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IL RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE

IL RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE. Titolo IX – D.Lgs. 81/2008. CAMPO DI APPLICAZIONE.

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IL RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE

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  1. IL RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE Titolo IX – D.Lgs. 81/2008

  2. CAMPO DI APPLICAZIONE Campo di applicazione.1. Il presente titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici. 2. I requisiti individuati dal presente titolo si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogo di lavoro, fatte salve le disposizioni relative agli agenti per i quali valgono provvedimenti di protezione radiologica regolamentati dal D.Lgs. n. 230 del 1995 e s.m.i. 3. Per gli agenti cancerogeni, si applicano le disposizioni del presente titolo, fatte salve le disposizioni specifiche contenute nel Capo II del D.Lgs. 81/2008. 4. Le disposizioni del presente titolo si applicano altresì al trasporto di agenti chimici pericolosi. 5. Le disposizioni del presente titolo non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che restano disciplinate dalla normativa specifica.

  3. DEFINIZIONI Definizioni. 1. Ai fini del presente titolo si intende per: a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato. b) agenti chimici pericolosi: 1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del D.Lgs. 03 /02/ 97, n. 52, e s.m.i.. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l'ambiente. 2) agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del D.Lgs. 16/07/98, n. 285, e s.m.i.. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l'ambiente. 3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai punti 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro. c) attività che comporta la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.

  4. COS’È IL RISCHIO CHIMICO Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa sia esso sostanza o preparato di natura chimica che rappresenta un pericolo per il lavoratore; pertanto rientrano all'interno del campo di applicazione di questo decreto anche quelle sostanze già prese in considerazione dalla Legge italiana come il piombo e le sostanze cancerogene in generale, (tuttavia il presente decreto non sostituisce le disposizioni specifiche in materia di agenti cancerogeni presenti nel Titolo VII della 626, ma le integra), sia quelle sostanze che pur non essendo pericolose per loro stessa definizione possono comunque rappresentare un pericolo in determinate condizioni.

  5. COS’È IL RISCHIO CHIMICO La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comporta una serie di rischi potenziali da esposizione che possiamo definire Rischio chimico. Possiamo distinguerli in due grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro:

  6. COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni oculari da contatto, avvelenamento, asfissia; rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive: malattie professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori.

  7. DOVE SI INCORRENEL RISCHIO CHIMICO Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente tutte le attività connesse al processo produttivo, come il trasporto, la manutenzione o la produzione di scarti di lavorazione che possono determinare una particolare esposizione per certi lavoratori. Ne deriva perciò che molte aziende, pur non essendo per definizione aziende chimiche, rientrano comunque all'interno del campo di applicazione del presente decreto, come ad esempio le piccole e medio imprese che adoperano determinati agenti chimici per la pulizia dei locali e delle attrezzature di lavoro o come officine meccaniche, in cui i lavoratori sono esposti a fumi di saldatura per effetto dell'attività svolta. Il datore di lavoro, prima di iniziare una qualsiasi attività produttiva, o quando sono avvenuti notevoli cambiamenti tali da modificare l'esposizione dei lavoratori, deve effettuare una valutazione del rischio a cui possono essere esposti i dipendenti tenendo in considerazione una serie di parametri. Si precisa che sono esclusi dalla presente normativa l'amianto, gli agenti chimici (sostanze e preparati) pericolosi per l'ambiente ed alcune attività di trasporto internazionale di agenti chimici pericolosi, in quanto ben definiti da specifica normativa.

  8. L’AZIONE DELLESOSTANZE TOSSICHE • locale: se agisce unicamente intorno al punto di contatto (pelle, occhi, vie respiratorie, ecc) (es: l’azione corrosiva di acidi concentrati sulla cute con cui vengono a contatto) • generale o sistematico: se l’azione si manifesta in punti lontani dal contatto (es: l’inalazione della 2 naftil ammina provoca l’insorgenza di cancro alla vescica) che comportano questo a causa: • della via di trasmissione del tossico (tramite l’inalazione e il passaggio nella circolazione sanguigna si possono avere effetti su altri organi quali il fegato), • della composizione chimica dell’organo (tenore in lipidi), • grado di perfusione dell’organo che può ivi comportare una concentrazione eccessiva del tossico, • delle caratteristiche biochimiche dell’organo colpito (capacità dell’organo a produrre metaboliti più tossici di quello assorbito)

