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Lateralizzazione emisferica

Lateralizzazione emisferica. I due emisferi sono funzionalmente simmetrici? Nel secolo scorso una serie di osservazioni di tipo anatomo-clinico evidenziò la superiorità dell’emisfero sinistro per il linguaggio (nacque il concetto di dominanza emisferica). Lateralizzazione emisferica.

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Lateralizzazione emisferica

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Presentation Transcript


  1. Lateralizzazione emisferica • I due emisferi sono funzionalmente simmetrici? • Nel secolo scorso una serie di osservazioni di tipo anatomo-clinico evidenziò la superiorità dell’emisfero sinistro per il linguaggio (nacque il concetto di dominanza emisferica)

  2. Lateralizzazione emisferica • Paul Broca (1863): descrive otto casi nei quali a lesioni del lobo frontale sinistro conseguivano disturbi espressivi del linguaggio • Karl Wernicke (1874): descrive un’area la temporale sinistra (tra la corteccia uditiva primaria ed il giro angolare) la cui compromissione determinava un disturbo di comprensione

  3. Lateralizzazione emisferica • soggetti destrimani due terzi dei mancini ed ambidestri l’emisfero sinistro è dominante per le funzioni linguistiche (98% degli adulti) • Il processo di lateralizzazione inizia verso il 3° 4° anno di vita e si va successivamente consolidando sino a completarsi verso i 12/15 anni.

  4. AFASIA • Il termine afasia si utilizza per indicare diversi quadri clinici caratterizzati da un deficit delle capacità di comprendere, elaborare e produrre messaggi linguistici in persone che avevano in precedenza già acquisito un uso normale del linguaggio • Consegue a lesioni focali dell’emisfero sinistro • Nessun disturbo sensoriale uditivo o visivo è responsabile di tale deficit, nè tanto meno un disturbo puramente motorio (paralisi o debolezza dei muscoli della bocca)

  5. Come insorge? • La lesione cerebrale é ACQUISITA e non congenita, può instaurarsi improvvisamente (eventi traumatici o vascolari) oppure in maniera lenta e progressiva (sindromi neoplastiche) • Eziologie differenti

  6. Eziologia • La lesione può essere conseguenza di: A.Disturbi cerebro-vascolari • Ischemia cerebrale:riduzione/arresto improvviso del flusso sanguigno causato da ostruzione meccanica di un vaso cerebrale (embolia o trombosi: grumo di sangue) • Emorragia: rottura di un vaso sanguigno cerebrale a causa di un aumento di pressione o per la rottura di piccole dilatazioni patologiche delle arterie interne come aneurismi o angiomi (tumori benigni costituiti da un groviglio di vasi predisposti ad aumentare di volume e rompersi) B. Traumi cranici C. Tumori cerebrali

  7. Riassumendo!! • L’Afasia è un disturbo acquisito che interessa i processi centrali di elaborazione linguistica, può coinvolgere una o più componenti del processo di COMPRENSIONE Linguaggio ORALE Linguaggio SCRITTO PRODUZIONE Linguaggio ORALE Linguaggio SCRITTO RIPETIZIONE

  8. Produzione del linguaggio: l’area di Broca • Area di Broca: è situata nel lobo frontale della corteccia cerebrale e contiene la memoria motoria necessarie per la produzione del linguaggio • L’articolazione motoria delle parole: richiede anche il coinvolgimento dell’area supplementare motoria e dell’insula della corteccia cerebrale e di strutture sottocorticali motorie extrapiramidali (gangli della base, cervelletto) • Afasia di Broca): (afasia= grave deficit verbale) la lesione dell’area di Broca induce difficoltà grammaticali (regole grammaticali, uso delle desinenze verbali e ordine delle parole), nel nominare gli oggetti e nell’articolare le parole Fig. 13.2 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

  9. Le sindromi afasicheclassificazione di Boston (Goodglass e Kaplan 1972) • AFASIA DI BROCA: grave deficit della produzione con comprensione relativamente preservata • I pazienti si esprimono con parole isolate o frasi molto brevi, prodotte con lentezza (eloquio non fluente), spesso con gravi difficoltà articolatorie e intonazione monotona (disposodia); le strutture sintattiche sono poco articolate (stile “telegrafico”, agrammatismo) • I pz. mostrano difficoltà nel denominare e nel ripetere. La comprensione è relativamente meno compromessa (ad esempio può comprendere parole singole, meno buona per le frasi)

