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Attività sul ghiacciaio Strandline

Attività sul ghiacciaio Strandline. Misura dell’ablazione superficiale  Misura della velocità superficiale Misura dell’innevamento Misura del dry calving Parcella sperimentale Misure di portata Radarstratigrafie.

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Attività sul ghiacciaio Strandline

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Presentation Transcript


  1. Attività sul ghiacciaio Strandline Misura dell’ablazione superficiale  Misura della velocità superficiale Misura dell’innevamento Misura del dry calving Parcella sperimentale Misure di portata Radarstratigrafie

  2. Carta delle isopache della copertura nevosa residua presente il 15-17 dicembre 2002

  3. Misura del dry calving mediante la posa di paline a intervalli di 15 m in prossimità dell’orlo superiore della falesia I crolli non sono uniformemente distribuiti: i due maggiori crolli sono avvenuti nello stesso settore, corrispondente al settore della falesia più alto e fratturato. Al centro, come nel 2000-2001, si nota un rigonfiamento della fronte dovuto al progressivo allargamento delle fratture.

  4. Ha lo scopo di misurare direttamente alla superficie del ghiaccio fusione, evaporazione e acqua in eccedente la porosità efficace. Comprende: - Minidatalogger programmato per una lettura sincronizzata della T a – 0,12 e 0 m ogni 2’. - Lisimetro in PET trasparente alto 0,12 m, immerso sino ad avere il bordo superiore allo stesso livello della superficie esterna, riempito con un blocco estratto dal ghiacciaio avente la stessa forma. - Lisimetro col fondo perforato per il drenaggio dell’acqua di fusione. - Datalogger con sonde nel campo spettrale 450-950 nm, che misurano il downward e l’upward flux a 0,12 m di profondità. - Datalogger con sonde UVA che misurano il downward e l’upward flux a diverse profondità. - Palina ablatometrica Parcella sperimentale

  5. La scelta delle caratteristiche tecniche è avvenuta in funzione della profondità di penetrazione della radiazione L’ablazione misurata ai lisimetri rappresenta oltre il 98% dell’ablazione superficiale

  6. Nel periodo di funzionamento del lisimetro si è così potuto misurare direttamente fusione e evaporazione, confrontandole con i dati delle paline ablatometriche

  7. Il buon funzionamento del lisimetro è stato inoltre verificato confrontando l’energia teoricamente assorbita per l’ablazione con quella misurata dai quantofotoradiometri

  8. E’ stata misurata la distribuzione spaziale dell’irradianza, per estendere i risultati dei lisimetri all’intera superficie dello Strandline

  9. Sono stati sistemati due impianti di raccolta dell’acqua di fusione, uno drenante fra ghiaccio e substrato detritico, l’altro nell’active layer della morena di fondo, che è in condizioni di permafrost. • la portata massima delle acque subglaciali è 5-10 volte superiore a quella delle acque di falda

  10. La portata risente in pochi minuti di annuvolamenti, e quindi è influenzata da acque compienti un tragitto nell’acquifero molto breve; nei giorni freddi e nuvolosi, come il 14 gennaio, può essere nulla per tutte le 24 ore.

  11. La portata è molto variabile da un giorno all’altro, non sembra in relazione con i valori giornalieri di ablazione superficiale e acqua eccedente la porosità efficace, indicando che il sistema acquifero ha un tempo di risposta relativamente alle grosse variazioni di portata superiore alle 24 ore;

  12. Principali risultati • I processi di fusione sono essenzialmente subsuperficiali, ma sono misurabili mediante lisimetri; • Le tecniche adottate potrebbero essere estese allo studio di tongue o piccoli ice shelf, in cui sono fondamentali processi difficilmente quantificabili come il calving e la fusione subsuperficiale.

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