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RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”. RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI. Valutazione dei rischi. Datore Lavoro. le loro proprietà pericolose;

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RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

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Presentation Transcript


  1. “Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.

  2. RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

  3. Valutazione dei rischi. Datore Lavoro • le loro proprietà pericolose; • le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell’immissione sul mercato tramite la relativa scheda di sicurezza; • il livello, il tipo e la durata dell’esposizione; • le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza degli agenti chimici, compresa la quantità; • i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; • gli effetti delle misure preventive e protettive adottate; • le conclusione tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria (se disponibili). Determina, preliminarmente, la eventuale presenza di agenti chimici pericolosi Valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori prendendo in considerazione

  4. Valutazione dei rischi. INGESTIONE ASSORBIMENTO INALAZIONE

  5. Valutazione dei rischi.

  6. Classificazione delle sostanze chimiche • La maggior parte delle sostanze chimiche presenta un grado più o meno elevato di pericolosità che è legato alle loro proprietà chimico-fisiche. Quando si intende compiere una operazione che coinvolga la manipolazione di reattivi e prodotti chimici è fondamentale conoscere approfonditamente tali loro proprietà per poter prevedere quali particolari precauzioni devono essere osservate per lavorare in sicurezza. Le informazioni di natura chimico-fisica possono essere desunte dalle etichette che devono esser sempre presenti sui contenitori. • La legge prevede che sulle etichette siano riportati almeno i seguenti dati: • nome della sostanza, • nomi del produttore e del distributore, • simboli ed indicazioni di pericolo, frasi di rischio (R) • e consigli di prudenza (S).

  7. Alcune definizioni • SOSTANZE (D.Lgs. 52/1997) • Elementi chimici e loro composti, sia allo stato naturale che ottenuti mediante lavorazione, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilità dei prodotti, le impurità derivanti dal procedimento impiegato, ma esclusi i solventi che possono essere eliminati senza incidere sulla stabilità delle sostanze e senza modificare la loro composizione • PREPARATI (D.Lgs. 65/2003) • Le miscele o le soluzioni costituite da due o più sostanze

  8. Sostanze e preparati pericolosi In base alle caratteristiche di pericolosità, le categorie di pericolo sono state così classificate: Esplosivo: Comburente: Estremamente infiammabile: Facilmente infiammabile: Infiammabile: Altamente tossico: Tossico: Nocivo: Corrosivo: Irritante: Sensibilizzante: Cancerogeno: Mutageno: Tossico per il ciclo riproduttivo: Pericoloso per l’ambiente: E O F+ F R10 T+ T Xn C Xi R 42 e/o R 43 Carc. Cat 1 Muta. Cat1 Repr. Cat 1 N o/e R52, R53, R59

  9. Classificazione, etichettatura ed imballaggio. E Xn Nocivo Esplosivo Xi Irritante Mutageni Cancerogeni Repr. O Comburente T cat.1e2 Altamente Infiammabile R42 R43 F+ Sensibilizzante Mutageni Cancerogeni Repr. Xn cat.3 T+ Altamente Tossico Facilmente Infiammabile F Pericoloso per l’ambiente N T Tossico C Corrosivo Ad ogni Categoria di Pericolo è associato un SIMBOLO. Alcune categorie non hanno un simbolo specifico e per convenzione gli viene associato quello che meglio descrive la gravità dell’effetto.

  10. Classificazione, etichettatura ed imballaggio. Il processo di classificazione, pertanto, consiste nell’inserire una sostanza o un preparato in una o più categorie di pericolo, attribuendo una o più corrispondenti frasi di rischio. La classificazione, oltre ad avere implicazioni dirette per altre disposizioni legislative, ha implicazioni sull’etichettatura dei prodotti. • Frasi di rischio • indicano la natura dei rischi e sono rappresentate da una • serie di cifre precedute dalla lettera “R” • Consigli di prudenza • indicano le precauzioni di sicurezza da adottare e sono • rappresentate da una serie di cifre precedute dalla lettera • “S”

  11. Classificazione, etichettatura ed imballaggio. HCl + NaClO Cl2 + H2O Cloro gassoso Ipoclorito di sodio (Varechina) Acido cloridrico (Acido muriatico) “Frasi di rischio” R 31 A contatto con acidi libera gas tossico.

