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Risultati della ricerca svolta sul settore tessile locale

Risultati della ricerca svolta sul settore tessile locale. “ Crescita Locale per la Competizione Globale” (L.236/93). Katia Barcaro. Contenuti. L’Indagine – Metodologia p.3 Le interviste – Composizione del campione p.4 Le parole chiave iniziali p. 7 Esiti dell’Indagine p. 8

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Presentation Transcript


  1. Risultati della ricerca svolta sul settore tessile locale “Crescita Locale per la Competizione Globale” (L.236/93) Katia Barcaro

  2. Contenuti • L’Indagine – Metodologia p.3 • Le interviste – Composizione del campione p.4 • Le parole chiave iniziali p. 7 • Esiti dell’Indagine p. 8 • Collocazione geo-economica privilegiata p. 9 • Impatto della crisi sul settore p. 10 • Eccellenza nel “saper fare” p. 11 • Leve del settore per affrontare il mercato p. 12 • Flessibilità organizzativa p. 13 • Fornitori: Prossimità e mercato globale p. 14 • Localizzazione dei fornitori p. 15 • Disponibilità e abilità nell’internazionalizzazione p. 16 • Mercati serviti dalle aziende che esportano p. 17 • Punti di debolezza p. 18 • Scarsa propensione alla collaborazione p. 19 • Lettura e proposte p. 20 • Le parole chiave: modello di interazione p. 23

  3. RACCOLTA DATI ECONOMICO - STATISTICI LOCALI INTERVISTE IN PROFONDITÀ AD UN CAMPIONE DI IMPRESE RAPPRESENTATIVE DEL TERRITORIO FOCUS GROUP CON TESTIMONI PRIVILEGIATI L’indagine - Metodologia • Dati raccolti da Eurolavoro / Afol ovest Milano e aggiornati al 2010 • Aziende opportunamente segnalate da opinion leader • Questionario semistrutturato di 30 domande suddivise in 6 sezioni • Aziende opportunamente segnalate da opinion leader • Questionario semistrutturato di 30 domande suddivise in 6 sezioni • 1° step: Stakeholders locali • 2° step: aziende selezionate • 3° step: tessili artigiani

  4. 23 AREA GEOGRAFICA Le interviste - Composizione del campione AZIENDE INTERVISTATE

  5. Le interviste - Composizione del campione NUMERO ADDETTI TIPOLOGIA PRODUTTIVA

  6. Le interviste - Composizione del campione ETÀ ANAGRAFICA MODELLI DI BUSINESS 52% fondate prima del 1959 13% nate tra il 1960 e il 1979 30% fondate nel periodo 1980-99 1 sola azienda è di recente fondazione 39% produce e commercializza prodotti finiti 61% opera nella produzione di semilavorati o nella subfornitura

  7. Le parole chiave iniziali Macro-categorie di indagine TERRITORIO COLLABORAZIONE INNOVAZIONE

  8. Esiti dell’Indagine Dati statistici territoriali disponibili + Analisi interviste individuali + Focus group = Quadro generale del tessile Alto Milanese Punti di forza Punti di debolezza

  9. P.d.F.Collocazione geo-economica privilegiata Area strategica collocata nelle immediate vicinanze di Milano e della Svizzera. Punto chiave anche per la viabilità oltre che per la dotazione infrastrutturale di cui dispone (fiere,università, terziario avanzato). Area che mantiene un buon livello di attrattività e potenzialità di sviluppo economico Da parte degli enti locali atteggiamento consapevole nei riguardi della natura manifatturiera dell’area che ha consentito all’economia di sopportare l’impatto della crisi *

  10. * Impatto della crisi sul settore FATTURATO Previsioni 2010 su 2009 OCCUPAZIONE Trend 2004-2009

  11. P.d.F.Eccellenza nel “saper fare” In tutti gli step della filiera del comparto si manifestano qualità, creatività, competenza e capacità di risposta al cliente di alto valore consolidato. Flessibilità, capacità di adattamento e di proporre soluzioni personalizzate. “Creatività” non solo come propensione a contenuti stilistico-estetici originali e di pregio, ma soprattutto come capacità di risolvere problemi tecnici e gestionali e di soddisfare richieste specifiche espresse dai clienti*

  12. * Leve del settore per affrontare il mercato La forza delle nostre aziende sta nel saper rispondere alle richieste del mercato con un buon “mix” di tutte le leve citate

  13. P.d.F. Flessibilità organizzativa • Le dinamiche del mercato, la partecipazione delle imprese al fashion system e in particolare l’influenza di un nuovo modello di business, il Fast Fashion, inducono problematiche organizzative che vengono indicate nel contempo sia come una criticità sia come un potenziale vantaggio competitivo. • Si parla dunque di flessibilità organizzativa, descritta come la capacità di fornire anche lotti di prodotto quantitativamente limitati e dotati di numeri e varianti rilevanti, in tempi sempre più ristretti, mantenendo alti livelli di personalizzazione e di servizio. L’impresa oggi deve saper stare sul mercato in maniera flessibile integrando o ridimensionando la sua filiera in funzione di esigenze produttive e delle sollecitazioni indotte

  14. P.d.F. Fornitori: Prossimità e mercato globale Per le imprese intervistate la prossimità è ancora un requisito importante ma si è nel frattempo sviluppata un’attitudine a vivere la catena produttiva in termini di effettiva globalizzazione delle relazioni, come testimonia la quota non marginale di utilizzo di imprese estere e di imprese non regionali. Le imprese intervistate sono ben radicate sul territorio e nei suoi confronti si pongono soprattutto come fornitrici di commesse ad altre imprese, essendo la propria clientela non localizzata in modo significativo nei comuni limitrofi.

