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REPORT FINALE

REPORT FINALE. Laboratorio n. 6 Titolo: “Fare rete: i rapporti con l’extrascuola, le associazioni, gli enti locali”. Conduttore: Speranzina Ferraro A cura di: Maria Antonietta CREA. Gruppo “Reti”: temi di lavoro e premesse.

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Presentation Transcript


  1. REPORT FINALE Laboratorio n. 6 Titolo: “Fare rete: i rapporti con l’extrascuola, le associazioni, gli enti locali”. Conduttore: Speranzina Ferraro A cura di: Maria Antonietta CREA

  2. Gruppo “Reti”: temi di lavoro e premesse • Il laboratorio n° 6 ha avuto come oggetto: “Fare rete: i rapporti con l’extrascuola, le associazioni, gli enti locali”. • Il metodo di lavoro del gruppo e’ stato la rete. • In questo contesto la rete è stata utilizzata come lo strumento principale di lavoro per condividere problemi, trovare soluzioni.

  3. Le premesse che il gruppo ha condiviso: • Non esiste nella scuola un problema di scolarizzazione degli alunni rom. • Il problema è essenzialmente sociale. • La“categorizzazione” degli alunni (Rom o altri) non aiuta in quanto apre ad una visione in cui si concedono attenuanti. • La scuola, a qualunque tipologia di alunni si rivolga, predilige una didattica personalizzata ed operativa nel rispetto dei bisogni di ciascuno. Questo è particolarmente vero per i Rom, Sinti e Camminanti.

  4. Un laboratorio dedicato, quindi, all’organizzazione di servizi di sostegno all’integrazione scolastica di una fascia di alunni a forte rischio. La riflessione del gruppo, sui processi e sugli esiti delle azioni attivate per gli alunni Rom, Sinti e Camminanti ha fatto emergere prioritariamente la necessità di superare l’ottica della straordinarietà e sperimentalità delle azioni per volgere verso un sistema ordinario ed integrato di interventi. Uno degli strumenti per arrivare a ciò è la rete.

  5. E’ STATO CONDIVISO CHE: La rete costituisce l’elemento fondamentale della strategia di inclusione e di successo formativo per tutti. La qualità della rete a vari livelli necessita di un sostegno normativo chiaro e ben definito e dignità giuridica affinché ci sia l’incontro efficace tra le politiche scolastiche e le politiche sociali. E’ necessario che la rete ai vari livelli sia collegata e che comunichi in modo bidirezionale: decisori e applicatori non devono avere barriere.

  6. Il concetto di rete che abbiamo condiviso: La rete non è la somma dei soggetti partecipanti. La rete è “una struttura di servizio” che si attiva per rispondere ad un problema che condivide obiettivi, mission, linguaggio, strumenti, risorse professionali, finanziarie, ect. La rete va sostenuta e alimentata continuamente. La rete definisce i compiti di ciascuno sulla base delle competenze individuate.

  7. La rete nasce per trovare risposte ad un problema percepito e condiviso tra i partner pertanto deve essere flessibile e adattabile al contesto territoriale e ai bisogni rilevati. Si innesta in una logica di curricolo unitario, verticale e per competenze. • La rete è una risorsa, una solidarietà organizzativa che, partendo da problemi e pratiche comuni, sviluppa un sentire comune, si attiva per trovare risposte a problemi attraverso un percorso progettuale sempre in progress.

  8. La Rete deve essere caratterizzata da: • Flessibilità,continuità,integrabilità. Quanto più la flessibilità, la continuità, l’integrabilità caratterizzano l’agire sinergico e condiviso di più Soggetti/Partners, tanto più la rete può svolgere un ruolo di catalizzatore di innovazione e favorire la costruzione di nuovi saperi e di interventi condivisi. • Carattere orizzontale e verticale delle relazioni. Questo agevola il passaggio dall’esercizio solitario dell’intelligenza elettiva, alla pratica solidale dell’intelligenza collettiva, chiamando ciascuno a vivere consapevolmente e responsabilmente il proprio, attivo “appartenere” ad una comunità.

