1 / 72

Marcianise (CASERTA) 22 -23 – 24 novembre 2004

Conferenza Episcopale Campana. Ufficio per l'Educazione, la Scuola e l'Università. Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico della Campania. Corso Regionale di formazione degli Insegnanti di Religione Cattolica della Scuola Statale di ogni ordine e grado.

lexi
Download Presentation

Marcianise (CASERTA) 22 -23 – 24 novembre 2004

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Conferenza Episcopale Campana Ufficio per l'Educazione, la Scuola e l'Università Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico della Campania Corso Regionale di formazione degli Insegnanti di Religione Cattolica della Scuola Statale di ogni ordine e grado Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria Marcianise (CASERTA) 22 -23 – 24 novembre 2004

  2. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica Relazione MAPPA LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali la personalizzazione dell'azione educativa della scuola I principi di fondo Personalizzazione e IRC IL PORTFOLIO IL TUTOR GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI

  3. Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria LA RIFORMA DELLA SCUOLA 1 Aspetti generali IL QUADRO DI RIFERIMENTO

  4. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 1 Istanze internazionali e del mondo del lavoro 2 La legislazione relativa all’autonomia 3 Legge delega del 28 marzo 2003, n. 53 Il Decreto Legislativo del 19 febbraio 2004, n. 59 Decreto legislativo concernente il "Diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53", luglio 2004 Decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n.53 IL QUADRO DI RIFERIMENTO

  5. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 1 Istanze internazionali e del mondo del lavoro 1 istanze internazionali e del mondo del lavoro Elevamento obbligo formativo Tempo scuola leggero e modulareLife long learningTecnologie

  6. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia PRIMA DELL'AUTONOMIA Il sistema scolastico M.P.I. SISTEMA PIRAMIDALE La responsabilità è del MINISTERO Le scuole: esecutrici di disposizioni ministeriali Elementi di rigidità Sovrintendenze 1 Ogni docente ha le sue classi, ha un orario settimanale determinato; Provveditorati 2.Tempo settimanale rigido (unità oraria 50’, 60’), tempi annuali, di ciclo predeterminati; Scuola 3.I PROGRAMMI predeterminati dal centro, applicati dai docenti; Scuola 4.NESSUNA FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA, FUNZIONALE… 5. LE FAMIGLIE: PARTECIPANO (o ASSISTONO?) alle scelte (419/74)

  7. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia Nel sistema scolastico RIGIDO Organizzazione scolastica tradizionale (tyloristica) 1 Ogni docente ha una funzione di sostituzione delle famiglie 2. OGNI DOCENTE applica alla lettera i programmi stabiliti a livello superiore; DIDATTICA DIRETTIVA Dominio dell’insegnamento – Mancanza di condivisione “Affollamento di nozioni e competenze” Scuola SELETTIVA Progressivamente vengono introdotti elementi di flessibilità NUOVE FRONTIERE DELLA PSICOPEDAGOGIA DIDATTICA NON DIRETTIVA LEGGE 517/77 PROGRAMMI ’85 ORIENTAMENTI DEL 91

  8. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia LA LEGGE 59/97 TRASFERIMENTO DI FUNZIONI E COMPITI DALLO STATO ALLE REGIONI E AGLI ENTI LOCALI ART. 21 PERSONALITA' GIURIDICA E AUTONOMIA FUNZIONALE ALLE SCUOLE LEGISLAZIONE CORRELATA DPR 275/99 RIFORME CONNESSE IL REGOLAMENTO DELL'AUTONOMIA La riforma Moratti

  9. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia Scuola Scuola Scuola Scuola Scuola Uffici Regionali Ministero M.P.I. Il NUOVO SISTEMA Sovrintendenze LIVELLO LOCALE Provveditorati Scuola Responsabilità autonomia funzionale Legate al territorio; rispondono ai bisogni locali Scuola SISTEMA PIRAMIDALE LIVELLO INTERMEDIO Tramite tra nazionale e locale; orienta, coordina, vigila e informa Definisce le strategie amministrative; obiettivi generali; controllo e monitoraggio LIVELLO NAZIONALE

  10. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia DPR 275/99, ART. 8 • Il Ministero della PI (…) definisce per i diversi tipi e indirizzi di studio: • Gli obiettivigeneralidelprocessoformativo • Gli obiettivispecificidiapprendimento relativi alle competenze degli alunni • Le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale • L’orarioobbligatorioannuale (quota nazionale) e la quota obbligatoria riservata alle ist. scolastiche