  9. L’INTOSSICAZIONE • intossicazione acuta: esposizione di breve durata a forti concentrazioni con assorbimento rapido del tossico. Gli effetti sono immediati e si hanno entro le 24 ore con morte o guarigione rapida • intossicazione sub-acuta: esposizioni per un periodo di più giorni o settimane prima che appaiano i primi effetti. • intossicazione cronica: esposizione frequenti e prolungate nel tempo. Gli effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni). L’intossicazione in questo caso si manifesta : • perché la quantità di tossico eliminata è inferiore alla quantità assorbita in modo daottenere una concentrazione tale da ingenerare manifestazioni cliniche. (esempio saturnismo) • perché la quantità di tossico assorbita a seguito di esposizioni ripetute si accumula su un particolare tessuto e viene rilasciata solo in un tempo successivo (es: sostanze liposolubili che si vanno a concentrare in tessuti adiposi; a seguito di dimagrimento e quindi di diminuzione del tessuto adiposo si libera il tossico che genera così gli effetti tossici)

  10. Assorbimento per ingestione • L’ingestione accidentale di sostanze pericolose, specialmente in grandi quantità, è piuttosto infrequente anche se non impossibile. (Tra le norme igieniche da rispettare ricordiamo il divieto di assumere cibi e bevande nei luoghi di lavoro e in particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze pericolose, l’accurata pulizia delle mani prima di mangiare, il divieto di conservare cibi e bevande in frigoriferi dove sono stoccate sostanze pericolose, (es nei laboratori), contenitori etichettati a norma, non usare contenitori per alimenti, ecc.)

  11. Assorbimento per inalazione • L’inalazione, cioè l’introduzione nei polmoni durante la respirazione dell’agente chimico, rappresenta la via di ingresso principale nel corpo di sostanze/preparati pericolosi durante il lavoro. • Il rischio di esposizione per inalazione a sostanze/preparati chimici pericolosi si presenta quando i processi o le modalità operative provocano l’emissione di detti agenti con la conseguente diffusione nell’ambiente sotto forma di inquinanti chimici aerodispersi. (Tra le norme igieniche ricordiamo il divieto di fumare nei luoghi di lavoro ed in particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze pericolose, in quanto il fumo può ulteriormente veicolare all’interno dell’organismo il tossico, oltre apresentare rischi specifici aggiuntivi quali la cancerogenicità dei prodotti di combustione o rischi quali incendio, esplosioni, ecc.)

  12. Assorbimento per contatto cutaneo • In genere le sostanze chimiche sono assorbite dalla pelle più lentamente che dall’intestino o dai polmoni. Comunque le sostanze/preparati chimici (in particolare i solventi organici) possono entrare nel corpo sia direttamente che attraverso indumenti impregnati. Il rischio di esposizione per contatto cutaneo si può presentare durante le fasi di manipolazione delle sostanze/preparati pericolosi. (Tra le norme igieniche da osservare ricordiamo per esempio l’eliminazione della pratica di lavarsi le mani sporche di grasso con solventi perché questo oltre ad esporre il lavoratore al contatto cutaneo diretto con la sostanza utilizzata per il lavaggio comporta anche una modifica dello strato lipidico del derma che rappresenta una barriera naturale protettiva; questa modifica può facilitare l’assorbimento cutaneo anche di altre sostanze con cui il lavoratore viene a contatto, è inutile utilizzare dei guanti se poi gli stracci sporchi vengono riposti nelle tasche di camici ecc.).

  13. LA VALUTAZIONEDEL RISCHIO CHIMICO La valutazione del rischio chimico in azienda segue il percorso classico della valutazione generale dei rischi : • ricostruzione del processo produttivo, delle fasi di lavorazione e delle singole operazioni lavorative che vengono svolte; • analisi delle condizioni operative in cui si svolge il processo chimico (temperature, pressioni, ecc.); • identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche (definire quali, le loro caratteristiche e le quantità di utilizzo); • identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte; • identificazione del tempo di permanenza nelle singole posizioni di lavoro; • valutazione stimata del Rischio Chimico o monitoraggio dell'esposizione alle sostanze; • valutazione effettiva del Rischio Chimico in riferimento al monitoraggio delle sostanze presenti nell’ambiente di lavoro; • Individuazione delle azioni di prevenzione e protezione da programmare in seguito alla valutazione effettuata.

  14. LA VALUTAZIONEDEL RISCHIO CHIMICO La valutazione prevede il confronto tra la fonte potenziale di pericolo ed i soggetti esposti; nello specifico si procede ad una definizione della probabilità di accadimento di un evento infortunistico o di malattia che scaturisce dall’analisi delle modalità di utilizzo delle singole sostanze e preparati chimici identificati, dall’analisi dei risultati dei rilievi ambientali e personali di aerodispersi eseguiti nelle varie postazioni lavorative, dall’analisi dei sistemi preventivi posti in atto dall’azienda in ciascuna fase lavorativa, dall’analisi dei sistemi protettivi (DPI) forniti ai singoli lavoratori. Il metodo utilizzato per la valutazione del rischio chimico è quello che prevede che l’esistenza di un rischio possa derivare dall’insieme di tre fattori: • GRAVITÀ (qualità negativa intrinseca dell’agente chimico) • DURATA (durata dell’esposizione all’agente chimico) • LIVELLO DI ESPOSIZIONE (livello qualitativo e quantitativo)

