1 / 16

Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014

Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014. LEZIONE 7. La ricerca italiana in tema di popolazione e territorio. Dicotomia URBANO – RURALE Criteri classificatori : Numerici es . un dato ammontare di individui Funzionali

moke
Download Presentation

Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1AA 2013-2014 LEZIONE 7

  2. La ricercaitaliana in tema di popolazione e territorio • Dicotomia URBANO – RURALE • Critericlassificatori: • Numerici • es. un datoammontare di individui • Funzionali • es. unacertaproporzione di popolazionededitaalleattivitàagricole • Amministrativi • es. una data ampiezzadell’area (2000;5000) ma estremamente variabile …anche in combinazione…. Sfumature del concetto di urbano Varie scale

  3. Urbanesimo e urbanizzazione Per grado di urbanizzazione intendiamo la proporzione di popolazione residente nel territorio a connotazione urbana L’urbanesimo esprime la capacità di un territorio di attrarre flussi di individui che dalle aree rurali si dirigono verso quelle urbane URBANESIMO URBANIZZAZIONE Puòverificarsisenzaprovocareurbanizzazione (I flussi non riescono a compensareil SN negativo) Puòverificarsianche in assenza di urbanesimo (aumento del saldonaturale)

  4. L’urbanizzazionenelmondo http://esa.un.org/unup/ Giànel 1950 neipaesisviluppati la proporzione di popolazioneurbana era pari a quellaruralementreciòsiverificherà solo nel 2020 per I paesimenosviluppati Tutta la crescitaattesadellapopolazionemondialesiverificherànellearee urbane deipaesimenosviluppatimentreneipaesisviluppati la crescitaurbanasaràmodesta; le areerurali, soprattuttoneipaesimenosviluppati (92% della pop. rurale), sonopreviste in nettodeclino a partrire dal 2020 Il livellodell’urbanizzazioneglobaleaumenteràdall’attuale 52% al 67% nel 2050. Neipaesisviluppatipasserà dal 78% all’86% mentreneipaesimenosviluppati dal 47% al 64%.

  5. La popolazioneurbana non èdistribuita in manierauniforme. Oltre la metàdellapopolazioneurbana vive oggi in città con meno di 500.000 abitanti. Tuttaviasono le città con almeno 1 milione di abitantichesperimenteranno in futurotassi di crescitamaggiori. L’urbanizzazionesiconcentrerànellegrandicittà e soprattuttonellegrandissimecittà, con oltre 10 milioni di abitanti.

  6. Megacities 2025 1970 2011 2,84% 2,68% 3,71% (t.r. 27 anni) 2,71% Gli ambiti urbani primari risultano concentrati principalmente in tre zone: l’estremo oriente e l’India, l’Europa Occidentale e Centrale, L’America del Nord, tra la costa atlantica e i grandi laghi. Gliincrementiriflettono I differenziali di fertilità

  7. Storiadellacittà La cittànasce 10.000 annifa, nell’areamediorientale. Piazza: necessità di scambicommerciali. Alcunielementidistintividellacittà: una parte dellapopolazione non svolgefunzioni di produzione di cibo o materie prime l’unità base socialefamigliare (il clan) vieneaffiancata da altreunitàsociali, basatesuinteressicomuni sistema politico amministrativoautonomo fortificazioni mercato

  8. Fasi • Rivoluzioneagricola, surplus produttivo, specializzazioneproduttiva, necessità di scambi • Dominio del territorio: la città-stato (tasse, serviziomilitare, censimento) • il 5% della pop. controllail restante 95% TEORIA DELLA POSIZIONE CENTRALE (Christaller) ROMA

  9. Rapportitraterritoririmangonoimmutatifino al medioevo • Roma raggiungeilmilione di abitanti; dopo la cadutadell’Impero Romano la città di Roma raggiunge 100.000 unità • Con ilfeudalesimo la campagnaridiventacentrale. Le cittàmantengonoilruolo di servizio (per gliscambicommerciali) e di riferimentoculturale (la presenzadelleuniversità). • Solo in oriente, Pechino e Costantinopoli, le cittàcontinuano ad avere un ruolodominante. • In Europa, solo le cittàitaliane, spagnole e portoghesihannounacertadimensione • Alla fine del 17° secoloilcentro del poterecolonialesisposta in Olanda e in Inghilterra. La secondarivoluzioneagricola ha luogo. • Il surplus agricologeneratonellecolonieindeboliscel’economiaagricolainterna. Masse di contadinisispostano verso le città

