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L’approccio pragmatico della comunicazione (Gruppo di Palo Alto; Watzlawick et al. 1967)

L’approccio pragmatico della comunicazione (Gruppo di Palo Alto; Watzlawick et al. 1967). Assunti di base Interesse per gli effetti comportamentali delle interazioni comunicative Osservazione dei fenomeni nel “qui ed ora” Mente come “scatola nera” Causalità circolare

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L’approccio pragmatico della comunicazione (Gruppo di Palo Alto; Watzlawick et al. 1967)

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Presentation Transcript


  1. L’approccio pragmatico della comunicazione(Gruppo di Palo Alto; Watzlawick et al. 1967) Assunti di base • Interesse per gli effetti comportamentali delle interazioni comunicative • Osservazione dei fenomeni nel “qui ed ora” • Mente come “scatola nera” • Causalità circolare • Non si occupa del problema dell’intenzionalità e del significato

  2. Definizione del Sé e dell’altro Nella comunicazione oltre alla trasmissione di contenuti, ognuno di noi definisce la relazione con l’interlocutore e implicitamente sé stesso: “Ecco come mi vedo in rapporto a te in questa situazione” La comunicazione umana consente tre possibili reazioni da parte del ricevente R alla definizione che l’agente A ha dato di sé

  3. CONFERMA R accetta (conferma) la definizione che A da di sé. Principali effetti pragmatici della conferma: • Garantisce sviluppo e stabilità mentali/emotive • Favorisce la consapevolezza di sé

  4. RIFIUTO R rifiuta la definizione che A da di sé. Effetti pragmatici del rifiuto • Il rifiuto, non importa quanto possa essere doloroso, presuppone il riconoscimento, sia pure limitato, di quanto si rifiuta e quindi non nega la realtà del giudizio di A su di sé. • Certe forme di rifiuto possono essere costruttive (es. rifiuto dello psichiatra della definizione che il paziente con problemi di autostima di sé); altre sono potenzialmente patogene (es. le famiglie dove si sviluppano i disturbi alimentari sono caratterizzate da alto tasso di rifiuti (Selvini Palazzoli, 1980).

  5. DISCONFERMA“Se fosse realizzabile, non ci sarebbe pena più diabolica di quella di concedere a un individuo la libertà assoluta dei suoi atti in una società in cui nessuno si accorga mai di lui” (W. James) La disconferma non si occupa della verità o della falsità della definizione di sé data da A ma piuttosto nega la realtà di A come emittente del messaggio. Se il rifiuto equivale al messaggio “Hai torto”, la disconferma in realtà dice: “Tu non esisti”.

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