  11. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia La finaltà della scuola: la realizzazione di un SERVIZIOALLAPERSONAE ALLA COMUNITÀ DECENTRAMENTO: D.L.vo n. 112/98 Quindi deve offrire Valori di riferimentoche aiutino gli alunni ad orientarsi nella società complessa; Competenze, più che conoscenze, che possano mettere gli alunni in condizione di spenderle e di spendersi nel concreto del territorio in cui vivono; Unaformazione permanente In quanto “servizio” Deve essere efficace ed efficiente

  12. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia L’autonomia è espressionedi libertà di insegnamento e dipluralismo culturale È finalizzata al Articolo 1 DPR 275/99 ALUNNO Cuore dell’autonomia • SUCCESSO SCOLASTICO • SUCCESSO FORMATIVO di tutti gli alunni • MIGLIORAMENTO dell’EFFICACIA e dell’EFFICIENZA dell’insegnamamento-apprendimento. attraverso la realizzazione di attività di EDUCAZIONE, FORMAZIONE, ISTRUZIONE per lo sviluppo della persona umana nel rispetto di 2 1 PRINCIPI COSTITUZIONALI VALORI umani LE SCELTE VALORIALI POSITIVE delle famiglie e del territorio

  13. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 2 La legislazione relativa all’autonomia Nel sistema scolastico dell'Autonomia Organizzazione scolastica FLESSIBILE AUTONOMIA DIDATTICA, ORGANIZZATIVA, RICERCA, SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO DIDATTICA CENTRATA SULL’APPRENDIMENTO le parole chiave dell'autonomia LA COLLEGIALITÀ LA CONCERTAZIONE INTERNA L’INTEGRAZIONE LA CONCERTAZIONE ESTERNA LA CO-RESPONSABILITÀ LA FLESSIBILITÀ LA VERIFICABILITÀ E LA VALUTAZIONE

  14. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 Legge n. 53 del 28 marzo 2003 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali in materia di istruzione e di formazione Art.1 Consta di 7 articoli Il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi(marzo 2005) dalla data di entrata in vigore della legge,nel rispetto delle competenze costituzionalidelle regioni e di comuni e province, in relazione alle competenze conferite ai diversi soggetti istituzionali, e dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, UNO O PIÙ DECRETI LEGISLATIVIper la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale. Art. 2(Sistema educativo di istruzione e di formazione) Art. 3(Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione) Art. 4(Alternanza scuola-lavoro) Art. 5(Formazione degli insegnanti)

  15. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 Legge n. 53 del 28 marzo 2003 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali in materia di istruzione e di formazione Art.2 PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI (sistema valoriale) FINALITÀ Apprendimento per tutto l’arco della vita Pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali Pari opportunità di sviluppare capacità e competenze Formazione spirituale e morale, anche ispirata a Costituzione Senso di appartenenza a comunità nazionale e civiltà europea • Favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana; • Rispetto per • ritmi dell’età evolutiva • differenze/identità di ciascuno • scelte educative della famiglia • Cooperazione scuola/genitori • Coerenza con principio di autonomia scolastica

  16. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 SCUOLA DELL’INFANZIA UNIVERSITA' PRIMO CICLO SECONDO CICLO 3 anni 8 anni 5 anni Costituito dal sistema dei Licei: classico, artistico, economico... Scuola Secondaria di 1° grado Scuola Primaria ESAME DI STATO ESAME DI STATO 1 1 1 1 + 1 1 + 1 1 1 1 + 1 1 1 + 1 1 + 1 Possono essere iscritti le bambine E i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell'istruzione e della formazione professionale e dal sistema dell’istruzione e della formazione professionale affidato alla competenza delle regioni PASSAGGI I.F.T.S 1 1 1 1 1 3 - 5 anni QUALIFICA Art.2 Articolazione interna del sistema educativo

  17. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 Legge n. 53 del 28 marzo 2003 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali in materia di istruzione e di formazione Sperimentazione a.s 2002/2003 Progetto nazionale 2003/2004 diffuso con la Circolare Ministeriale n. 101 del 18 settembre 2002, Decreto di attuazione del progetto nazionale di sperimentazione ex art. 11 D.P.R. n. 275/99 - Scuola dell'infanzia e prima classe di scuola elementare - Indicazioni e istruzioni con la • Circolare di accompagnamento n. 62 • Circolare Ministeriale 68 dell’8 agosto 2003 Decreto Ministeriale n. 100 del 18 settembre 2002, Decreto Ministeriale n. 61

