1 / 89

La leggenda di RE ARTU’ Avalon IL GRAAL

liliha
Download Presentation

La leggenda di RE ARTU’ Avalon IL GRAAL

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Un’ antica leggenda narra di un nobile re che aveva dedicato la sua vita a edificare un paese in cui regnassero pace e giustizia, una terra chiamata Camelot, divenuta patria di cavalleria, onore, valore ma anche paese d'elezione per amore, romanzo e cortesia.Dal ragazzo che estrasse la spada dalla roccia, alle avventurose ricerche del Santo Graal, le nobili gesta e le antiche passioni rivivono nel nostro spirito .

  2. La leggenda di RE ARTU’ Avalon IL GRAAL La Cornovaglia Narrativa cavalleresca del XII sec Gli autori

  3. GLI AUTORI • WOLFRAM VON ESCHENBACH, CHRETIEN DE TROYES, MARION ZIMMER BRADLEY

  4. La cavalleria

  5. Sir Galahad

  6. Sir launcelot

  7. Sir Kay

  8. Sir Tristram

  9. Sir Gareth

  10. Sir Percivale

  11. Sir Bors de Ganis

  12. Sir Geraint

  13. Sir gheris

  14. sir bedivere

  15. Sir Lamorak de Galis

  16. La cavalleria

  17. La chiesa confidava che i cavalieri dovessero diventare "cavalieri di Cristo", usando la loro forza considerevole per difendere la fede e gli ideali della chiesa. Molti cavalieri si schierarono con la chiesa e cio' contribui' a sviluppare virtu' come la fede, la temperanza e l'umiltà. Tre virtu' che costituirono il fulcro per cio' che era destinato a divenire il cavaliere

  18. Le dame e le esigenze della corte contribuirono anche a delineare il quadro di cavaliere che si stava profilando. Esse domandavano che il cavaliere agisse con la forza in una mano, e con cortesia e rispetto nell'altra. Un cavaliere dovrebbe rispettare le dame, egli dovrebbe difenderle nei momenti di bisogno, evitando la forza magnetica della seduzione. L'amore ha una forte influenza sul cavaliere, è una forza potenziante che puo' muovere il cavaliere verso l'eccellenza oltre i propri limiti. L'amore fu cosi' introdotto tra gli elementi della cavalleria, dal momento che è una motivazione che spinge a nobilitarsi.

  19. Noi crediamo che ci sia qualcosa di magico nell' ideale cavalleresco. I modelli di riferimento sono Lancelot, Galvano, Galahad, Parsifal, ecc.Un cavaliere della Tavola Rotonda possedeva al piu' alto livello le qualita' che si attendono da un cavaliere : franchezza, bonta' e nobilta' di cuore, pieta' e temperanza; coraggio e forza fisica; disprezzo della fatica, della sofferenza e della morte; coscienza del proprio valore; fierezza di appartenere ad una casata, di essere uomo di un signore, di rispettare la fedelta' giurata ...I cavalieri della tavola rotonda, inoltre, hanno da sempre costituito un punto di riferimento per la loro cortesia. Una virtu' che comprende qualita' come la bellezza fisica, l'eleganza e il desiderio di piacere, la dolcezza e la freschezza d'animo, la delicatezza del cuore e dei modi, l'umorismo, l'intelligenza e la squisita educazione.Ma per essere cortesi non basta certo la nobilta' di nascita : i doni naturali devono essere affinati da una speciale educazione e mantenuti in esercizio dalla pratica quotidiana ...

  20. La tavola rotonda Ritorna ad Artù

  21. "...La spada, Artú. Excalibur. Stringila e lanciala lontano nelle acque del Lago [...] Lascia che le nebbie di Avalon l'inghiottano per sempre...

  22. Il castello di Montségur, sembra sia il castello in cui i Catari conservassero il Graal.Dopo la caduta di Montségur, alcuni trovatori Catari rifugiatisi in Italia, si unirono alla setta dei ghibellini militanti dei “Fedeli d’Amore”. Il simbolismo del loro linguaggio non aveva solo lo scopo di difendersi dall’inquisizione, ma faceva parte dell’ascesi dell’adepto. A sostegno di questa tesi si è cercato di dare una interpretazione a questo antichissimo canto Occitano, intitolato Au roc d’Anglars

  23. Al masso d’AnglarsE`una chiara fontanaJeanne d’AimèVà a cercare la sua acquaIl figlio del reUn giorno vi incontròJeanne d’AimèDi buon mattino ti sei alzata!Bel cavaliere,La luna mi ha ingannato!Jeanne d’Aimè, Dammi della tua acqua!Bel cavaliere Non ho né bicchiere né tazza!Jeanne d’Aimè,Dammene nell’acquamanile!Bel cavaliereNon l’ho pulito!Jeanne d’Aimè, Dammene senza cura!Bel cavaliere Non ho tempo, attento!Jeanne d’Aimè,Sono delle scappatoie!Bel cavaliereCosì mi è stato insegnato SUGIU' IIIIII

  24. La leggenda del Sacro Graal ha inizio nell'anno 63 d.C. quando Giuseppe d’Arimatea, discepolo di Gesù, lasciò la Terra Santa per una missione segreta; dopo un lungo e pericoloso viaggio raggiunse attraverso uno stretto estuario ad est dell'Inghilterra la sua destinazione, Glastonbury Tor, l'isola di Vetro, con sé aveva portato un prezioso tesoro: una coppa contenente il sangue di Gesù Cristo, il Santo Graal.

