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Formazione dell’addetto al primo soccorso aziendale

Formazione dell’addetto al primo soccorso aziendale. Dr. Franco Ballarè Medico Competente. Il soccorritore e le manovre sanitarie. Il soccorritore Non ha un elenco di compiti o manovre sanitarie che può effettuare;

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Formazione dell’addetto al primo soccorso aziendale

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Presentation Transcript


  1. Formazione dell’addetto al primo soccorso aziendale Dr. Franco Ballarè Medico Competente

  2. Il soccorritore e le manovre sanitarie Il soccorritore • Non ha un elenco di compiti o manovre sanitarie che può effettuare; • Ha il compito di fare da tramite con il lavoro di altro personale qualificato; • Non farà mai qualcosa che vada oltre le sue competenze, pena la commissione di imprudenza e l’accusa di lesioni personali (art. 590 c.p.) o omicidio colposo (art.589 c,p) o esercizio abusivo di professione (art.348 c.p.)

  3. Il ruolo dell’ incaricato di primo soccorso Oltre ad essere formato, l’incaricato deve: • Collaborare alla formazione del piano di emergenza; • Coordinare l’attuazione delle misure previste; • Predisporre i numeri telefonici d’emergenza; • Tenere un registro del materiale sanitario; • Effettuare le manovre di soccorso di sua competenza.

  4. Le norme comportamentali Nelle situazioni di emergenza sanitaria è importante avere delle conoscenze,per se elementari,del primo soccorso. Per quanto riguarda le norme comportamentali, si può cosi schematizzare: • Che cosa fare • Che cosa non fare

  5. Che cosa fare • Allontanare i curiosi dalla vittima • Mantenersi calmi ed agire con tranquillità • Esaminare l’infortunato badando alle difficoltà o assenza di respiro, allo stato di coscienza, alla presenza di emoraggie • Esaminare il luogo per evidenziare eventuali pericoli

  6. Cosa non fare • Non spostare l’infortunato,salvo necessità • Non mettere seduta la persona incosciente • Non somministrare bevande alla vittima se incosciente • Non ricomporre fratture e lussazioni • Non toccare le ustioni o rompere le bolle • Non togliere corpi estranei che siano penetrati in profondità nell’occhio o che abbiano determinato emorragie in qualsiasi parte del corpo.

  7. Le prime fasi del soccorso Comprendono: • la valutazione del paziente; • La sequenza degli interventi (protocolli d’intervento). La valutazione del paziente è il primo passo per affrontare tutte le manovre di soccorso ed ha lo scopo di identificare e correggere tutte le situazioni che minacciano la vita del paziente stesso, è condizionata inoltre dalla natura dell’emergenza. Nella valutazione del paziente vittima di un incidente bisognerà sempre ricordarsi che la sua condizione è in continua evoluzione,positiva o negativa.

  8. Nelle prime fasi,per stabilire la priorità degli interventi, il soccorritore dovrà individuare: • I disturbi che minacciano la sopravvivenza • Le patologia che non rappresentano un problema di immediata urgenza. L’intervento prioritario del soccorritore andrà indirizzato,quindi, nei confronti degli organi ed apparati definiti vitali e delle loro rispettive funzioni. Questi organi sono: • Il sistema nervoso • L’apparato respiratorio • L’apparato cardiocircolatorio Le rispettive funzioni vitali sono: • Lo stato di coscienza • La respirazione • La circolazione

  9. Dopo aver osservato la situazione e la posizione in cui si trova la vittima, il soccorritore valuterà lo stato di coscienza, cioè se la vittima risponde o meno alle domande o agli stimoli. “ La coscienza è la consapevolezza di se stessi e dell’ambiente che ci circonda” Tale stato può alterarsi in numerose situazioni come: • Traumi e malattie cerebrali • Carente irrorazione sanguigna al cervello • intossicazioni

  10. La coscienza è alterata : • In maniera lieve: • nei disturbi dell’attenzione(da stanchezza) • nell’apatia(per problemi psicologici) • In maniera grave,con uno dei seguenti sintomi: - sonnolenza,risvegli dopo stimoli forti e successiva ricaduta nel sonno - sopore,quando la persona non risponde anche dopo forti stimoli • coma

