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METEOROLOGIA … di Luca Francisco (ottobre 2004)

METEOROLOGIA … di Luca Francisco (ottobre 2004). COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA. METEOROLOGIA … A chi serve?. Nel 1872 il padre barnabita Francesco Denza, napoletano d’origine, moncalierese d’adozione scrisse:

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METEOROLOGIA … di Luca Francisco (ottobre 2004)

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  1. METEOROLOGIA …di Luca Francisco (ottobre 2004) COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  2. METEOROLOGIA … A chi serve? Nel 1872 il padre barnabita Francesco Denza, napoletano d’origine, moncalierese d’adozione scrisse: “ La previsione del tempo adunque è ben lungi dall’essere una questione di pura speculazione. Essa si rannoda ai più pratici ed ai più vitali problemi che l’uomo abbia a risolvere; e grande oltremodo sarebbe la sua influenza su tutti i rami del vivere sociale se si pervenisse un giorno a trovarne la soluzione completa.” COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  3. L’ATMOSFERA (ATM) … - una risorsa e un rischio - Chi usa le previsioni del tempo lo fa di solito con il solo intento di assicurarsi una giornata serena con buona visibiltà per godersi sole e panorami e non rischiare di bagnarsi sotto la pioggia. In realtà, dietro questa banale meteorologia quotidiana c’è molto di più. Oggigiorno, chiunque si avventura in montagna ha il dovere di informarsi sulle condizioni meteo per non mettere in pericolo la propria vita e quella dei soccorritori. • L’ATM è l’involucro gassoso che circonda la terra. • La parte più bassa è nominata troposfera: dello spessore di 15 km , contiene i gas indispensabili alla vita sulla terra (azoto N=78%, ossigeno O2=21%, anidride carbonica CO2 e altri gas=1%). • E’ nella troposfera che si verificano i principali fenomeni atmosferici. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  4. Agenti atmosferici … Principali agenti atmosferici che si generano nell’atmosfera e che poi si sviluppano sulla superficie terrestre sono: Vento Radiazione solare Precipitazioni COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  5. Le - Precipitazioni COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  6. Introduzione … Il vapore acqueo che si forma sulla superficie della terra si immette continuamente nell’atmosfera. L’aria però non può contenere quantità illimitate di vapore. La sua capacità di “accogliere” vapore dipende dalla temperatura: l’aria più calda riesce a contenere una quantità maggiore. In ogni caso, raggiunta una determinata percentuale, l’aria diventa satura. Il vapore acqueo si condensa allora in minuscole goccioline, liberando il calore che gli permette di proseguire la sua ascensione. L’aria si sposta continuamente, e quindi può subire un riscaldamento o un raffreddamento che, se elevato, genera la condensazione. Quando le goccioline o i cristalli di ghiaccio nelle nubi crescono e diventano talmente pesanti da non poter più stare sospesi nell’aria, ha inizio il processo di precipitazione. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  7. B A Figure isobariche tipo …anticiclone e ciclone Anticiclone: (o alta pressione) la pressione atmosferica è superiore a quella presente nella zone circostante. I movimenti dell’aria hanno luogo dall’alto verso il basso (discendenza o subsidenza), di conseguenza si ha compressione dell’aria, riscaldamento e dissoluzione delle nuvole. In un anticiclone le correnti si muovono attorno al massimo della pressione in senso orario nell’emisfero nord, antiorario in quello sud. Ciclone: (o depressione) la pressione atmosferica è più bassa rispetto alle aree circostanti, l’aria tende a sollevarsi, si espande, si raffredda, il vapore acqueo condensa e si formano le nubi. Il movimento vorticoso attorno al minimo depressionario (punto dove la pressione è più bassa) avviene in senso antiorario nell’emisfero nord, orario nell’emisfero sud. Le perturbazioni hanno generalmente origine in un ciclone. