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Fabbisogni professionali delle imprese toscane e processi di trasformazione del sistema economico regionale

Fabbisogni professionali delle imprese toscane e processi di trasformazione del sistema economico regionale Firenze, 14 novembre 2007 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi. Industria manifatturiera: andamento della produzione e del valore aggiunto.

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Fabbisogni professionali delle imprese toscane e processi di trasformazione del sistema economico regionale

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Presentation Transcript


  1. Fabbisogni professionali delle imprese toscane e processi di trasformazione del sistema economico regionale Firenze, 14 novembre 2007Riccardo PerugiUnioncamere Toscana - Ufficio Studi

  2. Industria manifatturiera: andamento della produzione e del valore aggiunto Fonte: Irpet-Unioncamere Toscana (giugno 2007)

  3. Servizi: andamento della produzione e del valore aggiunto Fonte: Irpet-Unioncamere Toscana (giugno 2007)

  4. Industria s.s. e servizi: andamento della produttività Fonte: Irpet-Unioncamere Toscana (giugno 2007)

  5. “… se innovazione ed organizzazione costituiscono i primi due vertici di un potenziale « triangolo competitivo » in grado di sostenere la produttività di un’impresa, di un settore o di un intero sistema economico, le moderne teorie della crescita individuano nel capitale umano un fondamentale fattore endogeno …” (Vivarelli M., Piga C., Piva M., 2004)

  6. Classificazione delle figure professionali I gruppi utilizzati sono stati individuati a partire dalla classificazione ISCO delle professioni, che individua otto grandi categorie (escludendo quella dei lavoratori specializzati nell’agricoltura, che non interessa ai fini della presente analisi), a loro volta normalmente raggruppate, per facilità di trattazione, nelle seguenti quattro più ampie classi: 1) professioni high-skill (dirigenti e direttori; professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione; professioni tecniche) 2) professioni medium-skill (professioni esecutive relative all’amministrazione e alla gestione; professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie) 3) professioni low-skill (operai specializzati; conduttori di impianti, operatori di macchinari e operai di montaggio industriale) 4) personale non qualificato

  7. Assunzioni programmate fra il 2001 e il 2007 Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  8. Assunzioni programmate per gruppo professionale – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  9. Assunzioni programmate nell’industria s. s. – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  10. Assunzioni programmate di professioni high-skill nell’industria s. s. Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  11. Assunzioni programmate nell’industria s. s. per gruppo professionale - 2007 Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  12. Assunzioni programmate di personale high-skill nell’industria – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  13. Assunzioni programmate nei servizi per gruppo professionale – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  14. La domanda di lavoro del terziario toscano e, più in generale, dell’intera economia regionale e nazionale appare evolvere in una direzione diversa da quella idealmente tracciata per le economie “post-industriali” a seguito dei recenti processi di globalizzazione e di innovazione tecnologica, in conseguenza dei quali “i vantaggi dell’istruzione aumentano, e si riduce la domanda dei lavoratori non specializzati e con scarsa esperienza” (Esping-Andersen G., 2000). • Un fattore non trascurabile nella spiegazione di tale fenomeno risiede negli interventi legislativi che, nell’ultimo decennio, hanno accresciuto la flessibilizzazione del mercato del lavoro italiano, rendendo meno oneroso l’impiego del fattore lavoro (soprattutto nelle qualifiche medio-basse e/o con scarsa esperienza). In altri termini, le modifiche apportate a livello nazionale nei meccanismi di regolazione del mercato del lavoro hanno operato “la dolorosa scelta tra aumentare le diseguaglianze di retribuzione e di qualità dei posti di lavoro, e vedere crescere il numero dei disoccupati e degli esclusi” (Esping-Andersen G., 2000) introducendo elementi a favore della prima opzione.

  15. Assunzioni programmate nei servizi di impiegati esecutivi e addetti vendite Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  16. Assunzioni programmate nei servizi per gruppo professionale – 2007 Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  17. Assunzioni programmate di personale high-skill nei servizi – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  18. Assunzioni programmate fra il 2001 e il 2007 nei servizi alle imprese Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  19. Assunzioni programmate nel 2007 nei servizi – Toscana Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  20. Assunzioni programmate nei servizi alle imprese (anni 2005-2007) Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro

  21. Considerazioni conclusive • La domanda di lavoro è stata nel complesso più vivace, fra il 2001 e il 2006, rispetto al resto del territorio nazionale. Per lo meno fino al 2006, tale crescita è andata a beneficio soprattutto dei profili a più bassa qualificazione, sfavorendo invece l’insieme delle professioni high-skill. • Sotto il profilo settoriale, dinamiche divergenti hanno caratterizzato il terziario, in crescita (con un conseguente forte incremento della domanda di addetti alle vendite ed ai servizi alle famiglie), e l’industria, in diminuzione (con una collegata contrazione della domanda di operai). • Il settore manifatturiero ha, da un lato, rafforzato alcuni bacini professionali altamente specializzati, legati allo sviluppo di funzioni strategiche, e le professioni commerciali, e dall’altro ha ridotto la domanda di personale non qualificato. Relativamente alle professioni high-skill internalizzate, la velocità di tale processo non ha tuttavia fin qui consentito di recuperare il gap che ancora separa la Toscana da altri contesti regionali.

