Sull’asse orizzontale viene riportata l’indicazione della sottoscale di REM cui i punteggi si riferiscono. Se il nome della sottoscala è seguito da un asterisco, le differenze rilevate nei due gruppi sono significative cioè non imputabili a fattori casuali. Tanto maggiori sono i punteggi, tanto maggiore sarà il grado in cui ciascuna difesa è utilizzata. Tuttavia, se per le difese immature alti punteggi sono indicativi di un peggiore funzionamento, per le difese mature il dato va letto in senso opposto (cioè un alto punteggio è indicativo di un maggiore adattamento all’ambiente).

  37. Per 14 meccanismi di difesa è stato possibile rilevare un significativo effetto della variabile sesso sui punteggi medi. Per quanto concerne le difese incluse nel Fattore 1, i soggetti di sesso femminile hanno mostrato un uso più massiccio della Scissione, Dissociazione, Rimozione, Annullamento retroattivo, Sublimazione e Somatizzazione, mentre i maschi hanno ottenuto punteggi più alti nella scala Onnipotenza. Rispetto alle difese incluse nel Fattore 2, i maschi hanno ottenuto punteggi più alti nelle scale del Diniego, Humour, Intellettualizzazione, e Repressione, mentre le femmine sulle scale Altruismo e Idealizzazione. Questi risultati sono globalmente in linea con quelli ottenuti nella versione originale dello strumento (Steiner et al., 2001) e con studi preliminari condotti su adolescenti italiani (Prunas et al., 2005) e confermano le attese teoriche che soggetti maschi tendano a fare uso di difese di “azione” e “dominance-driven” mentre le femmine ottengono punteggi più alti in difese nell’area dell’internalizzazione e dell’affiliazione.

  38. Inoltre, questo dato è perfettamente in linea con le attese teoriche (e con quanto visto in precedenza) secondo cui ad un assetto difensivo più disadattivo si associano maggiori livelli di disagio psichico e trova conferma in un elevato indice di correlazione tra i punteggi ottenuti al Fattore 1 e 2 e il GSI. Anche in questo caso si è reso necessario il confronto tra i dati rilevati tra gli studenti del Liceo e quelli raccolti in altri istituti superiori della provincia di Milano. I confronti su queste variabili sono presentati nei grafici che seguono (Graf. 12,13,14,15).

  39. Graf. 12 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra maschi “Tosi” e controlli maschi

  40. Graf. 13 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra maschi Liceo Tosi e controlli

  41. Come è possibile osservare, i soggetti maschi ottengono, rispetto al gruppo di controllo, punteggi inferiori (indicativi di funzionamento più adattivo) in 10 delle 14 difese immature (graf. 12) e maggiori in 4 delle 7 difese mature (graf.13). Il più elevato livello di funzionamento psichico rilevato negli studenti maschi del Liceo trova conferma anche nel punteggio significativamente inferiore ottenuto sul Fattore 1.

  42. Graf. 14 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra femmine Liceo Tosi e controlli

  43. Graf. 15 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra femmine Liceo Tosi e controlli

  44. Analogamente a quanto osservato per i maschi, le ragazze ottengono, rispetto al gruppo di controllo, punteggi inferiori (indicativi di funzionamento più adattivo) in 4 delle 14 difese immature (graf. 12) e maggiori in 3 delle 7 difese mature (graf.13). Il più elevato livello di funzionamento psichico rilevato nelle studentesse del Liceo trova conferma anche nel punteggio significativamente inferiore ottenuto sul Fattore 1. Globalmente, dai confronti eseguiti tra i punteggi dei ragazzi del Liceo e i controlli reclutati in altri istituti di istruzione superiore relativamente al funzionamento difensivo, emerge nei primi uno stile difensivo più funzionale, maturo e adattivo. Infine, a differenza di quanto osservato per il disagio psichico, nessun effetto dell’età sembra emergere sullo stile difensivo, né per i maschi, né per le femmine (Graf. 16,17,18,19). Del tutto in linea con i risultati degli studi in quest’area, l’assetto difensivo negli adolescenti dimostra di essere altamente stabile andando incontro a maturazione solo oltre il ventesimo anno di età.

  45. Graf.16 Punteggi medi fattore 1 nei maschi suddivisi per classi di età 5,00 4,00 3,00 Media punteggio totale fattore 1 2,00 1,00 0,00 13 14 15 16 17 18 19

  46. Graf.17 Punteggi medi fattore 2 nei maschi suddivisi per classi di età 6,00 5,00 4,00 Media punteggio totale fattore 2 3,00 2,00 1,00 0,00 13 14 15 16 17 18 19 età

  47. Graf.18 Punteggi medi fattore 1 nelle femmine suddivise per classi di età 5,00 4,00 3,00 Media punteggio totale fattore 1 2,00 1,00 0,00 14 15 16 17 18 età Le due classi estreme di età (13 e 19 anni) sono state eliminate in quanto costituite da un numero troppo ridotto di soggetti

  48. Graf.19 Punteggi medi fattore 2 nelle femmine suddivise per classi di età 6,00 5,00 4,00 Media punteggio totale fattore 2 3,00 2,00 1,00 0,00 14 15 16 17 18 età Le due classi estreme di età (13 e 19 anni) sono state eliminate in quanto costituite da un numero troppo ridotto di soggetti

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