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L’indagine di vittimizzazione: una fonte fondamentale per capire la situazione della criminalità del paese

L’indagine di vittimizzazione: una fonte fondamentale per capire la situazione della criminalità del paese. Maria Giuseppina Muratore Linda Laura Sabbadini.

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L’indagine di vittimizzazione: una fonte fondamentale per capire la situazione della criminalità del paese

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Presentation Transcript


  1. L’indagine di vittimizzazione: una fonte fondamentale per capire la situazione della criminalità del paese Maria Giuseppina Muratore Linda Laura Sabbadini

  2. Per misurare complessivamente l’andamento della criminalità non sono sufficienti le statistiche giudiziarie, sono necessarie anche le indagini di vittimizzazione sulla popolazione anche in un’ottica territoriale. Per 3 motivi fondamentali: • Stima del sommerso • Caratteristiche delle vittime • Paura e preoccupazione sociale

  3. Un’attenzione recente dell’Istat (1997) immediatamente raccolta da numerose regioni • L’indagine nasce basandosi sulle principali esperienze internazionali, in ritardo ma recuperando sui contenuti • Usa (annuale dal 1967) NCS NCVS • Unicri 1992 - 1996 – 2000 • GB, Svizzera, Svezia, Finlandia • Attualmente è quinquennale, ma annualmente si dispone di quesiti su percezione, softcrime, scippi, borseggi, furti di abitazione • È in corso la seconda

  4. Il numero oscuro Varia a seconda della natura e gravità del reato: • furti auto, moto, prima casa (più del 70% denunciati) • rapine, scippi, borseggi, furti seconda casa (50-70% denunciati) • furti di oggetti dai veicoli, biciclette, furti senza contatto, tentati furti in prima e seconde case (20-40%) • tentati furti e tentate rapine (sotto 17%) fa eccezione lo stupro e il tentato stupro

  5. Solo il 35,7% dei reati consumati e tentati è riportato alle forze dell’ordine

  6. Il numero oscuro Varia a seconda dell’entità del danno sia economico che fisico Ad esempio vengono denunciati: • Il 70-80% dei reati che hanno comportato una perdita economica che supera il milione • L’85% dei reati (veicoli e abitazione) che hanno una perdita dai 2 ai 4 milioni • Il 95% dei reati che superano i 6 milioni di danno • Solo il 18% delle aggressioni senza ferite gravi contro il 65% di quelle che hanno comportato cure mediche

  7. Il numero oscuro Varia nello spazio nei diversi paesi Usa(a) GB(b) Italia(c) Rapina(consumata) 69,6 56,6 54,4 Furto di veicoli(consumato) 89,7 95,9 86,2 Furto in abitazione(consumato e tentato) 49,4 63,5 52,8 Scippo(consumato) 60,3 49,8 56,5 Stupro 28,1 - 32,8* • NCVS 1998 • BCS 1997 • Indagine sicurezza dei cittadini 1997-98 * Ultimi 3 anni

  8. Il numero oscuro Varia nello spazio all’interno del Paese • Il sommerso è maggiore nel Sud e nelle Isole e minimo nel nord-est, in parte perché il valore dei beni rubati è più basso al Sud, ma non solo • il 75,7% dei reati come scippo, borseggio, furto di oggetti personali e rapine non viene denunciato nelle isole (68,4% media Italia) • Il 65,2% dei reati come furto di parti e oggetti nei veicoli e furto in abitazione non viene denunciato al Sud (62,1% media Italia) Per i furti di valore più basso si denuncia meno al Sud.

  9. Il numero oscuro E tra le regioni ….. Negli anni 1997-2000 per gli scippi, borseggi e furti in abitazione • È costantemente sopra la media in Calabria, Basilicata, Campania e Molise • È costantemente sotto la media a Trento e Bolzano, in Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Veneto • È costantemente intorno alla media in Lombardia, in Emilia-Romagna e Lazio • Nelle altre regioni la situazione è differente a seconda del tipo di reato

  10. Il numero oscuro Varia nel tempo • così è avvenuto in Gran Bretagna e USA, in Italia lo sapremo tra breve … qualcosa possiamo sapere dai dati dell’annuale: Percentuale di denuncia per alcuni reati – medie anni 1993-1996 e 1997-2000 Fonte: indagine annuale aspetti della vita quotidiana È sostanzialmente stabile ….ma l’andamento nel territorio è molto differenziato

  11. Il numero oscuro Dal 1993-1996 al 1997-2000, considerando scippi, borseggi e furti in abitazione: • Il sommerso tende complessivamente a diminuire in Basilicata, Valle D’Aosta, Piemonte, Toscana e a Bolzano • È sostanzialmente stabile in Lombardia e in Liguria, ma anche in Campania e nel Lazio • Mentre sembra tendenzialmente in aumento nel Molise e in Calabria • Per le altre regioni, invece, il dato è molto vario a seconda dei reati Quindi in un’ottica territoriale è fondamentale avere informazioni sulla presenza del sommerso e le caratteristiche che assume ai fini delle politiche della sicurezza di tipo locale

  12. Il numero oscuro Varia non sempre in modo uniforme secondo le caratteristiche delle vittime e si diversifica in base al tipo di reato • Gli scippi e i borseggi sono denunciate di più dalle donne • Le rapine e le aggressioni sono denunciate di più dagli uomini • Denuncia di più chi ha 45-54 anni e chi è in possesso della laurea, i separati/divorziati ed i vedovi, i dirigenti, i liberi professionisti e i lavoratori in proprio

