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IL PIANO NAZIONALE DEL BEN…ESSERE DELLO STUDENTE

IL PIANO NAZIONALE DEL BEN…ESSERE DELLO STUDENTE. 1 liberi dalle dipendenze promuovere stili di vita positivi, prevenire le dipendenze (droghe, alcool, tabacco, farmaci, doping) e le patologie ad esse correlate 2 cibo e salute

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IL PIANO NAZIONALE DEL BEN…ESSERE DELLO STUDENTE

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  1. IL PIANO NAZIONALE DELBEN…ESSERE DELLO STUDENTE Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  2. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  3. 1 liberi dalle dipendenze promuovere stili di vita positivi, prevenire le dipendenze (droghe, alcool, tabacco, farmaci, doping) e le patologie ad esse correlate 2 cibo e salute prevenire l'obesità e i disturbi dell'alimentazione (anoressia e bulimia); favorire un rapporto sano col cibo, valorizzandone anche la dimensione culturale 3 l’ambiente siamo noi vivere nel rispetto della natura e del mondo che ci circonda, per uno sviluppo ed un futuro sostenibili 4 siamo tutti campioni educare al movimento e ad essere sportivi consapevoli, leali e non violenti 5 a scuola di volontariato promuovere e valorizzare la solidarietà agita; l'associazionismo e il volontariato come parte integrante del percorso formativo Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  4. 6  differenti e ugualisostenere la diversità di genere come valore (sessualità, identità, comunicazione e relazione); promuovere le pari opportunità; educare al rispetto dell’altro e a comportamenti sessuali responsabili 7 cittadini del mondoeducare alla partecipazione ed alla convivenza civile; accogliere i compagni con famiglie straniere, adottive e affidatarie; favorire il dialogo interculturale 8 rispetto e legalitàprevenire ogni forma di violenza dentro e fuori la scuola; contrastare il fenomeno del bullismo; educare al rispetto della persona e delle regole 9 una strada sicuraeducare a comportamenti corretti e responsabili sulla strada, che salvaguardino il valore fondamentale della vita 10 tecnologie amichepromuovere l'utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica; educare all’uso corretto e sicuro degli strumenti di comunicazione; prevenire le varie forme di videodipendenza Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  5. La scuola perche? Perchè costituisce la sede privilegiata per interventi educativi finalizzati a promuovere la salute dei ragazzi, anche con una stretta collaborazione tra le famiglie e il territorio; può veicolare messaggi di una nuova cultura della salute, di inclusione e protezione socio-sanitaria delle famiglie a maggior rischio o provenienti da culture diverse; è un ambiente anche per interventi a sostegno della salute, per attività di informazione, per l'acquisizione di comportamenti corretti e consapevoli; è uno spazio vitale in cui è possibile riconoscere e socializzare le proprie attitudini ed orientarle. Lo star bene a scuola, concorre in modo determinante a prevenire la dispersione scolastica (Lisbona 2010) Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  6. L'educazione alla salute, alla legalità, all’ambiente…. nella scuola dell'autonomia assumono una dimensione trasversale rispetto allo svolgimento delle attività didattiche, dando luogo all'esigenza di adottare specifiche iniziative e linee di indirizzo-azione a livello nazionale. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  7. In primo luogo, occorre porre una specifica attenzione sulla necessità di promuovere, nell'ambito del Piano dell'Offerta Formativa, la realizzazione di percorsi multidisciplinari di educazione ambientale , favorendo l'utilizzo di una quota del curricolo opzionale per porre in essere, d'intesa con i altri soggetti competenti presenti sul territorio, strategie di prevenzione e di educazione trasversali alle discipline curricolari. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  8. Il Piano, articolato in dieci azioni, è rivolto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado ed ha un rilievo straordinario perché in Italia ed in Europa la prevenzione in campo sociale e sanitario, la lotta  alla dispersione scolastica e le azioni per l'inclusione sono   le priorità sulle quali investire. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  9. La scuola, attraverso i  legami con le  istituzioni e le energie sociali presenti sul territorio, sempre più diventerà  luogo d'incontro e di  promozione di  sani stili di vita  e competenze relazionali che consentiranno l'accettazione delle diversità attraverso il coinvolgimento dell'intera collettività. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  10. E' necessario affrontare le emergenze educative della nostra società, sempre più complessa,    identificando l'educazione al benessere quale  strategia privilegiata per cogliere gli  aspetti educativi presenti in tutte le discipline di studio, così come emerge dalle nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  11. Il Piano Nazionale Benessere va inteso non come appendice della scuola ma come elemento di inclusione sociale attraverso gli aspetti educativi presenti in tutte le discipline ; Nello stesso modo il Piano va considerato come strumento capace di attivare e implementare sinergie sui territori Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  12. “Alla scuola è chiesto molto, Ma è necessario anche dare alla scuola molto Dentro un concetto di reciprocità” Marida Bolognesi – Rimini 23 ott 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  13. Il protagonismo, così importante per un giovane non nasce dalla aggregazione ma dalla ricerca di un progetto che si costruisce attraverso l’autonomia come rapporto con il territorio e con la famiglia … La cittadinanza nella e della scuola costituisce il primo ambito in cui vivere regole e valori. La gestione delle cittadinanza nella e della scuola