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  8. pendio valori in hPa (mbar) A 4 2 0 1 p 0 r 2 o 0 1 m o n t o r i o 6 1 0 1 2 1 0 1 8 0 0 1 4 0 0 0 0 1 0 1 996 pressioni s a c c a t u r a livellate B 1 0 1 2 Figure isobariche tipo … promontori e saccature Promontorio: zona di alta pressione derivata da un anticiclone espanso, che si incunea tra due depressioni, le linee isobariche si dispongono a “U”. Saccatura: zona di bassa pressione, derivata da un ciclone espanso, che si frappone tra due aree anticicloniche e penetra in una regione di alta pressione, le isobare assumono la forma a “V”. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  9. tropopausa cirri e cirrostrati zero altostrati termico nembostrati a d l a c a i r a aria fredda 1200-1500 km 300-400 km ~ 400 km/giorno Fronte caldo Fronte caldo: l’aria calda scorre sopra quella fredda. Nubi estese e stratificate, piogge continue su vaste aree con con intensità moderate, sequenza di annuvolamento piuttosto schematica: iniziano i cirri, seguono i cirrostrati, cirrocumoli, altostrati, nimbostrati e strati. I venti sono deboli o moderati. Un lento abbassamento della pressione preannuncia l’arrivo del fronte. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  10. tropopausa cumulo nembi zero termico cumuli a d l a c a i r a aria fredda 300-400 km 600-1000 km ~ 500 km/giorno Fronte freddo Fronte freddo: l’aria fredda invade una zona occupata da aria più calda, s’incunea sotto questa e la solleva violentemente. Pochi segni premonitori. Manca la nuvolosità alta e sottile che precede il fronte caldo. Fenomeni intensi, vento a raffiche, temporali e rovesci, forte variabilità spaziale. Il passaggio del fronte freddo è rapido, la pressione risale in fretta, la visibilità migliora rapidamente, ma spesso rimane l’instabilità con nuovi sviluppi cumoliformi. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  11. cirri tropopausa aria calda strati zero termico cumuli a d d e r f - aria + fredda a i r a Fronte occluso Fronte occluso: fase di invecchiamento di una perturbazione. Prevale un’intensa nuvolosità ma le precipitazioni tendono ad esaurirsi. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  12. LE NUBI… cirri, cumuli, strati Quante volte si sono osservate le nubi nel cielo? Cirri, cumuli, altocumuli, altostrati, cumulonembi... la nomenclatura, rigorosamente in latino per gli specialisti, è nata nel 1803, ad opera del farmacista inglese Luke Howard. Oggi la classificazione internazionale delle nubi è affidata all’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Le nuvole, o più correttamente nubi secondo il linguaggio meteorologico, possono essere piccoli frammenti alla deriva nel cielo o imponenti torri di acqua liquida, alte fino a 13 km. Le nubi in realtà sono costituite da goccioline d’acqua di dimensioni micrometriche in sospensione nell’aria, non già di vapore come, sbagliando, spesso si dice. Il vapore è invisibile, e solo quando si condensa attorno a miliardi di minuscole impurità atmosferiche, i nuclei di condensazione, diviene visibile, disperdendo la luce solare in tutte le direzioni, donde il colore bianco. E le nere nubi temporalesche? E’ solo un frutto dell’ombra rispetto a chi osserva. Ma quanta acqua sta sospesa sopra la nostra testa in una nube? In ogni cmc di nube ci sono circa 100 goccioline d’acqua del raggio di 0.01 mm, ognuna del minuscolo volume di 0.000004 mmc d’acqua. In un modesto cumulo estivo del volume di 1 kmc ci sono dunque 400.000 litri d’acqua allo stato liquido, più o meno quanto il contenuto di una piscina olimpionica: tutta insieme pesa 400 tonnellate, ma ogni gocciolina è così leggera che bastano i moti dell’aria a tenerla in sospensione. La presenza o meno delle nubi nel cielo, a seconda dei periodi, può scaturire speranze o malumori: basta un lungo periodo di ostinata siccità per accorgersi di quanto esse siano attese e generosamente lascino cadere il loro carico d’acqua,ma non appena si attardino per qualche giorno consecutivo, già suscitano malcontento per l’umido grigiore, quando non timori di alluvioni. L’elaborazione delle previsioni meteorologiche è dunque fortemente centrata proprio sulla presenza o meno di nubi e sulla loro attitudine a produrre precipitazioni, un traguardo che la fisica dell’atmosfera ha raggiunto solo in parte. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  13. I l - v e n t o COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  14. Introduzione … L’aria è pressoché in continuo e rapido movimento; essa tende incessantemente a una condizione di equilibrio, spostandosi a masse, da zone di elevata pressione verso zone di depressione. Questi passaggi avvengono tanto più velocemente quanto più ripido è il pendio immaginario formato dalla differenza di pressione in rapporto alla distanza percorsa. Gli spostamenti dell’aria aventi andamento orizzontale o poco obliquo si chiamano venti; gli spostamenti in senso verticale si chiamano correnti. Il vento è caratterizzato da due elementi: la direzione, che viene considerata rispetto alla provenienza, e la velocità , che solitamente è espressa in km/h o m/s. E’ importante sottolineare che gli spostamenti dell’aria non seguono la via più breve per portarsi dalle zone di alta pressione a quelle di depressione; infatti la rotazione della terra imprime alla aria una rotazione che nel nostro emisfero le imprime un moto antiorario. Questa regola è assai importante agli effetti delle previsioni del tempo basate sulle indicazioni del vento, poiché permette di localizzare e di seguire lo spostamento delle depressioni. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  15. Effetto delle montagne In montagna il vento è influenzato dalla complessa morfologia del suolo, tanto che non corrisponde né al vento nella libera atmosfera, né a quello nello strato limite. Le montagne isolate, le catene montuose e le valli hanno sul movimento dell’aria un forte effetto dinamico dato da fenomeni quali accelerazione e decelerazione del vento, correnti ascendenti e discendenti, vortici turbolenti e incanalamento forzato. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  16. Forza di gradiente barico La causa principale di ogni movimento dell’aria è il sole che scalda la Terra in modo disomogeneo: le differenze termiche che così si vanno a formare vengono trasmesse all’aria che sovrasta le diverse superfici. Differenze termiche creano però differenze di pressione; dove l’aria è calda vi sarà bassa pressione, dove fredda alta pressione. Se la pressione dell’aria non è altro che un’espressione della forza che l’aria stessa esercita in tutte le direzioni, è ovvio che questa forza si tradurrà in vento quando vi sono differenze orizzontali di pressione. L’aria si sposterà dalla zona di alta pressione a quella di bassa pressione, fino al raggiungimento di un equilibrio. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  17. - 0.5/0.61°C ogni 100 m limite di saturazione + 1 C /100 m - 1 C /100 m Sbarramento e favonio- stau e föhn - L'aria che si avvicina alle montagne è costretta a salire fin sulle creste, da dove poi essa scende a valle; durante la salita essa diminuisce di temperatura (raffreddamento adiabatico), mediamente di un grado Celsius ogni 100 m. Nell'aria in ascesa è presente vapore acqueo che, con il raffreddamento, condensa; si formano in questo modo nuvole e precipitazioni. Attraverso questo fenomeno si libera il calore latente di condensazione, che riscalda l'aria; il raffreddamento adiabatico viene quindi ridotto a circa 0.5 / 0.61°C ogni 100 m di salita. Sull'altro versante, durante la discesa, avviene un riscaldamento progressivo, in media di 1°C ogni 100 m di perdita di quota, dovuto al processo di compressione adiabatica. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  18. Föhn e Stau Il föhn è un vento secco e tiepido, spesso impetuoso e a raffiche irregolari, che scende da una catena montuosa. Quando esso appare la temperatura subisce un rapido e sensibile aumento, mentre l'aria diviene limpida; le nubi sono assenti, a parte quelle di tipo lenticolare, quasi sempre isolate e con i bordi frastagliati (altocumuli). Il föhn soffia prevalentemente d'inverno e in primavera, soprattutto lungo le vallate alpine dell'Italia settentrionale e anche in piena Valpadana, da nord verso sud o da nord-ovest verso sud-est. La frequenza di questo evento è variabile: l'alta Lombardia e il Piemonte, le regioni più interessate dal fenomeno, lo registrano in media quaranta giornate all'anno, se si considerano anche i micro-föhn della durata di poche ore. Alla confluenza delle vallate alpine con la pianura il föhn può superare la velocità di 100 km/h. Sull'Italia settentrionale questo vento si manifesta quando la differenza di pressione atmosferica, o gradiente barico, tra il nord e il sud delle Alpi è elevata. Solitamente sottovento alla catena alpina è presente una depressione in movimento verso l'Adriatico, mentre sulla Svizzera vi è un promontorio di alta pressione in movimento verso sud. Il föhn è presente anche sul versante settentrionale delle Alpi; in questo caso soffia da sud. La distribuzione della pressione atmosferica è l'esatto contrario di quella sopra descritta, e cioè alti valori in Valpadana e valori bassi nella zona settentrionale della catena alpina. Presupposto per la genesi del föhn e di altri venti analoghi, cosiddetti discendenti, è la presenza di catene montuose piuttosto elevate; venti di questo tipo si possono quindi avere anche lungo i due versanti dell'Appennino. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  19. Regime di brezza In montagna, durante l’estate, le brezze termiche costituiscono la più tipica circolazione ciclica giornaliera di venti locali, specie in situazioni anticicloniche poco influenzate da forti correnti in quota. Durante il giorno, l’aria viene scaldata dalla radiazione solare, sia in pianura, sia sui versanti delle montagne e inizia a salire. Si forma una specie di tiraggio che richiama l’aria dal basso verso l’alto: è la “brezza di valle”, che può soffiare con intensità anche superiori ai 10 m/s interessando spesso l’atmosfera per qualche centinaia di metri. E’ un fenomeno fortemente dipendente dall’orografia locale: più intenso agli imbocchi di ampie e lunghe vallate, come la bassa Val d’Aosta, il Vallese nel tratto Martigny-Sion. Se le Valli sono più corte si formano brezze di versante, una sorta di evoluzione delle termiche, che possono portare alla formazione regolare di cumuli pomeridiani. Al tramonta cessa il riscaldamento solare, la brezza di valle si attenua e scompare. Nella notte la direzione della brezza si inverte: in raffreddamento del suolo ad alta quota innesca un flusso discendente di aria fredda e densa, che tuttavia ha uno spessore limitato a poche decine di metri, noto come “brezza di monte”, e che dura fino al mattino successivo. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  20. Radiazione e Temperatura COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  21. Soleggiamento astronomico COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  22. Soleggiamento dei versanti In funzione del soleggiamento astronomico l’elevazione del sole a mezzogiorno, nelle varie stagioni e a seconda della latitudine varia. Si può notare come i pendii rivolti a nord, che superano i 30°, nei mesi invernali non possono essere raggiunti dal sole. Inoltre, a fine dicembre, la tratta d’attraversamento nell’atmosfera dei raggi solari è da due a tre volte più lunga che d’estate. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  23. Inversioni termiche 1 Molto spesso, soprattutto durante l’inverno, accade di avvertire temperature più elevate sui pendii collinari e montuosi rispetto alla pianura e ai fondovalle; lo avranno certamente notato anche gli escursionisti meno attenti che, dopo essere partiti immersi nelle brume fredde e umide, ritrovano aria più tiepida e asciutta via via risalendo i versanti. Si tratta dell’inversione termica, fenomeno che comporta un riscaldamento dell’aria con la quota anziché un raffreddamento; può verificarsi in prossimità del suolo oppure a quote più elevate nell’atmosfera con meccanismi di formazione differenti. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  24. Inversioni termiche 2 Ci limiteremo qui a considerare l’inversione al suolo. In condizioni di cielo sereno, dopo il tramonto il suolo e gli strati d’aria immediatamente sovrastanti si raffreddano rapidamente; l’aria fredda è più densa e pesante rispetto a quella calda, e tende così a fluire verso il basso e a raccogliersi in pianura, nei fondovalle, nelle conche e depressioni anche in quota; in condizioni anticicloniche l’assenza di rimescolamento dell’aria favorisce la formazione di uno strato più freddo a bassa quota. Durante l’estate la radiazione solare è sufficiente a dissipare l’inversione già nelle prime ore del mattino, mentre in inverno questa tende a mantenersi e a perdurare tutto il giorno e anche per più giorni consecutivi se non intervengono perturbazioni o rinforzi del vento. L’inversione al suolo è riconoscibile visivamente per la formazione, soprattutto nella stagione autunnale-invernale, di uno strato di foschia, caligine o nebbia la cui persistenza è favorita dall’assenza di movimenti verticali delle masse d’aria attraverso l’inversione; è questa la situazione più favorevole all’accumulo di sostanze inquinanti in prossimità dei grandi centri urbani. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  25. 4000 3500 3200 3000 2000 1000 0 0° C - zero termico Zero termico… Le indicazioni delle temperature presentate nei bollettini meteorologici si riferiscono normalmente alle temperature nelle valli. Per l’alpinista è però importante informarsi sulle temperature in montagna, che dipendono molto dall’esposizione del versante e dalla forma del terreno. In ogni caso, per fornire un’informazione sulla situazione in quota, alcuni bollettini meteorologici e nivometeorologici danno un’indicazione delle quota di zero termico (q.z.t), dato che va preso con cautela. La q.z.t è definita come la quota alla quale la temperatura dell’aria nell’atmosfera passa da valori positivi a valori negativi. Tale quota viene estrapolata dai dati forniti dalle radiosonde che salgono dal suolo fino a 30km di altezza. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  26. Le previsioni COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  27. Bollettino meteo 1(come si usa la previsione meteo in montagna?!)  Tenendo in mente che in meteorologia non esistono regole infallibili, il primo passo consiste nella raccolta dell’informazione “meteo” per la zona d’interesse, attraverso la consultazione di un bollettino emesso dai servizi competenti. Il testo del bollettino deve essere letto con attenzione e non interpretato secondo le proprie esigenze… Bisogna inoltre conoscere la geografia: almeno i punti cardinali, le ripartizioni delle valli e dei gruppi montuosi!! COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  28. Bollettino meteo 2: istruzioni per l’uso(la prima parte del messaggio)  La prima parte del messaggio ha il ruolo di fornire un rapido quadro dei principali elementi che condizionano il tempo sull’area e la loro evoluzione a medio termine. Questo testo che contiene anche qualche termine specifico (fronti, addensamenti, perturbazione…) ha anche valore didattico: la continua lettura dei bollettini aiuta a capire cosa succede in genere sulla propria regione quando si verificano le varie situazioni ricorrenti. Non trascuratelo!!! LA SITUAZIONE METEOROLOGICA ADDENSAMENTI NUVOLOSI A BASSA QUOTA, RESISTE IL SOLE IN MONTAGNA E VALLE D'AOSTA. PROBABILE LIEVE PEGGIORAMENTO NEL CORSO DI DOMENICA. Le regioni alpini rimangono sotto l'influenza di una zona di alta pressione, lambita appena dalla coda di fronti atlantici che si limitano ad apportare veli nuvolosi trasparenti. Una circolazione di aria umida tende però a interessare la Liguria e il basso Piemonte, favorendo la formazione di foschie e addensamenti nuvolosi che renderanno il cielo a tratti più grigio su zone di pianura e collina. Questo aumento di umidità a bassa quota si accentuerà tra giovedì e venerdì