  11. Il coma è caratterizzato da: • Perdita della coscienza • Scomparsa di tutti i riflessi • Perdita di tutte le reazioni al dolore • Emissione involontaria di feci ed urine

  12. La valutazione dello stato di coscienza viene effettuata chiamando il paziente e chiedendo “come va?”. Se il paziente non risponde anche solo con l’apertura degli occhi, lo si toccherà sulle spalle con lieve scuotimento,si pizzicherà su un braccio o su una spalla,si stringerà la radice del naso. Può essere utile osservare il colorito della pelle, normalmente roseo,che può assumere una tonalità pallida o bluastra, e misurare la temperatura corporea. Infine si potrò osservare la risposta della pupilla allo stimolo luminoso. Normalmente si restringe alla luce (miosi) e si allarga al buio (midriasi). Se la vittima non risponde ci troviamo di fronte ad un soggetto incosciente pertanto verrò adottato un protocollo ben definito.

  13. Le manovre possono essere riassunte nel seguente modo: • A= airway (vie aeree), e cioè assicurare la pervietà delle vie aeree • B= breathing (respiro), e cioè aiutare il soggetto a respirare • C=circulation(circolazione), e cioè assicurare la circolazione corporea del sangue (massaggio cardiaco)

  14. Per ottenere l’apertura delle vie aeree bisogna: • Sistemare la vittima in posizione supina,senza alcun oggetto sotto il capo • Posizionare il palmo di una mano a piatto sulla fronte della vittima, facendo iperestendere il capo • Sollevare il mento con le dita dell’altra mano.

  15. Nel soggetto, vittima di un traumatismo, l’apertura della bocca dovrà ottenersi con la seguente manovra: - posizionarsi dietro la vittima - afferrare con le dita lunghe di entrambe le mani la mandibola davanti ai lobi auricolari - spingere la mandibola in alto e in avanti

  16. Nell’ostruzione da corpi estranei può risultare utile anche la manovra di Heimlich: • Porsi dietro la vittima mettendo una mano chiusa a pugno sulla parte superiore dell’addome del paziente, tra l’ombelico ed il processo xifoideo, e con l’altra afferrando il pugno e tirando verso di se.

  17. La respirazione Successivamente al controllo della pervietà delle vie aeree si passa al controllo della presenza e dell’efficacia della respirazione spontanea. • In questo caso si possono avere 2 situazioni: • Respiro assente • Respiro presente

  18. La respirazione • Serve all’organismo per approvvigionarsi di ossigeno ed eliminare anidride carbonica • Normalmente si effettua a bocca chiusa, attraverso il naso; è silenziosa, regolare e non richiede sforzi • Ha una frequenza di 14-20 atti al minuto

  19. Le alterazioni della respirazione sono: • Alterazioni della frequenza: - tachipnea (respirazione accelerata) provocata da sforzi fisici, febbre, etc. - bradipnea (respirazione rallentata) che si ha nel sonno e nelle affezioni cerebrali • Alterazioni del ritmo e della profondità: - superficiale ed accelerata nelle fratture toraciche - profonda e lenta dopo l’ingestione di sonniferi

  20. Inspirazione ed espirazione La presenza dell’attività respiratoria si verifica: - appoggiando una mano sul torace • appoggiando un vetro o uno specchio sulla bocca Nella valutazione della respirazione il soccorritore dovrà: - mettersi a lato della vittima • appoggiare un orecchio alla bocca della vittima e guardare il suo torace • valutare la presenza di rumori respiratori e osservare il movimento di torace ed addome

  21. Il polso E’ una dilatazione dell’arteria che si rigonfia momentaneamente al passaggio dell’onda sanguigna, dovuta alla contrazione cardiaca. Una volta percepito il polso, si contano le pulsazioni (o battiti) per 15 secondi e poi si moltiplica per 4. In presenza di polso irregolare il controllo va prolungato per un minuto intero. La frequenza è data dal numero di pulsazioni in un minuto. Normalmente in un adulto le pulsazioni sono 70-80 al minuto.

