1 / 19

RAPPORTI CON LUTENZA

RAPPORTI CON LUTENZA. FAMIGLIE E STUDENTI. Rapporto con l’utenza. Il dgls 417 del 1975 (novellato e acquisito nel TU, dlgs 297/1994) relegava di fatto la funzione dei genitori e degli studenti (nelle superiori) a mera consultazione nel Consiglio di Classe.

hesper
Download Presentation

RAPPORTI CON LUTENZA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. RAPPORTI CON LUTENZA FAMIGLIE E STUDENTI

  2. Rapporto con l’utenza Il dgls 417 del 1975 (novellato e acquisito nel TU, dlgs 297/1994) relegava di fatto la funzione dei genitori e degli studenti (nelle superiori) a mera consultazione nel Consiglio di Classe. Nel CdI i genitori recuperano un ruolo con la presidenza. Il rapporto di forza resta saldamente favorevole ai docenti Con la legge 53/03 le famiglie hanno un ruolo attivo nella didattica (PSP, orari opzionali obbligatori e facoltativi)

  3. Diritto allo studio art. 2 del dlgs 76/05 All'attuazione del diritto-dovere concorrono gli alunni, le loro famiglie e le istituzioni scolastiche e formative, condividendo l'obiettivo della crescita e valorizzazione della persona umana secondo percorsi formativi rispondenti alle attitudini di ciascuno e finalizzati al pieno successo formativo.

  4. La SUSSIDIARIETA’ Secondo il principio di sussidiarietà (art. 118, co. 4 Titolo V), è l’ente autonomo (art. 114, che elenca Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni) più vicino al cittadino a rispondere per primo ai suoi bisogni (sussidiarietà verticale) e, se l’ente più vicino al cittadino non è in grado di garantire questo suo servizio in termini di adeguatezza e differenziazione, sarà, mano a mano, quello successivo, fino allo Stato, a supplire a tale inabilità. (fonte: indire)

  5. Famiglia e sussidiarietà Analogamente, ciò che può essere fatto dalla famiglia e, via via, dalle altre ‘formazioni sociali’, scuola, università, cooperative, sindacati, imprese, parrocchie e altre comunità religiose, volontariato ecc. (di cui parlano i ‘Principi fondamentali’ e la Parte I della Costituzione, in particolare l’art.2) è opportuno non sia avocato dalle istituzioni territoriali, cioè Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni (sussidiarietà orizzontale). (fonte indire)

  6. Famiglia e scuola Perciò la famiglia (che è la prima ‘formazione sociale’ di cui parlano l’art. 2 della Costituzione nonché gli artt. 29 e 30) in questa prospettiva orizzontale deve cooperare in modo negoziato con la scuola e con gli enti territoriali per costruire il progetto educativo dei figli. In tal senso essa è contigua a istituzioni scolastiche ed enti territoriali. Senza soluzione di continuità. (fonte indire)

  7. Scuola / Famiglia L’accezione personalistica di fondo implica sussidiarietà della scuola alla famiglia e primato di questa (persona/cittadino) E’necessaria quindi la negoziazione del contratto educativo con l’utenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03) Si tratta di attivare il complesso processo della programmazione condivisa ricondurre nella riflessione pedagogica due elementi strategici: la famiglia e la cultura giovanile. diffuso ricorso ad agenzie sussidiari private (per lo studio delle lingue straniere, per l’informatica, per lo sport) , per le fasce sociali più deboli questo si traduce in una maggiore richiesta alla scuola di percorsi formativi efficaci

  8. Progettazione e famiglia La famiglia rientra nel discorso della “progettazione partecipata” in cui il soggetto dell’azione didattica non è più il singolo docente ma l’équipe docente che interagisce con la famiglia nella predisposizione del PSP L’ambiente di lavoro in cui sviluppare la progettualità è quello della collegialità che garantisce il concorso di più intelligenze ed il rispetto di un corretto percorso di costruzione del percorso educativo che coinvolga anche i genitori .

  9. Il contratto educativo L’efficacia di un sistema scolastico è direttamente proporzionale al livello di partecipazione e di coinvolgimento dell’utenza nella determinazione delle mete dell’istruzione. Per l’articolazione tecnica dell’intervento educativo è necessaria la negoziazione del contratto educativo con l’utenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03).

  10. RICHIESTE DELL’UTENZA Non si tratta quindi di rispondere in maniera immediata (cioè non-mediata) alle richieste dell’utenza (tipico delle agenzie informali) ma di inserirle in un percorso educativo socialmente condiviso e formalizzato. La personalizzazione delle risposte significa infatti • Monitorare l’allievo (tutoraggio) • Valorizzare le sue competenze (portfolio) • Esaltare le sue inclinazioni (orario opzionale) Così le richieste dell’utenza diventano educativamente spendibili e così la scuola deve interpretarle.