  22. Considerazioni conclusive • A questo fenomeno sembra da ricollegarsi anche la crescente domanda di lavoro proveniente dai servizi alle imprese, in una logica che vede la riorganizzazione dei settori manifatturieri giocarsi anche su processi di esternalizzazione e di outsourcing di alcune funzioni in precedenza svolte internamente. • Tale incremento è stato trainato soprattutto dal comparto dei servizi avanzati, a più elevata qualificazione professionale rispetto a quello dei servizi operativi: anche in questo caso, tuttavia, permane tuttora un ritardo da colmare rispetto alla aree maggiormente sviluppate del Paese. • La crescita della domanda di lavoro complessivamente espressa dal terziario, contrariamente a quanto osservato per l’industria, sembra invece essersi maggiormente orientata verso figure a minor contenuto professionale, dato che particolarmente sensibile si è rivelata soprattutto la crescita di personale non qualificato.

  23. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

  24. La ripresa del sistema manifatturiero: alcuni interrogativi di fondo • I positivi risultati realizzati nel 2006 sono di natura strettamente congiunturale, o anche il frutto di un percorso di ritrovata competitività del sistema produttivo regionale? • In che modo le imprese manifatturiere toscane hanno cercato di rispondere nel corso degli ultimi anni alle profonde discontinuità intervenute nell’ambiente competitivo? • Attraverso quali strategie di medio termine, avviate magari già negli anni in cui le difficoltà sono state più acute? • Si sono messi in moto alcuni meccanismi, endogeni al sistema imprenditoriale toscano, che possono aver contribuito alle buone performance del 2006?

  25. Andamento degli investimenti nel settore manifatturiero Fonte: Unioncamere Toscana-Università degli Studi di Firenze (Osservatorio sui bilanci)

  26. La selezione delle forme organizzative Fonte: Infocamere (StockView) e Registro Imprese

  27. Assunzioni programmate dalle imprese manifatturiere toscane Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro (Sistema Informativo Excelsior)

  28. Conclusioni La ripresa del 2006 affonda le proprie radici anche in processi endogeni di trasformazione del sistema imprenditoriale toscano • La selezione, in questi anni, è stata forte, anche se differenziata fra i diversi segmenti imprenditoriali • Nel complesso, l’apparato manifatturiero regionale sembra aver tenuto meglio di quanto non lascerebbero supporre le variabili strettamente congiunturali • Dopo il brusco contraccolpo accusato nel biennio 2001-2002, il sistema industriale toscano ha delineato fin dal 2002-2003 risposte e strategie variamente articolate • Negli scorsi anni sembra essersi innescato un processo di trasformazione di medio periodo i cui primi frutti, sul piano degli andamenti congiunturali, potrebbero essere stati colti proprio nel corso del 2006

  29. Conclusioni La direzione del cambiamento • È iniziato un processo di shift verso l’alto da un punto di vista tecnologico e dimensionale • Sono emerse come protagoniste imprese più strutturate • Si è avviato un processo di riqualificazione dell’offerta e di innalzamento del capitale umano • Il modello di specializzazione ha mostrato alcuni segni di aggiustamento, anche se non di radicale ristrutturazione

  30. Conclusioni Le cautele • Se il potenziale di crescita futuro appare modificato, sono ancora pochi gli elementi per stimarne la forza e le direttrici di sviluppo • Non è possibile affermare l’irreversibilità del cambiamento intrapreso o che la velocità dei processi avviati sia di per sé sufficiente a rilanciare in maniera durevole un nuovo sentiero di sviluppo dell’industria toscana • Non si conosce con precisione l’incidenza che i fattori esogeni possono aver svolto sulla ripresa odierna

  31. Conclusioni Le cautele • Non è ancora avvenuta una piena ricollocazione del sistema produttivo regionale, o ad ogni modo non vi sono elementi per sostenere che il processo di cambiamento, per ora solo avviato, sia giunto a compimento • Non esistono ancora elementi sufficienti per affermare che vi siano nuovi meccanismi propulsivi in grado di prendere il posto di quelli del passato, o che questi, profondamente trasformati, possano tornare a svolgere un ruolo centrale • E’ ignoto l’arco temporale nell’ambito del quale la dinamica di trasformazione sarà in grado di svilupparsi pienamente.

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