  12. Classificazione, etichettatura ed imballaggio. Una volta che una sostanza o un preparato sono stati classificati, le frasi di rischio ed i consigli di prudenza compariranno anche sull’etichetta del prodotto. • Nome della sostanza • Nome, indirizzo completo, e numero di telefono del responsabile dell’immissione sul mercato della sostanza o del preparato a prescindere che si tratti del fabbricante, dell’importatore o del distributore • Simboli e indicazioni di pericolo • Frasi indicanti rischi specifici (frasi R) • Frasi indicanti i consigli di prudenza (frasi S)

  13. Etichettatura: informazioni obbligatorie Nome AMMONIACA ANIDRA Frasi indicanti rischi specifici T - Tossico NATURA DEI RISCHI: R10 - Infiammabile R23 - Tossico per inalazione Simbolie indicazioni di pericolo CONSIGLI DI PRUDENZA: S7/9 - Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato S16 - Conservare lontano da fiamme o scintille - Non fumare S38 - In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto Frasi indicanti consigli di prudenza NUMERO CAS: 7664-41-7 NUMERO CEE: 007-001-00-5 Numero CE o quantità nominale contenuto DITTA:…………………………………………………………………………... INDIRIZZO:……………………………………………………………………. Responsabile immissione sul mercato

  14. Scheda di sicurezza Per ogni sostanza o preparato pericolosi, immessi sul mercato, il fabbricante, l'importatore o il distributore deve fornire gratuitamente al destinatario che è l’utilizzatore professionale della sostanza o del preparato, su supporto cartaceo o magnetico, una scheda informativa di sicurezza in occasione o anteriormente alla prima fornitura. La scheda di sicurezza è obbligatoria ai sensi del Decreto del Ministero della Sanità del 4-04-1997, emanato in attuazione del D.Lgs. n. 52 del 3/02/1997. Permette agli utilizzatori di prendere i necessari provvedimenti per la tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Permette al datore di lavoro di determinare la presenza sul luogo di lavoro di qualsiasi agente chimico pericoloso e di valutare l’eventuale rischio alla salute e sicurezza dei lavoratori derivante dal loro uso.

  15. Scheda di sicurezza: REACH 1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa 2. Identificazione dei pericoli 3. Composizione/informazione sugli ingredienti 4. Interventi di primo soccorso 5. Misure antincendio 6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento 8. Protezione personale/controllo dell'esposizione 9. Proprietà fisiche e chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Osservazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla normativa 16. Altre informazioni + Allegato con scenari di esposizione

  16. Scheda di sicurezza: REACH Scheda di sicurezza n.…………. Revisione: mese ……... anno ………. 1 - Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della società/impresa Denominazione del preparato:…… Ditta:……………… Indirizzo:………… Informazioni di soccorso: Tel. ….. 2 - Composizione/informazione sugli ingredienti Componenti che contribuiscono al pericolo: Tetracloroetilene (Percloroetilene) > 99.0% Xn; R40 CAS 000127-18-4 EINECS 204-825-9 Stabilizzanti a 100%

  17. Scheda di sicurezza: REACH 3 - Indicazioni dei pericoli 3.1 Principali rischi per la salute: il ripetuto contatto con il liquido può causare dermatiti. Alte concentrazioni possono produrre irritazione agli occhi ed al naso. Esposizioni acute possono causare depressione del Sistema Nervoso Centrale, lesioni epatiche e morte anestetica. Sintomi di sovraesposizione includono malessere, capogiri, mal di testa, aumento della sudorazione, barcollamento e rallentamento della capacità mentale. 3.2 Principali rischi per l’ambiente: la sostanza è tossica nei confronti degli organismi acquatici. • Presenta solo un pericolo limitato per l’ambiente: • scarsa persistenza (t 1/2 globale = 5 mesi); • basso potenziale di bioaccumulazione; • alta volatilità; • biodegradabilità (in condizioni anaerobiche adattate). Sotto l’azione del calore si decompone emettendo gas tossici.

