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CENTRO DEPURAZIONE ACQUE COMUNE DI VILLASIMIUS Buone pratiche ambientali

Gestion durable de l’eau dans les territoires touristique de la Méditerranée. CENTRO DEPURAZIONE ACQUE COMUNE DI VILLASIMIUS Buone pratiche ambientali RIUTILIZZO DELLE ACQUE REFLUE CONTRO LA SICCITA’ E LA DESERTIFICAZIONE. P.Ch. Remo Ghiani D.ssa Valeria Masala. VILLASIMIUS.

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CENTRO DEPURAZIONE ACQUE COMUNE DI VILLASIMIUS Buone pratiche ambientali

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  1. Gestion durable de l’eau dans les territoires touristique de la Méditerranée CENTRO DEPURAZIONE ACQUE COMUNE DI VILLASIMIUS Buone pratiche ambientali RIUTILIZZO DELLE ACQUE REFLUE CONTRO LA SICCITA’ E LA DESERTIFICAZIONE P.Ch. Remo Ghiani D.ssa Valeria Masala

  2. VILLASIMIUS Il Comune di Villasimius, la cui economia è prevalentemente basata sull’attività turistica, ha avuto un importante sviluppo soprattutto negli ultimi decenni L’afflusso turistico è legato alla presenza di paesaggi costieri e marini diversificati e di notevole pregio

  3. ECONOMIA DEL PRESENTE Oggi Villasimius è la terza realtà turistica della Sardegna con: una delle punte più alte di infrastrutture dell’isola circa ottomila posti letto alberghieri presenze turistiche superiori a un milione (alberghi e seconde case)

  4. IMPATTO DEL TURISMO SULL’AMBIENTE L’attività turistica di Villasimius può, per le sue peculiarità (concentrazione delle presenze solo in pochi mesi all’anno e alta densità di insediamenti umani), compromettere le risorse naturali che rendono questo territorio così particolare dal punto di vista naturalistico e culturale

  5. In Sardegna, ed in particolare nel territorio di Villasimius statisticamente uno dei più aridi d’Europa, il governo dell’acqua si impone come una esigenza inderogabile ESIGENZE Limitare il prelievo delle acque superficiali e sotterranee e quindi l’avanzamento della falda marina Acquisire ingenti risorse idriche per alimentare l’attività turistica e agricola Trattare le acque depurate rigenerandole al fine di restituire all’ambiente una risorsa primaria

  6. VALORI MEDI DELLE PRECIPITAZIONI ANNUALI 1995/ 2000 Secondo i dati elaborati dal SAR (Servizio Agrometereologico Regionale) il territorio di Villasimius ricade nella fascia relativa alla piovosità minore rispetto al territorio regionale ( 400 mm.).

  7. INDICE DI PIOVOSITA’ STAZIONE VILLASIMIUS PIOVOSITÀ DELL’ANNO 2000 Dai dati relativi alla piovosità annua nella stazione di Villasimius, presentati dall’Ente Autonomo del Flumendosa riferiti al settantennio 1922/1991 e gli analoghi dati forniti da CNMCA – 3° Servizio Climatologia – Aeronautica Militare, si deduce che gli indici di piovosità risultano in decremento passando da una media di 566,5 nel settantennio ad una media di 220 mm nel decennio 92-2001. I dati ISTAT relativi alla piovosità dell’anno 2000 misurata in diverse stazioni meteo dimostra come la stazione di Cagliari - Elmas registri uno dei valori più bassi a livello nazionale.

  8. Precipitazioni: quantità e giorni piovosi; Vento: direzione predominante e velocità massima, per stazione - Anno 2000 (quantità in millimetri, velocità in metri al secondo)

  9. PIOVOSITÀ ANNUA ANNI 1922/1991 (EAF)

  10. PIOVOSITÀ ANNUA 1992/2001 (CNMCA)

  11. PIOVOSITÀ MEDIA MENSILE Il problema della scarsa piovosità è particolarmente sentito nel territorio di Villasimus che passa bruscamente da 3.400 utenze civili a circa 50.000 durante il periodo estivo, corrispondente al periodo di minore piovosità, come mostrato nei grafici relativi alla piovosità media mensile 1922-91 (dati EAF 1922/1991) e 1992-01 (dati Aeronautica Militare).

  12. Media precipitazioni mensili anni 1922/1991 (EAF)

  13. MEDIE MENSILI DELLE PRECIPITAZIONI ANNI 1992/2001

  14. OBIETTIVI • L'installazione di un impianto di trattamento delle acque reflue in grado di rispondere in modo flessibile, immediato e puntuale a qualsiasi condizione di carico idraulico e di sostanze inquinanti ; • Garantire risultati superiori alla media in termini di qualità; • Elevata professionalità del personale impiegato.

