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Totalitarismi

Totalitarismi. Definizione di totalitarismo. Termine inventato dagli antifascisti negli anni ’20, ma poi usato dagli stessi fascisti in senso positivo , per indicare la completa identificazione fra Stato e Società .

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Totalitarismi

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Presentation Transcript


  1. Totalitarismi

  2. Definizione di totalitarismo • Termine inventato dagli antifascisti negli anni ’20, ma poi usato dagli stessi fascisti in senso positivo, per indicare la completa identificazione fra Stato e Società. • Nel Secondo dopoguerra il termine viene usato per designare quella forma di potere assoluto tipica delle società di massa, fatto di un mix di terrore e propaganda, ovvero di repressione e mobilitazione delle masse, attraverso le organizzazioni di regime e il monopolio dell’educazione e dei mezzi di comunicazione di massa.

  3. Tre totalitarismi del Novecento # * * • * Tra la fine della Prima guerra mondiale e la fine della Seconda • # Dal 1917 al 1953 (l’URSS continua ad esistere fino al 1991)

  4. Situazioni precedenti

  5. Quello che l’Italia ottenne Dallo smembramento dell’Impero austro-ungarico l’Italia ottenne limitati vantaggi territoriali rispetto alle attese: l’espansione in Dalmazia fu impedita dalla creazione del nuovo stato di Jugoslavia, che limitò la presenza italiana alle basi di Zara e dell’Isola Lagosta

  6. D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni legionari a Fiume nel 1919. Nel novembre 1920, Trattato di Rapallo fra Italia (governo Giolitti) e Jugoslavia: all'Italia è riconosciuta l'Istria, alla Jugoslavia la Dalmazia (eccetto Zara); Fiume dichiarata città indipendente (Giolitti fa liberare Fiume con la forza)

  7. Il Corridoio di Danzica

  8. 1923: bambini tedeschi giocano con pacchi di banconote che valgono quanto la carta straccia

  9. Al potere

  10. Devastazione di una sede sindacale della CGL a Roma, con falò sulla strada delle carte e suppellettili ivi rinvenute

  11. Mussolini mentre viene arrestato a Roma l'11 aprile 1915 dopo un comizio a favore dell'interventismo dell'Italia nella guerra Con l'uniforme dei Bersaglieri (1915) combatte nella prima guerra mondiale. Mussolini e D'Annunzio Mussolini nella veste di direttore dell'Avanti! (1912-1914), quotidiano del Partito Socialista Italiano « Il capo dei fascisti ha due volti in uno: il volto di sopra, dal naso in su; quello di sotto, bocca, mento e mascelle. Gli occhi tondi e vicini; la fronte nuda ed aperta, il naso breve e fremente, formano il suo volto mobile e romantico; l'altro, labbra dritte, mandibole prominenti, mento quadrato, è il suo volto fisso, volontario, diciamo classico. Spesso egli gestisce solo con la destra, tenendo la mano sinistra in tasca o il braccio sinistro al fianco. Talvolta si pone in tasca tutte e due le mani: è il momento del riassunto, il finale (Ugo Ojetti ) » 24 ottobre 1922, Congresso di Napoli, Mussolini e i Quadrumviri

  12. Mussolini fotografato nel 1923. Mussolini in tenuta da aviatore; nell'iconografia ufficiale, il Duce era spesso ritratto alla guida di veicoli o in pose da "conduttore" Mussolini durante un discorso Benito Mussolini in un'immagine tipica della propaganda fascista

  13. Benito Mussolini alle porte di Tripoli (Libia), il 20 marzo 1937, innalza la "spada dell'Islam", la cui elsa è in oro massiccio, e si proclama "protettore dell'Islam", prima di entrare in città alla testa di 2600 cavalieri. Mussolini durante la battaglia del grano Monaco, 28 settembre 1938: Mussolini in parata seduto in automobile al fianco di Hitler, durante il tempo della conferenza di Monaco.

  14. Gran Sasso: Mussolini appena liberato, al centro della fotografia, con cappotto e cappello nero Croce che marca il luogo, presso Giulino di Mezzegra, dove Mussolini venne fucilato I corpi di Mussolini (secondo da sinistra) e di Claretta Petacci (riconoscibile dalla gonna) esposti a Piazzale Loreto. Il primo corpo a sinistra è di Bombacci. Gli ultimi a destra sono Pavolini e Starace. Cinegiornale americano sulla morte di Mussolini nel 1945: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Execution_of_Mussolini_(1945).ogg