  15. LE PROPRIETÀ PERICOLOSE DELL’AGENTE CHIMICO Le proprietà pericolose dell'agente chimico: cioè le indicazioni riportate nelle schede di sicurezza e nelle etichette delle sostanze e dei preparati classificati come pericolosi ai sensi dei D.Lgs 52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia connessa alle proprietà dell'agente chimico (es. la tossicità, l'infiammabilità, ecc…). Nel caso però l'agente chimico non rientri all'interno della classificazione dei due decreti legislativi sopra elencati, ma si tratti di un agente chimico ritenuto pericoloso per altre caratteristiche, o sia un prodotto intermedio o di scarto del processo produttivo, sarà allora compito del datore di lavoro individuare i possibili rischi ad esso connessi.

  16. SCALA DEL FATTORE DI GRAVITÀ 0 ASSENTE Assenza di effetti prevedibili 1 LIEVE Effetti reversibili 2 MODESTA Effetti potenzialmente irreversibili 3 MEDIA Effetti sicuramente irreversibili 4 ALTA Effetti irreversibili gravi 5 MOLTO ALTA Effetti possibilmente letali VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELL’AGENTE CHIMICO L’approccio proposto per la valutazione del fattore di gravità, si basa sui criteri della Classificazione CEE delle sostanze e dei preparati pericolosi, assegnando a ciascuna delle frasi di rischio una classe di pericolosità come indicato in tabella. Nel caso in cui non era disponibile la classificazione CEE si è fatto riferimento alla classificazione fornita dal produttore, ricavandola dalla scheda di sicurezza. A titolo esemplificativo le seguenti frasi di rischio vengono così classificate : R22: nocivo per ingestione CLASSE 1R20: nocivo per inalazione CLASSE 2 R23: tossico per inalazione CLASSE 3 R26: molto tossico per inalazione CLASSE 4 R39: pericolo di effetti irreversibili molto gravi CLASSE 5

  17. ETICHETTATURA Il fornitore è obbligato a munire ogni contenitore (bottiglia, fusto, sacco) di una etichetta che deve riportare ben chiare le seguenti informazioni: • denominazione della sostanza o del preparato • nome chimico delle sostanze presenti nel preparato • la lettera 'R' indicante i rischi specifici e la lettera 'S' indicante i consigli di prudenza • il quantitativo del contenuto • nome e indirizzo del responsabile dell'immissione sul mercato

  18. Classificazione ed Etichettatura Sulle etichette si trovano, su sfondo arancione, i simboli di pericolo, che sono 3 per le sostanze pericolose di natura fisica, 4 per le sostanze di natura biologica e 1 per le sostanze pericolose per l’ambiente. In molti casi più rischi sono compresenti per la stessa sostanza pericolosa. I simboli hanno il compito di facilitare un orientamento sintetico ed immediato. Oltre ai simboli di pericolo, nella parte centrale sono riportate le frasi di rischio (frasi R), che meglio precisano la natura dei rischi, nonché i consigli di prudenza (frasi S) che forniscono sintetiche indicazioni sulle modalità per operare in sicurezza. Completano l’etichetta le indicazioni sul contenuto e sul produttore. Tutte le indicazioni devono essere tradotte nella lingua della Nazione di impiego. La classificazione e le diverse categorie sintetiche vengono assegnate sulla base delle definizioni e dei test normati e periodicamente aggiornati a livello Comunitario.

  19. Simboli associati ai rischi per la saluteRischi tossicologici Xn - Xi Nocivo/Irritante C Corrosivo T+ - T Altamente tossico/Tossico Simboli associati ai rischi per la SicurezzaRischi Chimico - Fisici F+ - F Estremamente/Facilmente Infiammabile O Comburente E Esplosivo Simboli associati ai rischi per L’AmbienteRischi per l’Ambiente N Pericoloso per l’ambiente

  20. SOSTANZE PERICOLOSE - I • esplosivi:quelle sostanze/preparati che, anche senza l’azione dell’ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapido sviluppo di gas e esplodere,detonare o deflagrare in seguito a riscaldamento • estremamente infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con i punto di infiammabilità estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e le sostanze ed i preparati che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l'aria; • facilmente infiammabili: 1) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; 2) le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco della sorgente di accensione; 3) le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilità è molto basso; 4) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose; • infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilità • comburenti:quelle sostanze/preparati che a contatto con altre sostanze, specialmente se infiammabili provocano una forte reazione esotermica • pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparati che qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differiti per una o più delle componenti ambientali.