  18. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 • Finalità • Obiettivi Generali • Obiettivi Specifici di Apprendimento (Osa) Discipline/educazioni Conoscenze (sapere) Abilità (saper fare) Il Decreto Legislativo del 19 febbraio 2004, n. 59 ALLEGATI Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati Raccomandazioni per l’attuazione dei Piani di studio personalizzati; Allegato A Sc. Infanzia Allegato B Sc. primaria Allegato C Sc. Sec.i PECUP Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione. (6-14 anni) Allegato D

  19. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003

  20. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Aspetti generali 3 La Legge Delega n. 53/2003 G. Bertagna CURRICOLI (ieri)Il Centro detta i vincoli nazionali (compreso ciò che gli allievi devono sapere e saper fare alla fine di un ciclo di studi); i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa nella realtà concreta di una scuola e di una classe nel rispetto di tali vincoli PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI (oggi):come nei Curricoli, ma i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa, tenendo conto della realtà personale (capacità, attitudini, conoscenze pregresse, contesto socio-familiare, stili cognitivi, ritmi di apprendimento, ecc.) di ciascun allievo e delle scelte educative delle famiglie (cooperazione – corresponsabilità - ruolo del docente coordinatore-tutor).

  21. Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria 2 LA PERSONALIZZAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA a) I principi di fondo b) Personalizzazione e IRC

  22. Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria LA PERSONALIZZAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA 2 a) I principi di fondo

  23. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi PECUP L'AZIONE EDUCATIVA della scuola autonoma e riformata, con le famiglie, deve tendere a: SVILUPPARE IN MODO ARMONICO, INTEGRALE ED INTEGRATO, LA PERSONA IN TUTTE LE SUE DIMENSIONI 1 CONTRIBUIRE ALLA DETERMINAZIONE DI UN PROPRIO "PROGETTO DI VITA" E CONFERIRE SENSO ALLA VITA 2 fornire "GLI STRUMENTI DI BASE" PER ORIENTARSI ED INTERAGIRE CON IL MONDO CIRCOSTANTE 3 4 SVILUPPARE PERSONALITA' CAPACI DI CONVIVERE

  24. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi ATTRAVERSO dall'individualizzazione alla PERSONALIZZAZIONE UNA NUOVA CONCEZIONE ANTROPOLOGICA (il SiF è alunno, uomo, persona?) 1 Impostazione-organizzazione della didattica (libertà di insegnamento) 2 Dai Moduli - UD agli OSA, PSP, UA Portfolio - Tutor UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE UNA NUOVA FORMA DI PARTECIPAZIONE ORGANIZZAZIONE UNITARIA - QO E QF/O FAMIGLIE E ALUNNI: dalla partecipazione alla CORRESPONSABILITA' 3

  25. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi QAUALE CONCETTO DI PERSONA OGNI ESSERE UMANO E’ PERSONAnel momento in cui si nasce ogni uomo per natura possiede delle CAPACITA’EDUCAZIONE è irrobustirle, esercitarle, dispiegarle al massimo livello possibile, farlediventare sempre più competenze personali. Nessun intervento educativo le può dare o creare, perché ogni persona le possiede per natura CONCEZIONE SOFISTICA CONCEZIONE SOCRATICA L’essere umano ha già dentro di sé tutto ciò che può diventare.L’EDUCAZIONE, e le sue«tecniche», è soltanto l’arte di aiutarlo a tirar fuori con le sue forze ogni suapotenzialità (maieutica), costruendo le occasioni di aiuto perché ciò sia possibile.“CONOSCI TE STESSO” La natura (phýsis) di ciascuno non esiste.La natura personale di ogni allievo, è soltanto un prodotto della «cultura» e della «storia».Con la «tecnica educativa» (l’insieme degli interventi di istruz. e di forma.) noi potremmo MODELLARE (=CLONARE, RENDERE UGUALI), a nostro piacimento tutti i soggetti.

  26. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi QAUALE CONCETTO DI PERSONA Un educatore “maieutico” per quanti sforzifaccia, e per quanto sia tecnicamente scaltrito, è difficile che possa mai pretendere di aver conosciuto a tal punto le capacità personali di ciascuno dadichiarare di averle prima identificate e poi concretizzate del tutto LE CAPACITA’ UMANE NON SONO MAI COMPLETAMENTE CONOSCIBILI, NE’ PER L’EDUCATORE, NE’ PER L’EDUCANDO Il processo educativo nonpuò che rivelarsi sempre inesauribile, ovvero un processo che non ha mai fine, sempreaperto alla scoperta, in ogni persona, di capacità insospettate e sorprendenti che possono diventare competenze di ciascuno. LA FORMAZIONE DEVE DURARE PER TUTTO L’ARCO DELLA VITA

