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Le piante alimentari come fonte di farmaci. La lezione del passato, le incertezze del presente e le attese del futuro

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Le piante alimentari come fonte di farmaci. La lezione del passato, le incertezze del presente e le attese del futuro

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Presentation Transcript


    1. Le piante alimentari come fonte di farmaci. La lezione del passato, le incertezze del presente e le attese del futuro Giovanni Appendino Università del Piemonte Orientale Facoltà di Farmacia, Novara Indena S.p.A., Milano appendino@pharm.unipmn.it / giovanni.appendino@indena.com

    2. Indice Piante medicinali e piante alimentari Il “rumore farmacologico di fondo” alimentare Farmaci di origine alimentare Composti alimentari come leads farmaceutici Piante alimentari come fonte di principi salutistici Esiste un razionale per l’aggiunta di integratori alla nostra dieta?

    3. 1. Piante medicinali e piante alimentari

    4. Il trial clinico moderno è stato descritto per la prima volta nella Bibbia (ca. 500 AC)…

    5. …ma è stato effettuato solo 2000 anni dopo

    6. In tutti e due i casi, sono state usate piante eduli e non medicinali

    8. Indicazioni dell’esistenza di metaboliti secondari bioattivi in piante alimentari Patologie legate a diete sbilanciate troppo ricche di un singolo componente Miglioramento di certe patologie in seguito al consumo di certi alimenti Interazioni alimenti-farmaci

    9. Possibili ragioni dello iato farmaco - alimento Gli effetti salutistici degli alimenti riguardano in genere malattie croniche (cancro, diabete, aterosclerosi) dalla patogenesi è complessa Gli effetti salutistici sono sovente mediati da effetti genomici, ed esistono differenze genetiche nelle proprietà salutistiche degli alimenti I loro effetti sono sovente dovuti ad una miscela di composti attivi e non ad un singolo componente (sinergie più facili da programmare che decodificare) Le conoscenze su occorrenza e metabolismo di composti bioattivi in piante alimentare sono scarse.

    10. Giacomo Castelvetro e la nascita del mito della “dieta mediterranea”

    11. Tumore al seno e consumo di vegetali Una dieta vegetariana non diminuisce l’incidenza del tumore al seno Ma esistono almeno due tipi diversi di tumore al seno, ormone-dipendente (ER+) e non-ormone dipendente (HER2+). L’incidenza del tumore HER2+ è inversamente correlata al consumo di olio di oliva e quella del tumore ER+ a quella di salicilati

    13. Possibili meccanismi chemioprenventivi dell’ olio d’oliva

    14. L’acido salicilico è ubiquitario nelle piante L’acido salicilico ha un ruolo chiave nelle piante per lo sviluppo della resistenza locale e sistemica all’infezione da patogeni. Le piante alimentari contengono quantità misurabili di acido salicilico e derivati (pomodori: 0.40 mg /Kg); fragole: 0.65 mg/Kg)

    15. L’acido salicilico come vitamin S I vegetariani hanno concentrazioni ematiche di acido salicilico (ca 100 nM) simili a quelle delle persone che assumono basse dosi di aspirina* (30 mg/die) per ridurre la coagulabilità del sangue ed eventi trombotici. *L’aspirina ha una semivita nel plasma < 30 min, ed è idrolizzata ad acido salicilico

    16. Acido salicilico e aspirina L’aspirina ha azione recettoriale, e inibisce COX1 e COX2, due enzimi implicati in: Inflammazione (COX1 e COX2) Attivazione piastrinica e coagulazione (COX1) Cancerogenesi colon-rettale (COX2) L’acido salicilico ha azione genomica, non inibisce COX1 e COX2,ma interferisce con la trascrizione dei loro geni

    17. Le piante organiche hanno un alto contenuto di acido salicilico Alcune spezie (rosmarino), sono molto ricche di acido salicilico (300 mg/Kg) Le verdure “organiche” sono coltivate senza pesticidi, ed hanno bisogno di maggiori quantità (3-6 volte) di acido salicilico rispetto a quelle coltivate in modo convenzionale.