  21. E F+ F O N ESPLOSIVO Altamente Infiammabile Facilmente Infiammabile COMBURENTE PERICOLOSO PER L’AMBIENTE Evitarecalore, colpi, frizioni, fuoco, scintille, urti. Può esplodere per effetto della fiamma Evitare il contatto con sostanze infiammabili. Grave pericolo di combustione, possibili scoppi di incendi, per altro non estinguibili. Non disperdere nel suolo, nell’acqua e nell’aria. Eliminare il prodotto negli appositi punti di raccolta Tenere lontano da fonti di calore, in particolare scintille e fiamme. Può infiammarsi a contatto con l’aria CLASSI E SIMBOLIDI PERICOLOSITÀ

  22. molto tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; nocivi: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva; irritanti: le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria; SOSTANZE PERICOLOSE - II

  23. T+ T Xn C Xi MOLTO TOSSICO  TOSSICO NOCIVO CORROSIVO IRRITANTE Evitare contatti con il corpo, ingestione o inalazione. Può comportare rischi gravi, acuti o cronici. Evitare contatti con il corpo ed inalazione di vapori. Può comportare rischi di gravità limitata. Evitare il contatto con tessuti vivi, pelle, occhi e indumenti. Può esercitare un’azione distruttiva. Evitare il contatto con occhi e pelle. Non inalare i vapori. Può produrre una reazione infiammatoria su pelle o mucose. CLASSI E SIMBOLIDI PERICOLOSITÀ

  24. Dose Letale DL50 E’ la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento (o per via orale o cutanea) DL50 orale su ratto DL50 cutanea su ratto o coniglio Concentrazione Letale CL50 E’ la concentrazione in aria che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento, se inalata per un certo periodo di tempo CL50 sul ratto con una esposizione di 4 ore Livello di TOSSICITÀ sulla base di DL50 e CL50 Categoria DL50 orale (su ratto) mg/Kg CL50 cutanea (su ratto o coniglio) mg/Kg CL50 inalatoria (su ratto) mg/litro/4 ore Molto Tossiche < 25 < 50 < 0,5 Tossiche 25 - 200 50 - 400 0,5 - 2 Nocive 200 - 2.000 400 - 2.000 2 - 20 Prodotti Molto Tossici, Tossici o Nocivi La TOSSICITÀ a breve(effetto acuto) è considerata una delle caratteristiche più importanti delle sostanze pericolose. La TOSSICITÀ è definita da test basati: “sulla quantità di composto chimico che risulta letale in funzione della via di esposizione”

  25. SOSTANZE PERICOLOSE - III • cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza; • sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche; • mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza; • tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacita riproduttive maschili o femminili;

  26. EFFETTI DESCRIZIONE SIMBOLO ASSOCIATO Sensibilizzanti Per inalazione o assorbimento cutaneo possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione produce reazioni avverse caratteristiche Xi - Xn Mutageni Possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo T - Xn Tossici per il ciclo riproduttivo Per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive. T - Xn Fra le sostanze pericolose di natura chimico-biologica rientrano anche quei prodotti che non sono identificati con un simbolo specifico ma associano al simbolo di Nocivo, Tossico o Molto Tossico delle specifiche frasi di rischio che stanno ad indicare la loro capacità di provocare alterazioni alla salute di chi ne risulta sottoposto.

  27. LA SCHEDA DI SICUREZZA Ogni produttore è obbligato a fornire una scheda di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi che contiene, per legge (Decreto Legge 52/97 e D.m. 4/4/97), una serie di informazioni: • identificazione della sostanza o del preparato e della società/impresa; • composizione/informazioni sugli ingredienti; identificazione dei pericoli; misure di primo soccorso; misure antincendio; misure in caso di fuoruscita accidentale; manipolazione e stoccaggio; controllo dell'esposizione/protezione individuale; proprietà fisiche e chimiche; stabilità e reattività; informazioni tossicologiche; informazioni ecologiche; considerazioni sullo smaltimento; informazioni sul trasporto; informazioni sulla regolamentazione; altre informazioni.

  28. Elenco frasi di rischio (FRASI R) - I R 1 Esplosivo allo stato secco.R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R 3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R 4 Forma composti metallici esplosivi moto sensibili.R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.R 7 Può provocare un incendio.R 8 Può provocare l'accensione di materie combustibili.R 9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.R 10 Infiammabile.R 11 Facilmente infiammabile.R 12 Estremamente infiammabile. R 14 Reagisce violentemente con l'acqua.R 15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.  R 16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.  R 17 Spontaneamente infiammabile all'aria.R 18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.R 19 Può formare perossidi esplosivi.R 20 Nocivo per inalazione.R 21 Nocivo a contatto con la pelle.R 22 Nocivo per ingestione.R 23 Tossico per inalazione.R 24 Tossico a contatto con la pelle.R 25 Tossico per ingestione.R 26 Molto tossico per inalazioneR 27 Molto tossico a contatto con la pelle.R 28 Molto tossico per ingestione.R 29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.R 30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso.R 31 A contatto con acidi libera gas tossico.R 32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.R 33 Pericolo di effetti cumulativi.R 34 Provoca ustioni.R 35 Provoca gravi ustioni.