  11. UTENTI O PARTNERS ? Se per “utente” si intende colui che usufruisce di un servizio pubblico o privato, gli utenti diretti della scuola sono solo gli studenti e le famiglie. Se invece allarghiamo il concetto di utenza a coloro che in qualche modo sono interessati alla qualità di un servizio pubblico o privato, allora possiamo comprendervi anche i diversi soggetti territoriali che possono essere gli stessi cointeressati all’erogazione di un buon servizio insieme all’istituzione scolastica. http://corsi.tecnodid.it/corso/mappe/utenti/map.htm

  12. SE FOSSIMO UN’AZIENDA Anche ogni singolo cittadino può essere considerato un portatore di interesse. In termini aziendali potremmo chiamare, appunto, gli studenti e le famiglie shareholder in quanto utenti diretti e tutti gli altri stakeholder, in quanto portatori di intessi variamente rappresentati. http://corsi.tecnodid.it/corso/mappe/utenti/map.htm

  13. MA NON E’ COSI’ In realtà le famiglie non sono ma dei partners (soci) della scuola in quanto “anche se talvolta parlano linguaggi diversi, le famiglie, rappresentano però identici interessi, costituiscono una “parte” che, di solito e per definizione si contrappone alla scuola, ma con la scuola collabora. Esse sono legate alla istituzione scuola da un rapporto costruito sulla base di reciproci diritti e doveri, che danno contenuto a quello che da qualche tempo si è preso a denominare contratto formativo, richiamato anche nello Schema generale della carta dei servizi scolastici” (1995). http://corsi.tecnodid.it/corso/mappe/utenti/Famiglie.html#Topic3

  14. LE NORME finora • -Eleggono ogni anno rappresentanti di classe e, ogni 3 anni, rappresentanti nel CdI o CdC • -Decidono se avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (irc) • -Vengono chiamati ad effettuare percorsi di formazione per la costruzione di una cultura che favorisce il benessere (i cd Progetti genitori) anche come prevenzione di comportamenti devianti (droga, bullismo ecc.). • -Nell’ambito del Contratto formativo (Carta dei servizi) sono messi a conoscenza dei progetti della scuola ed esprimono pareri su di essi sviluppando forme di collaborazione. • -Nella Carta dei servizi vengono codificati i diritti/doveri nel rapporto con la scuola • -Iscrivono i propri figli sulla base della conoscenza contestuale del POF, elaborato dall’istituzione scolastica e messo a disposizione al momento dell’iscrizione (DPR 275/1999, art. 3 comma 5: “Il piano dell’offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all’atto dell’iscrizione”). • -Decidono tra scuola statale e paritaria nell’ambito del sistema nazionale d’istruzione, istituito dalla legge 62/2000.

  15. LE NORME con la L.53/03 -      Le finalità della scuola devono essere rispettose delle scelte educative della famiglia. -        La scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo (…) nel rispetto della primaria  responsabilità educativa dei genitori. -        Le famiglie scelgono se anticipare o posticipare l’ingresso nella scuola dell’infanzia e della scuola primaria (CM 37 dell’11/04/03). Le famiglie scelgono quali insegnamenti opzionali obbligatori scegliere e se avvalersi di insegnamenti opzionali facoltativi http://corsi.tecnodid.it/corso/glossario11211121111711121.htm

  16. Scuola / Famiglia L’accezione personalistica di fondo implica sussidiarietà della scuola alla famiglia e primato di questa (persona/cittadino) E’necessaria quindi la negoziazione del contratto educativo con l’utenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03) Si tratta di attivare il complesso processo della programmazione condivisa ricondurre nella riflessione pedagogica due elementi strategici: la famiglia e la cultura giovanile. diffuso ricorso ad agenzie sussidiari private (per lo studio delle lingue straniere, per l’informatica, per lo sport) , per le fasce sociali più deboli questo si traduce in una maggiore richiesta alla scuola di percorsi formativi efficaci Collegamenti Bertagna dia 23 - 24

  17. Progettazione e famiglia La famiglia rientra nel discorso della “progettazione partecipata” in cui il soggetto dell’azione didattica non è più il singolo docente ma l’équipe docente che interagisce con la famiglia nella predisposizione del PSP L’ambiente di lavoro in cui sviluppare la progettualità è quello della collegialità che garantisce il concorso di più intelligenze ed il rispetto di un corretto percorso di costruzione del percorso educativo che coinvolga anche i genitori .

  18. Il contratto educativo L’efficacia di un sistema scolastico è direttamente proporzionale al livello di partecipazione e di coinvolgimento dell’utenza nella determinazione delle mete dell’istruzione. Per l’articolazione tecnica dell’intervento educativo è necessaria la negoziazione del contratto educativo con l’utenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03).

  19. LO STUDENTE Sulla questione della “relazione di accompagnamento” agli studenti, v. Dia da 25 a 27 di “Bertagna”. La funzione “tutoriale” è una caratteristica propria dell’insegnamento V. Lo “Statuto delle studentesse e degli studenti” dpr 249/98 (allegato)

More Related