    18. 2. Il rumore farmacologico di fondo di origine alimentare

    19. Il cibo è neutro dal punto di vista farmacologico? La risposta è no e questa è una serie di farmaci che si trovano naturalmente nelle piante alimentari Nicotina: solanacee, pomodoro melanzana Morfina: semi di papavero Diazepam: ubiquitario, patate Anandamide: cioccolato (cannabinoide endogeno) Sinefrina (arancio amaro detto Citrus, anfetamineLa risposta è no e questa è una serie di farmaci che si trovano naturalmente nelle piante alimentari Nicotina: solanacee, pomodoro melanzana Morfina: semi di papavero Diazepam: ubiquitario, patate Anandamide: cioccolato (cannabinoide endogeno) Sinefrina (arancio amaro detto Citrus, anfetamine

    20. Nicotina Contenuto di nicotina di una sigaretta: 8-9 mg. Quantità assorbita: circa 1 mg Maggiori fonti alimentari di nicotina: melanzane, pomodori, patate e thé Quantità di melanzane che contengono 1 mg di nicotina: 10 Kg; di pomodoro: 20 Kg

    21. Morfina La morfina è sintetizzata da mammiferi, invertebrati ed insetti, ma accumulata solo dal papavero da oppio (Papaver somniferum L.) Il consumo di un singolo “muffin” ai semi di papavero porta a quantità rivelabili di morfina glucuronide nell’urina!

    22. Benzodiazepine Alcune benzodiazepine si trovano “naturalmente” in piante alimentari (patate, ciliegie, mais, soya) Una dose farmacologica di diazepam è contenuta in 10 tonnellate di patate, ma la lunga semivita delle benzodiazepine (>40 ore) ne rende possibile l’accumulo.

    23. Melatonina I cereali contengono quantità relativamente alte (> 1mg/Kg) di melatonina La melatonina dietetica è assorbita e passa la barriera emato-encefalica

    24. Sinefrina Alcune piante sono in grado di a-idrossilare la feniletilammina La buccia delle banane contiene noradrenalina e dopammina Sinefrina e N-metiltirosina si trovano negli agrumi, soprattutto nella buccia di frutti immaturi. Preparati a base di Citrus sono usati per il trattamento dell’obesità (stimolazione b3-recettori)

    25. 3. Farmaci di origine alimentare

    26. Lovastatin

    27. Polyphenon E (Veregen)

    28. Il Veregen stato il primo “Botanical Drug” approvato dalla FDA (31/11/2006) Principio attivo: sinecatechin (Polyphenon E) Composizione: 65% EGCG, 98% polifenoli Indicazione: trattamento di verruche genitali e perianali da papillomavirus (HPV) Scopritore: Mitsui Norin, azienda giapponese di thé

    29. Teofillina e caffeina L’utilizzo delle xantine per il trattamento dell’asma è dovuto all’osservazione (1860) che i pazienti asmatici traevano beneficio dal caffè. (La teofillina è molto più attiva come broncodilatatore in vivo che in vitro). Una tazzina di caffè espresso contiene circa 100 mg di caffeina. Una tazza di thé circa 1 mg di teofillina (ma 20-50 mg di caffeina) Teofillina e caffeina sono antagonista aspecifici dei recettori di adenosina (A1, A2, A3).