  15. Mussolini con, da sinistra, Emilio De Bono, Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi

  16. Un momento della marcia su Roma: le milizie armate in avvicinamento verso la Capitale

  17. Il Re Vittorio Emanuele III incontra ufficialmente Benito Mussolini il 4 novembre 1922.

  18. Ascesa elettorale Partito nazista

  19. Nascita della dittatura

  20. Legge Acerbo e delitto Matteotti • 1923: legge Acerbo sulla revisione della legge elettorale in senso maggioritario: alla lista che avesse ottenuto il 25% dei voti complessivi sarebbero stati assegnati i due terzi dei seggi, mentre il restante terzo sarebbe stato distribuito tra le altre liste, su base proporzionale • Elezioni svoltesi il 6 aprile 1924 le squadre fasciste ricorsero a brogli e violenze, che vennero coraggiosamente denunciate in Parlamento dal deputato socialista Giacomo Matteotti • Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso • L’opposizione abbandonò la Camera per protesta (secessione dell’Aventino: dal nome del colle Aventino sul quale – secondo la storia romana – si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi, vedi Secessioplebis). La speranza era che il re avrebbe obbligato Mussolini a dare le dimissioni, ma ciò non avvenne • Il capo del fascismo, in un discorso alla Camera il 3 gennaio 1925, poté assumersi “la responsabilità politica, morale, storica di quanto è avvenuto”, cioè del delitto Matteotti e di tutti gli altri crimini compiuti fino ad allora dal fascismo: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere – disse Mussolini - se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico, morale, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico, morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento fino ad oggi”. • http://www.youtube.com/watch?v=SqvpcgYkQMY (ricostruzione del Discorso di denuncia di Matteotti; 8 minuti) • http://www.youtube.com/watch?v=e5oDJ6GMRV8 (ricostruzione del discorso di Mussolini; 2 minuti)

  21. Leggi fascistissime (1925-26) • A partire dal 1925 tutti gli elementi caratteristici dello stato liberale vennero eliminati (fascistizzazione dello stato e della società civile). Leggi «fascistissime» 1925-26, ispirate dal giurista Alfredo Rocco: • Soppressione libertà di stampa e Chiusura giornali antifascisti, gli altri posti sotto controllo del regime • Praticamente abolita la divisione dei poteri, con l’approvazione della legge sulle prerogative del Capo del Governo: nessun argomento poteva essere discusso da una delle due Camere senza la previa autorizzazione del Capo del Governo. • Il Capo del Governo non era più responsabile davanti alle Camere e solo il re avrebbe potuto revocargli l’incarico. • Mussolini quindi non poté mai prescindere completamente dalla presenza del sovrano (ciò sarà decisivo per la caduta del fascismo nel 1943).

  22. Leggi fascistissime • Vietato promuovere e costituire associazioni dirette a sovvertire gli ordinamenti dello stato e “distruggere o deprimere il sentimento nazionale”: tutti i partiti ad eccezione del PNF vennero soppressi • tutti i 123 deputati di opposizioni che parteciparono all’Aventino furono dichiarati decaduti • venne reintrodotta la pena di morte e fu istituito il confino di polizia • i sindaci e i consigli comunali, da organi elettivi, diventarono podestà e consulta di nomina governativa • il sindacato fascista rimase l’unico rappresentante dei lavoratori, lo sciopero fu proibito • istituito un Tribunale speciale, incaricato di processare tutti gli antifascisti (decine di condanne a morte, oltre 28000 anni di carcere contro gli oppositori del regime; 15000 italiani inviati al confino)

  23. Totalitarismo. Stato e società.Terrore e propaganda

  24. Stato e Chiesa

  25. Cultura e regime

  26. Mobilitazione delle masse e stato totalitario • Renzo De Felice: “Al contrario [dei regimi conservatori classici], il fascismo ha sempre teso a creare nelle masse la sensazione di essere sempre mobilitate, di avere un rapporto diretto con il capo (tale perché capace di farsi interprete e traduttore in atto delle loro aspirazioni) e di partecipare e contribuire non ad una mera restaurazione di un ordine sociale… bensì ad una rivoluzione dalla quale sarebbe gradualmente nato un nuovo ordine sociale migliore e più giusto di quello preesistente”

  27. La meta ultima del fascismo (che pure reprimeva ogni forma di opposizione) era in realtà il consenso, o meglio la piena adesione al regime da parte del cittadino • ogni ambito della vita del singolo cittadino italiano fu pervasa da elementi fascisti: scuola, spettacoli, cultura, sportsi trasformarono tutti in canali di diffusione dell’ideologia fascista • Si diede massimo sviluppo alle organizzazioni educative fasciste e si predisposero imponenti raduni di massa, facendo leva più sull’immaginazione e sull’emozione, che sulla ragione (cfr Gustav Le Bon) • Mussolini e lo sport: http://www.youtube.com/watch?v=-6tqBnMq8HQ + http://www.youtube.com/watch?v=O1T1y1LP6BA

  28. Opera Nazionale Balilla • L'Opera Nazionale Balilla (ONB) fu un organo del Partito Nazionale Fascista (PNF) a carattere parascolastico e paramilitare. Fondata nel 1926 come ente autonomo, l'ONB confluì, insieme ai Fasci giovanili di combattimento e ai Gruppi universitari fascisti (GUF), nella GIL (Gioventù Italiana del Littorio) a partire dal 1937. • La denominazione fu ispirata alla figura di Giovan Battista Perasso detto "Balilla", il giovane genovese che secondo la tradizione avrebbe dato inizio alla rivolta contro gli occupanti austriaci nel 1746: un'immagine di modello rivoluzionario cara al regime fascista. • http://www.youtube.com/watch?v=xf0UhIwuFFk l Moschetto Balilla,

  29. Politica razziale

  30. Politica economica

  31. Politica estera

  32. Opposizione

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