  25. Per alcuni secoli la coppa restò in Inghilterra, coloro che la custodirono erano protetti dalla magica coppa, placava la loro sete, saziava i loro appetiti, guariva le loro ferite mortali.Durante il regno del leggendario re Artù, il Sacro Graal veniva custodito in una grande fortezza da un valoroso cavaliere. Egli venne meno al suo Sacro dovere per amore di una donna, e un giorno, durante un duello venne ferito gravemente.

  26. Tutto intorno alla fortezza che ospitava il Sacro Graal, la terra si fece arida e deserta, il cavaliere ferito a morte, e tuttavia incapace di morire, vedeva spegnersi poco a poco il suo potere.Solo pescando era in grado di dimenticare la sua condizione. Da quel momento lo chiamarono Re pescatore, così quella che doveva essere la benedizione del Santo Graal, divenne una maledizione. La leggenda narrava di un cavaliere innocente, Parsifal che un giorno avrebbe posto al Re pescatore una precisa domanda, e la terra sarebbe rifiorita. L’eroe e la ricerca

  27. Le origini della leggenda di re Artù sono oscure, tanto che alcuni dubitano che questo personaggio sia realmente esistito. Probabilmente visse all'inizio del VI secolo e fu un capo militare britannico che si oppose agli Angli conquistatori in difesa dei Celti locali.

  28. Le prime notizie su di lui ci vengono fornite da frammenti di poesia, da storie eroiche gallesi e da cronache e vite dei santi gallesi e latini

  29. Tra il 1136 e il 1138 Goffredo di Monmouth, un chierico normanno, pubblicò la "Historia regnum Britanniae". Egli basandosi sulle tradizioni celtiche scrisse del re Artù che più ci è familiare. Situò la sua reggia a Camelot o a Caerleon nel Galles del sud descrivendolo con i tratti tipici del re dei poemi epici cavallereschi, circondato dai suoi cavalieri.

  30. La figura di Artù viene idealmente contrapposta a quella di Carlo Magno Per saperne di più

  31. Il filone bretone è ampliato con altre storie , in Francia da Chretièn de Troyes che tra il 1155 e 1137 compose molti poemi quali il Lancelot, Perceval, Il Conte del Graal, Ivan o Il Cavaliere del Leone

  32. Le opere del ciclo bretone sono ricche di spunti romanzeschi ed invenzioni fantastiche. Con la tecnica dell’intreccio vengono presentate le gesta dei cavalieri creando notevoli effetti di suspence. Spiccano fra tutti alcuni nuclei narrativi: LA STORIA DI RE ARTU LA VICENDA DI LANCILLOTTOTRISTANO ED ISOTTA PERCEVAL MAGO MERLINOIL SANTO GRAAL

  33. ARTU’, figlio segreto di RE Pendragon, affidato al Mago Merlino, cresce come un ragazzo qualunque in un villaggio sino a quando giovinetto estrae la spada Excalibur dalla roccia in cui era conficcata L’impresa lo consacra re del suo popolo e gli assicura la fedeltà dei cavalieri Excalibur

  34. Lancillotto è il perfetto cavaliere valente nelle armi e innamorato senza speranza della regina Ginevra , moglie di Artù In seguito alla morte del re , Ginevra si ritira in convento e Lancillotto diventa eremita Per saperne dipiù

  35. Tristano, insieme ad Isotta , beve per errore un filtro che farà nascere tra loro un amore invincibile , nonostante Isotta sia promessa a Re Marco. Per un tragico equivoco il loro amore li cpondurrà alla morte Per saperne di più

  36. Merlino è protagonista di storie dell’incanto e del mistero. In possesso di arti magiche e di virtù profetiche, Merlino è artefice della grandezza di Artù. Nonostante i suoi poteri sarà vittima della maga Viviana di cui è perdutamente innamorato

  37. Perceval è un giovane ingenuo che la madre vuole tenere lontano dalla cavalleria. Parte comunque per le sue avventure alla ricerca del Graal, il calice in cui Cristo bevve il vino nell’ Ultima Cena e che raccolse una goccia del suo sangue caduta dalla Croce

