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Lo Stato italiano

Lo Stato italiano. Lo Statuto Albertino. Lo Statuto Albertino. Lo statuto non una rivoluzione ma una RIFORMA DELLA MONARCHIA in senso liberale Frutto di un compromesso tra il vecchio e il nuovo mondo

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Presentation Transcript


  1. Lo Stato italiano Lo Statuto Albertino Prof.Colucci Donato

  2. Lo Statuto Albertino • Lo statuto non una rivoluzione ma una RIFORMA DELLA MONARCHIA in senso liberale • Frutto di un compromesso tra il vecchio e il nuovo mondo • Era octroyèe ( concesso ) dal sovrano e quindi esprimeva la sua sovranità sulla spinta dei moti rivoluzionari del 1848 • Per questa “grande paura” il re stabilì un patto con la borghesia: “patto difensivo” Prof.Colucci Donato

  3. Lo Statuto Albertino • Nacque quindi una MONARCHIA COSTITUZIONALE • Ovvero LO STATO LIBERALE BORGHESE nella quale la borghesia era associata alla monarchia nella gestione del potere Prof.Colucci Donato

  4. Lo Statuto Albertino • Nello Statuto il re fece due concessioni alla borghesia: 1. i diritti di libertà e proprietà 2. l’istituzione di una Camera in cui la borghesia poteva eleggere i propri rappresentanti Prof.Colucci Donato

  5. Lo Statuto Albertino Lo Statuto • Si ispirava alla Dichiarazione dei diritti (Rivoluzione Francese) come diritti dei singoli e come più rappresentativo il DIRITTO DI PROPRIETA’ ritenuta inviolabile • Si sviluppò quindi il sistema economico di tipo liberale ( liberismo ) • Lo Stato si asteneva dall’intervenire nei fatti economici “ lasciar fare” Prof.Colucci Donato

  6. Lo Statuto Albertino LA MONARCHIA COSTITUZIONALE (O RAPPRESENTATIVA) Dovuta al fatto che era nato un nuovo organo LA CAMERA DEI DEPUTATI • La corona esprimeva il “principio monarchico” • Il Senato esprimeva il “principio aristocratico” • La Camera esprimeva il “principio democratico” Prof.Colucci Donato

  7. Lo Statuto Albertino • Lo statuto si ispirò al modello inglese di quel tempo • La BILL OF RIGHTS ( dichiarazione dei diritti 1689 ) affermava che anche il re era sottoposto alla legge e che questa era approvata dai tre massimi organi: il re, la Camera dei Lords, la Camera dei Comuni senza che ci fosse prevalenza di nessuno sugli altri • Lo Statuto alla stessa maniera prevedeva il re, il Senato e la Camera Prof.Colucci Donato

  8. Lo Statuto Albertino • Il re era capo dell’esecutivo ed agiva nel rispetto della legge, GOVERNO MISTO nel senso che erano presenti le tre componenti della società ( monarchia, aristocrazia e democrazia ) • Tutto questo per evitare il ritorno all’assolutismo e al potere sfrenato dell’assemblea popolare ( come nella Rivoluzione Francese ) • Il senato non assunse mai un’importanza come quella degli altri due organi creando di fatto un DUALISMO tra corona e borghesia Prof.Colucci Donato

  9. Lo Statuto Albertino Dalla monarchia costituzionale al sistema parlamentare • La monarchia costituzionale poteva vivere solo in base all’accordo tra re e borghesia poiché il Senato aveva poca importanza. • Alle prime applicazioni dello Statuto il re si dovette sottomettere alla volontà della Camera dei Deputati pur mantenendo alcuni settori di “regia prerogativa” quali la politica estera e quella militare. • Difatti il Governo divenne sempre più organo della maggioranza e non del re il quale venne estromesso anche dall’attività legislativa. Prof.Colucci Donato

  10. Lo Statuto Albertino Dalla monarchia costituzionale al sistema parlamentare • Il governo regio si stava trasformando in governo parlamentare • Perdeva valore la “SANZIONE” ovvero il consenso che dava il re alle leggi quindi venne meno il potere legislativo del re. Prof.Colucci Donato

  11. Lo Statuto Albertino La Camera dei deputati ( oligarchia dello Stato liberale ) • Suffragio ristretto per l’elezione della Camera; era pericoloso il contrario. Le tendenze socialiste rivoluzionarie impedivano il suffragio ( non era conveniente) • Condizione per votare erano: saper leggere e scrivere ( requisito culturale) , pagare una imposta sul reddito ( requisito censitario), essere maschi ( requisito di genere) Prof.Colucci Donato