portando anche qualche locale pioviggine. Dopo una temporanea attenuazione del flusso umido sabato, una perturbazione tenderà ad avvicinarsi alle Alpi nel corso di domenica portando un lieve peggioramento entro la serata. (Previsioni del tempo per il Piemonte e la Valle d'Aosta a cura di Redazione Nimbus 30 Settembre - 03 Ottobre 2004) COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  29. Bollettino meteo 3: istruzioni per l’uso(la seconda parte del messaggio)  La seconda parte è il contenuto informativo vero e proprio del bollettino: vi dice cosa effettivamente dovrete attendervi nei giorni successivi. Di solito le indicazioni per il primo giorno sono più affidabili e dettagliate, in seguito la qualità previsionale si riduce leggermente, ma entro i tre giorni è ancora di ottimo ausilio per pianificare le proprie attività. DOMENICA 03 OTTOBRE 2004 Cielo: lungo le Alpi e Valle d'Aosta in prevalenza soleggiato con nubi stratificate nel corso della giornata, in estensione da metà pomeriggio fino a cielo nuvoloso; sulle restanti zone di pianura, collina e zone vallive piemontesi fin verso i 1500 m aumento delle nubi fin dal mattino con passaggio a cielo in prevalenza nuvoloso Precipitazioni: in serata qualche pioggia debole e sparsa in montagna, Valle d'Aosta e temporaneamente anche tra Biellese, Sesia, Verbano, Novarese con limite neve sui 2800-3000 m Venti: pianura e collina: deboli variabili fondovalle: deboli o moderati occidentali media montagna: moderati occidentali alta montagna: moderati occidentali Temperature: minime in lieve calo (11/14 C in pianura e bassa collina; 8/11 C tra 500 e 1000 metri; 7/11 C tra 1000 e 1500 metri). Massime in calo (20/23 C in pianura e bassa collina; 17/20 C tra 500 e 1000 metri; 16/19 C tra 1000 e 1500 metri). Zero gradi a 3300 m nelle ore centrali (Previsioni del tempo per il Piemonte e la Valle d'Aosta a cura di Redazione Nimbus 30 Settembre - 03 Ottobre 2004) COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  30. Info – meteo - niveoalcune indicazioni per conoscere le situazioni climatiche aggiornate di alcune località montane del Piemonte, della Valle d’Aosta e di confine con la Svizzera e la Francia • Telefono: meteo svizzero 0041848800162 meteo - valanghe Piemonte 0324481201 meteo Valle d’Aosta 0165776300 boll.valanghe svizzero 0041848800187 • Internet: www.aineva.it • www.meteo.fr • www.nibus.it • www.regione.piemonte.it • www.rtsi.ch • www.slf.ch • www.sma.ch • www.tempoitalia.it • Radio: Radio svizzera - AM 558Khz • Televideo:Rai 3 pag.536 , tsi 1 pag.170 COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

  31. Per saperne di più…Libri di meteorologia per imparare, per capire, per conoscere  • GUIDA ALLA PREVISIONE DEL TEMPOA. Navarra, 5 ristampa 1993Cosa c'e' dietro alle previsioni del tempo? Su quali leggi fisiche si basano? Quali risultati si ottengono • IL TEMPO IN MONTAGNAG. Kappenberger, J. Kerkmann, 1997Un manuale sulla meteorologia che affronta gli aspetti tipici della meteorologia alpina, quali sbarramento e favonio, inversione termica e venti locali dando indicazioni utili all’interpretazione delle previsioni e suggerimenti per prevenire i pericoli connessi al maltempo • METEOROLOGIA IN MONTAGNAL. Mercalli, 1999Un manuale tascabile, introduttivo di meteorologia, per scoprire le grandezze fondamentali di questa scienza e le dinamiche di base. Un testo immediato per avere una semplice, ma puntuale descrizione dei fenomeni meteorologici. • I TEMPI SONO MATURIL. Mercalli, 2004A fronte di tanta informazione, talora contraddittoria, del mondo che sta dietro alle carte del tempo, poco o nulla si sa. Queste pagine sono la risposta a molte curiosità che abbiamo sempre avuto a proposito dei fenomeni atmosferici. Non sono un vero e propri manuale, meno che mai un trattato scientifico, ma un racconto con nozioni pratiche: la pioggia, i venti e la scienza che li studia. COMMISSIONE INTERREGIONALE SCUOLE D’ALPINISMO E SCI ALPINISMO LIGURE – PIEMONTESE - VALDOSTANA

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