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SPERIMENTAZIONE RETE LIM NELLE SCUOLE DI MONTAGNA DEL PIEMONTE

SPERIMENTAZIONE RETE LIM NELLE SCUOLE DI MONTAGNA DEL PIEMONTE. Contesto. 53% di territorio montano. Progressivo spopolamento della montagna a favore dell’inurbamento industriale. Contesto. Realtà scolastica fatta di tanti plessi disseminati in piccoli comuni

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SPERIMENTAZIONE RETE LIM NELLE SCUOLE DI MONTAGNA DEL PIEMONTE

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Presentation Transcript


  1. SPERIMENTAZIONERETE LIM NELLE SCUOLE DI MONTAGNA DEL PIEMONTE

  2. Contesto 53% di territorio montano Progressivo spopolamento della montagna a favore dell’inurbamento industriale

  3. Contesto Realtà scolastica fatta di tanti plessi disseminati in piccoli comuni La scuola come presidio culturale e sociale

  4. PUNTI DI DEBOLEZZA • piccoli plessi caratterizzati da pluriclassi spesso composte da 5 gruppi classe • distanza fra plessi, fra plessi e sede centrale con conseguente emarginazione relazionale, sociale, pedagogico-didattica, di attrezzature ed opportunità formative • difficoltà negli spostamenti e nel raggiungimento della sede (sia per alunni che per i docenti) • vissuti di abbandono e di emarginazione • povertà e scarsità di rapporti, di imput formativi e didattici, scarse opportunità di cooperazione

  5. Punti di forza • dimensione “umana” del vivere quotidiano • collettività più accogliente • presenza di piccoli gruppi classe che permettono di svolgere più facilmente attività di ricerca - azione e di innovazione didattica

  6. Normativa nazionale Art. 44 della Costituzione Italiana “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane” Legge n. 1102/1971L’art. 1 prevede la valorizzazione delle zone montane favorendo la partecipazione delle popolazioni, attraverso le Comunità montane, alla predisposizione e all'attuazione dei programmi di sviluppo e dei piani territoriali dei rispettivi comprensori montani ai fini di una politica generale di riequilibrio economico e sociale Legge n. 59 /1997L’art. 21 sancisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche, finalizza tale autonomia alla realizzazione della flessibilità, della diversificazione, della efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, alla integrazione ed al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie innovative ed al coordinamento con il contesto territoriale

  7. Normativa regionale Legge regionale 2 luglio 1999, n° 16 – art. 48 “Mantenimento e sviluppo dei servizi scolastici nei territori delle Comunità Montane” Protocollo d’Intesa tra la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale del Ministero della Pubblica Istruzione “…al fine di valorizzare il ruolo strategico delle Scuole di Montagna, troppo spesso identificate come un problema, ma che invece spesso si presentano come una bella realtà di eccellenza educativa….” Legge regionale 2 dicembre 2007, n° 28 – art. 19 “…al fine di favorire la permanenza della popolazione nelle aree territorialmente disagiate ed a rischio di forte decremento demografico, promuove e sostiene interventi atti a valorizzare e mantenere le scuole …".

  8. Tutela del Territorio montano Mantenimento e sviluppo dei servizi scolastici Interventi annuali a sostegno delle scuole di montagna secondo piani concordati a livello di territorio di Comunità montana Riconoscimento delle caratteristiche di unicità del territorio montano e della sua salvaguardia e valorizzazione Scuole di montagna

  9. Gruppo di Lavoro “Scuole di montagna” • Il lavoro del Gruppo, conduce una analisi approfondita della situazione esistente presso le Scuole della Montagna piemontese, ne evidenzia caratteristiche, necessità e carenze individuando annualmente le priorità, le modalità ed i tempi di intervento per le opportune azioni di sostegno. • All’interno del Gruppo di Lavoro si è costituito Nucleo di Monitoraggio e Valutazione del Progetto Rete Lim con il compito di accompagnare e supportare l’attuazione progressiva del progetto stesso presso ogni scuola coinvolta.