  22. Le alterazioni della frequenza cardiaca sono: • Tachicardia (frequenza maggiore di 120 battiti al minuto), che può essere causata da sforzi • Bradicardia (frequenza minore di 50 battiti al minuto), che può essere fisiologica negli atleti. Le alterazioni del ritmo (sequenza irregolare) sono dovute a patologia cardiache.

  23. La posizione laterale di sicurezza • Flettere la gamba dalla parte del soccorritore • Posizionare la mano dell’infortunato sotto il gluteo dello stesso lato • Ruotare lentamente sul fianco l’infortunati, dalla parte del soccorritore • Infine estendere il capo all’indietro, con il viso al pavimento e mettere l’altra mano sotto la guancia.

  24. Nei pazienti coscienti, vittime di incidenti, andrà valutato l’effettivo grado della coscienza, la funzione respiratoria (colorito delle mucose, frequenza e tipo di atti respiratori) e l’efficacia della circolazione sanguigna (frequenza e ritmo cardiaco, colorito di cute e mucose). Le alterazione delle funzioni vitali comprendono: - lo stato di incoscienza - l’insufficienza respiratoria • l’arresto cardio-respiratorio Lo stato di coscienza è una funzione sensibilissima e può alterarsi alla minima riduzione dell’apporto di ossigeno.

  25. L’arresto cardiorespiratorio Nella ventilazione bocca a bocca il soccorritore dovrà: • Porsi a lato del paziente, stringere il suo naso, iperestendere il capo e con l’altra mano completare l’operazione sul mento,aprendo la bocca; • Inspirare e porre le labbra intorno alla bocca della vittima e insufflare con decisione per due secondi ed osservare se il torace si muove. • In questo caso è necessario ripetere la manovra 10-12 volte al minuto.

  26. L’arresto cardio-respiratorio Dopo aver assunto una corretta posizione il soccorritore dovrà: - porre una mano sul punto di compressione appoggiando la parte del palmo vicino al polso e tenendo sollevato il resto - appoggiare l’altra mano sul dorso della prima • comprimere il torace della vittime appoggiandosi sopra e trasmettendo il peso del proprio corpo tramite le braccia rigide. • La compressione deve determinare l’abbassamento dello sterno di almeno 4-5 cm,altrimenti è inefficace.

  27. Gli interventi specifici di primo soccorso Anche nel primo soccorso è opportuno saper riconoscere e distinguere i casi di emergenza da quelli di urgenza. • l’emergenza è una patologia che pone il soggetto in imminente pericolo di vita - l’urgenza è una patologia che non pone il soggetto in imminente pericolo di vita

  28. Si considerano emergenze: • Lo shock • Il coma • L’infarto • L’insufficienza respiratoria • La folgorazione • Le emorragie gravi • Le ustioni estese

  29. Si considerano urgenze poco differibili: • Il colpo di calore • Le emorragie contenibili • Le ferite profonde • Le fratture al bacino e della colonna Si considerano urgenza relativamente differibili: • Le ferite poco profonde • Le fratture degli arti • I traumi osteomiotendinei • Le ustioni circoscritte

  30. L’angina pectoris e l’infarto Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nei paesi industrializzati. Le forme più comuni sono l’infarto e l’angina pectoris. L’infarto si manifesta con un dolore toracico tipico: - di norma al centro del torace - di durata, in genere, superiore a 20 minuti • intenso e con irradiazioni al collo, alla mandibola, agli arti superiori e all’addome Il soggetto con infarto presenta in genere: • difficoltà respiratoria • ansia, irritabilità, angoscia, malessere generale e vomito • senso di svenimento • sudorazione fredda

  31. Il soggetto infartuato può presentare i segni dello shock: • polso frequente • pressione arteriosa bassa • sudorazione fredda • pallore • perdita di coscienza • L’infarto può evolversi in arresto cardiaco. • La terapia d’urgenza cambia a seconda se nell’infarto il soggetto ha perso o meno conoscenza.