  27. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi QAUALE CONCETTO DI PERSONA Da tale paradigma antidogmatico, anticomportamentista, antimaterialista, antitecnicista LA VISIONE CRISTIANAprecisa il concetto di PERSONA L’UOMO È «PERSONA UMANA» PERCHÉ:non è soltanto un corpo; non è soltanto un soggetto pensante;non è soltanto affettività e sentimenti;non è soltanto un individuo, ovvero la componente non ulteriormente indivisibile della società umana. PERCHÉ È ALLO STESSO TEMPO TUTTE QUESTE COSE INSIEME: E’ UNITA’ DI CORPO, MENTE, SENTIMENTI… E ANCHE QUALCOSA DI PIÙ. L’UOMO È «PERSONA UMANA» PERCHÉ E’ ANCHE:relazionalità (l’uomo non è un’isola, la libertà e la responsabilità personali sono sempre inserite in una rete relazionale;è inesauribilità, abisso sorgivo senza fondo;è un’identità unica e irripetibile;NON ESISTE PER TÉCHNE UMANA,

  28. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi DA QUESTA VISIONE PER L'ATTIVITA' EDUCATIVA NASCE UNA DUPLICE ESIGENZA LA PRIMA TENER CONTO DELL’ALUNNO-PERSONA SVILUPPO PSICOLOGICO; STILICOGNITIVI; RITMI DI APPREDNIMENTO; CURRICOLO IMPLICITO. CAPACITA’ E POTENZIALITA’ Per trasformarle in COMPETENZE

  29. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi Strategia: personalizzazione Strategia: individualizzazione Caratteristiche: flessibilità della programmaz. – flessibilità intrinseca Caratteristiche: rigidità della programmaz. – flessibilità interna debole LA SECONDA PASSARE DALL’INDIVIDUALIZZAZIONE ALLA PERSONALIZZAZIONE PERSONALIZZAZIONE INDIVIDUALIZZAZIONE strategie didattiche che mirano ad assicurare ad ogni studente il raggiungimento delle competenze fondamentali del curricolo attraverso una diversificazione dei percorsi di insegnamento (mastery learning); strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive

  30. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi DALLA FORMAZIONE CENTRATA SULL’INSEGNAMENTO …ALLA FORMAZIONE CENTRATA SULL’APPRENDIMENTO Un cambiamento indispensabile

  31. GLI OSA La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica GLI OSA sono costituiti da Abilità Conoscenze Conoscenze Abilità sono per la scuola non per gli alunni Sono i livelli standard essenziali di prestazione LA RIFORMA DELLA SCUOLA “Sono il prodotto dell’attività teoretica (ricerca scientifica, principi, regole e concetti etici.” “La scuola ha organizzato”, non “l’alunno è in grado di…” Epistemologicamente ordinati, da utilizzare secondo un ordine psicologico “Corrispondono al SAPER FARE e alla razionalità tecnica dell’uomo” L’insieme delle conoscenze e delle abilità si può dire che costituisca la «cultura formale». Non costituiscono finalità educative e formative ma strumenti per acquisire competenze La personalizzazione devono essere trasformati in COMPETENZE PERSONALI CULTURA è l’insieme di quanto è stato prodotto dallo spirito umano nella sua attività storica e che gode di una sua autonoma consistenza (esiste oggettivamente) OBIETTIVI FORMATIVI IL NUOVO MODELLO DI CERTIFICAZIONEDELLA RIFORMA È l’alunno “competente” che deve emergere da questo documento. L’attenzione è alla persona, alle sue modalità di apprendimento, alle caratteristiche particolari con cui affronta le esperienze formative, alle competenze che mobilita per gestire le difficoltà. Identità ALUNNO Cuore dell’autonomia Strumenti culturali PERSONA Cuore della Riforma Convivenza civile • Finalità • Obiettivi Generali • Obiettivi Specifici di Apprendimento (Osa) Discipline/educazioni Conoscenze (sapere) Abilità (saper fare) Il PPAE-PSP Non è definito a priori. La sua progettazione è legata a quella delle UA da cui è costituito Si completa e, se necessario, si modifica in itinere. Il PSP va progettato, come le UA, a maglie larghe Si “chiude” solo alla fine del percorso. Quando le UA sono realizzate Sfocia nel Portfolio delle competenze individuali. Esplicita ciò che gli studenti, al fine del corso di studi, devono sapere (le conoscenze disciplinari, interdisciplinari) e saper fare (le abilità operative o professionali) per crescere e maturare (per essere persona e cittadino) Perché le conoscenze e le abilità (OSA) possano diventare patrimonio personale delle giovani generazioni (educazione personale) e trasformate nelle competenze attese dal PECUP, è necessario la PERSONALIZZAZIONE dell’insegnamento PPAEPiani personalizzati attività educative PSPPiani di studio personalizzatiSONO Insieme delleUAeffettivamente realizzate Far sì che l’insegnamento sia personalizzato è lo scopo precipuo delle Unità di apprendimento, individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe Il Profilo mette in luce come la dimensione culturale (il sapere) e quella professionale(il fare) siano occasioni e strumenti inscindibili per la crescita educativa personale (per l’essere di ciascuno) . OGGI: a livello Nazionale OGGI: a livello di Scuola singola IERI: a livello Nazionale IERI: a livello di Scuola singola Piano dell’Offerta Formativa PROGRAMMAZIONE educativa e didattica PECUP Profilo Educativo, Culturale e Professionale Per rispondere a queste esigenze, a partire da un nuovo quadro valoriale, LA RIFORMA ha ridefinito tutto l’assetto organizzativo della scuola in Italia Definisce l’identità della scuola e le scelte organizzative PROGRAMMI NAZIONALI P.E.I. PPAE - PSP. P.O.F. INDICAZIONI NAZIONALI CURRICOLI “Saperi essenziali” Unità di apprendimento PROGRAMMAZIONE disciplinare Unità Didattiche PORTFOLIO SCHEDA DI VALUTAZIONE