  12. Lo Statuto Albertino La questione sociale • Ovvero le lotte per l’emancipazione delle masse popolari che l’economia capitalista aveva ridotto a miseria • Nel 1912 Giolitti introduce il suffragio universale maschile. Entrano in scena le grandi forze popolari organizzate in partiti di massa. • Il regime monoclasse della borghesia era diventato un regime democratico pluriclasse Prof.Colucci Donato

  13. Lo Statuto Albertino La crisi dello Stato liberale • L’impotenza del Parlamento di fronte alla questione sociale. Incapacità di elaborare politiche all’altezza dei problemi del Paese. • La vita pubblica ( parlamentare ) concepita come prolungamento degli interessi privati. • Il trasformismo ovvero la facilità con cui i parlamentari passavano da una corrente all’altra o da un partito all’altro. • L’involuzione del Parlamento a favore del Governo (la così detta svolta autoritaria ) • La corruzione che dilagava nel Governo ed in altri organi dello Stato . Prof.Colucci Donato

  14. Lo Statuto Albertino Il fascismo • Il fascismo considerava i diritti dei singoli (l’individualismo) come male e causa del disordine sociale. • Con il fascismo i diritti vennero sostituiti dai doveri, la libertà dall’autorità dello Stato ( rovesciamento dei principi liberali) • Per il fascismo l’individuo non è il fine ma il mezzo lo Stato non è tenuto a rispettarlo anzi può usarlo • Per il fascismo il diritto dello Stato è incompatibile con i diritti dei singoli Prof.Colucci Donato

  15. Lo Statuto Albertino Il fascismo • Per il fascismo lo Stato deve essere totalitario ovvero negare la vita privata dei singoli • Per il fascismo “ Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato” • Per il fascismo non esiste una morale individuale ma l’etica statale LO STATO ETICO. • Per il fascismo i diritti individuali di libertà si trasformarono nel loro contrario, in doveri di agire nell’interesse dello Stato Prof.Colucci Donato

  16. Lo Statuto Albertino Il Nazionalismo • L’idea di nazione esasperata • Politica repressiva contro le minoranze etniche, linguistiche e religiose • Chiusura verso l’esterno e verso tutto quello che non è genuinamente nazionale • Falsa visione dell’antica Roma • Proibizione delle culture cosmopolite Prof.Colucci Donato

  17. Lo Statuto Albertino Il Nazionalismo • Cultura della guerra • Cultura del colonialismo • Disprezzo razzista verso gli altri popoli • Il totalitarismo fascista non fu realizzato integralmente grazie al fatto che il fascismo non possedeva una sua religione come la sua visione etica dello Stato. Grazie anche al fatto che in Italia il clero costrinse il fascismo a venire a patti Prof.Colucci Donato

  18. Lo Statuto Albertino Lo svuotamento dello Statuto • Il fascismo modificò lo Sato liberale senza mai abolire lo Statuto Albertino. • Il fascismo abolì la pluralità dei partiti per il partito unico il PNF • Il PNF come strumento di mobilità di masse guidato dal “duce” • Il Re, il Governo,il Parlamento, la Magistratura persero autorità • Il duce aveva un rapporto con il popolo di tipo demagogico ( di conduzione, di guida ) Prof.Colucci Donato

  19. Lo Statuto Albertino Lo svuotamento dello Statuto • Abolita la Camera dei deputati e sostituita con la Camera dei fasci e delle corporazioni ( il Senato da tempo non contava più niente ) • Tutto ruotava intorno al Capo del Governo da cui dipendevano i Ministri • Nella figura di Mussolini si identificavano lo Stato ed il partito per cui il suo potere era illimitato • Si crearono apparati paralleli quali la Milizia ( affiancava le forze armate) e l’OVRA ( affiancava la polizia ) Prof.Colucci Donato

  20. Lo Statuto Albertino L’economia e lo Stato Vi erano all’epoca tre linee economiche che tracciavano l’identità economica dello Stato • L’individualismo liberale ( borghesia capitalista) • Il collettivismo socialista( eliminazione delle classi, proletariato come antagonista al capitalismo) • Il corporativismo fascista ( terza via ) i lavoratori e i proprietari dovevano collaborare tra loro Prof.Colucci Donato

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