  10. Rivoluzioneindustriale: profondatrasformazione del mercato del lavoro. I contadinidiventanooperai • Londraraggiunge 750.000 unitànel 1750; iltassod’incrementodellapopolazione era pari al 10% annuo. • Si crea la discrepanzatrapaesisviluppati e paesimenosviluppati. Neiprimiilprocesso di urbanizzazionesidiffondesututtoilterritorio, nei secondi siconcentranellecittàmentreilresto del territoriorimanerurale. • Il rapporto 18:1 tracampagna e cittàrisultaoggiribaltato. • La crescitadellapopolazioneurbanadelleareemenosviluppateprovocherà in futurouna forte redistribuzionedellapopolazionesulterritorio MIGRAZIONI • Fenomenodellecittà primate

  11. Rank Size Rule Le popolazionideicentriurbanicheappartengono a un certoinsiemesono legate dallaseguenteleggeche le mette in relazione al lororango, cioè la loroposizionenell’ordinamento secondo la dimensionedecrescente qè un parametrochedipende dal grado di gerarchizzazione del sistema La leggesidimostravera per I sistemi in cui non vi sonofortidifferenzialieconomicitraareegeografiche e quandol’insiemeconsideratoèsufficientementegrande. La leggeè la risultante di oppostetendenzeallaconcentrazione e alladispersionedelleattivitàumanesulterritorio: le prime mirano a limitare I costi di trasportoe a massimizzare le economie di scala, le secondedipendonodaicostipiùbassinelleperiferie e dalladisponibilità di materie prime decentrate (ad esempio la terra)

  12. RASSEGNA STUDI SU POPOLAZIONE E TERRITORIO con riferimentoall’Italia Il piùimmediatolegametrapopolazione e territorioriguarda I fenomeni di mobilità. Dal secondo dopoguerra a oggil’Italia ha vissutoimportantifenomeni di spostamento di popolazionesulterritorio, come mai prima. A una prima fase in cui URBANESIMO E URBANIZZAZIONE andavano di paripasso, èsuccedutaunafase in cui pur in presenza di urbanesimo, illivello di urbanizzazione, inteso come la proporzione di popolazioneresidenteneipoliurbani, si era arrestato. Il dibattitoscientifico ha cercato di misurare, interpretare e spiegarequestocambiamento. Sono state propostemoltetecniche e indicatori per valutare I fenomeni in corso: in comuneilproblemadell’unitàareale Classificazione del territorio in urbano/rurale

  13. APPROCCIO ATOMISTICO LIVI E GINI, 1931: comuneurbano se % popolazione di attivi in attivitàexra-agricole > 50% SOMOGY E BARBERI (‘60): 6 classi RURALE TIPO-RURALE SEMI-RURALE SEMI-URBANO TIPO-URBANO URBANO 5 variabili • (1) la % di popolazione attiva nei settori extra-agricoli sul totale pop. attiva; • (2) la % di popolazione attiva nel terziario sul totale della popolazione; • (3) la % di popolazione con “licenza media inferiore” sul totale pop. 14+; • (4) la % di abitazioni dotate di servizi (acqua potabile, servizi igienici interni o esterni) sul totale delle abitazioni presenti sul territorio, • (5) la percentuale di popolazione che dimora nel centro abitato del comune –quello in cui è situata la sede comunale- sul totale della popolazione.

  14. Per ognicomune: Per iltotale Italia: per ognicomune:

  15. 3) VITALI (1983): 4 CLASSI RURALE SEMI-RURALE SEMI-URBANO URBANO 6variabili • (1) la % di popolazione attiva nei settori extra-agricoli sul totale pop. attiva; • (2) la % di popolazione attiva nel terziario sul totale della popolazione; • (3) la % di popolazione con “diploma scuola media superiore”; • (4) la % di abitazioni dotate di servizi all’interno dell’abitazione; • (5) la percentuale di popolazione che dimora nel centro abitato del comune sul totale della popolazione, solo per comuni con più di 20.000 • (6) Densità demografica Criterio di classificazionebasatosull’analisidiscriminante, SVINCOLATO dal valoremedio.

  16. Analisidelletraiettorielungoicensimenti 1951-1971 Saldi migratori dei comuni italiani secondo il tipo di traiettoria (dati in migliaia) 4) ISTAT (1986): 13 variabili Cluster analysis

More Related