  18. Scheda di sicurezza: REACH 4 - Misure di primo soccorso Non somministrare liquidi o indurre il vomito se il paziente è in stato di incoscienza oppure ha le convulsioni. 4.1 In caso di contatto con gli occhi Lavare con acqua abbondante 4.2 In caso di inalazione Trasportare all’aria aperta. In caso di arresto respiratorio, praticare respirazione bocca a bocca. In caso di respirazione difficile, far somministrare ossigeno da personale qualificato. Chiamare un medico o trasportare al pronto soccorso

  19. Scheda di sicurezza: REACH 4.3 In caso di ingestione Non indurre il vomito. Chiamare un medico e/o trasportare immediatamente al pronto soccorso. 4.4 Contatto con la pelle Lavare con acqua corrente o con doccia 4.5 Avvertenze per il Medico Poiché, quando inspirato, può verificarsi un rapido assorbimento attraverso i polmoni con effetti sistemici, la decisione se indurre o meno il vomito deve essere presa da un medico. Se viene praticata lavanda gastrica si suggerisce controllo endotracheale e/o esofageo. Pericoli da aspirazione polmonare devono essere valutati nei confronti della tossicità quando si prende in considerazione la lavanda gastrica. In presenza di ustione, trattare come ustione termica dopo decontaminazione. L’esposizione può aumentare l’irritabilità miocardica. Non somministrare farmaci simpaticomimetici, se non in caso di assoluta necessità. Nessun antidoto specifico. Praticare una terapia di supporto. Il trattamento deve essere basato sulla valutazione del medico in risposta alle reazioni del paziente.

  20. Scheda di sicurezza: REACH 5 - Misure antincendio 5.1 Mezzi di estinzione Acqua nebulizzata 5.2 Prodotti di combustione pericolosi Esposto al calore del fuoco il prodotto può decomporsi rilasciando acido cloridrico e piccole quantità di cloro e di fosgene. 5.3 Equipaggiamento di protezione per gli addetti all’estinzione Indossare autorespiratori autocontenenti del respiro a pressione positiva ed indumenti protettivi antincendio (comprendenti casco, giacca, pantaloni, stivali e guanti).

  21. Scheda di sicurezza: REACH 6 - Misure in caso di fuoriuscita accidentale 6.1 Precauzioni collettive Arrestare la perdita se l’operazione non rappresenta un pericolo. Portare, se possibile, il contenitore danneggiato all’esterno in una zona isolata e ben ventilata e trasferire il contenuto in un altro recipiente chiuso e correttamente etichettato. Predisporre una adeguata ventilazione. Delimitare l’area contaminata. Fare allontanare tutte le persone non indispensabili. Eliminare le fonti di accensione (fiamme libere, scintille, superfici calde, ecc..) onde evitare la possibile decomposizione. 6.2 Precauzioni individuali Evitare il contatto con la pelle e con gli occhi e proteggere le vie respiratorie: usare autorespiratore ad aria, se si opera in ambiente chiuso, se l’ossigeno è insufficiente o in caso di rilevanti emanazioni di prodotto. 6.3 Precauzioni ambientali Impedire la contaminazione dell’acqua di falda e di superficie.

  22. Scheda di sicurezza: REACH 6.4 Metodi di pulizia Piccoli spargimenti: assorbire con materiale assorbente (sabbia o terra) e mettere in un contenitore chiuso e correttamente etichettato per lo smaltimento. Grossi spargimenti: evacuare l’area. Contenere il liquido e trasferire in contenitori chiusi correttamente etichettati per lo smaltimento. Ridurre lo sviluppo di vapori mediante acqua nebulizzata. 7 - Manipolazione e stoccaggio

  23. Scheda di sicurezza: REACH 8 - Controllo dell’esposizione/Protezione individuale 8.1 Parametri specifici di controllo: a) ambientale: linee guida per l’esposizione ACGIH 2001 (American Conference of Governmental Industrial Hygienists = Associazione americana degli igienisti industriali governativi). TLV-TWA (Threshold Limit Value-Time Weighted Average): = Valore Limite di Soglia – Media Ponderata nel Tempo) 25 ppm (170 mg/m3),A3 TLV- STEL (Threshold Limit Value-Short Term Exposure Limit): = Valore Limite di Soglia – Limite per Breve Tempo di Esposizione). 100 ppm, parti per milione (685 mg/m3),A3.

