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Il calcestruzzo: criteri per la produzione e messa in opera in sicurezza

Il calcestruzzo: criteri per la produzione e messa in opera in sicurezza. Sabato 18 aprile 2009. Premessa.

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Il calcestruzzo: criteri per la produzione e messa in opera in sicurezza

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  1. Il calcestruzzo:criteri per la produzione e messa in opera in sicurezza Sabato 18 aprile 2009

  2. Premessa Il calcestruzzo è il materiale da costruzione più diffuso nei paesi industrializzati, essendo il suo impiego destinato alla realizzazione di strutture sia con tipologia e dimensioni tradizionali, che per grandi e complesse opere di ingegneria sia civile che infrastrutturale. La ragione di questo suo importante utilizzo può essere spiegata attraverso tre semplici aggettivi: A basso impatto ambientale Facile Economico

  3. Perché il calcestruzzo è“ facile“ : • innanzitutto perché la sua produzione richiede impianti, struttura organizzativa e procedure semplici oltre a un numero molto limitato di costituenti. • Questa sua apparente facilità ha favorito, da un lato la nascita di impianti di betonaggio preconfezionato su tutto il territorio nazionale (circa 3.500) per una produzione annua che oscilla intorno ai 80 milioni di metri cubi, dall’altro lo sviluppo di un quota consistente di calcestruzzo prodotto direttamente in cantiere, spesso con centrali di piccole dimensioni e dosaggio a volume, per circa 40-45 milioni di metri cubi. • Il calcestruzzo è "facile" poi nel suo utilizzo. La sua capacità di essere lavorato allo stato fresco e di adattarsi anche a forme complesse rende il suo utilizzo più semplice rispetto ad altri materiali da costruzione;l'ausilio ed il supporto delle pompe consente inoltre il suo utilizzo ad altezze e distanze notevoli. • Per questo con il calcestruzzo si riescono a produrre piazzali, fondazioni, pilastri, impalcati e ogni genere di tipologia costruttiva con un numero limitato di addetti e spesso con tempi sensibilmente inferiori a quelli richiesti da altri materiali. • Il calcestruzzo è "facile" inoltre nella sua prescrizione. La normativa attualmente in vigore (la UNI 9858) supporta il progettista e l’impresa rispettivamente nella prescrizione e nell’ordine del calcestruzzo, dando loro gli strumenti per considerare, nella scelta del materiale, anche l’ambiente in cui questo dovrà svolgere la propria funzione.

  4. 1) le modalità di dosaggio e di controllo della consistenza (prima dell’ultimazione del carico) dovrebbero essere effettuate tenendo conto della durata ipotetica del viaggio, al fine di evitare l’aggiunta di acqua in cantiere ad opera dell’autista. 2) fondamentali sono le operazioni di posa in opera e di maturazione per ottenere un prodotto prestazionale. 3) la superficialità nel getto, una cattiva vibratura o una distribuzione non uniforme all’interno del cassero, possono comprometterne, in alcuni casi anche in modo irrimediabile, la struttura e la vita utile. Il calcestruzzo è in grado di soddisfare le richieste strutturali ed è materiale durevole solo se risulta in opera omogeneo e compatto.

  5. Calcestruzzo proveniente da stesso impasto Getto effettuato con criteri di corretta posa in opera Getto effettuato (?!)

  6. Che cosa si genera nel getto a posa avvenuta ? 1) fenomeno di presa, rilevabile nelle prime ore dopo il getto 2) fase di indurimento, con maturazione a 28 giorni dal getto

  7. La presa e l’indurimento del calcestruzzo

  8. Da un punto di vista pratico il periodo di presa e quello dormiente: a) coincidono con le fasi di mescolamento degli ingredienti del calcestruzzo in betoniera, di trasporto dalla centrale di betonaggio al cantiere, di posa in opera e di compattazione del conglomerato all’interno della cassaforma. b) la durata di questi periodi deve essere tale da non ostacolare queste operazioni che sono legate evidentemente alla logistica del cantiere e al tipo di opera che si deve realizzare. L’inizio della presa rappresenta il momento in cui l’impasto non è più manipolabile. Non sarà più possibile gettarlo all’interno del cassero né sarebbe consigliabile effettuare, ad esempio, alcuna compattazione anche quando la posa fosse stata ultimata.

  9. PREQUALIFICA IMPIANTO • Controlli accettazione di tipo A ( fino a 1.500 mc. ) • Controlli accettazione di tipo B ( oltre i 1.500 mc. )

  10. carbonatazione • Concrete durability

  11. È noto ………. a tutti !!!

  12. Il rapporto acqua / cemento(a/c )

  13. Classi di consistenza mediante abbassamento al cono di Abrams:

  14. Classi di esposizione ambientale (EN 206-1, prospetto 1)

  15. CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE ESEMPIO DI UTILIZZO PER DIFFERENTI ELEMENTI STRUTTURALI XC4 copertura Facciata XC4 XC1 XC4 XC3 PT aperto XC2;imp. falda freatica XC2; imp.

  16. Le casserature “ industrializzate “ aumentano le possibilità di buona riuscita del getto e ottimizzano l’incidenza al mq. di manodopera relativa alle operazioni di armo e disarmo

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