  38. La Cornovaglia è l'estrema lingua occidentale dell'Inghilterra. 300 miglia di coste, tra le più belle in Europa, una miriade di porticcioli nascosti, dove sono ancora attraccate modeste barche da pesca. Piccoli paesi dove il tempo, se non si è fermato, ha preso tuttavia a scorrere assai più lento consegnandoci quasi intatte le case dei pescatori di un tempo. La Cornovaglia è antica e magica, attraversata da castelli, tombe preistoriche, dolmen e menhirs. Ma soprattutto la Cornovaglia è Re Artù;

  39. la Cornovaglia del nord è da sempre considerata il "suo" paese. Un ideale percorso arturiano non può prescindere da questa terra soleggiata e nebbiosa, mediterranea e celtica ad un tempo, e da là deve partire. Una tappa fondamentale è Tintagel paese natale (almeno secondo Geoffrey di Monmouth) di questa storica figura di re guerriero che, all'incirca nel 600 dopo Cristo, condusse i Britanni nella guerra contro i Sassoni, articolata in tredici leggendarie battaglie.

  40. Oggi Tintangel è un delizioso paese, dominato dalle rovine di un castello risalente al 1200. Troppo tardi per Artù, ma sotto a queste rovine pare giacciano rovine molto più antiche. E' da questo imprendibile castello, situato su una roccia a strapiombo sul mare, che il futuro re del "regno di Logres" se n'è andato, piccolissimo, per essere allevato da Merlino? Forse. E secondo storici e poeti è a Camlann che ha combattuto l'ultima battaglia. L'attuale Camelford, dove esiste ancora un ponte antichissimo, lo Slaughter Bridge, il ponte del massacro, vicino al quale Artù fu colpito mortalmente per il tradimento di Mordred. Morì? Quel che è certo - certo secondo leggenda - è che fu portato ad Avalon, dove - forse - fu  sepolto o dove - come narrano antiche leggende - dorme di un magico sonno,

  41. Ma, per restare vicini alla Cornovaglia, ecco un altro sito misterioso, collocato nel bel mezzo di una brughiera selvaggia: lo stagno di Dozmary, dove il braccio candido della Dama del Lago, l'incantatrice, fece emergere dalle acque la bellissima spada nominata Excalibur. Nel lago la spada ritornerà, gettata da sir Bedivere, dopo l'ultima, perduta battaglia del suo signore. Che dire poi del luogo più favoloso di tutti, la mitica Camelot (forse l'attuale South Cadbury, poco lontana da Glastonbury) capitale del regno di Artù. Camelot non è mai stata localizzata con certezza, ma sir Thomas Malory la descrive, poeticamente, come una reggia meravigliosa, situata sulla riva di un fiume, così alta che dagli spalti si vedono le imbarcazioni scendere seguendo la corrente.

  42. A South Cadbury adesso esiste solo una collina, piatta sulla sommità, che degrada a terrazze verso il fiume. Ma un castello fatto "della materia di cui sono fatti i sogni" non fatica a profilarsi davanti ai nostri occhi, e quasi vediamo re Artù, circondato dalla sua corte, che dagli spalti, la faccia aggrottata, osserva il prode Perceval partire, con una delle sue navi per la conquista del Graal. Ma Camelot potrebbe anche essere Winchester, dove nella sala grande dell'antico castello Normanno è conservato un enorme tavolo di cinque metri di diametro, appeso ad una ciclopica parete (le gambe, che dovevano essere dodici, sono scomparse). Forse è la Tavola Rotonda, la Tavola dei cavalieri di Artù, nella quale rimaneva sempre uno spazio vuoto, il posto che spettava di diritto a colui che avesse riportato il sacro calice.

  43. Ma questo viaggio, nutrito dalla visione di questi e altri luoghi (Lyonesse, fantastico avamposto di un'Atlantide britannica, patria di Tristano, Mont Badon, sito di una battaglia tra le più famose, Stonehenge, costruita, secondo la leggenda, da Merlino, che portò dal Galles alla piana di Salisbury, magicamente, le "pietre blu" del circolo interno) è, più ancora di un viaggio "fisico", un viaggio della memoria, nel rimpianto per un passato mitico e inesorabilmente perduto. Come esemplarmente nota un ignoto commentatore: "Nelle nebbie di Cornovaglia e nelle foreste di Bretagna, cavalcano ancora oggi i fantasmi diArtù edei suoi cavalieri. Sono là, dappertutto e in nessun luogo - ma sono, soprattutto, in noi".

  44. Avalon

  45. La Narrativa cavalleresca nel XII secolo • Con il termine di letteratura cavalleresca si indica un complesso di poemi e romanzi in prosa che narrano le gesta eroiche e amorose dei cavalieri feudali. Nell'ambito della più generica produzione epica, si distingue per la molteplicità e varietà delle azioni, per gli interventi soggettivi dell'autore, per l'alternanza dei toni propriamente epici con quelli satirici, burleschi, grotteschi.

More Related