  24. Scheda di sicurezza: REACH A3. Carcinogeno per l’animale: L’agente è risultato carcinogeno in animali da esperimento ad una dose relativamente elevata o per vie di somministrazione, in siti di tipo istologico o per meccanismi che non vengono considerati rilevanti per i lavoratori esposti. Gli studi epidemiologici disponibili non confermano un incremento del rischio del cancro per l’uomo esposto. Le conoscenze disponibili suggeriscono come improbabile che l’agente causi il cancro nell’uomo, se non in improbabili e non comuni situazioni espositive. b) medico - D.P.R. n. 303 del 19-3-1956 Contemplato nell’elenco delle sostanze per cui vige l’obbligo delle visite mediche periodiche, alla voce n. 38 con frequenza trimestrale e con gli esami complementari ritenuti necessari.

  25. Scheda di sicurezza: REACH 8.2 Dispositivi di protezione individuale: • Protezione delle vie respiratorie I livelli di concentrazione nell’aria dovrebbero essere tenuti sotto i limiti di esposizione (TLV). Quando è richiesta, per certe operazioni, la protezione delle vie respiratorie, usare un respiratore con filtro di tipo approvato (tipo A, colore marrone, per vapori organici). In spazi ristretti o in zone poco ventilate, usare autorespiratori a pressione positiva di tipo approvato. Nelle emergenze e nelle altre situazioni in cui i limiti di esposizione potrebbero essere largamente superati, utilizzare autorespiratori a pressione positiva di tipo approvato oppure linee d’aria a pressione positiva con bombole ausiliarie.

  26. Scheda di sicurezza: REACH • Protezione della pelle In caso di contatto breve non è necessaria alcuna precauzione oltre a quella di indossare un indumento pulito che protegga internamente il corpo. Quando vi possono essere contatti prolungati o ripetuti, usare indumenti protettivi impermeabili a questo materiale. La scelta di indumenti specifici come guanti (in neoprene, gomma butilica o nitrilica), stivali, grembiule o tuta intera dipenderà dal tipo di operazione. • Protezione degli occhi e del volto. Usare occhiali di sicurezza. Se c’è possibilità di contatto con questo materiale si raccomanda l’uso di occhiali a tenuta per agenti chimici poiché il contatto di questa sostanza può causare dolore, anche se è improbabile che causi lesioni. 8.3 Misure specifiche di igiene Riporre gli abiti civili separatamente da quelli di lavoro. Lavarsi le mani prima di mangiare. Non continuare ad indossare calzature o indumenti contaminati.

  27. Scheda di sicurezza: REACH 9 - Proprietà fisiche e chimiche Aspetto: liquido Colore: incolore Odore: caratteristico Densità relativa (acqua = 1): 1.62 Densità dei vapori (aria = 1): 5.76 Tensione di vapore: 1.9 KPa/20°C Punto/intervallo di fusione: -22,4°C Punto/intervallo di ebollizione : 118-121° C Solubilità in acqua: 0.015 g/100 ml (25°C) Miscibilità con altri solventi: solubile nella maggior parte dei solventi organici Autoinfiammabilità: nessuno Infiammabilità - Limite inf: non applicabile Infiammabilità - Limite sup: non applicabile Proprietà esplosive: non esplosivo Proprietà comburenti: non applicabile Temperatura di decomposizione: >= 150° C in presenza d’aria

  28. Scheda di sicurezza: REACH 10 - Stabilità e reattività 10.1 Condizioni da evitare Evitare fiamme libere. Riscaldare il prodotto al di sopra di 120° C. Umidità. Luce solare diretta. 10.2 Materie da evitare Agenti ossidanti. Metalli finemente suddivisi. 10.3 Prodotti di decomposizione pericolosi I prodotti di decomposizione termica includono HCl, CO, CO2, fosgene.

  29. Scheda di sicurezza: REACH 11 - Informazioni tossicologiche 11.1 Effetti pericolosi derivanti dall’esposizione alla sostanza o al preparato: vedi voci 3 e 4. Organi bersaglio: fegato, reni, occhi, prime vie respiratorie, Sistema Nervoso Centrale. 11.2 Sintomi: Intossicazioni acute: l’INALAZIONE dei vapori, a seconda delle concentrazioni, provoca irritazione del naso e della gola, depressione del Sistema Nervoso Centrale con cefalea, nausea, arrossamento del viso e del collo, vertigini e sonnolenza, incoordinamento. Possono inoltre aversi danni a carico del fegato. L’INGESTIONE della sostanza causa nausea, vomito, dolori addominali e sintomatologia simile a quella per inalazione. Intossicazione cronica: nell’uomo per esposizioni ripetute e/o prolungate possono aversi: astenia, nausea, disfunzioni epatiche (per inalazione a partire da 75 ppm) e renali (per inalazione a partire da 230 ppm e per via orale a partire da 400 mg/Kg di peso corporeo), dermatosi ortoergiche. Inoltre nell’uomo si registra un effetto tossico sul Sistema Nervoso Centrale a partire da 100 ppm, variazioni di comportamento a partire da 400 ppm e sensibilizzazione cardiaca a partire da 5000 ppm.

