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INDOEUROPEI

DENOMINAZIONI. Indoeuropei

jacob
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INDOEUROPEI

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Presentation Transcript


    1. INDOEUROPEI GUIDOGUIDO

    2. DENOMINAZIONI Indoeuropei – 1813, Thomas Young Italia e Francia Indogermanici – 1823, Klaproth Germania e Olanda Ariani – studiosi inglesi Arioeuropei – linguisti italiani GUIDOGUIDO

    3. RAMI PRINCIPALI Indiano Iranico Tocario (estinto) Armeno Albanese (prime attestazioni del XIV secolo) Greco Italico Celtico Germanico Baltico (prime attestazioni del XIV secolo) Slavo Hittito (estinto) GUIDOGUIDO

    4. GUIDOGUIDO

    5. PRINCIPALI CONTRIBUTI XVI secolo – Sassetti e le somiglianze tra Sanscrito e lingue europee XVIII secolo – inizio ricerche metodiche e William Jones 1814-18 – Rask e le parentele fra germanico, slavo, lituano, greco e latino 1833 – Bopp, Vergleichende Grammatik GUIDOGUIDO

    6. LA GRAMMATICA COMPARATA GUIDOGUIDO

    7. LA GRAMMATICA COMPARATA GUIDOGUIDO

    8. LA GRAMMATICA COMPARATA GUIDOGUIDO

    9. LA RICOSTRUZIONE DELL’INDOEUROPEO Schleicher, il primo studioso Meillet: la realtà comune della corrispondenza ci sfugge Delbruck - ricostruzione utile per: - avere formule comode; - costringere lo studioso a domandarsi sempre se una data formula sia originaria o derivata LAURINILAURINI

    10. RELAZIONI FRA LINGUE INDOEUROPEE Esistono legami più stretti fra due o più lingue o gruppi linguistici indoeuropei? Le somiglianze sono da considerarsi come riflessi di variazioni dialettali della primitiva lingua indoeuropea Una classificazione errata: Oriente - Occidente LAURINILAURINI

    11. LA CLASSIFICAZIONE DI SCHLEICHER: STAMMBAUMTHEORIE LAURINILAURINI

    12. LA CLASSIFICAZIONE DI SCHMIDT: WELLENTHEORIE Lingue indoeuropee come anelli d’una catena chiusa Propagazione delle innovazioni linguistiche come onde Assenza di confini dialettali netti Forte differenza linguistica odierna dovuta alla scomparsa di dialetti intermedi LAURINILAURINI

    13. PRESUNTE RELAZIONI CON ALTRE LINGUE Le lingue semitiche e Moller Trombetti e le forti somiglianze fra le lingue indoeuropee e quelle ungarofinniche Pedersen e la “famiglia nostratica” GAGLIOSTROGAGLIOSTRO

    14. LA RICERCA DELL’URHEIMAT Dall’avere riconosciuto l’esistenza di una forma linguistica indoeuropea anteriore comune (Ursprache) deriva la necessità di ammettere l’esistenza di un popolo possessore di tale lingua (Urvolk) e della regione dove esso era stanziato originariamente (Urheimat). GAGLIOSTROGAGLIOSTRO

    15. I LINGUISTI E L’URHEIMAT Patrimonio culturale dei primi Indoeuropei tratto dal lessico della lingua madre ricostruita; ricerca, in Eurasia, della regione che meglio risponde a quelle condizioni. Difficoltà nel fissare i limiti cronologici dell’età primitiva indoeuropea GAGLIOSTROGAGLIOSTRO

    16. PRINCIPALI OPINIONI SULL’URHEIMAT O. Schrader – Europa orientale, senza precisare l’estensione di questa regione H. Hirt – bassipiani dell’Europa settentrionale, fino ai monti Urali S. Freist – probabilmente dall’Asia centrale, ma non vi può essere certezza P. Giles – regione danubiana A. Trombetti – una regione non troppo distante dal Caucaso AREE DA ESCLUDERE: India; penisole balcanica, italica ed iberica; Europa nord-occidentale MELLONIMELLONI

