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Sull’implicito – una nota

Sull’implicito – una nota. Capitolo settimo Lingua e comunicazione. Implicazione. Implicazione : p  q Luigi è padre di Pietro.  (Dunque) Luigi è più vecchio di Pietro. Se p è vero, q è vero Ma se p è falso (e non p è vero), q può essere vero o falso:

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Sull’implicito – una nota

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Presentation Transcript


  1. Sull’implicito – una nota Capitolo settimo Lingua e comunicazione

  2. Implicazione Implicazione : p  q Luigi è padre di Pietro.  (Dunque) Luigi è più vecchio di Pietro. Se p è vero, q è vero Ma se p è falso (e non p è vero), q può essere vero o falso: Luigi non è padre di Pietro  Luigi è più vecchio di Pietro oppure Luigi non è più vecchio di Pietro (“ex falso sequitur quodlibet”). Può darsi, p.es., che Pietro sia solo il vicino di casa di Luigi (e non sia figlio di Luigi); in tal caso, può darsi che sia più giovane, oppure più vecchio…

  3. Differenze tra presupposto e implicazione Se q è un presupposto, q segue sia da p sia da non p: • Luigi vende la casa di Pietro  Pietro ha una casa (p  q) • Luigi non vende la casa di Pietro  Pietro ha una casa (non p  q) Se q è un’implicazione, q segue da p; ma da non p può seguire sia q sia non q: • Caterina è nonna di Matilde  Caterina è più vecchia di Matilde (p  q) • Caterina non è nonna di Matilde  Caterina (non) è più vecchia di Matilde (non p  q oppure non q).

  4. Implicazione implicita L’implicazione può essere implicita. Basta che una premessa sia esplicita: • (Caterina: Il Pietro è più vecchio del Luigi) • Teresa: Guarda che il Luigi è suo padre = (da Luigi è padre di Pietro segue l’implicazione implicita  Luigi è più vecchio di Pietro). Il passaggio da p a q è un’inferenza – un ragionamento che da p conclude che q. Questo passaggio è reso possibile dalla presenza di un presupposto implicito “padre (x, y) più vecchio (x, y)”

  5. Struttura dell’implicito L’implicazione è la conclusione di un ragionamento, articolato in tre componenti, di cui due sono implicite: • premessa maggiore presupposta: p  q • premessa minore esplicita: p • conseguenza implicita: q. Se le tre componenti sono esplicite, si ha un sillogismo. Se alcune sono implicite, si parla di entimema.

  6. Altro esempio • Luigi: Domani sera vieni a San Siro? • Pietro: Eh, devo studiare. “Chi deve studiare non può andare a San Siro” (presupposto, implicito; p  q) Pietro dice: “Devo studiare” (vale che: p) – premessa minore, esplicita  Pietro lascia intendere che non può andare a San Siro ( q) – conclusione, implicita.

  7. Ma può essere segnale di modifica delle attese • Stimo Giuliano Ferrara. È di destra, ma è intelligente (affermazione attribuita a un parlamentare di Prc). • (implicito) “Chi è di destra non è intelligente” – “G.F. è di destra” • attesa: G.F. non è intelligente • Ma: G.F. è intelligente • (‘ma’: in questo caso non vale che p  non q, ma vale che p  q)

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