  30. Scheda di sicurezza: REACH 11.3 Informazione sulle diverse vie di esposizione: Inalazione: Ratto LC 50: > 4100 ppm (6 ore) Ingestione: Ratto LD 50: maschio 3500 mg/Kg peso corporeo, femmina 3835 mg/Kg peso corporeo. Contatto con la pelle e con gli occhi: Topo LD 50: 5000 mg/Kg peso corporeo via cutanea. Irritazione: Altamente irritante pelle, specie coniglio. Lievemente irritante occhi, specie coniglio

  31. Scheda di sicurezza: REACH 11.4 Effetti ritardati e immediati in seguito a esposizione breve e prolungata: Sensibilizzazione: Non ha azione sensibilizzante. Cancerogenesi: Effetto cancerogeno su topo a livello epatico per via orale (a partire da 500 mg/Kg peso corporeo) e per inalazione (a partire da 100 ppm). Effetto cancerogeno su ratto maschio per inalazione, a livello renale (a partire da 100 ppm). L’effetto cancerogeno osservato su ratto e topo non è estrapolabile all’uomo. Il percloroetilene è stato classificato come un carcinogeno della categoria 3 dalla CEE. Mutagenesi: Evidenze inadeguate nei test a breve termine. Tossicità per la riproduzione (compresa la teratogenesi): Non riferite evidenze di tale effetto valutate da enti governativi o organismi ufficiali nazionali ed internazionali. Narcotico: Narcotico

  32. Scheda di sicurezza: REACH 12 Informazioni tossicologiche _________________________________________________________________________ 13 Osservazioni sullo smaltimento __________________________________________________________________________ 14 Informazioni sul trasporto __________________________________________________________________________ 15 Informazioni sulla Normativa __________________________________________________________________________ 16 Altre informazioni __________________________________________________________________________

  33. Tipi di Prodotti Chimici

  34. Pittogrammi Sostanze meno pericolose

  35. Sostanze meno pericolose Pittogrammi

  36. Agenti cancerogeni e mutageni Sono definiti agenti cancerogeni le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza. Esse riportano in etichetta il simbolo T e le frasi di rischio R45 o R49. Sono definiti agenti mutageni le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza. Esse riportano in etichetta il simbolo T o Xn e la frase di rischio R46.

  37. Agenti cancerogeni e mutageni Sono classificate come tali le sostanze che possono esplodere in determinate condizioni sperimentali, in particolare per esposizione a fonti di calore e che sono più sensibili del nitrobenzene agli urti ed agli attriti.

  38. Sostanze TOSSICHE (T) • Sono sostanze che a seguito di ingestione o inalazione o assorbimento attraverso la pelle possono essere causa di gravi danni alla salute ed anche di morte. Molte sostanze sono tossiche, tuttavia l'entità dei loro effetti sull'organismo dipende fortemente da alcuni fattori : • natura della sostanza; • quantità introdotta nell'organismo; • intervallo di tempo di contatto con la sostanza.  

  39. Sostanze TOSSICHE (T) SOSTANZE CORROSIVE (C) Sono quelle che esercitano azione distruttiva sui tessuti vivi e sulle attrezzature: evitare assolutamente il contatto con la pelle, gli occhi e la bocca. Rientrano in questa categoria tutti gli acidi e gli alcali concentrati più comuni: esempio H2SO4, HNO3, HCl, HF, HClO4, NaOH, KOH, LiOH, CaO, NH3,... E' obbligatorio l'uso degli occhiali di protezione, e dei guanti. Se sono volatili usare la cappa aspirante. Vanno conservate in recipienti chiusi e di materiale in ogni caso opportuno. Ad esempio NaOH si conserva in recipienti di plastica e non di vetro che viene intaccato.