    30. Capsaicina Attivatore di TVR1, implicato in dolore e regolazione della temperatura. Utilizzo topico per via della scarsa biodisponibilità orale. Scarsamente assorbito anche per via topica. Utile per trattamento di dolore cronico, neuropatico e di prurito

    31. Deossinojirimicina I frutti del gelso contengono circa 0.1% di 1-deossinojirimicina, e le foglie quantità leggermente minori. I bachi da seta accumulano 1-deossinojirimicina, con un contenuto sul secco di circa 0.2% e sono insensibili ai suoi effetti. La deossinojirimicina è usato come N-idrossietil derivato (miglitol, Glyset) come antidiabetico, e come N-butil derivato, Zavesca) per il trattamento di malattia di Gaucher. Alla nojirimicina è stato dato lo stato di orphan drug per il trattamento di malattia di Pompe

    32. Zuccheri modificati come AG- inibitori Aza- e tiozuccheri sono analoghi dell’intermedio ossocarbenico della reazione di idrolisi di un legame glicosidico. Gli aza-zuccheri inibiscono anche altre glucosidasi, e mostrano potente azione antivirale.

    33. 4. Composti alimentari come leads farmaceutici

    34. Florizina La mela contiene un diidrocalcone, la florizina, che inibisce i trasportatori del glucosio SLGT1 (intestino tenue) e SLGT2 (fegato). Estratti di mela standardizzati in florizina sono in commercio per ridurre l’assorbimento del glucosio

    35. Resveratrolo

    36. 5. Le piante alimentari come fonte di principi salutistici

    37. 5. Le piante alimentari come fonte di principi salutistici Mirtillo Carciofo Olivo Semi d’uva Soya Bioflavonoidi Citrus Zucca Pomodoro, Melograno, Fagiolo

    38. 6. Esiste un razionale per aggiungere integratori alla nostra dieta?

    39. Razionale per l’aggiunta di integratori alla nostra dieta Impoverimento farmacologico della nostra dieta Sbilanciamento energetico o omeostatico implicato nell’assunzione di dosi benefiche di fitonutrienti

    40. Il consumo energetico è crollato da 3000 a 1800 Kcal/die in meno di 100 anni! Mangiamo di meno e quindi assumiamo meno fitonutrienti. Questo porta a: 1. Disconnessione fra raccomandazioni dietetiche (e.g. consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno) e la diminuzione drammatica del fabbisogno calorico dello stile di vita attuale. 2. Difficoltà nel mantenere un peso corporeo salutare e una corretta assunzione di vitamine, minerali e fitonutrienti.

    41. Colazione tipica di un taglialegna in USA (ca. 1910)

    42. Le varietà moderne di piante sono impoverite di fitonutrienti

    43. Il latte di mucche di allevamento è impoverito di fitonutrienti rispetto a quello della mucche allevate al pascolo

    44. La dieta moderna ha perso “diversità”

    45. L’assunzione di certi fitonutrienti benefici comporta uno sbilancio energetico o omeostatico

    46. L’ipotesi di Ames: la carenza di micronutrienti porta a malattie cronico-degenerative La deficienza di micronutrienti porta a decadimento mitocondriale, con stillicidio di ossidanti nel citoplasma ed invecchiamento cellulare. La selezione naturale favorisce la sopravvivenza a corto rispetto alla salute a lungo termine, e si attiva un meccanismo a triage, che favorissce la produzione di ATP a scapito della riparazione del DNA, i globuli rossi rispetto a quelli bianchi, il cuore rispetto al fegato. La rispota di triage accelera le malattie cronico-degenerative, quali cancro, decadimento cerebrale ed invecchiamento prematuro.

    47. Percentuale di americani che assumono meno della EAR* dalla dieta Vitamina E 90% Vitamina C 30% Magnesio 56% Zinco 12% *EAR: Essential Average Requirement Ames, B.M. PNAS 2006, 103, 17589-17594

    48. CONCLUSIONI La nostra dieta contiene una miriade di metaboliti secondari che possono interagire con importanti bersagli farmacologici. Il ruolo di queste interazioni per il nostro benessere non è noto. L’effetto protettivo di frutta e verdura per certe patologie è ben stabilito, ma manca in molti casi una correlazione fra specifici costituenti e specifiche patologie. L’enorme valore del mercato salutistico-dietetico porterà nel futuro ad una migliore definizione dell’interfaccia alimento-farmaco.

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