  29. Elenco frasi di rischio (FRASI R) - II R 36 Irritante per gli occhi.R 37 Irritante per le vie respiratone.R 38 Irritante per la pelle.R 39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.R 40 Possibilità di effetti irreversibili.R 41 Rischio di gravi lesioni oculari.R 42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.R 42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.R 43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.R 44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.R 45 Può provocare il cancro.  R 46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.R 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.R 49 Può provocare il cancro per inalazione.R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.R 51 Tossico per gli organismi acquatici R 52 Nocivo per gli organismi acquatici.R 53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 54 Tossico per la flora.R 55 Tossico per la fauna.R 56 Tossico per gli organismi del terreno.R 57 Tossico per le api.R 58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.R 59 Pericoloso per lo strato di ozono.R 60 Può ridurre la fertilità.R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.R 62 Possibile rischio di ridotta fertilità.R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.R 64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.R 65 Può causare danni polmonari se ingerito.R 66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.R 67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.

  30. Combinazioni delle frasi R - I R 14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili.R 15/21 A contatto con acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.R 20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle.R 20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.R 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.R 21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.R 23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.R 23/25 Tossico per inalazione e ingestione.R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestioneR 24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.R 26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelleR 26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.R 26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.R 27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione.R 36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.R 36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle.R 37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.R 39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.R 39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.R 39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.R 39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.R 39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.R 39/24/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.R 39/23/14/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, R contatto con la pelle e per ingestione.R 39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili motto gravi per inalazione.R 39/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.R 39/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.R 39/26/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.R 39/26/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.R 39/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per inalazione.R 39/26/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.

  31. Combinazioni delle frasi R - II R 40/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione.R 40/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle.R 40/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.R 40/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.R 40/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione.R 40/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.R 40/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.R 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.R 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.R 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.R 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione. R 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/23 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.R 48/24 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.R 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.R 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.R 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione.R 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.

  32. Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - I S 1 Conservare sotto chiaveS 2 Conservare fuori della portata del bambiniS 3 Conservare in luogo fresco S 4 Conservare lontano da locali di abitazioneS 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)S 7 Conservare il recipiente ben chiusoS 8 Conservare al riparo dall'umiditàS 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilatoS 12 Non chiudere ermeticamente il recipienteS 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevandeS 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)S 15 Conservare lontano dal caloreS 18 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumareS 17 Tenere lontano da sostanze combustibiliS 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautelaS 20 Non mangiare ne' bere durante l'impiegoS 21 Non fumare durante l'impiegoS 22 Non respirare le polveriS 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli/termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttoreS 24 Evitare il contatto con la pelleS 25 Evitare il contatto con gli occhiS 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua consultare un medicoS 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminatiS 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante)S 29 Non gettare i residui nelle fognature S 30 Non versare acqua sul prodottoS 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostaticheS 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S 36 Usate indumenti protettivi adattiS 37 Usare guanti adatti.S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.

  33. Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - II S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare da parte del produttore).S 41 In caso di incendio c/o esplosione non respirare i fumi.S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore.S 43 In caso di incendio usare .. (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua".S 44 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli etichetta).S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 47 Conservare a temperatura non superiore a .. gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante).S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.S 50 Non mescolare con .... (da specificare da parte del fabbricante).S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.S 53 Evitare l'esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato.S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle Istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza.S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato della zona contaminata e mantenerlo a riposo.S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).

  34. Combinazioni delle frasi S S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini.S 3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.S 3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.S 3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità.S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.S 7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a ... gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante).S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.S 27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati e lavarsi immediatamente e abbondantemente con ....(prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).S 29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con dovute precauzioni.S 29/56 Non gettare i residui nelle fognature.S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a ... da parte del fabbricante)

  35. SCALA DEL FATTORE DURATA  0,5 RARAMENTE < 1% orario lavoro settimanale 1 OCCASIONALMENTE 1/10% orario lavoro settimanale 2 FREQUENTEMENTE 10/25 % orario di lavoro 3 ABITUALMENTE 26/50 % orario di lavoro 4 SEMPRE 51/100 % orario di lavoro LA DURATA DELL’ESPOSIZIONE Il valore da attribuire a questo fattore è tra quelli riportati in tabella sottostante in caso di effettiva misura del tempo o stima dello stesso:

  36. SCALA DEL FATTORE DI LIVELLO DI ESPOSIZIONE 0 ASSENTE 1 LIEVE Esposizione lieve/ condizioni altamente protettive 2 MODESTA Esposizione moderata/ condizioni protettive 3 MEDIA Esposizione media/ condizioni poco protettive 4 ALTA Esposizione alta/ condizioni assai poco protettive 5 MOLTO ALTA Esposizione molto alta/ condizioni non protettive L’ESPOSIZIONE DEL LAVORATORE Il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione deve essere tenuta in considerazione con che intensità il lavoratore sia esposto all'agente chimico, tenendo anche presente sotto quale forma l'agente manifesta la sua pericolosità (per inalazione, per contatto o per ingestione). • Livello di Esposizione Misurato • Livello di Esposizione Stimato