  32. L’angina pectoris L’angina pectoris si presenta molto spesso in seguito ad eccessiva attività fisica, fumo, pasti copiosi, esposizione al freddo,assunzione incongrua di sostanze eccitanti, situazione di stress e crisi d’ansia. I suoi sintomi sono: • dolore retrosternale che s’irradia verso: • uno o entrambi gli arti superiori - collo, mascella e mandibola • parte superiore della schiena e dell’addome • Nausea Nell’angina pectoris il primo soccorso dovrà essere rivolto a: • Mantenere calmo il soggetto • Mettere il soggetto in posizione di riposo • Informarsi se il soggetto ha assunto farmaci del tipo nitroderivanti (es. trinitrina) • Trasportare in ospedale per le opportune terapie .

  33. Nel soggetto privo di conoscenza si dovrà: • Slacciare le cinture e allentare gli abiti • Aprire e mantenere pervie le vie aeree • Eseguire la rianimazione cardiopolmonare • Controllare i segni vitali • Mettere il soggetto in posizione antishock • Ospedalizzare

  34. Nel soggetto cosciente si dovrà: • Mantenere la vittima calma ed immobile • Controllare i segni vitali • Farlo adagiare in posizione semiseduta Nel caso si dovesse verificare un arresto cardiaco si procederà alla rianimazione cardiopolmonare L’angina e l’infarto sono delle emergenze.

  35. Le intossicazioni e gli avvelenamenti Le intossicazioni sono patologia conseguenti ad inalazioni di gas e vapori. I gas e i vapori possono determinare azioni irritanti immediate (anidride solforosa, ammoniaca, alogeni, isocianati) o un’azione dannosa più lenta (ozono, gas nitrosi, anidride carbonica, ossido di carbonio) I gas e i vapori provocano: - irritazioni agli occhi, alla laringe, alla trachea, ai bronchi e ai polmoni • difficoltà respiratoria • alterazione dello stato di coscienza • cefalea • nausea e vomito • Il primo soccorso prevede l’allontanamento del soggetto dalla fonte tossica. • Andrà controllata la pervietà delle vie aeree e somministrato ossigeno da parte di personale qualificato • Non andranno somministrate bevande.

  36. I sintomi e i segni sono rappresentati da: - ustioni alla bocca - odori insoliti dell’alito - difficoltà respiratoria e alterazioni del polso - sudorazione - pupille miotiche o midriatiche - vomito e diarrea - alterazioni della coscienza fino allo shock

  37. Alcune sostanze possono provocare, al contatto, lesioni della cute e delle mucose.Il trattamento in questi casi prevederà: • Allontanamento dalla sostanza • Lavaggio della cute con soluzione fisiologica. Alcune sostanze molto tossiche, attraverso la cute, possono passare nel torrente circolatoria e determinare quadri di alterazione del respiro e del polso, fino allo shock.

  38. IL COLPO DI CALORE E GLI ASSIDERAMENTI La permanenza prolungata in ambienti surriscaldati può provocare patologie diverse, che si tende oggi a riunire sotto la dizione “malattia da calore” Tali manifestazioni sono: • La sincope da calore • I crampi muscolari da calore • L’esaurimento da calore • Il colpo di calore

  39. Segni e sintomi fondamentali del colpo di calore • Colorito del volto rosso intenso • Elevata temperatura corporea • Scarsa o assente espressività del volto • Pelle secca e molto calda • Alterazione della respirazione • Andatura incerta • Possibile perdita di coscienza Il trattamento ospedaliero prevederà: • Togliere gli indumenti • Trasportare la vittima in luogo fresco e ventilato • Spugnarlo con acqua fredda e applicare borse di ghiaccio sul capo

  40. Assideramento L’esposizione prolungata a basse temperature provoca un raffreddamento generalizzato del corpo, fino all’assideramento. I segni e sintomi fondamentali sono: • Brividi e sensazione di intorpidimento • Sonnolenza e perdita della coordinazione motoria • Apatia progressiva L’intervento di primo soccorso richiede: • La sostituzione degli indumenti umidi con quelli aciutti • Il trasporto dell’infortunato in ambiente caldo • Lì’eventuale trattamento dello shock Non vanno somministrati alcolici

  41. L’epilessia E’ il cortocircuito di alcuni neuroni che scaricano improvvisamente impulsi attivando disordinatamente i muscoli. Si manifesta con: • Fase tonica (irrigidimento muscolare) • Fase clonica • Fase successiva o post-critica

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