correla pace interiore e legalità… P. Charmet – Rimini 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  14. Il Piano significa condivisione, Il Piano chiede integrazione delle diverse attività all’interno di un unico progetto educativo in cui le discipline si radicano e trovano senso . M. Bolognesi e L. Stellacci Rimini ott 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  15. Il Piano vive di integrazione : Nel curricolo dentro un progetto unitario di servizio alla vita; Nella struttura sociale che veda la condivisione di tutti coloro cha a titolo diverso agiscono sul territorio; Nella rete di rapporti di tavoli interistituzionali e di reti di scuole ; Nella sapienza progettuale che educhi alla “Società della conoscenza e della sapienza” Rimini - 23 ott 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  16. Il Piano Fornisce indicazioni operative attraverso lel quali è possibile implementare progetti creando possibilità di trasferibilità, di visibilità, di comprensività e di integrabilità delle risorse . Rimini - 23 ott 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  17. “Piste di lavoro”- il contesto normativo e il piano ben..essere Il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) contiene le indicazioni nazionali sulle competenze e i saperi che tutti i giovani devono possedere a sedici anni, indipendentemente dalla scuola che frequentano. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  18. Ecco quello che tutti devono sapere acquisire e sapere oggi per entrare da protagonisti nella vita domani Le 8 competenze chiave di cittadinanza Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  19. Imparare ad imparare: • Ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. • (Oggi molti di loro si disperdono perché non riescono ad acquisirlo). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  20. 2. Progettare: Ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati. (Oggi molti di loro vivono senza la consapevolezza della realtà e delle loro potenzialità). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  21. 3. Comunicare: Ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. (Oggi i giovani hanno molte difficoltà a leggere, comprendere e a scrivere anche testi semplici in lingua italiana). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  22. 4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. (Oggi i giovani assumono troppo spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici, perché non riconoscono il valore della diversità e dell’operare insieme agli altri). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  23. 5. Agire in modo autonomo e responsabile: Ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. (Oggi spesso i giovani agiscono in gruppo per non rispettare le regole e per non assumersi responsabilità). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  24. 6. Risolvere problemi: Ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. (Oggi i giovani tendono, spesso, ad accantonare e a rinviare i problemi per la situazione di malessere esistenziale che vivono nell’incertezza del futuro). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  25. 7. Individuare collegamenti e relazioni: Ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. (Oggi molti giovani non possiedono questi strumenti). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  26. 8. Acquisire ed interpretare l’informazione: Ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. (Oggi molti giovani sono destinatari passivi di una massa enorme di messaggi perché sono sprovvisti di strumenti per valutarli). Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  27. Le parole chiave ricorrenti • metodo di studio e di lavoro. • interpretare criticamente • strumenti per affrontare la complessità • affrontare situazioni problematiche • saper contribuire a risolvere situazioni problematiche • riconoscere il valore delle regole • riconoscere il valore della responsabilità personale • saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  28. Le parole chiave ricorrenti • comprendere messaggi • comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. • utilizzare le conoscenze per darsi obiettivi significativi e realistici. • capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione • fare progetti e verificarne i risultati. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  29. i quattro “ASSI” asse dei linguaggi: prevede come primo obiettivo la padronanza della lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione orale, di leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e di produrre lavori scritti con molteplici finalità. Riguarda inoltre la conoscenza di almeno una lingua straniera; la capacità di fruire del patrimonio artistico e letterario; l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  30. asse matematico: riguarda la capacità di utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, di confrontare e analizzare figure geometriche, di individuare e risolvere problemi e di analizzare dati e interpretarli, sviluppando deduzioni e ragionamenti. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  31. asse scientifico-tecnologico: riguarda metodi, concetti e atteggiamenti indispensabili per porsi domande, osservare e comprendere il mondo naturale e quello delle attività umane e contribuire al loro sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della persona. In questo campo assumono particolare rilievo l’apprendimento incentrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  32. asse storico-sociale: riguarda la capacità di percepire gli eventi storici a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, cogliendone le connessioni con i fenomeni sociali ed economici; l’esercizio della partecipazione responsabile alla vita sociale nel rispetto dei valori dell’inclusione e dell’integrazione. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  33. SINERGIE EE.LL. Servizi socio-sanitari Prefetture Questure Uff. minori REGIONI ANCI UPI Ministero Pubblica Istruzione Referenti Regionali e provinciali alla salute RAI CONI Associazionismo TV locali Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  34. STRATEGIE implementare e sostenere, attraverso nuova formazione, la rete dei docenti referenti per .... diffusi su tutto il territorio nazionale; mettere in sinergia i docenti esperti o referenti per le aree tematiche e riattivare la rete dei docenti referenti realizzare  corsi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e personale scolastico; Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  35. STRATEGIE attivare a livello nazionale e sul territorio nuove reti e potenziare il rapporto con le strutture a livello territoriale per un efficace “patto” di collaborazione con la scuola; sostenere la capacità genitoriale, anche tramite incontri, informazioni mirate e momenti formativi per le famiglie. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  36. MODALITA’ DI INTERVENTO predisporre linee guida per operatori scolastici e materiali informativi per le famiglie, facilitare il coinvolgimento attivo e il protagonismo degli studenti; promuovereil sito www.benesserestudente.it, quale portale di servizio e luogo di messa in rete delle esperienze delle scuole; costruire gruppi di lavoro con gli insegnanti di scuole di ogni ordine e grado attivando i referenti alla salute provinciali e regionali; Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  37. MODALITA’ DI INTERVENTO effettuare monitoraggi e valutazione, mediante le strutture regionali, anche per individuare, a livello territoriale, le maggiori criticità su cui intervenire; . creare, anche utilizzando il sito del benessere, costanti collegamenti e sinergie con i soggetti istituzionali e le agenzie del territorio; realizzare interventi formativi ed iniziative che mettano la scuola al centro della promozione culturale, relazionale, di benessere e cittadinanza. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  38. UN PORTALE DI SERVIZIO • Il Piano per il ben…essere dello studente si avvale del sitowww.benesserestudente.it quale: • strumento di promozione delle azioni • servizio di informazione e consulenza • luogo di incontro, di scambio di esperienze e di condivisione. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  39. Il Piano nel Curricolo Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  40. UNA POSSIBILE DEFINIZIONE DI CURRICOLO Complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola intenzionalmente progetta e realizza per gli alunni al fine di conseguire le mete formative desiderate Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  41. VINCOLI DALLE INDICAZIONI Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  42. UNA DEFINIZIONE DI COMPETENZA Allegato alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre 2006 “Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto” Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  43. Il Piano e il “Nuovo Obbligo” Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  44. Il nuovo obbligo di istruzione nel secondo ciclo Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  45. Al cittadino/lavoratore oggi si richiedono a livello della responsabilità professionale e sociale* conoscenze/competenze di base (livello 1 UE)* conoscenze/competenze specialistiche* fluidità e flessibilità cognitiva * competenze chiave per la cittadinanza attiva a livello della identità personale * disponibilità al cambiamento* competenze organizzative e relazionali* competenza progettuale* capacità di valutazione e di autovalutazione* capacità di scelta e di decisione* capacità di “apprendimento organizzativo” Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  46. Le competenzesecondo il Quadro Europeo delle Qualifiche (Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 5.9.06)“La COMPETENZA è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel QEQ le COMPETENZE sono descritte in termini di responsabilità e autonomia” Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  47. Nei bienni unitari, articolati e orientativi,i percorsi disciplinari, riconducibili a quattroassi culturali, sono implementati di un valore aggiunto finalizzato a fare acquisire all’alunno le competenze chiave di cittadinanza competenze chiave per la cittadinanza attiva quattro assi culturali dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale Disc. A Disc. B Disc. C Disc. D ecc. Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  48. Le competenze di cittadinanzaafferiscono aiquattro assi culturali, hanno la loro matrice nelleconoscenzedisciplinarie ne esaltano leinterazioni pluridisciplinari Tali competenze investono anche le aree della identità personale e della responsabilità sociale del soggetto in apprendimento e vanno oltre gli obiettivi posti dagli insegnamenti puramente disciplinari Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  49. 3.Bilancio di competenze per l’accesso ai licei, agli isitituti tecnico-professionali, alla formazione professionale regionale, all’apprendistato et al. 2. Certificazione delle competenze acquisite obbligo assolto 1. Valutazione tradizionale Piano Ben…essere dello studente competenze chiave di cittadinanza attiva I quattro assi culturali Le discipline del biennio Percorso di istruzione nel biennio Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

  50. ambiti e definizioni delle competenze chiave di cittadinanza • Costruzione del sé • Imparare ad imparare • Progettare • Relazioni con gli altri • Comunicare • comprendere • rappresentare • Collaborare e partecipare • Agire in modo autonomo e responsabile • Rapporto con la realtà • Risolvere problemi • Individuare collegamenti e relazioni • Acquisire ed interpretare l’informazione Da Tiriticco –MN- Convegno AISAM, 9 novembre 2007 Maria Laura Beltrami - USP Cremona 17 dicembre 2007

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