  37. GLI INQUINANTI AMBIENTALI • aerosol: particelle solide e/o liquide disperse in un mezzo gassoso; possono presentarsi come: • Polveri: (sia di natura organica che inorganica) generate da azioni meccaniche; es.: toner, silice, amianto (fibre), farina, pesticidi, ecc. • Fumi: particelle fini prodotte da materiali solidi per evaporazione, condensazione e reazioni molecolari in fase gassosa. Es: il piombo per riscaldamento produce vapore che condensando in aria forma particelle metalliche che si ossidano (ossido di piombo), oppure fumi di combustione composti da prodotti della incompleta combustione esempio il fumo di motori diesel; ecc. • Nebbie: particelle liquide prodotte dalla condensazione di vapori, reazioni chimiche o atomizzazione di liquidi (es.: nebbie di oli minerali prodotte durante il funzionamento di pompe o altri utensili raffreddati e lubrificati ad olio, oppure nebbie di acido solforico, o soluzioni liquide nebulizzate, ecc.) • aeriformi: sono costituiti da gas e vapori (es: CO, O3, ossidi di azoto e zolfo, vapori di benzina, di alcol etilico, ecc.)

  38. IL CAMPIONAMENTO AMBIENTALE Il campionamento ambientale prevede di monitorare specificatamente alcune fasi lavorative per determinare la concentrazione delle sostanze che si diffondono nell'ambiente. Può essere realizzato con la finalità di verificare la concentrazione di sostanze pericolose nell'ambiente in cui operano i lavoratori (nelle cabine di controllo, vicino alle macchine utilizzate), però è più adatto a mettere a fuoco quali sono le fasi critiche di un processo lavorativo. In questo caso il campionamento ambientale si effettua prelevando l'aria vicino ai punti critici dell'impianto e durante i momenti critici (per esempio vicino alle pompe di carico prodotti, durante la fase di carico; vicino al punto di prelievo campioni, durante l'operazione). È particolarmente utile per identificare le scelte di bonifica e successivamente per testarne l'efficacia.

  39. IL CAMPIONAMENTO PERSONALE Il campionamento personale si effettua prelevando l'aria attraverso un campionatore personale, indossato dall'operatore mentre svolge le sue mansioni (si tratta di una pompetta tarata che preleva quantità note di aria nel tempo e fa assorbire gli inquinanti presenti nell'aria in idonei sistemi di fissaggio). È più adatto quindi a misurare l'esposizione media del lavoratore alle diverse sostanze: permette di valutare il rischio, ma non aiuta a trovare soluzioni di miglioramento e prevenzione.

  40. I VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE I valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici permettono di identificare con esattezza l'effettiva pericolosità dell'agente chimico in questione. Ai fini della valutazione del rischio, la misurazione dell'agente chimico è effettuata quando si ha una certa sicurezza di essere di fronte ad un rischio non moderato per la sicurezza dei lavoratori. • T.L.V. (valori limite di soglia) Threshold Limit Value • B.E.I. (indici biologici di esposizione) • M.A.C. (massima concentrazione ammissibile) (8ore al giorno / 5 gg sett./ 40 anni) Maximun Allowable Concentrations • definiti dall'A.C.G.I.H. (American Conference of Governmental Industrial Hygienist) • ed accettati dall'A.I.D.I.l. (Associazione Italiana degli Igienisti Industriali) • T.L.V. - T.W.A. = media ponderata nel tempo • (limiti da non superare ai quali sono ammessi delle escursioni in più per tempi prefissati) • T.L.V. - S.T.E.L. = limiti di esposizione a breve tempo • (non oltre 15 minuti e non oltre 4 volte per ogni turno lavorativo, con intervallo minimo di 60 minuti) • T.L.V. - CEILING = limiti di soglia (valori da non superare) • T.L.V. vengono espressi in: • p.p.m. (parti per milione) • mg/m3

  41. IL RISCHIO MISURATO I T.L.V. vengono forniti come "linee guida" per sopportare il controllo dei rischi per la salute Il rispetto dei T.L.V. non accorda protezione al 100% degli esposti, un valore al di sopra dei T.L.V. significa che esiste un rischio effettivo per la salute dei lavoratori esposti. Un valore al di sotto dei T.L.V. non esclude un possibile rischio per la salute. Vengono quindi presi in considerazione i dati di monitoraggi biologici ed i dati di monitoraggi igienico industriali con conseguente definizione dei livelli di PROBABILITÀ BIOLOGICA (Pb) e/o di PROBABILITÀ AMBIENTALE (Pa), ambedue graduati da 1 a 5 sulla base di classi di rapporto tra TLV o BEI e livelli misurati; in particolare: - Pb/Pa = 0,5: < 1% - Pb/Pa = 1: 10% del TLV/BEI - Pb/Pa = 2: > 11 < 25% del TLV/BEI - Pb/Pa = 3: > 26 < 50% del TLV/BEI - Pb/Pa = 4: > 51 < 100% del TLV/BEI - Pb/Pa = 5: > 100% del TLV/BEI In caso di superamento del 50% del TLV ambientale non si ritiene si possa definire l’esistenza di un rischio moderato

