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L’impegno contro le Mafie in Regione Emilia-Romagna

L’impegno contro le Mafie in Regione Emilia-Romagna. Un breve inquadramento. L’ultimo Rapporto della Direzione Nazionale Antimafia (marzo 2011) evidenzia che la penetrazione mafiosa nel Nord Italia ha ormai assunto i contorni di un fenomeno organico ed organizzato.

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L’impegno contro le Mafie in Regione Emilia-Romagna

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Presentation Transcript


  1. L’impegno contro le Mafie in Regione Emilia-Romagna

  2. Un breve inquadramento • L’ultimo Rapporto della Direzione Nazionale Antimafia (marzo 2011) evidenzia che la penetrazione mafiosa nel Nord Italia ha ormai assunto i contorni di un fenomeno organico ed organizzato

  3. Fra le prime 10 Regioni italiane per numero di imprese sequestrate, 5 sono al Nord: Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana • In Emilia-Romagna sono triplicate in tre anni le operazioni finanziarie sospette, passando dalle 1000 del 2008 alle 3000 del 2010 e dal 7% all’8,6% di incidenza sul totale nazionale

  4. L’intervento normativo della RER • Queste le premesse entro cui si inserisce l’azione normativa della Regione, che in 2 anni, da marzo 2009, ha prodotto 3 Leggi, 6 Delibere di Giunta e licenziato 1 Atto di Indirizzo consiliare

  5. Le Delibere

  6. Del. G. 2040 del dicembre 2009: Accordo con la Regione Puglia per il trasferimento di conoscenze e buone pratiche in materia di monitoraggio degli appalti pubblici con cui la RER rende disponibile alla Regione Puglia il proprio sistema informativo telematico per il monitoraggio di tutti gli appalti pubblici sul proprio territorio al fine di contribuire alla promozione di iniziative comuni nell’ambito della conoscenza dei fenomeni legati al settore

  7. Del. G. 2220 del dicembre 2009: Istituzione del Servizio Regionale Lavori Pubblici ed Osservatorio dei contratti e degli investimenti pubblici con cui l’esistente Osservatorio viene implementato delle funzioni di controllo e monitoraggio dei dati in conseguenza dell’Accordo sottoscritto nel marzo 2008 fra le Regioni e l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici

  8. Del. G. 115 del febbraio 2010: Accordo di collaborazione tra RER ed imprenditori edili per il triennio 2010-13 con cui le parti si impegnano ad aderire a pratiche tese a garantire sicurezza del lavoro, tutela dei lavoratori, formazione degli operatori, contrasto all’irregolarità ed all’illegalità, di pari passo al procedere dell’iter di dematerializzazione degli adempimenti burocratici

  9. Del. G. 1715 del novembre 2010: Protocollo d’Intesa con le 9 Prefetture Emiliano-Romagnole per il contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore degli appalti e dei lavori pubblici con cui la RER, in qualità di stazione appaltante, si impegna ad estendere i controlli antimafia anche agli appalti sottosoglia ed agli affidamenti diversi dal subappalto. L’Accordo è stato poi integrato con ulteriori sottoscrizioni con le singole Prefetture

  10. Del. G. 1901 del dicembre 2010: Protocollo d’intesa fra RER e Pro di Reggio-Emilia per la sperimentazione di un Osservatorio provinciale degli appalti di lavori pubblici con cui la RER, partendo da un territorio già ricco di iniziative, sperimenta le modalità di appoggio ai sistemi locali per un migliore controllo del territorio, da estendersi col tempo alle altre Province

  11. Del. G. 254 del febbraio 2011: Istituzione della Consulta regionale del settore edile con cui la RER si dota di uno strumento di consultazione, proposta, valutazione e verifica per promuovere la trasparenza, la legalità e la qualità nei cantieri edili e di ingegneria civile

  12. Del. G. 637 del maggio 2011: Dematerializzazione della notifica preliminare nel settore delle costruzioni con cui la RER, attraverso la telematizzazione della procedura, rende immediatamente disponibili i dati dell’impresa a tutti i soggetti a vario titolo preposti ai controlli (ASL, Direzione del Lavoro, ecc..)