  32. Capacità La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica Competenze “Per capacità si intende una potenzialità e una propensione dell’essere umano a fare, pensare, agire in un certo modo, cioè da essere umano” LA RIFORMA DELLA SCUOLA “Le competenze sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari situazioni date” Non sono mai statiche, definite una volta per tutte, ma sempre dinamiche. La personalizzazione Sono sempre unitarie ed integrate tra loro:coinvolgono sempre, nel loro esibirsi, tutto insieme ciò che siamo e che possiamo essere. UNITA' DI APPRENDIMENTO Per chi lavora con le UA non è sufficiente che le conoscenze e le abilità siano acquisite e imparate dall’alunno, occorre anche che siano assimilate e personalizzate, cioè digerite e metabolizzate dal tessuto delle capacità dell’alunno, trasformandosi in competenze. Il compito proprio dell’educazione è quello di favorire la trasformazione delle capacità in competenze, implementando nel processo di maturazione gli unici componenti su cui ha presa diretta: abilità e conoscenze. Al centro dei due assi si pongono le UNITÀ DI APPRENDIMENTO NATURA CULTURA VITA conoscenze ASSE DELL'ISTRUZIONE (cultura oggettiva) capacità competenze L’ISTRUZIONE HA SENSO SOLO SE È FORMATIVA ASSE DELLA FORMAZIONE (personale) abilità L’EDUCAZIONE PERSONALE È UN PROCESSO che parte dalla natura di ciascuno e che, interconnettendosi con la cultura, determina via via la qualità della nostra vita umana nel mondo naturale e sociale.

  33. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi Crescita e maturazione della persona Acquisizione delle abilità e delle conoscenze capacità competenze conoscenze ASSE DELL'ISTRUZIONE (cultura oggettiva) ASSE DELLA FORMAZIONE (personale) abilità Fine dell’educazione Scopo dell’istruzione Finalità: rendere possibile l’incontro tra Possono essere PLURI(INTER)- DISCIPLINARI o semplicemente DISCIPLINARI(?) U. A. L’UAtrova posto al crocevia tra l’asse della formazione e l’asse delle istruzione

