1 / 45

COSA è UNA COOPERATIVA DI COMUNITà ?

COSA è UNA COOPERATIVA DI COMUNITà ?.

leonv
Download Presentation

COSA è UNA COOPERATIVA DI COMUNITà ?

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. COSA è UNA COOPERATIVA DI COMUNITà?

  2. Una cooperativa di comunità nasce per valorizzare la comunità di riferimento, promuovendo occasioni di lavoro per i giovani. E’ un’iniziativa collettiva promossa da un gruppo di cittadini che possono decidere di essere soci fruitori, consumatori dei servizi della coop, soci lavoratori in quanto le loro competenze sono coerenti con le attività della cooperativa. COOPERATIVA SOCIALE DI COMUNITà

  3. Una cooperativa di comunità deve essere attenta alla sua comunità di riferimento e riconoscere la centralità del capitale umano. COOPERATIVA SOCIALE DI COMUNITà

  4. COSa è Icare ?

  5. Vogliamo prenderci cura di tutte le fragilità esistenti sul territorio ridisegnando l’attenzione al sociale per progettare dal basso, con le parrocchie, con gli enti pubblici nuovi interventi nelle comunità locali, trasformando i bisogni sociali in progetti nuovi e servizi sociali innovativi in un’ottica di economia collaborativa dove gli spazi diventano luoghi di comunità. MISSION

  6. Ascoltare e incontrare l’altro, focalizzandosi sui giovani e sulle fragilità delle persone e dire “mi interessi”, “ho cura di te”, “ti voglio stare accanto”, hanno portato alla creazione di un gruppo di persone che da subito ha profuso l’ impegno per realizzare gesti concreti sul territorio diocesano operando con trasparenza e nella legalità. Si è passati dal sogno al segno! LA STORIA

  7. Particolarità di iCare è la sua connotazione di Cooperativa Sociale di Comunità, innovativa e sperimentale per la Diocesi e il suo territorio di riferimento, che si compone di 60 giovani provenienti dalle parrocchie che sono le ‘sentinelle della comunità’. La cooperativa è il nuovo ufficio diocesano “Progettazione sociale e fragilità” che è parte integrante della struttura organizzativa della Diocesi. COOPERATIVA SOCIALE DI COMUNITà

  8. iCare si occupa di progettazione sociale, di coordinamento e gestione di servizi innovativi su beni religiosi abbandonati, è sportello di ascolto itinerante delle fragilità, realizza percorsi per familiari dei disabili, laboratori occupazionali per disabili e donne, tirocini e inserimento lavorativo su nuove azioni di sviluppo delle comunità e di rigenerazione locale. Il progetto Policoro è inserito nelle attività dell’ufficio e collabora con le tre pastorali. Ufficio fragilità e progettazione

  9. QUALE TIPO DI GOVERNANCE?

  10. È una Cooperativa a scopo plurimo ABiscritta all’albo regionale delle cooperative sociali. • Ha un CODICE ETICO • Il consiglio d’amministrazione che vede la presenza di tutti i soci fondatori è un cda di giovani professionisti, con una esperta di progettazione sociale, una di amministrazione, uno di comunicazione, una psicologa e un sacerdote esperto di volontariato sociale. La forma giuridica e il CdA

  11. . n.4 Soci lavoratori n.1 Socio sovventore n.2 Soci in condizione di svantaggio n.3 lavoratori non soci, di cui 2 con svantaggio n.25 Soci L’Assemblea dei soci si compone attualmente di 32 soci. Ha un forte potere decisionale e tutti i soci concorrono al raggiungimento dell’oggetto sociale. I Soci hanno deciso di prestare temporaneamente ore di volontariato e nel rispetto di un piano rotativo per le assunzioni, in base alle competenze e alle disponibilità finanziarie avere un lavoro dignitoso. La Diocesi è socio sovventore e il Vescovo partecipa alle assemblee e agli incontri di progettazione partecipata. L’Assemblea

  12. La Community iCare è un organo sociale non disciplinato ma rappresenta il “cuore della cooperativa che progetta dal basso”. 60 giovani che entreranno con consapevolezza nella base sociale, come espressione delle comunità parrocchiali locali che insieme al CdA, al Vescovo, agli stakeholders locali predispongono il piano strategico della cooperativa e propongono design di servizi sociali innovativi dal basso, risultato di una “lettura” della comunità. Attualmente dopo sei mesi hanno aderito circa 25 giovani, dopo un periodo di officine creative. Stiamo predisponendo un regolamento di comunità per far funzionare le piccole comunità La community di iCare

  13. Le decisioni in iCare Cooperativa sociale di comunità Consiglio d’amministrazione Assemblea soci Stakeholders esterni locali Community icare LA GOVERNANCE Fonte: elaborazione personale