  15. Localizzazione dei fornitori il 22% è rappresentato da imprese ubicate nell’area dell’Alto Milanese

  16. P.d.F.Disponibilità ed abilità nell’internazionalizzazione • Il 70% del campione realizza fatturato anche grazie alle esportazioni mentre il 30% delle imprese agisce solo su un mercato nazionale. • Tra gli esportatori: • il 44% lavora interamente per clienti stranieri (1/3 del totale), • il 25% copre con il fatturato estero una quota inferiore al 40% delle proprie attività • il 31% opera occasionalmente con clienti stranieri. Poche aziende si avvalgono del supporto organizzativo che istituzioni e associazioni offrono al sistema economico. L’81% dichiara di promuovere le proprie attività estere unicamente con risorse e strutture proprie

  17. Mercati serviti dalle aziende che esportano la quota fatturato export si è mantenuta costante per il 61% degli intervistati mentre è addirittura aumentata per il 26%. Solo il 13 % ha registrato una flessione. Effetti crisi

  18. Punti di debolezza Altre debolezze del Sistema Mercato instabile/calo di ordini (andamenti schizofrenici, lotti più piccoli, programmi di brevissimo periodo) Insolvenze da clienti Problemi di liquidità (allungamento tempi di pagamento/ rapporti con le banche) Aumento costi di materie prime Criticità segnalate per l’ultimo periodo • Costi energia e lavoro • Limiti dimensionali aziendali • Esposizione alla concorrenza sleale • Pressioni della distribuzione su filiera • Criticità nel ricambio generazionale • Scarsa visibilità delle innovazioni e del valore aggiunto aziendale • Scarsa cultura di mktg e comunicazione • Scarsa propensione alla collaborazione

  19. P.d.D.Scarsa propensione alla collaborazione Il 56,5% dichiara di non aver mai condiviso con altre aziende esperienze di collaborazione e considera improbabile la possibilità di sperimentare questa modalità (per mancanza di interlocutori nell’area con problematiche affini o per limiti culturali “del territorio”). Eppure, parlando di innovazione, il 74% delle imprese intende affrontare progetti di ricerca e sviluppare nuovi prodotti e il 65 % intende condurre queste attività collaborando con istituzioni ed altre imprese. In sostanza: un network viene visto come una risorsa, una modalità operativa finalizzata ad ottenere risultati migliori nelle situazioni eccezionali, non un fine in sé e non una prassi adattabile alla normale amministrazione.

  20. Lettura e proposte Analisi quadro generale del tessile Alto Milanese Punti di forza Punti di debolezza • Vantaggio geo-economico • Impegno enti locali vs manifatturiero • Alto valore culturale del Made in Italy • Eccellenza nel “saper fare” in tutto il comparto • Flessibilità organizzativa e sinergie con fornitori e terziario • Prossimità dei fornitori che si concilia con collegamento a mercato globale. • Forte motivazione imprenditoriale • Disponibilità ed abilità nell’internazionalizzazione • Problemi di liquidità • Costi energia e lavoro • Limiti dimensionali aziendali • Esposizione alla concorrenza sleale • Pressioni della distribuzione su filiera • Criticità nel ricambio generazionale • Scarsa propensione alla collaborazione • Scarsa visibilità delle innovazioni e del valore aggiunto aziendale • Scarsa cultura di mktg e comunicazione Strategie di intervento

  21. Le parole chiave / modello di interazione Territorio Innovazione Collaborazione Prodotti e processi Modelli organizzativi Impresa = sistema aperto “Fare rete” Management Risorse umane Progetti finanziabili Scambio incremento competenze 23

  22. RINGRAZIAMENTI Aziende coinvolte • Calzif icio di Parabiago Mario Rede Paolini Spa • Confezioni Nuova Lara • CPC s.r.l. • Dolce & Gabbana Industria S.p.A. • Its Artea s.r.l. • LCT s.r.l. • Maglieria Mancuso • Manifattura Satta e Bottelli s.p.a. • Mimoska s.r.l. • Orobianco • Penta Servizi Tessili s.r.l. • Ponson S.p.A. • PRINCIPIO ATTIVO S.p.A. • Refraschini Gianmario • Saati Group • SERIMAGLIA s.r.l. • Stamperia di Magnago s.r.l. • Tessiltorre s.r.l. • Tessitura di Nosate e San Giorgio S.p.A. • Tessitura di Robecchetto Candiani S.p.A. • Tessitura Fratelli Toia s.r.l. • Tessitura Lazzati S.p.A. • Tessitura Stellini s.n.c. • Tintoria G. Tosi S.p.A. • Tintoria Zerbi s.r.l. • Valentine s.n.c. • Verrini Antonio s.r.l. Stakeholders coinvolti • Banca di Legnano • Centrocot spa • CISL Legnano Magenta • Confindustria Alto Milanese • Confartigianato Alto Milanese • Comune di Legnano • CGIL Ticino Olona • CNA Varese Ticino Olona • Eurolavoro S.c.r.l. • IIS Bernocchi Legnano • UIL Legnano • Università LIUC

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