  13. Le vittime Si possono calcolare tre indicatori fondamentali, altrimenti non calcolabili: • La prevalenza vittime/popolazione • L’incidenza reati per abitante • La concentrazione reati per ogni vittima (1,6)

  14. Le vittime • È solo dalle indagini di vittimizzazione che è possibile scoprire che gran parte della criminalità predatoria si concentra su un numero relativamente piccolo di vittime • Infatti quasi il 70% dei delitti commessi sono di vittimizzazione multipla • Il 6% delle vittime ha subito il 20% dei reati • Ciò è valido anche per le differenti aree del paese anche se con intensità diverse • La multivittimizzazione si concentra di più nel Lazio e in Campania, ma anche in Veneto, in Calabria e in Sicilia

  15. Le vittime • Gruppi a rischio: • Femmine: maggiori probabilità di subire scippo o borseggio • Maschi: maggiori probabilità di subire rapine o minacce • Se si considerano tutti i furti e le rapine il rischio diminuisce con l’età

  16. Le vittime • I tassi di vittimizzazione sono più alti nelle zone metropolitane • Il rischio è maggiore per Sud e Isole per tutti i reati violenti (rapine, aggressioni, scippi) e per i furti di auto e di motorino • Nel Centro Nord per borseggi, furti senza contatto, furti in prima casa, furti di biciclette Se non avessimo indagini di vittimizzazione, non conosceremmo questi aspetti

  17. Le vittime Nel tempo però il rischio muta Dal 1993-1996 al 1997-2000 è aumentato: • in Emilia Romagna, Toscana , Veneto e Piemonte per i furti in abitazione • in Liguria e in Veneto per gli scippi • in quasi tutte le regioni, ma soprattutto in quelle nel Nord-est e Nord-ovest, per i borseggi

  18. Le vittime Mentre è diminuito: • in Campania, Lazio, Trento e Bolzano e in Lombardia per furti in abitazione • nel Lazio, in Puglia e in Sicilia per gli scippi • in Friuli Venezia Giulia, Calabria e Valle D’Aosta per i borseggi

  19. Chi sono gli autori dei reati ? • La quasi totalità degli autori (80-90%) sono di sesso maschile • nella maggior parte dei reati violenti hanno un’età compresa tra i 21 e i 40 anni, mentre negli scippi è abbastanza consistente la percentuale di giovanissimi • la collaborazione tra più autori aumenta la probabilità del successo del reato

  20. Chi sono gli autori dei reati ? Alcune diversità territoriali • Al sud gli autori degli scippi e delle aggressioni sono molto più giovani • Al sud gli autori agiscono di più in complicità rispetto a quelli del nord • Nei reati commessi al sud gli autori di scippi e rapine agiscono più spesso usando il motorino

  21. La probabilità di successo degli autori dei reati La probabilità di successo degli autori varia moltissimo a seconda dei reati • diminuisce all’aumentare della gravità del reato e del coinvolgimento della vittima e delle precauzioni prese per proteggere i beni • Ad esempio: • Furto di oggetti personali 88,5% • Borseggio 75,9% • Furto in abitazione principale 69,9% • Scippo 66,0% • Rapina 50,8% • Furto di automobile 43,6%

  22. La probabilità di successo degli autori dei reati Ma varia moltissimo anche nel territorio: • Per il furto di oggetti personali è max. al centro 91,5% e min. nelle isole 80,3% • Per il borseggio è max. al nord-est 81% e min. nelle isole 70,4% • Per il furto in abitazione principale è max. al sud 78,2% e min. al nord-ovest 62,2% • Per lo scippo è max. al nord-est 76,4% e min. al nord-ovest 57,1% • Per la rapina è max. nelle isole 65,4% e min. al nord-est 12,5% • Per il furto di automobile è max. nelle isole 50,3% e min. nel nord-est

  23. Che relazione tra vittima e offensore ? • La quasi totalità degli scippi e delle rapine viene compiuta da estranei • per le aggressioni aumenta la presenza delle persone conosciute e più il reato è grave, più stretta è la relazione con la vittima (ad es. violenza sessuale)

  24. La percezione della sicurezza La percezione di insicurezza: • è più alta nei centri delle aree metropolitane e nelle loro periferie e nei comuni con più di 50.000 abitanti • nelle regioni la percezione del rischio varia a seconda del livello di vittimizzazione, del tipo di reato subito (è maggiore in presenza di scippo e rapina) e della presenza più o meno accentuata dei soft-crimes • Sono più vivibili il Molise, la Basilicata e la Valle d’Aosta • Sembra più critica la situazione di Campania, Lazio e Puglia, seguite da Lombardia, Piemonte e Veneto

  25. La percezione della sicurezza L’introduzione della variabile tipo di comune in un modello multilevel ad inserimento progressivo di variabili permette di evidenziare che: • la maggiore insicurezza presente nel Piemonte, nel Lazio e in Lombardia viene spiegata dal tipo di comune in cui si vive (grandi città); a parità di tipo di contesto abitativo la percezione di sicurezza è molto simile fatta eccezione per Campania, Veneto e Puglia • l’introduzione nel modello di alcune variabili inerenti i reati e i soft-crimes, permette di annullare la maggiore insicurezza dei veneti che sembra quindi essere spiegata da una situazione di maggiore degrado e abbandono del territorio • tutte queste variabili non sono sufficienti a piegare la maggiore insicurezza dei cittadini campani (specie partenopei) e pugliesi residenti nei piccoli e grandi comuni, attribuibile alle caratteristiche geografiche e storiche del loro territorio

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