  14. Coinvolgimento dei delegati • Incontri di formazione e di supervisione • Ascolto dei giovani e mappatura delle competenze • Officine creative • Elaborazione di un nuovo modello di gestione condivisa • Incontri foraniali dedicati alla condivisione delle progettualità, allo studio dei problemi attinenti le singole comunità • Sperimentazione di una nuova modalità comunicativa per far dialogare i territori • Gruppi di lavoro per progetti e gruppo trasversale Impostare un modello organizzativo che favorisca la partecipazione di tutti i soci, della community e dei volontari Sperimentazione di un modello organizzativo

  15. Rendere dolce la vita laboratorio di pasticceria di comunità

  16. Il progetto iCare DolceMentenasce per rispondere al bisogno di creare luoghi inclusivi non solo per le relazioni sociali di ragazzi con disabilità, ma anche per creare le condizioni di una cultura del lavoro di persone con svantaggio.

  17. ‘DolceMente’ è un Laboratorio di pasticceria di comunità dedicato ai ragazzi che vivono realtà di disabilità, disagio fisico, di salute comportamentale, familiare, economico, gestito e coordinato da giovani pasticcieri della communty di iCare, volontarie, tutor scolastici, assistenti sociali e psicologhe. Sono state attivate collaborazioni dal basso attivate sul territorio con imprenditori locali per fornitura di materie prime prodotti KM zero; Maestri Pasticcieri del territorio; Scuole del territorio; Genitori dei ragazzi; centri di riabilitazione; Ordine dei psicologi; ASL e Ambiti sociali. DolceMente: un laboratorio di pasticceria sociale di comunità Fonte: elaborazione personale

  18. DA SCARTI A RISORSE

  19. iCareEcoLabè un laboratorio di riciclo creativo e sartoria sociale ideato ed attuato attraverso la Cooperativa Sociale di comunità iCare e promosso dalla Caritas diocesana. Il laboratorio di riciclo creativo è gestito per lo più da un gruppo di donne professioniste, mamme, separate, ed alcune vittime di violenza e con problemi di salute molto gravi. Il laboratorio del progetto EcoLab è per tutti un luogo dove lo scarto diventa risorsa, attraverso un esercizio di pazienza e la presa di consapevolezza che si può uscire dal buio della solitudine stando insieme e aiutandosi reciprocamente. I prodotti che realizzano sono: Handmade; Ecosostenibili; Ad alto impatto sociale e ambientale. Ecolab: un lab di riciclo creativo Fonte: elaborazione personale

  20. CASA DELLE DONNE PER RIDARE VOCE ALLE DONNE

  21. Casa delle Donne è una progettualità di i Care in collaborazione con la Caritas diocesana in collaborazione e la Fondazione Villa Fiorita Ianieri – D’Ambrosio Il progetto, punta alla creazione di una filiera di contrasto alla violenza di genere e alle donne con difficoltà. La “Casa delle donne” ha sede a Sant’Agata de’ Goti, e rappresenta lo spazio in cui ognuna di esse avrà la piena libertà di espressione e sostegno concreto. Villa Fiorita è anche un luogo di accoglienza e ospitalità. Tra le azioni messe in campo: il supporto, ascolto e l’aiuto per il percorso di fuoriuscita dal circuito della violenza e della conquista dell’autodeterminazione; consulenze psicologiche; consulenze legali; consulenze ginecologiche ed ostetriche; laboratori tecnico-pratici; attività di prevenzione e sensibilizzazione; sostegno alla genitorialità; attività di doposcuola. Voci di donne: una casa di donne per le donne Fonte: elaborazione personale

  22. Alternanza scuola lavoro

  23. iCaresi è fatta promotrice di diversi percorsi e progetti di Alternanza Scuola/Lavoro in alcuni istituti scolastici superiori del territorio diocesano (Liceo Luigi Sodo, IIS Telesi@ e IIS De’ Liguori), su temi quali: giornalismo e cooperazione sociale. Grazie alle proprie capacità interne, la coop è riuscita a proporre alle istituzioni scolastiche percorsi di formazione: dall’orientamento alla stesura di un curriculum, la progettazione sociale, l'analisi dei vari modelli di cooperativa, la creazione e gestione di una cooperativa. DATI: - oltre 200 ore di formazione - 130 gli studenti coinvolti Alternanza Scuola Lavoro Fonte: elaborazione personale

  24. DO IT TOGETHER

  25. Il progetto “DIT - Do itTogether” è finanziato da Caritas Italiana e rappresenta la risposta che la Caritas diocesana ha messo in piedi rispetto al “problema” dei flussi migratori e della popolazione straniera che vive sul territorio. Il progetto, gestito dalla cooperativa iCare, nasce per incontrare le persone, accompagnarle, guardarle negli occhi, mettere al centro la dignità. Il progetto “DIT” scommette sul territorio e si candida a diventare un luogo inclusivo dove abitanti del paese: anziani soli, studenti di scuola superiore, migranti e “abitanti della casa” possono condividere la quotidianità e realizzare delle attività insieme dal caffè culture, coltivare nel giardino della casa, partecipare a laboratori creativi per i pre-requisiti di nuove professionalità, (videomaker, tecnologia, riciclo, pasticceria), auto-costruire mobili e arredi, preparare il pranzo o una merenda per tutti, alternarsi nella cura dei ragazzi disabili. DO IT TOGETHER

