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PROGETTO REGIONALE

PROGETTO REGIONALE. RACCOMANDAZIONI PER LA SICUREZZA IN SALA OPERATORIA. Il punto di vista del chirurgo. R. Gelmini Chirurgia AOU Policlinico di Modena S. Bonilauri Chirurgia Arcispedale S.M. Nuova Reggio Emilia G. Francioni Chirurgia AUSL Rimini U. Grandi Chirurgia AUSL Ravenna.

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO REGIONALE RACCOMANDAZIONI PER LA SICUREZZA IN SALA OPERATORIA Il punto di vista del chirurgo R. Gelmini Chirurgia AOU Policlinico di Modena S. Bonilauri Chirurgia Arcispedale S.M. Nuova Reggio Emilia G. Francioni Chirurgia AUSL Rimini U. Grandi Chirurgia AUSL Ravenna

  2. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO World Alliance for Patient SafetyProgetto SOS chirurgia Migliorare la sicurezza delle cure chirurgiche Standard minimi universalmente riconosciuti e applicabili Generare un ambiente sicuro Migliorare sia l’accesso che le cura dei pazienti chirurgici. Progetto Sale Operatorie Sicure

  3. EURO EMRO PAHO I London, UK Amman, Jordan Toronto, Canada WPRO I Manila, Philippines PAHO II Seattle, USA WPRO II AFRO Auckland, NZ Ifakara, Tanzania SEARO New Delhi, India The Checklist was piloted in 8 cities… IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  4. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  5. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  6. Obiettivo 1. Operare il paziente corretto ed il sito corretto Obiettivo 2. Prevenire la ritenzione di materiale estraneo nel sito chirurgico Obiettivo 3. Identificare in modo corretto i campioni chirurgici Obiettivo 4. Preparare e posizionare in modo corretto il paziente Obiettivo 5. Prevenire i danni da anestesia garantendo le funzioni vitali Obiettivo 6. Gestire le vie aeree e la funzione respiratoria Obiettivo 7. Controllare e gestire il rischio emorragico Obiettivo 8. Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della terapia farmacologica Obiettivo 9. Gestire in modo corretto il risveglio ed il controllo postoperatorio Obiettivo 10. Prevenire il tromboembolismo postoperatorio Obiettivo 11. Prevenire le infezioni del sito chirurgico Obiettivo 12. Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria Obiettivo 13. Gestire in modo corretto il programma operatorio Obiettivo 14. Garantire la corretta redazione del registro operatorio Obiettivo 15. Garantire una corretta documentazione anestesiologica Obiettivo 16. Attivare sistemi di valutazione dell’attività in sala operatoria IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  7. Obiettivo 1 Operare il paziente corretto ed il sito corretto IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO L’errata identificazione dei pazienti o del sito chirurgico è un evento avverso poco frequente, ma quando si verifica può provocare gravi conseguenze al paziente e compromettere seriamente la fiducia dei cittadini nei confronti dei professionisti e dell’intero sistema sanitario

  8. Obiettivo 1 Operare il paziente corretto ed il sito corretto IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  9. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • La strategia aziendale per la corretta identificazione dei pazienti, del sito e della procedura deve: • essere formalizzata dalla direzione aziendale con procedura scritta • essere monitorizzata mediante verifica della documentazione clinica o di sala operatoria (esempio consenso informato, checklist operatoria) • contenere principi e raccomandazioni indicate nella “Raccomandazione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali n.3” (aggiornata in base alle nuove indicazioni ed evidenze disponibili) e nella Delibera di Giunta Regionale 1706/2009 “Individuazione di aree di miglioramento della qualità delle cure e integrazione delle politiche assicurative e di gestione del rischio”

  10. Obiettivo 7 Controllare e gestire il rischio emorragico IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO La perdita di quantità rilevanti di sangue può provocare gravissime conseguenze ai pazienti chirurgici in termini di complicanze e mortalità evitabile

  11. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Obiettivo 7 Controllare e gestire il rischio emorragico

  12. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • La direzione aziendale deve: • predisporre un piano per la corretta valutazione e gestione del rischio emorragico in sala operatoria • garantire che le equipe operatorie adottino le pratiche previste per la corretta valutazione e gestione del rischio emorragico in sala operatoria L’equipe operatoria deve sempre valutare, facendo riferimento ai protocolli del comitato per il buon uso del sangue (basati sulle linee guida pertinenti), il rischio della perdita di grandi quantità di sangue, prima dell’induzione dell’anestesia; se il rischio risulta significativo, l’anestesista deve verificare che adeguati accessi venosi siano stati assicurati.