  42. LA STIMA DEL RISCHIO In caso non vi siano dati di monitoraggio biologico o ambientale è opportuno costruire un livello di PROBABILITÀ STIMATA (Ps) graduato da 0,5 a 5, sulla base dei quantitativi si sostanza o preparato utilizzati per settimana, per addetto, secondo il seguente schema: Ps = 0,5:<0,1 kg o litro di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto Ps = 1:0,1/1 kg o litro di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto Ps = 2:>1 <10 kg o litro di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto Ps = 3:>10 <100 kg o litri di sostanza o preparato usato per settimana, per addetto Ps = 4:>100 <1000 kg o litri di sostanza o preparato usato per settimana, per addetto Ps = 5:>1000 kg o litri di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto La probabilità stimata deve essere corretta in funzione: • dello stato fisico della sostanza o del preparato, - gas (+1) - liquido con temperatura di ebollizione > 150 °C (0) - liquido con temperatura di ebollizione compresa tra 50/150 °C (+ 0,5) - liquido con temperatura di ebollizione < 50 °C (+ 1) - solido non respirabile (scaglie o granuli) (0) - solido respirabile (+ 1) - presenza di piùsostanze/composti con stato fisico diverso (+ 1) - a ciclo chiuso e sigillato (- 3) - a ciclo chiuso ma con carico e scarico manuale (- 2) - a ciclo chiuso ma con periodici e limitati interventi manuali (- 2) - a ciclo chiuso ma con scarico e carico manuale e periodici e limitati interventi manuali (- 1) - processo con operatori efficacemente remotizzati (- 1) - manuale (0) - manuale in condizioni di esercizio non adeguate (+ 1) - in pressione (+ 0,5) - con apporto di energia termica (+ 0,5) - con apporto di energia meccanica (+ 0,5) - con piani di manutenzione programmata (- 1) - strutturalmente idonea ma senza piani di manutenzione programmata (- 0,5) • della tipologia di impianto, • del tipo di processo, • dell’esistenza di dispositivi di prevenzione tecnica, - possibilità di contatto cutaneo (+ 0,5) • della possibilità di contatto cutaneo con la sostanza o il preparato.

  43. CLASSI DI RISCHIO MISURE SPECIFICHE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE 1 – 10  BASSO Non necessarie (necessario applicare art 72 quinquies) 11 – 25 MODESTO Necessarie 26 – 50 MEDIO Necessarie 51 – 75 ALTO Necessarie 76 – 100 MOLTO ALTO Necessarie RISULTATI DELLA VALUTAZIONE Si specifica che, qualora la valutazione di rischio stimato si collochi ad un livello uguale o superiore alla seconda classe di rischio ovvero tra 11 e 25 (MODESTO), è necessario, se tecnicamente attuabile, passare ad una valutazione del rischio secondo il modello proposto per il rischio misurato Il prodotto dei tre “contatori” derivanti dalla valutazione dei rispettivi fattori di rischio porta ad un sintetico INDICATORE DI RISCHIO, espresso in scala numerica variabile da 0 a 100, che viene empiricamente segmentato in CLASSI DI RISCHIO così distribuite:

  44. CONSEGUENZE DELLA VALUTAZIONE Se dal processo di valutazione del rischio chimico consegue un giudizio irrilevante, il datore di lavoro non è tenuto ad intraprendere ulteriori misure di prevenzione e protezione; ma in ogni caso,è tenuto a formare ed informare i lavoratori sul corretto uso degli agenti chimici, anche rendendo disponibili a loro e ai loro rappresentanti i dati ottenuti dalla valutazione dei rischi; le informazioni e le precauzioni sugli agenti chimici tramite le schede di sicurezza; eventuali risultati di misurazioni ambientali, ecc. Nel caso in cui, al termine della valutazione del rischio, il datore di lavoro sia giunto alla conclusione che i lavoratori, per tipo di sostanza, livello e durata di esposizione, per la tipologia di attività svolta e per tutti gli altri parametri sopra indicati sono soggetti ad un rischio non irrilevante, allora deve intraprendere delle misure specifiche di prevenzione e protezione, come: • la progettazione di appropriati processi lavorativi e tecnici; • appropriate misure organizzative e procedurali di protezione collettiva; • misure di protezione individuale come i D.P.I.; • misure di emergenza; • formazione e informazione dei lavoratori; • la sorveglianza sanitaria. ESEMPIO