  34. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione Dalle Indicazioni Naz. Ascendente Discendente • Le Unità di apprendimento… [sono] costituite dalla progettazione: • di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte); • dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi, dalle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; • dalle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze personali di ciascuno.” PECUP PECUP OSA OSA UA UA Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, deciderà il grado di analiticità di questa progettazione delle Unità di apprendimento Sono “laiche” non sposano nessuna teoria, sono compatibili con tutte le teorie Le UA sono schema con pochi contenuti che si andrà riempiendo e completando strada facendo, una sorta di Diario di bordo. BASSA DEFINIZIONE FASE PRE-ATTIVA: Le UA innescano l’attività che deve essere capace di governo interno ed in situazione (progettazione a bassa risoluzione, debole) La funzione formativa e didattica Funzione delle UA non è la trasmissione di conoscenze e le abilità astrattamente considerate; esse devono essere piuttosto occasioni per lo sviluppo integrale della persona, in questo senso so “formative”, ma hanno anche una funzione didattica in quanto “orientano l’azione didattica”. FASE ATTIVA: Programmata a bassa risoluzione orienta l’azione didattica, recepisce i ritorni di questa stessa azione, secondo una logica di interdipendenza e si arricchisce e precisa strada facendo. FASE POST-ATTIVA: Nel caso delle UA, non è previsto soltanto l’accertamento del livello delle conoscenze e delle abilità acquisite, ma anche l’accertamento relativo all’intero di apprendimento, e cioè se e quanto le conoscenze e abilità abbiano maturato le competenze La centratura sull’apprendimento le UA sono concepite come occasioni di apprendimento (processo che trasforma le capacità in competenze; processo di acquisizione delle conoscenze e abilità) Per la progettazione DUE STRADE Prospettiva statica Nelle Indicazioni Nazionali, l’UA è presentata come un oggetto poliedrico, con diverse facce FASE DELLA DOCUMENTAZIONE gli elaborati significativi, con il commento e la descrizione dei docenti e degli alunni, sono raccolti nel Portfolio Le UA sono uno strumento di lavoro Partendo dal PECUP e dagli OSA, giunge ad incontrare i bisogni e la storia di un certo gruppo di alunni egli alunni La curvatura personalizzata Articola l’intero di apprendimento in obiettivi adeguati ai reali bisogni formativi di ciascuno Prospettivadinamica Le UA, come evento o processo didattico- Pedagogico prevedono una realizzazione in tre fasi: progettazione, realizzazione, controllo. Partendo dai bisogni e dalle storia degli alunni giunge a raccordarsi con gli Obiettivi specifici e con il Profilo Prospettiva metodologica Le UA viste come idea o indicazione su come organizzare e gestire l’attività di apprendimento insegnamento

  35. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Unità di apprendimento PER RISPONDERE AI BISOGNI(PREVISTI O REALI = PARTENDO DALL’ALTO O DAL BASSO)) COLLEGIALMENTE (ovvero con il coordinamento del tutor e tra i docenti interessati all’UA) Nell’UA bisogna indicare il riferimento a Apprendimento unitario Compito unitario Finalità - OGPF POF PECUP Obiettivo/i formativo/i OSA disciplinari che utilizziamo PROGETTARE (a maglie larghe) attività didattica Disciplina 1 attività didattica Disciplina 1 attività didattica Disciplina 1 Obiettivi, metodi, mezzi…. Obiettivi, metodi, mezzi…. Obiettivi, metodi, mezzi…. Larsa Laboratori Classi aperte Modalità verifica REALIZZAZIONE VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE Coinvolgimento delle famiglie

  36. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi Unitarietà del SAPERE Le discipline sono un artificio OLOGRAMMA È Necessario LA DIDATTICA LABORATORIALE Permette di far passare la situazione di insegnamento/apprendimento di TUTTE le discipline dall’auditorium al laboratorium sia nel gruppo classe, sia nei Gruppi di livello, compito, elezione, creando ambienti di apprendimento adatti e significativi per gli allievi. Superare ildidatticismo fine a se stesso che vede l’azione d’aula come trasmissione di frammenti di conoscenza. Coniugare nella pratica scolastica l’appartenenza ad una cultura con il senso di meraviglia che l’uomo coltiva di fronte al mistero della vita consente di cogliere i saperi come risposta ai grandi interrogativi dell’umanità Unitarietà della PERSONA La persona con tutte le sue dimensioni è e resta una unità inscindibile: corpo, anima, mente. Unitarietà dell’APPRENDIMENTO I LABORATORI OPZ.-FACOLT. Curare un approccio transdisciplinare come approdo alla dimensione esistenziale propria dell’uomo che permette di oltrepassare la frammentazione del sapere culturale. Andare oltre le discipline per conservarle, per legittimarle, per vedere in esse la risposta ai bisogni dell’uomo, alle domande sulla condizione umana Utilizzano spazi attrezzati per realizzare, ad esempio, • Attività informatiche • Attività espressive (teatro, danza, musica, mimo,…) • Attività linguistiche (inglese, italiano, …) • Attività di progettazione (bricolage, giardinaggio, cura dei beni ambientali, …) • Attività motorie e sportive • Larsa (Laboratori di Approfondimento, Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti) L’APPRENDIEMENTO è UNITARIO,non è disciplinare -> E’ inutile programmare attività che si pensa sollecitino solo capacità intellettuali. Bisogna pensare a progettare attività che coinvolgono anche quelle affettive, relazionali, espressive, … NON C’È SEPARAZIONE TRA THEORIA E TECNÈ “Oggetto dell’educazione è quello di costituire nell’allievo uno stato interiore profondo, una sorta di polarità dell’anima che l’orienti in senso definitivo, non solamente durante l’infanzia, ma per tutta la vita” (Durkheim)