  15. SOLUZIONI ADOTTATE Rete fognaria estesa al territorio antropizzato al fine di evitare qualsiasi immissione incontrollata di scarichi in mare Collettori fognari e relative stazioni di sollevamento raccolgono i reflui per convogliarli al depuratore centralizzato

  16. SOLUZIONI ADOTTATE Impianto di depurazione modulare per adattarsi alle diverse esigenze stagionali Trattamento depurativo a fanghi attivi capace di soddisfare, in relazione alle vigenti norme, una potenzialità variabile da 3000 a 50.000 ab. eq.

  17. SOLUZIONI ADOTTATE Impianto di rigenerazione delle acque depurate che consente il riutilizzo di una quantità ingente d’acqua diversamente destinata ad essere riversata in mare Trattamento di affinamento/terziario e relativa rete irrigua di distribuzione, a servizio di una vasta area agricola e verde pubblico

  18. CARATTERISTICHE QUALITATIVE E QUANTITATIVE DEI REFLUI QUALITATIVE Acque reflue civili provenienti dal centro abitato a cui si aggiungono i reflui pretrattati di un’industria casearia e di una lavanderia industriale QUANTITATIVE I reflui trattati dall’impianto raggiungono punte di oltre 7.000 mc/d e minimi di 800 mc/d con un carico inquinante relativo, espresso in BOD5, variabile tra 200 e 2.400 Kg/d

  19. DESCRIZIONE DEL CENTRO DEPURAZIONE ACQUE COMUNE DI VILLASIMIUS Il centro depurazione acque è dotato dalle seguenti sezioni: • Pretrattamenti (Grigliatura e dissabbiatori); • Equalizzazione e ripartitore ; • Sedimentazione Primaria ; • Selettore Anossico e Ossidazione; • Sedimentazione secondaria – Riciclo fanghi; • Disinfezione finale; • Stabilizzazione fanghi; • Ispessimento e disidratazione meccanica;

  20. PLANIMETRIA DEL CENTRO DEPURAZIONE ACQUE DEL COMUNE DI VILLASIMIUS

  21. PRETRATTAMENTI (GRIGLIATURA E DISSABBIATORI) Le acque reflue provenienti dalla rete fognaria all’arrivo all’impianto di depurazione subiscono un trattamento di grigliatura per eliminare il materiale grossolano (plastica, stracci, …) e di dissabbiatura per eliminare le sabbie presenti

  22. EQUALIZZAZIONE E RIPARTITORE I reflui dopo il trattamento di grigliatura e dissabbiatura arrivano alla vasca di equalizzazione che consente di convogliarli alle successive fasi con un carico inquinante e idraulico costante. Tramite il ripartitore i reflui vengono avviati alle successive fasi di trattamento secondo le esigenze richieste dal processo di depurazione.

  23. EQUALIZZAZIONE

  24. RIPARTITORE

  25. SEDIMENTAZIONE PRIMARIA I reflui provenienti dal ripartitore possono essere inviati per ridurre il carico inquinante alle vasche di sedimentazione primaria, o se le esigenze del processo lo richiedono (basso carico di nutrienti) possono essere inviati direttamente alla fase ossidativa. La sedimentazione primaria consente di ridurre il carico inquinante mediamente di circa il 20%. Dalla parte superiore del sedimentatore uscirà il refluo destinato al trattamento con i fanghi attivi e dalla parte inferiore i fanghi primari destinati alla stabilizzazione.

  26. SELETTORE ANOSSICO E OSSIDAZIONE

  27. SELETTORE ANOSSICO I reflui dopo il ripartitore, o la sedimentazione primaria, arrivano al selettore anossico dove vengono in contatto con i fanghi attivi provenienti dal riciclo fanghi, la miscela fango-reflui viene tenuta in agitazione tramite un mixer in assenza di ossigeno per contrastare e controllare la formazione dei batteri filamentosi che, se in eccesso, potrebbero creare notevoli problemi nella successiva fase di separazione acqua-fanghi nel sedimentatore secondario.

  28. OSSIDAZIONE Il mixed liquor in uscita dal selettore anossico arriva al cuore del processo di depurazione nella fase di ossidazione aerobica dove grazie alla presenza dei protozoi avviene la riduzione della carica organica e batterica del refluo. In questa fase piattelli microforati immettono dell’aria tramite dei compressori, cosi che la quantità di ossigeno disciolto nella miscela areata varia da valori di 1 a 3 mg/l .

  29. SELETTORE ANOSSICO E OSSIDAZIONE

  30. ALCUNE SPECIE DI PROTOZOI E BATTERI PRESENTI NEL FANGO ATTIVO

  31. SEDIMENTAZIONE SECONDARIA Il mixed liquor in uscita dalla fase di ossidazione arriva alla sedimentazione secondaria dove avviene la separazione dell’acqua dal fango attivo. L’acqua depurata (freccia azzurra) arriverà alla fase di disinfezione o al trattamento terziario, mentre il fango (freccia marrone) andrà nella vasca di riciclo fanghi.

  32. RICICLO E SPURGO FANGHI SECONDARI Il fango che si deposita sul fondo del sedimentatore secondario arriva al riciclo da dove con delle elettropompe sommerse viene riportato in testa alla vasca di ossidazione, o nella sezione del selettore anossico o direttamente alla sezione di ossidazione. Solo quando la concentrazione del fango nella linea di ossidazione è superiore a 3 gr/l il fango viene inviato alla sezione di stabilizzazione.