  10. La comprensione del linguaggio: l’area di Wernicke • Area di Wernicke: è situata nel lobo temporale (regione posteriore-superiore) della corteccia cerebrale e contiene la memoria uditiva necessarie per la comprensione del linguaggio ascoltato • La lesione dell’area di Wernicke: induce sordità verbale pura (incapacità di comprendere il linguaggio parlato), con intatte capacità di comprendere il linguaggio letto e di produrre linguaggio scritto e parlato • Il fascicolo arcuato: connette l’area di Wernicke e quella di Broca • L’afasia di conduzione: è indotta dalla lesione del fascicolo arcuato che connette le aree di Broca e quella di Wernicke. Si osserva un deficit nella capacità di ripetere il linguaggio ascoltato, senza la capacità di comprenderne il significato Fig. 13.7 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

  11. Le sindromi afasiche • AFASIA DI WERNICKE: eloquio fluente e gravi deficit della comprensione • L’eloquio è flunte e prosodico ma ricco di errori fonemici, lessicali e sintattici; sono frequenti espressioni stereotipate (parole passe-partout) di scarso valore comunicatico e nei casi più gravi la produzione verbale è incomprensibile (gergo verbale, neologistico, fonemico) • Risposte parafasiche in denominazione e in ripetizione • Frequente anosognosia

  12. Le sindromi afasiche • Come parla l’afasico di Wernicke • Usano parole sbagliate o combinazioni di parole sbagliate (parafasia) • Nelle forme più gravi inventano parole nuove • Sono molto loquaci (logorrea) • Alla domanda “dove abiti?”: “sono venuto là prima di qua e sono ritornato là”

  13. La comprensione del linguaggio: l’area posteriore del linguaggio • Area posteriore del linguaggio:circonda l’area di Wernicke e la parte posteriore della scissura temporale (di Silvio) vicino alla congiuntura dei lobi temporali, parietali e occipitali. E’ un’area di interscambio tra la rappresentazione uditiva della parola rappresentata nell’area di Wernicke e il suo significato immagazzinato come rappresentazioni nella corteccia associativa sensoriale (corteccia cerebrale posteriore) • Il significato delle parole: si basa sulle memorie degli oggetti, delle azioni e di altri concetti associati con le parole. Tali memorie sono immagazzinate nelle aree associative e non in quelle del linguaggio. Le rappresentazioni delle parole e dei significati di diverse categorie sono localizzate in regioni diverse della corteccia cerebrale, come evidenziato dai diversi tipi di deficit nel nominare le parole (anomia)

  14. Attivazione corticale mentre il soggetto pensa ad azioni • Positron emission tomography (PET): è una tecnica che permette di visualizzare l’aumento di flusso di sangue nelle aree cerebrali che si attivano durante un compito assegnato al soggetto sperimentale (maggiore flusso ematico = maggiore consumo di ossigeno e glucosio = maggiore attività dei neuroni) Fig. 13.12 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

  15. Gravi disturbi nella comprensione del linguaggio • L’afasia transcorticale sensoriale:è indotta dalla lesione dell’area posteriore del linguaggio, che provoca difficoltà nella comprensione del linguaggio ascoltato e causa la produzione di discorsi fluenti privi di significato. La capacità di ripetere senza capire il linguaggio ascoltato è intatta • L’afasia di Wernicke: è indotta dalla lesione dell’area di Wernicke e dell’area posteriore del linguaggio..E’ caratterizzata dalla difficoltà nella comprensione e nella ripetizione del linguaggio ascoltato e dalla produzione di discorsi fluenti privi di significato

  16. Inquadramento tradizionale delle afasie • AFASIA FLUENTE: • Prosodia conservata • Articolazione non difficoltosa • Abbondanza dell’eloquio: 6-7 parole per sequenza • Lesioni posteriori, temporo parietali sinistre • AFASIA NON FLUENTE: • Prosodia alterata • Difficoltà articolatorie • Abbondanza dell’eloquio: max 4 parole per sequenza • Lesioni anteriori (aree frontali) dell’emisfero SN

  17. Le sindromi afasiche • AFASIA GLOBALE: gravi deficit in tutte le abilità linguistiche • L’eloquio spontaneo è non fluente, spesso ridotto a pochi frammenti sillabici o stereotipie di nessun valore informativo • La comprensione verbale molto povera o assente • Alcuni pazienti sembrano consapevoli delle loro difficoltà e reagiscono con espressioni di disperazione (reazioni catastrofiche); altri sembrano aver perso ogni attitudine a comunicare (afasici isolati)

  18. Le sindromi afasiche • AFASIA DI CONDUZIONE: ripetizione più compromessa della comprensione e della produzione spontanea • L’eloquio spontaneo è fluente e parafasico (frequenti parafasie fonemiche) • Gli errori fonemici sono più abbondanti in ripetizione e in lettura ad alta voce • La comprensione è relativamente meno compromessa