  10. INTERVENTI REGIONALI • mantenimento del plesso • supporto nelle situazioni di pluriclassi nella scuola primaria e secondaria di 1° grado • sostegno finanziario alla progettualità d’istituto per il miglioramento dell’offerta formativa • potenziamento della seconda lingua straniera nelle zone transfrontaliere (francese per le zone montane del cuneese e del torinese confinanti con la Francia, tedesco per le zone montane dell’Ossola confinanti con la Svizzera tedesca) • risposta a specifici bisogni locali segnalati dalle singole istituzioni scolastiche

  11. Il progetto: perchè Rappresenta la svolta per vincere l’isolamento tipico della montagna, mantenendone intatte le splendide peculiarità. Permette di mettere in rete i piccoli plessi, implementando l’efficienza e l’efficacia dell’azione formativa, sperimentando modalità di insegnamento innovative, basate sull’uso combinato della lezione tradizionale e le enormi potenzialità offerte dalla lavagna multimediale.

  12. Il progetto: perchè Vantaggi lim rispetto alla lavagna tradizionale: l’alunno assente può recuperare totalmente la lezione,rapidità nel reperire e proporre immagini Vantaggi lim rispetto al computer: lezioni poco collaborative, il docente è fermo alla sua postazione,gli occhi degli alunni non incrociano quelli dell’insegnante

  13. Il progetto: come Le specifiche progettuali sono elaborate in collaborazione con gli insegnanti dell’Istituzione Scolastica. Le specifiche funzionali sono proposte dalla Regione Piemonte che si fa carico dei costi di avvio.

  14. Il progetto: come La previsione dei contenuti didattici compete agli insegnanti dell’Istituzione Scolastica in modo da raccordare la programmazione dell’offerta formativa dei diversi plessi. La Comunità Montana territorialmente competente è coinvolta nell’attuazione del progetto.

  15. Il progetto: obiettivi L’obiettivo primario del progetto è la realizzazione di un ambiente di insegnamento distribuito sul territorio avente le seguenti caratteristiche principali: • Mirato alla scuola primaria • Buon grado di interattività • Facilità di utilizzo • Possibilità di interscambio tra i plessi • Modularità e replicabilità sul territorio regionale

  16. Risultati attesi • Aumento delle potenzialità didattiche • Condivisione delle lezioni e del materiale interattivo prodotto dai docenti ed utilizzabile contemporaneamente nei differenti plessi • Proposta di una offerta formativa ricca e omogenea su tutti i plessi, soprattutto volta a realizzare la continuità didattica tra la Scuola primaria e la Secondaria di primo grado • Aiuto nelle situazioni di pluriclasse

  17. Valorizzazione della professionalità docente rendendola disponibile per tutti i plessi; Collegamento tra i plessi e/o tra le scuole, creando delle comunità di apprendimento, di socializzazione e favorendo sinergie collaborative ed emulazione nelle buone pratiche;

  18. Possibilità per gli alunni di assolvere l’obbligo scolastico nel proprio territorio residenza; • Realizzazione di sinergie cognitive d’insegnamento/apprendimento, tali da consentire e favorire la realizzazione della cooperazione professionale didattica team docente e di un ambiente sociale composto da gruppi di coetanei d’apprendimento; • Utilizzo delle tecnologie da parte della Comunità Locale per scambi culturali, linguistici ecc.

  19. Impegni della scuola • Organizzare l’orario scolastico funzionale al collegamento fra i plessi • Identificare un Docente Referente del progetto e costituire un team di Docenti motivati e con competenze adeguate per una efficace attuazione del progetto

  20. Che cosa fare in concreto • Organizzare l’orario scolastico distribuendo le materie in modo da favorire momenti di lavoro in rete che coinvolgano le classi di due o più plessi • Pianificare l’attività • Prenotare l’aula • Programmare i tempi tenendo conto anche del trasferimento della classe nell’aula attrezzata e delle procedure per avviare e per spegnere gli strumenti

  21. Progetti attivati in Piemonte S. Maria Maggiore Crevoladossola Lavagna Interattiva Multimediale Pettinengo Susa Vesime Vignole Borbera Demonte S. Michele Mondovì

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