1 / 2

Anni ‘60 in Sicilia: parlare e ribellarsi… Serafina Battaglia

Anni ‘60 in Sicilia: parlare e ribellarsi… Serafina Battaglia.

mikkel
Download Presentation

Anni ‘60 in Sicilia: parlare e ribellarsi… Serafina Battaglia

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Anni ‘60 in Sicilia: parlare e ribellarsi…Serafina Battaglia Serafina Battaglia fu per vent’anni convivente del mafioso Stefano Leale, ucciso nell’aprile del 1960, e madre adottiva di Toti Lupo Leale che incitò a vendicare il padre adottivo, ma che fu ucciso a sua volta nel Gennaio del 1962. Dopo la morte del giovane Serafina decise di raccontare tutto quello che sapeva dei mafiosi amici e avversari del suo convivente al magistrato Cesare Terranova. Dalle sue denuncie scaturirono dei processi, celebratisi in varie città, in cui andò a testimoniare, rinnovando le sue accuse, ma senza riuscire a far punire i mafiosi che indicava come responsabili dei due omicidi. Incontrò difficoltà a trovare degli avvocati, mentre i mafiosi erano difesi da principi del foro che fecero di tutto per denigrarla e farla apparire inaffidabile. Alla domanda di Terranova che le chiedeva come mai sapesse tante cose sulla mafia,rispose:”Mio marito era un mafioso, nel suo negozio di torrefazione si radunavano quelli di Baucina e di Alcamo, li conosco uno ad uno, so quello che hanno fatto. Poi mio marito mi confidava tutto. Se le donne dei morti ammazzati si decidessero a parlare, come faccio io, non per Iddio e per vendetta, ma per sete di giustizia, la mafia in Sicilia non esisterebbe più da un pezzo”. Serafina Battaglia è morta ottantenne e dimenticata da tutti nell’estate del 2004.

  2. FRANCA VIOLA • Nel Dicembre del 1965 ad Alcamo una ragazza di 17 anni viene rapita, violentata e sequestrata per alcuni giorni. La ragazza si chiama Franca Viola, il rapitore è uno spasimante respinto, Filippo Melodia, di famiglia mafiosa. Una storia come tante che sarebbe finita con le nozze riparatrici. Ma Franca non vuole sposare il suo rapitore e i suoi complici. La notizia vola su tutti i giornali e la ragazza siciliana diventa un simbolo vivente di un mutamento culturale, in un periodo in cui il codice penale prevedeva che il reato di violenza sessuale, considerato un reato contro la moralità pubblica e non contro la persona venisse estinto con il matrimonio tra la vittima e il colpevole. Franca si è poi sposata con l’uomo che amava. Il giorno delle nozze ha ricevuto un regalo dal presidente della repubblica Giuseppe Saragat e successivamente lei e il marito sono stati ricevuti in udienza privata da Paolo VI. Filippo Melodia è stato condannato a 11 anni di carcere e nel 1978 è stato ucciso per conflitti interni alla mafia di Alcamo. Franca ha avuto 3 figli ed è nonna. Dalla sua storia è stato fatto un film diretto dal regista Damiano Damiani “La moglie più bella” con protagonista l’attrice Ornella Muti.

More Related