  45. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO A questo punto, il D.Lgs. 81/2008 cita: salvo che non possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull'esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute, con metodiche standardizzate, con metodiche appropriate o con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell'esposizione in termini spazio temporali. Da ciò si evince che da parte del datore la misurazione dell'agente chimico deve essere fatta obbligatoriamente nel caso in cui i lavoratori siano soggetti ad un rischio ritenuto non moderato (l'attuazione di quanto detto sopra è previsto solo per aziende a rischio non irrilevante). Per questo ai fini della valutazione del rischio chimico, la stessa può essere fatta senza ricorrere a rilievi specifici, nel caso in cui, tenuto conto degli altri parametri, sia presumibile pensare che gli agenti chimici presenti nell'attività lavorativa rappresentino solo un rischio minimo.

  46. L‘INDIVIDUAZIONEDELLE PRIORITÀ D’INTERVENTO Per ogni sostanza chimica deve sempre valere il principio di ridurre al minimo possibile l'esposizione. Premesso ciò, la lettura delle schede, se costruite con dati tecnici aggiornati, permette di individuare le priorità cui deve essere data una risposta in termini di prevenzione. Così, se ci sono sostanze dalla tossicità acuta, in misura elevata, dovranno essere predisposti adeguati sistemi di allarme e di protezione. Le sostanze cancerogene o mutagene dovranno essere sostituite o, in caso non sia possibile, utilizzate in un ciclo chiuso. Per le sostanze infiammabili, gli impianti elettrici dovranno essere muniti di dispositivi di sicurezza particolari (antideflagranti). In caso, comunque, permangano esposizioni a sostanze nocive, queste vanno misurate con idonee strumentazioni.

  47. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Misure specifiche di protezione e di prevenzione.Sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, il datore di lavoro adotta lemisure tecniche e organizzative adeguate alla natura delle operazioni, compresi l'immagazzinamento, la manipolazione e l'isolamento di agenti chimici incompatibili fra di loro, previene sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili.Se è stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente il datore di lavoro identifica e rimuove le cause dell'evento, adottando immediatamente le misure appropriate di prevenzione e protezione.Se l'attività lavorativa non consente di prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro deve:a) evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo a incendi ed esplosioni, o l'esistenza di condizioni che potrebbero provocare effetti fisici dannosi ad opera di sostanze chimicamente instabili. b) limitare, anche attraverso misure procedurali ed organizzative previste dalla normativa vigente, gli effetti pregiudizievoli sulla salute e la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio o di esplosione o gli effetti dannosi derivanti da sostanze chimicamente instabili. Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e macchinari, anche mettendo a disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio.Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle cause dell'evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne da' comunicazione all'organo di vigilanza.

  48. MISURE DI EMERGENZA Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze. 1. Il datore di lavoro, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze, predispone procedure di intervento da attuarsi al verificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso.2. Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediate misure dirette ad attenuarne gli effetti ed in particolare, di assistenza, di evacuazione e di soccorso e ne informa i lavoratori.3. Ai lavoratori cui è consentito operare nell'area colpita o ai lavoratori indispensabili all'effettuazione delle riparazioni e delle attività necessarie, sono forniti indumenti protettivi, D.P.I.ed idonee attrezzature di intervento che devono essere utilizzate sino a quando persiste la situazione anomala.4. Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d'allarme e altri sistemi necessari per segnalare tempestivamente l'incidente o l'emergenza.5. Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano di cui al D.M. 10/03/1998. In particolare nel piano vanno inserite:a) informazioni preliminari sulle attività pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle misure per l'identificazione dei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che servizi competenti per le situazioni di emergenza possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionalib) qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano derivare dal verificarsi di incidenti o situazioni di emergenza.

  49. FORMAZIONE ED INFORMAZIONE Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori dispongano di:a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino un cambiamento. b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, i rischi per la sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione e altre disposizioni normative relative agli agenti. c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro. d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore. Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano:a) fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio. Tali informazioni possono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione individuali con il supporto di informazioni scritte.b) aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.Laddove i contenitori e le condutture per gli agenti chimici pericolosi utilizzati durante il lavoro non siano contrassegnati da segnali di sicurezza, il datore di lavoro provvede affinché la natura del contenuto dei contenitori e delle condutture e gli eventuali rischi siano chiaramente identificabili.Il produttore e il fornitore devono trasmettere ai datori di lavoro tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici pericolosi prodotti o forniti.

  50. SORVEGLIANZA SANITARIA Sorveglianza sanitaria. sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizioneb) periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitariac) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale caso il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è stato fissato un valore limite biologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tal monitoraggio vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.Il datore di lavoro, su parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive particolari per singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici.L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria diversi rispetto a quelli definiti dal medico competente.

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