  13. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • IMPORTANTE • rispettare quanto previsto dal protocollo aziendale per la valutazione della richiesta massima di sangue per tipo di intervento • disporre di un sistema di recupero del sangue intraoperatorio e un dispositivo per l’infusione rapida di fluidi riscaldati Devono essere predisposti protocolli per l’approccio al sanguinamento maggiore che prevedano una o più opzioni di trattamento per diverse situazioni (politrauma, ostetricia, chirurgia maggiore epatica, trapianti, chirurgia cardiaca e vascolare); tali protocolli devono essere condivisi dalle equipe e validati dal comitato per il buon uso del sangue.

  14. Obiettivo 10 Prevenire il tromboembolismo postoperatorio IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Il tromboembolismo post-operatorio rappresenta un importante problema associato all’assistenza sanitaria che può causare aumento significativo della mortalità, complicanze e prolungamento della degenza. I pazienti sottoposti ad intervento di chirurgia generale presentano una prevalenza di trombosi venosa profonda pari al 15-40%, in assenza di profilassi antitromboembolica

  15. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Obiettivo 10 Prevenire il tromboembolismo postoperatorio

  16. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO - La strategia aziendale per la profilassi del tromboembolismo post-operatorio deve essere formalizzata dalla direzione aziendale e tradotta in procedure scritte a livello delle Strutture/Unità Operative, facendo riferimento anche a principi e raccomandazioni contenute nella “Delibera di Giunta Regionale 1706/2009 “Individuazione di aree di miglioramento della qualità delle cure e integrazione delle politiche assicurative e di gestione del rischio” - Le procedure per la profilassi antitromboembolica devono essere basate sull’evidenza ed includere i criteri per la valutazione dei fattori di rischio (indicati dalle linee guida di riferimento), la profilassi meccanica e la profilassi farmacologia.

  17. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO - La politica\strategia aziendale deve includere le indicazioni per una efficace comunicazione con pazienti e\o familiari sui possibili rischi di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare e sull’efficacia della profilassi - Si raccomanda l’utilizzo di metodi attivi per l’adesione alla profilassi del tromboembolismo post-operatorio, quali i sistemi informatizzati di supporto alla decisione, schede prestampate, audit periodici.

  18. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO - Ogni paziente candidato ad intervento chirurgico deve essere valutato al fine di individuare il più corretto equilibrio tra rischio tromboembolico e rischio emorragico (in relazione anche alle problematiche cliniche del paziente, al tipo di intervento e di anestesia). Da tale valutazione discende, in rapporto al livello di rischio individuato, la scelta del trattamento profilattico del tromboembolismo postoperatorio indicato dalle pertinenti linee guida. - Deve essere documentato il trattamento scelto, il dosaggio, la modalità e i tempi di somministrazione.

  19. Obiettivo 11 Prevenire le infezioni del sito chirurgico IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Le infezioni del sito chirurgico rappresentano un importante problema della qualità dell’assistenza sanitaria e possono determinare un aumento significativo della mortalità, delle complicanze e della degenza ospedaliera

  20. Obiettivo 11 Prevenire le infezioni del sito chirurgico IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  21. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Procedura aziendale - scopo di prevenire le infezioni del sito chirurgico - deve contenere informazioni basate sull’evidenza e raccomandazioni contenute nella linea guida “Antibioticoprofilassi peri-operatoria nell’adulto” e nella Delibera di Giunta Regionale 1706/2009 “Individuazione di aree di miglioramento della qualità delle cure e integrazione delle politiche assicurative e di gestione del rischio”

  22. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Profilassi antibiotica - basata sul rischio di infezione del sito - potenziale gravità dell’eventuale infezione - efficacia della profilassi per quel tipo di intervento - conseguenze sul paziente

  23. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Somministrazione - entro 30-60 minuti precedenti l’incisione - dosaggio adeguato - compito dell’equipe operatoria accertarsi della corretta somministrazione Dose intraoperatoria se - l’intervento è di lunga durata - se l’intervento è in corso dopo un tempo doppio rispetto all’emivita del farmaco - sanguinamento intraoperatorio superiore ai 1500 ml - emodiluizione oltre i 15 ml per kg L’estensione della profilassi è giustificata quando il rischio di infezioni postoperatorie è alto e va sempre giustificata

