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TrashFlow modello di razionalizzazione degli strumenti informatici inutilizzati

Mori Stefano. TrashFlow modello di razionalizzazione degli strumenti informatici inutilizzati. Giovedì 15 novembre 2007 Stati Generali della Sostenibilità. Collaboratore ai progetti di Gestione Associata dei Sistemi Informativi - Circondario Empolese Valdelsa. s.mori@empolese-valdelsa.it.

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TrashFlow modello di razionalizzazione degli strumenti informatici inutilizzati

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  1. Mori Stefano TrashFlowmodello di razionalizzazione degli strumenti informatici inutilizzati Giovedì 15 novembre 2007 Stati Generali della Sostenibilità Collaboratore ai progetti di Gestione Associata dei Sistemi Informativi - Circondario Empolese Valdelsa s.mori@empolese-valdelsa.it

  2. Circondario Empolese Valdelsa Programma intervento • La nascita del progetto • Lo sviluppo del modello • I risultati ottenuti • L'evoluzione prevista … • …e auspicata

  3. La nascita del progetto [da dove nasce] • dall'esigenza da parte degli Enti locali di smaltire correttamente gli strumenti informatici non funzionanti • allontanare il più possibile nel tempo il momento in cui gli strumenti informatici si trasformano formalmente in rifiuti • condividere un percorso logico finalizzato al riuso dei beni prima di rassegnarsi a gettarli

  4. La nascita del progetto [i principi base] • quello che non serve a me potrebbe servire ad altri; • cose che singolarmente non hanno più valore, cumulativamente possono averlo; • strumenti che non servono più, spesso sono fatti di componenti singolarmente riutilizzabili; • la PA deve dare il buon esempio nel corretto trattamento e smaltimento dei rifiuti, evitando gli sprechi;

  5. La nascita del progetto [usa e getta… no grazie!] • Il mercato del settore informatico è in continua evoluzione. • Incremento del divario tra l’utenza che ha la possibilità di “seguire” il mercato, rispetto all’utenza che non ha la possibilità di avvicinarsi alle nuove tecnologie. • Lo stile che il progetto ha la pretesa di voler trasmettere è quello della condivisione degli strumenti tecnologici. • Quello che non è più utilizzato non è necessariamente un rifiuto ma può essere reimpiegato in maniera produttiva in altri contesti. Senza nessuna grossa pretesa, pensiamo che il progetto possa essere un segnale positivo verso una tecnologia che “accompagna” la vita delle persone e non al contrario le persone che “rincorrono” la tecnologia perdendo talvolta l'obiettivo e rendendo la tecnologia fine a se stessa.

  6. La nascita del progetto [digital divide] • L'esigenza di riduzione del divario tecnologico spesso riportato erroneamente come sinonimo di assenza di connessioni a banda larga… in realtà il termine porta con se anche le problematiche di tutte quelle persone che spesso per mancanza di risorse e conoscenze, non hanno la possibilità di fruire dei servizi che le nuove tecnologie mettono a disposizione. • associazioni di volontariato • piccole scuole non dotate di aule di informatica • ecc.

  7. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE

  8. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE Bene Inutilizzato Funzionante ?

  9. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE Bene Inutilizzato NO Funzionante ? SI Web Application Recupero Componenti

  10. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE Bene Inutilizzato NO Funzionante ? SI Web Application Cessione a Broker Golem Trashware Iniziative di solidarietà Recupero Componenti

  11. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE Bene Inutilizzato NO Funzionante ? SI Web Application Utilizzabile ? Cessione a Broker Golem Trashware Iniziative di solidarietà Recupero Componenti

  12. Lo sviluppo del modello IN PRODUZIONE Convenzione smaltimento Ritiro RAEE Bene Inutilizzato NO Funzionante ? Associazione TrashArt SI Web Application SI NO Utilizzabile ? Cessione a Broker Golem Trashware Iniziative di solidarietà Recupero Componenti

  13. Lo sviluppo del modello La piattaforma informatica • virtuale • aperto • automatizzato

  14. Lo sviluppo del modello

  15. Lo sviluppo del modello • il soggetto che ha del materiale inutilizzato • si registra sul portale • pubblica le schede sul mercato elettronico; • si impegna a tenerle sempre aggiornate e a seguire il modello del trashflow • i beni saranno da quel momento • visualizzabili da tutti gli altri soggetti della comunità • che in caso di interesse potranno direttamente ordinarli. • I due soggetti in caso di accordo concludono tra loro la transazione con le modalità che ritengono più opportune • dopo un periodo di tempo definito di presenza sul mercato, si potranno realizzare dei “pacchetti” di prodotti potenzialmente appetibili ai broker o altri soggetti (attività opzionale) • l'Associazione Golem (LUG empolese) o altre associazioni analoghe potranno intervenire richiedendo beni per altre onlus, dopo averli valorizzati attraverso le loro attività statutarie (progetto trashware per la diffusione del software libero) • trascorso improduttivamente un determinato periodo di pubblicazione sul mercato elettronico il cedente può disassemblarlo, • avviando il resto allo smaltimento • l'Amministratore potrà nuovamente intervenire cercando di alienare i beni ad associazioni che si occupano di trash-art o similari (attività opzionale)

  16. Lo sviluppo del modello • La scelta dell'utilizzo di tecnologia open source

  17. I risultati ottenuti • “Premio per le migliori iniziative di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti” nell'ambito della rassegna Terrafutura 2007, tenutasi alla Fortezza da Basso di Firenze

  18. I risultati ottenuti • delibera di giunta del Circondario Delibera N. 30 di Giunta Esecutiva del 22/05/2007 "PROGETTO TRASHFLOW - MODELLO DI RAZIONALIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI INFORMATICI INUTILIZZATI - ADOZIONE NELL'AMBITO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI INFORMATICI E TELEMATICI EX L.R. 40/2001 E DEFINIZIONE DEGLI IMPEGNI DEL CIRCONDARIO E DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI.“ • adottare il progetto Trashflow quale modello di razionalizzazione degli strumenti informatici inutilizzati e per lo smaltimento dei RAEE • di invitare con urgenza le Amministrazioni comunali del territorio a modificare le proprie procedure

  19. I risultati ottenuti L'adesione da parte dei comuni del circondario • I primi scambi che sono avvenuti sul trashflow

  20. L'evoluzione prevista … • Affermazione come canale unico per i meteriali informatici non utilizzati del Circondario

  21. …l'evoluzione auspicata • Apertura. Augurio che diventi uno strumento regionale. • Inclusione nel sistema anche dei privati.

  22. Circondario Empolese Valdelsa RIFERIMENTI Nucleo operativo della Rete Civica Unitaria Empolese Valdelsa Gestione associata ex LR.40/01 Piazza della Vittoria, 54 – 50053 EMPOLI Tel.05719803.11 Fax 05719803.333 rcu@empolese-valdelsa.it http://rcu.empolese-valdelsa.it

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