  9. La rete deve essere attivata vari livelli istituzionali e territoriali. • La costruzione di una “rete interistituzionale con gli altri Soggetti, flessibile e interconnessa, articolata ai vari livelli” è indicata come una dei criteri di riferimento del “Piano nazionale di orientamento”. • La rete con i suoi terminali territoriali serve a garantire la governance di tutto il percorso e dei connessi processi di sviluppo”. (C.M. n. 43 del 15 aprile 2009)

  10. La rete costituisce il cemento che sostiene le attività didattico - educative e che deve coniugare diversi livelli di intervento e diversi Soggetti quali: • Famiglia (in primis,con cui la scuola deve condividere e co - progettare il POF) • Scuola • Università • Enti locali • ASP • Prefetture • Tribunali per i minorenni • Associazioni • Agenzie formative • Altri

  11. I nodi della rete devono essere collegati, “parlanti” tra di loro e coniugati con un approccio sistemico e centrato sulla persona e i suoi bisogni. • La rete ha bisogno anche di supporto giuridico, quale può essere l’accordo di programma, che definisca chi fa cosa e come e con quali risorse. • La rete deve essere collegata e articolata ai vari livelli con modalità chiare e definite e continue di comunicazione e scambio.

  12. Il rapporto con la famiglia Stabilire un rapporto e un dialogo diretto e reciproco con le famiglie è la base di partenza per realizzare la rete principale per un progetto educativo condiviso e coerente con le singole individualità degli alunni. L’interazione scuola- famiglia favorisce altresì la conoscenza e la valorizzazione della cultura e della identità di cui sono portatori i bambini Rom, Sinti e Camminanti.

  13. La scuola è presidio di legalità e tutela della persona in ogni luogo e contesto e nonostante le difficoltà che attraversa.Per sostenere gli operatori della scuola e necessaria un’azione capillare e sistematica di formazione iniziale ei n servizio. Il tema dell’inserimento e dell’integrazione dei Rom, Sinti e Camminati andrebbe inquadrato nell’ambito di una pedagogia “interculturale”che coinvolge tutti, nessuno escluso. Questo per evitare il rischio di stigmatizzare il problema dei Rom.

  14. Composizione del gruppo • BALESTRIERI ASSUNTA – D.S. I.C. “DIOTTI” Casal Maggiore (Cr) • CASCELLI LOREDANA – D.S. I.I.S. CIVITA CASTELLANA (VT) • COLLA GABRIELLA- Docente Referente USP NOVARA • CREA MARIA ANTONIETTA - Docente Referente Intercultura USR Calabria • CRIPPA ANDREA - D.S.- II CIRCOLO -Treviglio • CUSAMAI MICHELA –D .S. USR Lombardia • EMMET FRANCA- D.S. -I C. Falconara Marittima • EVANGELISTA CLARA – Docente Referente intercultura USR Abruzzo • MIOLA GIANNA – Dirigente UFFICIO II USR Veneto • MARANDO TERESA- Docente I.C. Marina di Gioiosa Ionica • MASCALI CONCETTA - Docente Referente intercultura USR Piemonte • MAZZOLA CARLA – Docente Referente USR Sicilia • PELLEGRINI BRUNA – D.S.II Circolo di Desenzano

  15. Composizione del gruppo • PETRELLA MARIA RITA- Docente Referente Ufficio Stranieri USR Lombardia • POZZAR ROBERTO - Docente referente Integrazione USR Liguria • PRESUTTI SERENELLA – D.S. C.D. n°143 Spinaceto- Roma • SABELLICO VINCENZO – D.S. I.C. “Romolo Onor”San Dona di Piave • SAPONEDDA RITA – D.S. 9°Circolo- Sassari • SASSO MARIA LUISA - D.S.- I.C. n°1 - Pescara • SCARABELLO ADELAIDE- Docente I.C. Breda di Piave (TV) • SOZZI MILENA- . . I.C. “T. Grossi” di Milano. • TESTA GIOVANNI- D.S. DD 1° Circolo di Lucca • VOLPE RINONAPOLI LINA RITA - D.S. S. Media “Nistri Respiri”Roma • ZANBONI SILVANA - D.S. I.C. Valeggio (VR) • ZANNONIGIOVANNI BATTISTA - D.S. 5° I.C. PADOVA

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