  24. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO In sala operatoria - verifica della sterilità di tutti i presidi utilizzati (prima di introdurre strumenti sul campo sterile, segnalando eventuali non conformità) - temperatura corporea mantenuta nei limiti di norma per ridurre il rischio di infezione) - glicemia mantenuta nel range per non compromettere la resistenza alle infezioni e la cicatrizzazione

  25. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO In sala operatoria - sterilizzazione della cute del paziente con antisettici appropriati - garantire antisepsi chirurgica delle mani - usare teli sterili per il campo operatorio - proteggere le ferite chirurgiche per 24-48 ore con medicazioni sterili - mantenere una ventilazione a pressione positiva rispetto ai locali adiacenti - pulire e disinfettare le superfici della sala operatoria quando sono contaminate o visibilmente sporche, anche durante la seduta operatoria e prima di iniziare l’intervento successivo. Alla fine di ogni giornata operatoria si deve procedere alla pulizia e disinfezione terminale di tutto l’ambiente.

  26. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Preparazione del paziente - Evitare la tricotomia, a meno che i peli nell’area di incisione non interferiscano con l’intervento. Se la tricotomia è necessaria, dovrebbe essere eseguita immediatamente prima dell’intervento e preferibilmente utilizzando rasoi elettrici. - -- - sospensione del fumo almeno 30 giorni prima - doccia preoperatoria con sapone - guarigione da eventuali infezioni preesistenti Equipe operatoria - lavaggio mani e avambracci con acqua e antisettico per 2-5 minuti - indossare mascherina, cuffia e guanti sterili

  27. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • IMPORTANTE • implementare procedure standardizzate di controllo delle infezioni • formazione delle equipe chirurgiche sulla prevenzione e il controllo delle infezioni almeno una volta all’anno • la sorveglianza attiva per le infezioni del sito chirurgico dovrebbe essere condotta da personale specificatamente formato

  28. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO Obiettivo 14 Garantire la corretta redazione del registro operatorio Il Registro operatorio è il verbale ufficiale di ogni intervento chirurgico e per tale ragione costituisce parte integrante e rilevante della documentazione sanitaria; il RO documenta il numero e le modalità di esecuzione degli interventi chirurgici e di qualunque procedura invasiva eseguita in sala operatoria.

  29. Obiettivo 14 Garantire la corretta redazione del registro operatorio IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO

  30. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • Il registro operatorio deve comprendere: • unità operativa di ricovero del paziente • data dell’intervento • ora di ingresso e di uscita del paziente dalla sala operatoria • ora di inizio e fine dell’anestesia • ora di inizio (incisione) e fine (sutura) dell’intervento chirurgico • anagrafica del paziente • classe ASA • classificazione dell’intervento (pulito/pulito-contaminato/contaminato/sporco)

  31. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO • Il registro operatorio deve comprendere: • tipo di antibiotico somministrato (dose, via di somministrazione, numero dosi, momento di somministrazione) • diagnosi finale e procedura eseguita (codici ICD-9-CM) • descrizione sufficientemente dettagliata della procedura eseguita • nome, cognome e qualifica dei componenti dell’equipe operatoria (chirurghi, anestesisti ed inferimeri) • eventuali farmaci utilizzati nel campo operatorio • tracciabilità dei dispositivi/presidi medici ad alto costo • firma del primo operatore

  32. IL PUNTO DI VISTA DEL CHIRURGO È opportuno che le informazioni siano registrate su un unico foglio, meglio se informatizzato. La redazione del registro operatorio è un atto pubblico per cui ogni modifica, aggiunta o cancellazione di quanto già scritto si configura come falso in atto pubblico. In caso di annotazione errata è possibile la correzione senza cancellare le precedenti scritture che vanno barrate e firmate.

  33. PROGETTO REGIONALE Grazie per l'attenzione! RACCOMANDAZIONI PER LA SICUREZZA IN SALA OPERATORIA Il punto di vista del chirurgo R. Gelmini Chirurgia AOU Policlinico di Modena S. Bonilauri Chirurgia Arcispedale S.M. Nuova Reggio Emilia G. Francioni Chirurgia AUSL Rimini U. Grandi Chirurgia AUSL Ravenna

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