  40. Sostanze TOSSICHE (T) SOSTANZE RADIOATTIVE (R) Sono capaci di emettere radiazioni ionizzanti. Esistono norme di legge molto severe e specifiche per la loro conservazione, manipolazione e smaltimento. Gli operatori devono essere muniti di opportuni dosimetri personali e gli ambienti devono possedere sistemi di isolamento adeguati: la contaminazione ambientale può essere catastrofica e gli effetti a lungo e breve termine mortali.

  41. Sostanze NOCIVE (Xn) e IRRITANTI (Xi) SOSTANZE NOCIVE(Xn) In seguito ad inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo provocano danni limitati. E' necessario seguire le prescrizioni riportate nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle sostanze corrosive. Ad esempio è nocivo KMnO4. SOSTANZE IRRITANTI (Xi) Possono provocare reazioni infiammatorie ed allergiche in seguito a contatto con la pelle. E' necessario seguire le prescrizioni riportate nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle sostanze corrosive. Ad esempio è irritante il solvente tetraidrofurano.

  42. Frasi di Rischio e di Prudenza Sulle etichette si trovano, oltre ai simboli appena visti, delle sigle inizianti per R (frasi di rischio) e/o S (frasi di prudenza) che mettono sull'avviso e danno utili consigli a chi opera con tali sostanze. Ad esempio R1 = sostanza esplosiva allo stato secco, R12 = altamente infiammabile, R41 = rischio di gravi lesioni agli occhi, R46 = sostanza che può provocare alterazioni genetiche ereditarie, S1= tenere sotto chiave, S3 = tenere in luogo fresco, S30 = evitare al prodotto il contatto con l'acqua, S37 = usare i guanti, .... E' necessario tener presente che certe sostanze possono appartenere contemporaneamente a più categorie di pericolosità. Nei laboratori, di solito, si trovano dei posters con le frasi di rischio e di prudenza di uso più comune.

  43. Autori ISIS VALCERESIO BISUSCHIO prof.ssa DI FORTI MARISA     prof.ssa PARIS CRISTINA     prof.ssa ZINI LAURA IPSSCTS VERRI BUSTO ARSIZIO prof.ssa CAMMARANO GIOVANNA ISIS FACCHINETTI BUSTO ARSIZIO prof. CALAMUSA FRANCESCO     prof.ssa PERONI ANNA MARIA ISSP FIORINI BUSTO ARSIZIO prof.ssa CATTANEO STEFANIA ITC TOSI BUSTO ARSIZIO prof.ssa RAMPONI MARIA ROSARIA     prof.ssa MANCINI ANNA     prof.ssa ALOISIO CARMELA LICEO CANDIANI BUSTO ARSIZIO prof.ssa ANGELERI ELENA LICEO CRESPI BUSTO ARSIZIO prof.ssa COLOMBO MARCELLA LICEO PANTANI BUSTO ARSIZIO prof.ssa USLENGHI MARTA IPC FALCONE GALLARATE prof. CASTELLI MAURIZIO     prof. COSMA DANILO     prof. GOMARASCHI SILVANO ISIS PONTI GALLARATE prof. SARMAN ENZO     prof. MORETTI ALESSANDRO     prof. SABELLA MAURO ITC GADDA ROSSELLI GALLARATE prof.ssa MAMMI' ANNA MARIA     prof.ssa BARDELLI CRISTINA IIS STEIN GAVIRATE prof. PERAZZOLO BRUNO     prof. ZAGO MARCO ISIS KEYNES GAZZADA prof.ssa CERI FRANCESCA ISIS CITTA' LUINO LUINO prof.ssa SERGI DANIELA     prof.ssa BINDA MARIA CORINNA IPSIA PARMA SARONNO prof.ssa TORRISI MARIA     prof. RANCO ALBERTO ITIS RIVA SARONNO prof. MESSINA SALVATORE IIS DON MILANI TRADATE prof.ssa SANTANDREA EMILIA ITPA MONTALE TRADATE prof.ssa SCALISI AGATA IPA DE FILIPPI VARESE prof. SAVIANO LUIGI     prof. BERNASCONI OSCAR ISIS NEWTON VARESE prof. NAZZARI ALBERICO ISIS MANZONI VARESE prof.ssa RUDI ANTONELLA ISISS DAVERIO VARESE prof.ssa BALESTRA CHIARA     prof.ssa SPADOLINI MARIA LUIGIA Coordinamento, redazione: USP Emanuela Chiarenza, Vito Ilacqua INAIL Claudio Zanin

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