  33. DISINFEZIONE FINALE L’acqua depurata in uscita dal trattamento secondario verrà inviata alle vasche di disinfezione o, se vi è richiesta, al trattamento terziario. Nelle vasche di clorazione l’acqua viene a contatto con il disinifettante “ipoclorito di sodio” che viene dosato in maniera proporzionale alla portata e alla misurazione redox.

  34. STABILIZZAZIONE FANGHI Il fango in eccesso nella linea di ossidazione dal riciclo e spurgo fanghi viene inviato alla vasca di stabilizzazione affinché le sostanze organiche ancora presenti vengano mineralizzate. Dopo circa trenta giorni il fango verrà inviato alla fase di ispessimento e alla successiva disidratazione meccanica.

  35. ISPESSIMENTO FANGHI Il fango dopo la fase di stabilizzazione viene inviato alla fase di ispessimento nella quale, grazie ai picchetti presenti nelle due braccia rotanti, vi è un incremento della percentuale di fango che viene liberato dall’acqua, acqua che viene rilasciata e riportata in testa al processo di depurazione.

  36. DISIDRATTAZIONE MECCANICA FANGHI Il fango dalla fase di ispessimento viene inviato con una pompa monovite alla disidratazione meccanica grazie alla quale, con l’aggiunta di polielettrolita per separare ulteriormente il fango dall’acqua e grazie al passaggio sui teli della nastrofiltropressa, si ottiene una percentuale di sostanza secca nel fango superiore al 20%. Il fango disidratato può cosi essere utilizzato in agricoltura.

  37. TRATTAMENTO TERZIARIO ACQUE DEPURATE L’impianto è dotato dalle seguenti sezioni: Vasca di ripresa acque depurate Ozonizzazione Filtrazione a pressione Disinfezione finale con sostanza ossidante ad effetto prolungato Accumulo e rilancio Rete di distribuzione acque rigenerate

  38. TRATTAMENTO TERZIARIO

  39. ATTUALE SCHEMA DI TRATTAMENTO La presenza di ozono durante la fase di filtrazione non consente lo sviluppo nei letti filtranti di una coltura batterica che accentuerebbe il problema della disinfezione La scelta di attuare un trattamento di ozonizzazione permette, oltre che una disinfezione delle acque, anche di far precipitare eventuali sostanze disciolte e di effettuare la mineralizzazione dei rifiuti organici.

  40. COSTI DI REALIZAZZIONE L'opera è stata realizzata nell'ambito del programma Envireg per la tutela dell'ambiente, sottoprogramma Propenv 1, riguardante le opere di protezione della fascia costiera del golfo di Cagliari, promosso dall'Assessorato Regionale della Difesa dell'Ambiente L'importo totale dell'opera ammonta a € 2.852.000 di cui: • € 2.286.800 finanziati dalla Comunità Europea • € 137.000 finanziati dalla Regione Sardegna • € 428.200 finanziati dal Comune

  41. I lavori, iniziati nel 1995 e conclusi nel 1999, hanno consentito la realizzazione di: un impianto di trattamento in grado di rigenerare una quantità di 6.000 mc di acque depurate al giorno una rete distributiva di circa 20 km capace di servire aree agricole e verde turistico, e alimentare inoltre numerosi idranti antincendio dislocati nelle zone a maggior rischio (es. pineta comunale) a disposizione del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco e delle Associazione di Volontariato di Protezione Civile

  42. INDICAZIONI E PRESCRIZIONIENTI AUTORIZZATIVI E DI CONTROLLO L’autorizzazione al riutilizzo delle acque rigenerate sul suolo a fini irrigui è stata rilasciata dal Settore Ambiente della Provincia di Cagliari in osservanza del rispetto dei limiti di emissione per i parametri previsti dalla Tabella allegata al Decreto Ministeriale 185/03 e ss.mm.ii. L’impianto è dotato di un attrezzato laboratorio chimico e microbiologico per poter monitorare costantemente la qualità del mixed–liquor, la qualità delle acque in ingresso, scaricate sul rio e distribuite a scopo irriguo Il limite fissato per Escherichia coli è di 100 ufc/100 ml

  43. ANALISI CHIMICHE E BATTERIOLOGICHE I parametri BOD, COD e solidi sospesi totali vengono analizzati settimanalmente Per il parametro Escherichia coli si è ritenuto opportuno, a scopo precauzionale, effettuare controlli con cadenza bisettimanale. In adempimento al D.M. 185/2003 si esegue il monitoraggio anche del parametro Salmonella. INDICE BIOTICO DEL FANGO E BATTERI FILAMENTOSI La qualità del refluo scaricato e avviato all’impianto di affinamento è garantita dall’attento controllo della microfauna del fango attivo (SBI) e della verifica sulla presenza dei batteri filamentosi che consentono di diagnosticare precocemente le disfunzioni in atto e di adottare gli opportuni interventi correttivi.

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