  13. Le Leggi

  14. L.R. 2 del marzo 2009 Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili con cui la RER promuove ulteriori livelli di sicurezza dei lavoratori e tutela della salute rispetto a quanto previsto dalla normativa statale. La legge applica al settore delle costruzioni le norme sulla regolarità, la sicurezza e la Responsabilità sociale già presenti nella L.R: 17/2005 (artt. 41 e segg.) “Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”

  15. I contenuti della legge: √ promozione di attività formative per i soggetti che svolgano, a qualunque titolo, la propria attività lavorativa nel cantiere, nonché nei confronti degli imprenditori ed aspiranti tali; √ sottoscrizione di accordi volontari con Enti competenti ed Associazioni di rappresentanza; √ sottoscrizione volontaria di codici di condotta da parte delle imprese validi per tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel cantiere;

  16. √ promozione della Responsabilità Sociale delle Imprese; √ razionalizzazione e semplificazione dell’attività amministrativa attraverso l’informatizzazione del trattamento dei dati e l’uniformazione degli adempimenti burocratici necessari all’attività di vigilanza e controllo; √ controllo e registrazione automatica delle presenze in cantiere; √ più rilevante ruolo della polizia amministrativa locale nel supporto alla funzione di controllo;

  17. L.R. 11 del novembre 2010 Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata con cui la RER si propone di contrastare fenomeni di infiltrazione mafiosa, usura, lavoro nero e altre tipologie di comportamenti illegali in uno dei settori più esposti attraverso il sostegno alle imprese che puntano sulla qualità degli interventi e la sicurezza del lavoro

  18. I contenuti della legge: √ riduzione dell’uso indiscriminato del massimo ribasso d’asta negli appalti; √ attuazione di un sistema integrato di sicurezza territoriale e di qualificazione ed idoneità degli operatori economici nonché delle amministrazioni pubbliche; √ adozione di procedure e di soluzioni finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione e razionalizzazione dell’attività amministrativa e degli adempimenti;

  19. √ accordi per l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata; √ definizione di modalità di adozione e di applicazione obbligatoria di sistemi informatici di controllo e registrazione automatica delle presenze autorizzate nei cantieri; √ aggiornamento e pubblicazione dell’elenco delle imprese che si avvalgono dei sistemi informatici di controllo e registrazione; √ potenziamento del ruolo di Osservatorio della Regione;

  20. √ costituzione, aggiornamento e consultabilità della banca dati delle certificazioni (white list o elenchi di merito), rilasciate nell’ambito del territorio regionale, circa la regolarità contributiva degli operatori e la congruità dell'incidenza della manodopera per contratto affidato; √ supporto informativo per la semplificazione e dematerializzazione degli obblighi di comunicazione (notifica preliminare, moduli Istat per la rilevazione dei titoli abilitativi per nuovi fabbricati o per ampliamenti di volume di fabbricati preesistenti, modelli Gap delle Prefetture, procedimento ed endoprocedimenti edilizi -dati catastali, autorizzazioni paesaggistiche e sismiche-, procedure negoziate per l’affidamento di contratti pubblici);

  21. √ rafforzamento dei controlli nel settore dell’edilizia privata sull’inizio e fine lavori, sull’avvenuta comunicazione all’ente competente del nominativo dell’impresa esecutrice o delle imprese affidatarie dei lavori per la verifica del regolare adempimento degli obblighi contributivi e previdenziali e delle condizioni di idoneità tecnico-professionale delle imprese, sull’avvenuta verifica della dicitura antimafia per rendere efficace il permesso di costruire; √ istituzione della Consulta regionale e del settore edile come luogo di partecipazione e promozione;

  22. L.R. 3 del maggio 2011 Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile con cui la RER intende contenere le infiltrazioni mafiose nel proprio territorio, utilizzando gli strumenti di prevenzione, contrasto e recupero di cui si può avvalerenell’ambito delle proprie competenze legislative