  19. Le sindromi afasiche • AFASIE TRASCORTICALI: sindromi afasiche caratterizzate da relativo risparmio della ripetizione, rispetto alle altra prestazioni linguistiche • Nella forma motoria: l’eloquio è ridotto, non fluente spesso agrammatico mentre la comprensione è normale. • Nella forma sensoriale: l’eloquio è fluente ma ricco di parafasie, la compresnione è deficitaria. • Nella forma mista: vi è un gravissimo deficit di ogni abilità linguistica con residue abilità di ripetizione e di linguaggio automatico

  20. Le sindromi afasiche • AFASIA ANOMICA • Caratterizzata dalla peculiare difficoltà a trovare le parole esatte. L’eloquio è corretto, fluente, senza difficoltà articolatorie ma con latenze • Ripetizione e comrensione verbale sono comparativamente meno compromesse della produzione verbale

  21. Difficoltà nel nominare gli oggetti, le azioni o gli attributi (anomia, uno dei sintomi delle afasie) • Anomia pura: difficoltà a nominare gli oggetti (minore difficoltà nel nominare verbi-azioni), dovuta a lesioni temporali e parietali • Anomia delle azioni:difficoltà a nominare le azioni-verbi, dovuta a lesioni dell’area frontale di Broca • Difficoltà con alcune categorie dei significati delle parole: sono dovute a lesioni specifiche dell’area associativa

  22. I due tipi di lettura • Lettura globale: leggere la parola riconoscendo graficamente l’insieme delle lettere (lettura a vista) • Lettura fonetica: leggere la parola mediante il riconoscimento e la codifica del suono (fonema) di ogni sua lettera (lettura a suono) • Disturbi di lettura (alessia, dislessia): sono associati ai disturbi nella comprensione del linguaggio

  23. Deficit di lettura: • Alessia pura: incapacità di leggere conservando la capacità di scrivere. E’ provocata dalla lesione alle aree che producono una cecità nel campo visivo destro e che distruggono le fibre del corpo calloso posteriore (unisce le aree parieto-occipitali dei due emisferi) • Dislessia: è la difficoltà acquisita nel corso dello sviluppo a leggere • Dislessia superficiale: è indotta dalla lesione del lobo temporale sinistro, che provoca difficoltà nella “lettura globale” della parola come un tutto

  24. Deficit di lettura • Dislessia fonologica: è indotta dalla lesione del lobo frontale sinistro, che provoca difficoltà solo nella lettura di parole non familiari (difficoltà operativa a recuperare il suono delle singole lettere e nel mettere insieme i suoni per generare la parola) • Dislessia per la forma della parola: difficoltà nella lettura sia globale sia fonetica. I pazienti possono leggere solo le singole lettere senza poi integrarle per produrre la parola

  25. Difficoltà nella lettura • Dislessia diretta: è indotta dalla lesione di aree occipito-temporali. Si legge a voce alta senza comprensione del significato • Dislessia evolutiva: è una condizione ereditaria (oppure causata da fattori pre- o peri-natali) che ostacola lo sviluppo di aree del linguaggio in persone di intelligenza e capacità percettive normali. Vi sarebbe uno sviluppo anormale del sistema magnocellulare del nucleo genicolato laterale e del lobo parietale posteriore • Funzioni residue nei dislessici: senza potere leggere le parole, alcuni pazienti comprendono il significato di parole (non pronunciabili), accoppiano parole e figure; riconoscono parole scritte male

  26. La scrittura • Scrittura: i bambini imparano prima il suono delle parole, poi imparano a ripeterle e pronunciarle, poi imparano a leggerle e poi imparano a scriverle. Lettura e scrittura dipendono quindi dalle capacità di comprensione verbale e di produzione del linguaggio • Scrittura mediante codifica fonologica: per scrivere una parola lunga o non familiare dobbiamo prima ripetere le sillabe a mente • Scrittura mediante codifica visiva dell’ortografia: alternativamente alla codifica fonologica, per scrivere una parola non familiare dobbiamo prima visualizzarla come immagine mentale

  27. La scrittura giapponese utilizza due forme di caratteri • La scrittura giapponese: utilizza due forme di caratteri che codificano l’informazione in modo fonetico (Kana) e pittorico non-fonetico (Kanji). In soggetti giapponesi adulti, lesioni che riguardano diversi siti cerebrali possono danneggiano diversamente l’abilità di usare il codice Kana e Kanji Fig. 13.20 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