  37. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA La personalizzazione: i principi ricordiamo che... attenzione ai processi conta il prodotto alunno persona punto di partenza per il progetto di scuola è pienezza in ogni stadio adattarsi al progetto di scuola vale il dopo non l'adesso imparare la cultura portatori di cultura in ingresso tutti variamente competenti in ingresso tutti ugualmente ignoranti

  38. Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria LA PERSONALIZZAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA 2 b) Personalizzazione e IRC

  39. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC L’IdR nella Nota pastorale CEI 1991 CEI, Insegnare religione cattolica oggi. Nota pastorale, 1991

  40. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC L’IdR nella Nota pastorale CEI 1991 CEI, Insegnare religione cattolica oggi. Nota pastorale, 1991

  41. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC L'AZIONE EDUCATIVA NON PUO' PRESCINDERE DALL'IRC Esso mira a quattro grandi traguardi • Contribuire allo sviluppo della persona, nello specifico della dimensione spirituale e religiosa: contribuire al processo unitario e integrale di maturazione della persona umana. • Guidarlo a rispondere alle domande di verità e di senso, di bene e di male per l’uomo (connaturale alla religione). • Guidare i discenti alla conoscenza della realtà (c’è anche la religione = cattolica!) in cui vive, dandogli anche gli strumenti per interpretarla. • Mostrare come il Cristianesimo abbia contribuito e contribuisca Allo sviluppo dell’uomo nella storia come nel nostro oggi. • Sviluppare le capacità di aprirsi all’altro, al diverso, scoprirlo come valore, come persona e come “fratello”. LE FINALITA' DELL'IRC sono quelle della scuola

  42. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC Alcuni riferimenti fondamentali per l'IRC Dal PECUP Dal punto di vista educativo, non esistono età, né scuole, che non siano fondamentali per la costruzione del proprio progetto di vita. L’educazione è nemica di ogni parzialità ed esige costantemente uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona e in tutti i momenti della vita. il Primo Ciclo di istruzione, dai 6 ai 14 anni, è un passaggio fondamentale per la costruzione del “progetto di vita” di ogni persona Il Bambino “scopre la difficoltà, ma anche la necessità, dell’ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà, anche quando richiedono sforzo e disciplina interiore; si pone problemi esistenziali, morali, politici, sociali ai quali avverte la necessità di dare risposte personali non semplicemente ricavate dall’opinione comune” “ha consapevolezza, sia pure in modo introduttivo, delle radici storico-giuridiche, linguistico-letterarie e artistiche che ci legano al mondo classico e giudaico-cristiano, e dell'identità spirituale e materiale dell'Italia e dell'Europa”

  43. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC con attenzione alla scuola in conformità alla dottrina della Chiesa Essenzialità e organicità Fenomenicità del dato cristiano Concentrazione sui nuclei tematici essenziali Correttezza della trattazione dei nuclei fondanti GLI OSA di IRC SVILUPPANO dimensione storico-rivelata espressa nel dato cristiano dimensione antropologica Dio e l’uomo, Cristo, la Chiesa, la morale, la fonte biblica, i segni e i linguaggi. conoscenze, atteggiamenti, abilità, rispetto, dialogo con l’altro. dimensione interculturale conoscenza, rispetto, dialogo con le altre confessioni religiose.

  44. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC Lo stile sintetico secondo il principio dell’ologramma, cioè all’unità del sapere, Il progetto di Dio x l’uomo I valori morali La storia della salvezza GESU’ CRISTO SALVATORE Le grandi figure dell’AT, NT, santi I grandi perché della vita LE DOMANDE DI SENSO Il cristianesimo nella storia L’AGIRE CRISTIANO La Bibbia e i Vangeli LA CHIESA Le religioni monoteiste e le altre religioni ECUMENISMO e DIALOGO INTERRELIGIOSO Sacramenti e carismi Chiesa e mondo L’uomo che incontra DIO Segni e simboli del cristianesimo Preghiere e feste cristiane espressi con attenzione alla scuola e allo specifico religioso cattolico con tutta la sua valenza culturale