  26. KiDSmakeDreams: luoghi creativi per educare

  27. Il progetto Kids makeDreams, approvato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e sostenuti dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, progetto rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra 5 ed i 14 anni per il contrasto alla povertà minorile e nato in partenariato tra la Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti e l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi – Conza – Nusco – Bisaccia e altri 36 soggetti e 3 partner esperti a livello nazionale. 2 diocesi coinvolte 2 ludoteche montessoriane 2 hub digitali con lab di roboticia creativa e coding 2 sperimentazione di scuole nel bosoco Percorsi di arrampicata Coproduzione co gli adolescenti di un videogioco Sperimentazione di un approccio pedagogico territoriale Sportelli di supporto psicologico per il sostegno alla genitorialità, una rete di professionisti, insegnanti giovani e pronti ad investire per trasmettere ai più piccoli un luogo per l’educare e per sognare la bellezza. KiDSmakeDreams: luoghi creativi per educare

  28. AGRICOLTURA SOCIALE

  29. iCare Agricoltura Sociale di comunità è un progetto sperimentale, ideato e realizzato dalla Cooperativa iCare, che si rivolge alle persone con disabilità lieve e alle persone con sindromi psichiatriche, di tutto il territorio diocesano, tentando di ridurre isolamento e stigma attraverso una risposta terapeutica e occupazionale. Il progetto si prefigge l’impianto di un vivaio sociale nel giardino della Cattedrale di Cerreto Sannita e la bonifica e ripristino di un fondo agricolo in Solopaca per l’impianto di un orto per attività di orto-terapia per disabili lievi. Il bisogno più sentito, che ci ha spinto a mettere in piedi questa progettualità è l’assenza di servizi specifici che vive nel territorio diocesano, alternativi alla scuola e ai centri di riabilitazione autorizzati dall’ASL. Agricoltura SOciale

  30. Casa Santa Rita: un bene rigenerato e un laboratorio di autocostruzione con migranti, pensionati, donne della comunità, sacerdoti, giovani della cooperativa per far diventare un vecchio orfanotrofio un luogo di comunità e aprirlo alla comunità locale con un giardino di comunità Beni che diventano luoghi

  31. Il giardino del vescovo concesso alla cooperativa per il progetto di agricoltura sociale Beni che diventano luoghi Casa delle donne

  32. Qualche riflessione… 1. Partendo dal racconto di una storia bella, ma anche faticosa

  33. La progettazione • un’idea che diventa progetto • un punto fermo da cui partire • un’offerta chiara Sperimentazione di Strumenti e metodi di progettazione, di indagine partecipativa e di engangement. Gli elementi di una start up sociale: la progettazione

  34. Passare da essere creatori a curatori di processi Essere una cooperativa che passa da erogatrice di servizi a sistema di co- costruzione con la comunità di servizi per tutti gli uomini e le donne che sono in difficoltà. Gli elementi di una start up sociale: Passare da essere creatori a curatori di processi

  35. Essere sostenibili • Tracciare un mercato potenziale • Capire chi sono i clienti • capire che i ricavi attesi sono maggiori dei costi necessari per generarli Gli elementi di una start up sociale: Essere sostenibili

  36. Il sistema normativo • Chiarezza dell’ambiente normativo di riferimento (forme giuridiche, riforma terzo settore, autorizzazioni, affidamenti e accreditamenti, co- progettazione) • Norme fiscali e giuslavoristiche Gli elementi di una start up sociale: il sistema normativo

  37. Le persone fanno quello che vogliono • Sperimentare il modello organizzativo più adatto e superare le resistenze interne al cambiamento • Adattare i processi organizzativi alle persone Le persone non fanno quello che vogliamo le persone fanno quello che vogliono

  38. Rigenerare i luoghi • Capacità di intercettare le risorse della comunità • Rigenerare gli spazi per farli abitare Gli elementi di una start up sociale: rigenerare i luoghi

  39. investire sul capitale umano • Investire in formazione • Apprendimento esperenziale Glielementi di una start up sociale: investire sul capitale umano

  40. Le relazioni Aumentare il valore delle relazioni con processi di partecipazione Gli elementi di una start up sociale: le relazioni

  41. Essere innovativi Dose di follia.. Iniziare come un gruppo di eroi.. Per generare una Normalità trasformativa con una rottura del sistema Gli elementi di una start up sociale: essere innovativi

  42. Grazie

More Related