  28. Tipi diversi di disturbi della scrittura (agrafia, disgrafie) • Disturbi di scrittura: sono spesso associati ai disturbi nella produzione del linguaggio parlato • Agrafia: impossibilità a scrivere le lettere • Disgrafia: difficoltà nella scrittura, Ve ne sono di diverso tipo. • Disgrafie dovute al controllo motorio fine: specifici problemi nel controllo della penna per formare maiuscole o minuscole, per formare numeri o lettere, vocali o consonanti. Tali problemi sono dovuti a specifiche lesioni cerebrali che coinvolgono aree visuo-motorie • Disgrafia fonologica: difficoltà nel sillabare la parola. • Disgrafia ortografica: un disturbo della scrittura su base visiva. I pazienti riescono a scrivere sillabando la parole regolari (quelle con una buona corrispondenza tra lettere e suoni; il concetto si riferisce al linguaggio Inglese) ma non quelle irregolari che richiederebbero una visualizzazione visiva • Disgrafia analoga alla dislessia diretta: si scrivono parole di cui non capisce il significato (nella dislessia diretta si riescono a leggere parole di cui non si capisce il significato)

  29. CARATTERISTICHE DELL’ELOQUIO: la Fluenza • Il termine fluenza indica un certo numero di caratteristiche quali: • Prosodia (ritmo e pattern di intonazione) • Articolazione (sforzo, inceppi vs fluidità) • Abbondanza dell’eloquio: operativamente la più lunga sequenza di parole prodotta nel linguaggio spontaneo

  30. ERRORI • STEREOTIPIE (ST):qualunque stimolo linguistico, (frammenti sillabici “ta ta ta”, parole significative “mamma mamma”, neologismi “totomete”), ripetuto iterativamente dal paziente. Parole passe-partout • DIFFICOLTA’ ARTICOLATORIE (DA): Emissione esplosiva o scandita, inceppi, elisione e/o sostituzioni di fonemi secondo tendenze ben definite (“picchiere” per /bicchiere)

  31. ANOMIE (A): nessuna risposta verbale: il paziente commenta di non ricordare la parola corretta (es: “sì lo so ma non mi viene”, fa il gesto di scrivere per /penna/) o fa uso di CIRCONLOCUZIONI ovvero produzioni di perifrasi (“quella che serve per aprire la porta” per /chiave/)

  32. ERRORI • PARAFASIE SEMANTICHE (PS): Parole semanticamente correlate alla parola bersaglio (“frutta” per /ciliegia/, “cane” per /gatto/) • PARAFASIE VERBALI (PV:Parole che non sono semanticamente e /o fonologicamente correlate alla parola/bersaglio (“cappello” per /sedia/) • PARAFASIE FONEMICHE: Elisione, sostituzione, inserzione o trasposizione di un fonema di una parola che però resta riconoscibile (“obrello” per /ombrello/; “telepono” per /telefono/; “automiobile” per /automobile

  33. ERRORI • GERGO PARAFASICO (GP): Successione fluente di parole in sé significative, ma semanticamente inappropriate emesse con normale prosodia e integrate in frasi sintatticamente ben strutturate ma inutili alla comunicazione in quanto globalmente incomprensibili (“ieri il tavolo con mio marito andremo più tardi” per /ombrello/). Talvolta si può rintracciare in questa “insalata di parole” qualche nucleo di significato affine a ciò che é stato richiesto.

  34. ERRORI • NEOLOGISMI (N): Non parole che non hanno somiglianza fonologica con la parola bersaglio (“pertina” per /barca/) • GERGO FONEMICO-NEOLOGISTICO (GNF): Serie sillabiche senza senso, emesse con scioltezza e normale prosodia, così da dare l’impressione di un eloquio normale in idioma sconosciuto (“este ni falino pesso tone” per /orologio/); a volte il gergo può essere costituito da un miscuglio di parole reali e sillabe senza senso

  35. ERRORI • AGRAMMATISMO (Agr):La struttura della frase risulta impoverita a causa di omissioni di elementi grammaticali (preposizioni, articoli, ausiliari, flessioni grammaticali); restano soltanto gli elementi più significativi quali sostantivi, aggettivi, i verbi sono poco frequenti e coniugati spesso all’infinito. Linguaggio telegrafico ( “rubinetto….acqua scendere….sapone…….spugna……..asciugare”)

  36. ERRORI • PARAGRAMMATISMO:Non é la riduzione dell’organizzazione grammaticale quanto la giustapposizione di sequenze inaccettabili:scelta errata delle preposizioni, confusionenella coniugazione del verbo, confusione nell’accordo di genere o numero (io era molto stanco; ho sentito un troppo calore”)

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