  45. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC INDICAZ. NAZ. Finalità - OGPF OSA UNITA' DI APPRENDIMENTO UNITA' DI APPRENDIMENTO UNITA' DI APPRENDIMENTO PECUP PPAE-PSP POF Non tutti gli alunni apprendono in modo uguale Ci sono condizioni interne (stili cognitivi di apprendimento, esperienze, conoscenze e competenze acquisite…) e condizioni esterne (famiglia, strutture scolastiche, modalità di insegnamento …) che condizionano l’apprendimento, L'INTERVENTO DELLA SCUOLA Sulle condizioni dell’apprendimento Sull'apprendimento mettendo al centro dell’azione formativa L'ALUNNO E L’APPRENDIMENTO strutturando l’azione formativa, l’ambiente, le strutture… in modo tale che favoriscano l’apprendimento PERSONALIZZANDO (centralità dell'alunno e della sua formazione integrale e piena) l'azione educativa e formativa OBIETTIVI FORMATIVI

  46. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC CRITERI GUIDA PER LA FORMULAZIONE degli OF di IRC Devono tener conto del dinamismo evolutivo degli alunni nel loro approccio al sapere 1 2 Formulati insieme al team docente/CdC 3 Condivisi dalle singole Istituzioni scolastiche Nel quadro delle possibilità offerte alla scuola dall’autonomia 4 Si collocano sul piano psicologico e didattico 5 Formulati in relazione a un contenuto unitario, organico, significativo e articolato Si devono tener presenti i bisogni dei fanciulli 6 Sia come gruppo che come individui

  47. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC L’accoglienza della diverse religioni CONFESSIONALITÀ APERTA (ai segni religiosi di ambiente e a quelli altri popoli, nonché al confronto) ATTENZIONE alla multiculturalità INTERCULTURALITÀ Una pedagogia religiosa La pedagogia del documento della religione cattolica: la Bibbia L’attenzione all’esperienza umana e culturale dei bambini e dei ragazzi La progressività ciclica La fedeltà ai nuclei fondanti del dato cristiano L’interdisciplinarità Filo rosso Dinamica di un processo che va dall’umano, all’umano religioso, al religioso cattolico, con l’accoglienza e l’apertura verso chi professa un credo diverso..

  48. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC A PROPOSITO DI... INTERCULTURA E DI "CONVIVENZA CIVILE" Nel fare educazione interculturale non si può prescindere dall’insegnamento della religione cattolica in quanto la religione - come afferma Giovanni Paolo II - è “il nucleo generatore di ogni autentica cultura, in quanto costituito dal suo approccio al mistero di Dio, nel quale soltanto trova fondamento incrollabile un ordine sociale incentrato sulla dignità e responsabilità personale”. Fare IRC in chiave interculturale significa sviluppare in termini educativo-didattici le tematiche connesse all’Ecumenismo e al Dialogo interreligioso per superare stereotipi e pregiudizi, forme di chiusure e di intolleranza, e per promuovere la conoscenza, il dialogo e la convivenza tra persone di diverse culture che interagiscono su uno stesso territorio.

  49. La riforma Moratti e l'Insegnamento della Religione Cattolica LA RIFORMA DELLA SCUOLA Personalizzazione e IRC A PROPOSITO DI... INTERCULTURA E DI "CONVIVENZA CIVILE" La Convivenza pacifica è il fine e la logica conseguenza della conoscenza e del dialogo e il fine ultimo dell’educazione interculturale. Essa comporta il superamento di ogni forma di intolleranza e di conflittualità negativa, permettendo a persone di razza, cultura e religione diverse di “vivere insieme” nel piccolo villaggio del mondo. Il riferimento fondamentale della convivenza è la dignità della persona umana. L’altro è la persona da rispettare in tutte le sue manifestazioni e dimensioni, è la persona con la quale, in un clima di solidarietà e reciprocità, dobbiamo collaborare per costruire un futuro migliore. Questo tipo di “convivenza”, resta per il Cristiano un obiettivo minimo. Egli, infatti, secondo i principi del cristianesimo, non è solo la persona da rispettare, ma anche il fratello da amare in virtù della comune origine (tutti siamo creati da Dio a sua immagine e somiglianza) e della fratellanza in Cristo (morto e risorto per tutti gli uomini). Con le altre Comunità Cristiane e le altre Religioni condividiamo la ricerca della convivialità, che è vivere insieme nella verità e carità, nella condivisione e com-prensione di se stessi e degli altri, è lasciarsi coinvolgere dalle ricchezze e dalle povertà degli altri, accogliendo ed amando.

  50. Cambiamenti interculturali e obiettivi specifici della Religione Cattolica a vent'anni dalla revisione concordataria 3 IL PORTFOLIO

More Related