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Nidi e altri servizi dell’infanzia: le varie tipologie

Nidi e altri servizi dell’infanzia: le varie tipologie. Perché i nidi e gli altri servizi per l’infanzia Diritto al lavoro per le donne come diritto soggettivo e sviluppo del paese Necessità economica del nucleo familiare Possibilità di socializzazione per i bambini, specie per i figli unici

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Nidi e altri servizi dell’infanzia: le varie tipologie

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Presentation Transcript


  1. Nidi e altri servizi dell’infanzia: le varie tipologie Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  2. Perché i nidi e gli altri servizi per l’infanzia • Diritto al lavoro per le donne come diritto soggettivo e sviluppo del paese • Necessità economica del nucleo familiare • Possibilità di socializzazione per i bambini, specie per i figli unici • Prevenzione e sostegno svantaggio sociale e psicofisico • Supporto al ruolo genitoriale • Opportunità di socializzazione per gli adulti • Incontro tra culture Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  3. Nei paesi nord-europei, Danimarca, Norvegia, Svezia Inoltre, sempre nei paesi nord-europei, i tassi occupazionali femminili sono cresciuti insieme ai tassi di fertilità, mostrando un’ inversione di tendenza dalla relazione negativa precedente.” + asili nido + congedi parentali (più equamente distribuiti tra madri e padri) + forme di part time “L’incremento del numero degli asili nido del 10% fa aumentare la probabilità di lavorare di 7 punti percentuali per le donne più istruite e di 14 per le donne meno istruite”. Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  4. In Italia si ha un aumento del lavoro femminile dal 46% al 54% Se i posti di nido aumentano fino al 33% Nelle Regioni dove è aumentato di più il numero dei nidi, nell’ultimo decennio - l’occupazione è aumentata del 7%, arrivando al 57% - la fertilità è cresciuta da 1,19 a 1,35 Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  5. Generatività dell’occupazione femminile Il legame tra occupazione femminile e servizi è importante, non solo perché l’esistenza dei servizi per l’infanzia rende più facile l’occupazione femminile, ma anche perché l’occupazione delle donne contribuisce a creare altro lavoro direttamente e indirettamente: se lavorano entrambi i partners, si consumano più servizi perché c’è più reddito per acquistarli, ma anche perché non se ne può fare a meno. Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  6. Inoltre, si creano fino a 15 posti aggiuntivi nel settore dei servizi: assistenza all’infanzia, agli anziani, ai disabili Per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  7. NIDO Il nido è un servizio per l’infanzia che accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni, di norma da un minimo di 11 ad un massimo di 60. Ha finalità educative e sociali assicurate in forma continuativa attraverso la presenza di personale qualificato. Collabora con la famiglia alla crescita e formazione dei bambini, nel rispetto dell’identità individuale, culturale e religiosa. I genitori hanno la possibilità di usufruire del servizio di riposo e pranzo per i loro bambini. Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  8. NIDO Orario e calendario . Da settembre a giugno, talvolta anche d’estate . Dal lunedì al venerdì, talora anche il sabato . Mediamente per ca 10 ore al dì, talora solo al mattino Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  9. NIDO Personale previsto • 1 coordinatore (sovente in condivisione con altri nidi); • 1 operatore socio educativo, mediamente ogni 6-8 posti di capacità ricettiva; • 1 cuoco se i pasti sono confezionati direttamente nel nido; • ausiliari. Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  10. MINI-NIDO . Accoglie mediamente fino a un massimo di 20 bambini dai 3 mesi o più fino ai 3 anni. . La struttura è corrispondentemente più piccola, può essere attivato anche in un appartamento riadattato . Contenuti, personale, orario etc. come per il nido Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  11. NIDI AZIENDALI . Sono nidi che vengono aperti nei luoghi di lavoro . Sono attivati per i figli dei dipendenti del datore di lavoro pubblico o privato che li apre . Una quota di posti è riservata ai bambini esclusi dagli altri nidi . Hanno gli stessi requisiti degli altri nidi . Godono di finanziamenti ad essi riservati Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  12. SEZIONI PRIMAVERA . Si aprono presso nidi o scuole dell’infanzia, . Accolgono bambini dai 2 ai 3 anni . Stesse caratteristiche di un nido Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  13. SPAZIO-BAMBINI O CENTRO GIOCO O CENTRO PRIMA INFANZIA • Può accogliere, di norma, un massimo di 20-30 bambini fino a tre anni • Sono previsti dai 2 ai 3 educatori + 1 ausiliario • È un servizio temporaneo di assistenza educativa e di socializzazione, svolto in maniera non continuativa • La permanenza giornaliera può essere al massimo di 4-5 ore consecutive. • Non è previsto il pranzo Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  14. CENTRO BAMBINI-GENITORI . Accoglie fino ad un massimo di 20-30 bambini accompagnati da un familiare (genitore, nonno, altro parente) . È un “servizio-ponte”, si pone l’obiettivo - di introdurre i bambini all’esperienza di socializzazione, rispettandone i tempi e i ritmi di distacco graduale dalle figure di riferimento familiari - di offrire alle famiglie possibilità di scambio e confronto sull’essere genitori, coppia, nonni… . Non è previsto il pranzo . Aperto di solito per mezza giornata, permanenza dei bambini fino a 3-4 ore . Stesse figure professionali dello Spazio -bambini Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  15. NIDO DOMICILIARE . 1 educatore/trice massimo 5 bambini . Ha finalità educative e di accudimento . Presso la casa di uno dei bambini o dell’educatore/trice o altro spazio analogo . 1 educatore/trice . In varie Regioni, supporto costante del Comune (sostegno formativo in itinere) Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  16. TAGESMUTTER (mamma di giorno) . Il bambino è ospite di famiglie che hanno propri figli, preventivamente selezionate e qualificate . Titolo di studio: di norma, obbligo + corso di qualificazione di solito comunale . Massima flessibilità e personalizzazione . Possibile volontariato dei genitori Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  17. BABY SITTER QUALIFICATI/TE . Elenchi di persone qualificate per l’accudimento di bambini a domicilio . Di solito, “certificate” dai Comuni . A seconda delle realtà, il titolo di studio può essere lo stesso che per il nido o scuola media superiore + corso di qualificazione e tirocinio/esperienza o scuola dell’obbligo + corso di qualificazione e tirocinio/esperienza . Massima flessibilità Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  18. Servizi ricreativi Locali o spazi attrezzati per consentire attività di gioco guidate da personale adulto. Carattere di estemporaneità e occasionalità (periodicità massima: 2 gg/settimana e 3 h/giorno) • obbligo di garantire sicurezza, igiene e salute dei bambini • spazi, arredi e giochi rispondenti ad esigenze di: – sicurezza nell’impiego – benessere respiratorio e olfattivo – sicurezza in caso di incendio • divieto di erogazione del servizio di mensa • titoli di studio: estremamente diversificati, poco regolamentati Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  19. BISOGNI DEI BAMBINI – BISOGNI DELLE FAMIGLIE che utilizzano il nido I bambini le famiglie - Stare coi loro genitori per un tempo significativo - Avere un rapporto personalizzato con i loro educatori - Orari dei servizi lunghi e flessibili - Stare tranquilli sulla affidabilità educativa Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  20. CHE COS’È LA FLESSIBILITÀ - orari di apertura prolungati, dal mattino presto alla sera tardi - l’accettazione di bambini sotto i 3 anni alla scuola dell’infanzia - flessibilità di accesso e uscita durante tutta la giornata - apertura durante l’estate e durante le vacanze natalizie e pasquali - possibilità di presentare richiesta durante tutto l’anno - inserimento di bambini nuovi durante tutto l’anno, anche prima dell’estate e non solo all’inizio dell’anno scolastico - possibilità di frequenza solo alcuni giorni la settimana - frequenza al sabato - frequenza a tempo parziale pomeridiano - frequenza a giorni alterni - utilizzo della struttura per attività ricreative il sabato e la domenica (feste di compleanno, ecc.) Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  21. COME CONCILIARE QUESTI BISOGNI nella gestione dei servizi 1) Flessibilità giornata interna al nido: basta orari rigidi uguali per tutti, si dorme quando si ha sonno, si mangia anche in momenti diversi Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  22. 2) Eliminazione della rigidità dell’orario di ingresso - Si possono prendere accordi precisi coi genitori - Ci si può organizzare per accogliere i bambini durante tutto il giorno, anche mentre le attività sono in corso Questo permette ai genitori di stare di più coi loro bambini a casa Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  23. 3) Possibilità per i genitori di stare nel nido e occuparsi dei figli prima dell’ingresso al lavoro o dopo l’uscita dal lavoro Permette ai genitori di stare di più coi loro bambini, quando l’orario di apertura del servizio, ancorché flessibile, non si concilia con il loro orario di lavoro Consente di verificare direttamente la qualità educativa del servizio Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  24. MA la conciliazione tra i due tipi di bisogni non può venire solo dall’organizzazione interna dei servizi: OCCORRONO RISPOSTE PIÙ GENERALI - dalle politiche sociali - dalle aziende • Permessi retribuiti • Maternità e paternità retribuite • Voucher per Servizi baby sitter • Bonus in alternativa al nido • Nidi aziendali • Contributi economici alle aziende • Mantenimento posizione lavorativa in caso di assenze per accudimento dei figli! Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  25. INOLTRE, I BAMBINI NEL PRIMO ANNO DI VITA, SPECIE NEI PRIMI 6 MESI • necessitano di attenzioni e di cure che solo un adulto completamente disponibile per loro può dare. • Le donne con i bambini piccolissimi hanno bisogno di non essere pressate né dalle difficoltà economiche né da richieste di rientro precoce al lavoro. Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  26. DUNQUE, Enti pubblici e aziende possono collaborare affinché il rientro dopo la maternità sia misurato sulle effettive esigenze delle donne e dei bambini In particolare, possono: • sostenere con contributi economici sia le madri che le aziende in buone pratiche di conciliazione specificamente riferite ai bebè nei primi mesi • incentivare la frequenza ai Centri per bambini e famiglie per madri e bebè molto piccoli, in modo che non soffrano dell’isolamento sociale con i relativi rischi • prevedere sul territorio la qualificazione di persone che possono lavorare con orari flessibili al domicilio delle famiglie, in assenza della madre per il lavoro Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  27. MINIMI EDUCATIVI DA ASSICURARE AI BAMBINI CHE FREQUENTANO IL NIDO • Gradualità dell’inserimento • All’ingresso quotidiano, i genitori entrano e preparano i bambini alla giornata nel nido • Il sonno dei bambini deve essere rispettato: devono dormire se e quando vogliono, non devono essere svegliati per andar via, non si lasciano se sono addormentati, anche se sono piccolissimi devono sapere chi troveranno al loro risveglio • I bambini devono essere lasciati all’educatore che ne ha la responsabilità • Bambini e genitori devono avere sempre ben chiaro a chi viene affidato ogni bambino • Deve essere definita con le famiglie una durata massima di permanenza del bambino Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

  28. Bibliografia di riferimento: - Mara Mattesini “I servizi dell’infanzia”, ed. Maggioli 2008 - Provincia di Milano, “Nidi e altri servizi per l’infanzia: una risorsa per le famiglie”, Assessorato alle politiche sociali, 2009 - Daniela Del Boca, “Convegno “Più servizi per la prima infanzia per un' Italia che cresce: sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi. Azioni e prospettive”, Roma, 5 marzo 2008, Ministero della famiglia. - Ferrera M., “Il fattore D. Perché il lavoro delle donne farà crescere l'Italia”,  Feltrinelli, 2009 Mara Mattesini "Progettazione dei servizi per la prima infanzia", La Sapienza, 2010

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