  23. I contenuti della legge: √ La Prevenzione Primaria e Secondaria, ovvero gli interventi diretti a prevenire i rischi di infiltrazione criminale nel territorio regionale sul piano economico e sociale e a contrastare i segnali di espansione o di radicamento nel territorio regionale : 1) accordi di collaborazione e concessione di contributi con enti pubblici, ivi comprese le Amministrazioni statali competenti nelle materie della giustizia e del contrasto alla criminalità, per realizzare iniziative e progetti volti a:

  24. a) rafforzare la prevenzione primaria e secondaria in relazione ad aree o nei confronti di categorie o gruppi sociali soggetti a rischio di infiltrazione o radicamento di attività criminose di tipo organizzato e mafioso; b) promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile fra i giovani; c) sostenere gli osservatori locali, anche intercomunali, per il monitoraggio e l'analisi dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata di tipo mafioso nelle sue diverse articolazioni; d) favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio;

  25. 2) convenzioni con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale operanti nel settore dell'educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e concessione di contributi alle stesse per la realizzazione di progetti volti a diffondere la cultura della legalità, del contrasto al crimine organizzato e mafioso, nonché della cittadinanza responsabile;

  26. 3) accordi e convenzioni con le autorità statali operanti sul territorio regionale nel settore ambientale, le associazioni di imprese, le organizzazioni sindacali, le associazioni di volontariato e le associazioni ambientaliste individuate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di illegalità in materia di tutela dell'ambiente, connessi o derivanti da attività criminose di tipo organizzato e mafioso;

  27. 4)promozione di iniziative di sensibilizzazione e di formazione per la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile nel mondo dell'impresa, della cooperazione, del lavoro e delle professioni al fine di favorire il coinvolgimento degli operatori nelle azioni di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa;

  28. 5) Intese con le Istituzioni scolastiche e contributi per attività di sensibilizzazione ed informazione degli studenti, nonché di formazione dei docenti; 6) realizzazione, in collaborazione con le Università site nel territorio regionale, di attività volte ad attuare le finalità della presente legge e valorizzazione delle Tesi di Laurea sul tema;

  29. 7) valorizzazione del ruolo di supporto della polizia locale nelle attività di prevenzione e formazione specifica degli operatori attraverso la Scuola regionale di Polizia locale; 8) azioni educative e culturali volte all’emersione dei fenomeni d’usura e sostegno socio-sanitario alle situazioni di dipendenza e disagio connesse o derivanti da attività criminose di tipo organizzato e mafioso

  30. √ La Prevenzione Terziaria, ovvero gli interventi diretti a ridurre i danni provocati dall’insediamento dei fenomeni criminosi: 1) assistenza legale agli enti locali assegnatari dei beni confiscati per snellire i tempi di acquisizione degli immobili; 2) contributi agli enti assegnatari dei beni confiscati per il loro recupero ed utilizzo; 3) sostegno socio-sanitario alle vittime della criminalità organizzata e mafiosa;

  31. √ Inoltre: 1)creazione di un Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso in collegamento con gli Osservatori locali e in rapporto con le principali associazioni rappresentative del volontariato, del mondo dell’impresa, della cooperazione e della rappresentanza sindacale; 2) cooperazione con le Istituzioni dello Stato preposte alla lotta al crimine organizzato e mafioso;

  32. 3) creazione di un centro di documentazione regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso; 4) istituzione della “Giornata della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime della mafia (21 marzo); 5) partecipazione della Regione all’Associazione di enti pubblici “Avviso Pubblico”, impegnata nella lotta alle Mafie.

  33. L’iniziativa consiliare

  34. Risoluzione proposta dai consiglieri Carini, ed altri PD per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Ministero degli Interni affinché venga costituita una Agenzia Operativa della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) che rappresenta una importante presa di coscienza da parte dell’Istituzione nei confronti di una presenza non più sporadica sul territorio e che richiede una opposizione ferma e strutturata, che solo la collaborazione fra Istituzioni può garantire.

  35. La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle Istituzioni. Giovanni Falcone

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