    17. URHEIMAT: IN EUROPA O IN ASIA? TEORIE EUROPEE: - inizialmente, per ragioni etniche, si pensò alla Scandinavia; - W. Tomaschek ed E. De Michelis pensarono all’area danubiana; - G. Sergi e le origini dell’arianesimo: brachicefali e dolicocefali. TEORIA ASIATICA: rafforzata dalla scoperta del tocario, lingua orientale ma appartenente al gruppo “centum” come quelle occidentali MELLONIMELLONI

    18. CONCILIAZIONE FRA TEORIA EUROPEA ED ASIATICA Origine asiatica, in una prima fase corrispondente al gruppo “centum”; successiva migrazione verso l’Europa orientale, nelle vicinanze del Mar Baltico. Di qua il popolo si sarebbe spostato in buona parte verso sud (nella zona proposta dallo Schrader), ove si sarebbero evolute le lingue orientali, non appartenenti al gruppo “centum”, ed avrebbe avuto inizio un movimento di reflusso verso l’Asia. MELLONIMELLONI

    19. CARATTERI MORFOLOGICI DEGLI INDOEUROPEI L’antropologia degli Indoeuropei è l’antropologia del popolo primitivo che creò il linguaggio ariano e la civiltà ariana. Taluni negano la possibilità di tale ricerca - Max Muller: <<Un etnologo che parla di razza ariana è come un linguista che parla di vocabolario dolicocefalico>> Il glottologo si serve del linguaggio primitivo indoeuropeo per studiare i Protoarii ed individuarne il luogo d’origine, mentre l’antropologo ha come punto di partenza proprio la determinazione più probabile di tale luogo. VIANOVIANO

    20. METODO SCIENTIFICO ED ANTROPOLOGIA DEGLI INDOEUROPEI Metodo scientifico: accertarsi dei caratteri dei resti ossei che accompagnano le tracce archeologiche più antiche attribuite agli Indoeuropei. Problema: quale è l’apporto indoeuropeo in una data cultura, trovata in terreno indoeuropeo? Non possiamo essere certi che le tracce da noi considerate siano le più antiche… In attesa di nuove ricerche in scavi più estesi, è comunque lecito fare induzioni, indagini ed ipotesi. VIANOVIANO

    21. IDENTIFICAZIONE DEI PROTOARII CON LA RAZZA NORDICA Obiezione: i caratteri discriminativi della razza nordica da altre razze dolicocefaliche non sono molto evidenti né sono stati studiati approfonditamente. Per poter affermare perentoriamente che il tipo nordico sia quello dei Protoarii (molto probabile), bisognerebbe dimostrare che in precedenza esso non esisteva su un territorio, ma che vi sia giunto o sia una trasformazione di un tipo precedente. Problematiche sull’ipotesi di Sera, secondo cui la cultura europea è essenzialmente neolitica e nel Neolitico si riscontra, puro o mescolato, il tipo nordico. Ipotesi da escludere: nascita dell’arianesimo con brachicefali europei o asiatici. VIANOVIANO

    22. ESAME MORFOLOGICO DEL CRANIO DEI NORDICI Accostamento, da parte del Sera, del cranio nordico a quello del tipo melanesoide e non a quello mediterraneo: motivo in più per cercare in Asia l’origine di nordici ed arianesimo. Elementi componenti del tipo mediterraneo: atlanto-indico (Spagna e Africa del nord), etiopico-caucasico e negritoide (est e nord del bacino mediterraneo). VIANOVIANO

    23. CONCLUSIONI SULLA MORFOLOGIA INDOEUROPEA Carenza di reperti craniensi dell’Asia centrale. H. Klaatsch e l’analisi dei crani di Turfan. Considerazioni: diffusione della lingua indoeuropea per invasioni e non per passaggi culturali; possibilità che gli Indoeuropei esponessero i cadaveri all’aria aperta. Conclusione: è verosimile che la razza predominante o pura dei Protoarii fosse d’origine asiatica; che tale razza fosse la nordica è probabile, ma non dimostrato. VIANOVIANO

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