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Attività del Servizio Prevenzione e Protezione della Sezione INFN di Trieste

Attività del Servizio Prevenzione e Protezione della Sezione INFN di Trieste Consiglio di Sezione,18 aprile 2013 - Introduzione - La Sezione di Trieste e il suo SPP - La valutazione dei rischi ed il DVR - - Monitoraggi , procedure, interventi , verifiche. Vision:

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Attività del Servizio Prevenzione e Protezione della Sezione INFN di Trieste

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  1. Attività del ServizioPrevenzione e Protezionedella Sezione INFN di Trieste Consiglio di Sezione,18 aprile 2013 - Introduzione - La Sezione di Trieste e ilsuo SPP - La valutazionedeirischiedil DVR - - Monitoraggi, procedure, interventi, verifiche

  2. Vision: Realizzaretuttiiprogettiscientifici (e personali) in cui ciimpegnamo in condizioni di assolutasicurezza, piena salute e massimobenessere. 2

  3. IspirandosiallaCostituzionedellaRepubblicaItaliana: • Art. 4…Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. • Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica … • Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività … • Art. 33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento … 3

  4. Mission: Garantire la sicurezza e tutelare la saluteedilbenessere del personale e di quantioperanonellenostrestrutture, attraversol’individuazione e l’adozione di tutte le misure preventiveutili e ragionevolmenterealizzabili. Hoyer: “Safety is the first of our priorities” 4

  5. Lo strumento: L’impegnodell’organizzazionee dellepersonea: - considerareprioritarie la salute e la sicurezza, - individuare e adottare le misure di prevenzione, - prepararsi ad affrontare in modoadeguatoiproblemichesidovesseropresentare. (emergenze, situazioni di disagioecc.) 5

  6. Metodo: Obiettivichiari e condivisi Comportamenticoerenti Climacollaborativo 6

  7. Ricordandoche: Il rispettoscrupoloso e documentatodelleleggituteladatore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori Il rispettodellepersone, dell’ambiente e delle procedure è la condizione per creare un climacollaborativo 7

  8. D.Lgs. 81/08 schema riassuntivodeititoli

  9. Andamento infortunistico in Italia (dati INAIL) Var.% 2001-2010 -36,6 Var.% 2001-2010 -24,2 10

  10. Il 13/12/2012, alle ore 10:30, a circa 2 m dall’ingressoprincipaledella palazzina L3, camminandosuunalastra di ghiaccio, ildott. Shuddha Dasgupta è scivolato (procurandosi con la caduta trauma al ginocchio destro e rottura del legamentocrociatoanteriore). È statoaccompagnatosubito al pronto soccorsodell’Ospedale di Cattinara. La Sezione ha presentatodenunciaall’INAIL e comunicatol’accadutoall’Area di Ricerca. Il dott. Dasgupta ha unacoperturaassicurativalegata al suocontratto TRIL (UNESCO) – dell’Abdus Salam ICTP. Previstaoperazionechirurgica Infortuni in Sezione numeroinfortunidal 1998: 14 (+1 riaperturainfortunio) di cui 3 in Area, 1 in trasferta al CERN, glialtri in itinere. Infortuninell’ultimo anno: uno (2011: 0, 2010: 0) 11

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  12. DATORE DI LAVORO DIRIGENTE (anche “difatto”) PREPOSTO (anche “difatto”) LAVORATORI Trieste, 16 novembre 2009 Paolo Villani - INFN Pisa

  13. Obblighi del datore di lavoro Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28; b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente DecretoLegislativo. b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente; e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto; g bis) nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro; h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

  14. i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37; m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute; o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche su supporto informatico come previsto dall'articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda; p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato esclusivamente in azienda; q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio; r) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni; l’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni si considera comunque assolto per mezzo della denuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124; s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50; t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle personepresenti; u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del

  15. datore di lavoro; v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35; z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e dellaprotezione; aa) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati; bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità. 1-bis. L’obbligo di cui alla lettera r) del comma 1, relativo alla comunicazione a fini statistici e informativi dei dati relativi agli infortuni che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, decorre dalla scadenza del termine di sei mesi dall’adozione del decreto di cui all’articolo 8, comma 4. 2. Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a: a) la natura dei rischi; b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive; c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; d) i dati di cui al comma 1, lettera r) e quelli relativi alle malattie professionali; e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza. 3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente Decreto Legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente Decreto Legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligogiuridico. 3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui agli articoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non sia riscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.

  16. Obblighi del preposto Articolo 19 - Obblighi del preposto 1. In riferimento alle attività indicate all’articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono: a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.

  17. Obblighideilavoratori Articolo 20 - Obblighi dei lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezionecollettivaedindividuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente Decreto Legislativo o comunque disposti dal medico competente. 3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.

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  19. INDICE INTRODUZIONE SEZIONE A – Identificazione dell’Ente e della Struttura • L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare • La Sezione di Trieste dell'INFN • Identificazione dei luoghi di lavoro e del personale • Descrizione delle attività lavorative SEZIONE B – Valutazione del Rischio • Criteri adottati per la Valutazione del rischio • Identificazione delle fonti di pericolo • Sintesi della Valutazione del Rischio • Indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati SEZIONE C – Programma degli interventi • Misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza e procedure per l'attuazione delle misure da realizzare • Verifica dell’efficacia delle misure adottate 20

  20. I.N.F.N.: GLI OBBLIGHI DI DATORE DI LAVORO, DIRIGENTI, PREPOSTI I Dirigenti Il Datore di lavoro (direttore Sezione/Laboratorio) I preposti esercita organizzano sovrintendono l’attività dell’ISTITUTO hanno il dovere di attuazione degli obblighi e degli adempimenti di sicurezza hanno il dovere di vigilanza sull’attuazione degli obblighi e degli adempimenti di sicurezza (c.d. vigilanza oggettiva) sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori (c.d. vigilanza soggettiva) Trieste, 16 novembre 2009 Paolo Villani - INFN Pisa

  21. INFN nazionale: In base alloStatuto (entrato in vigoreil 1.5.2011) 22

  22. ServizioSicurezza e ambiente È statoistituitoilServizioSicurezza e Ambiente, che: • svolge funzioni di coordinamento fra le strutture dell'Istituto relativamente alle attività di competenza di: • i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, in materia di rischi convenzionali • i medici autorizzati, i medici competenti ed i servizi di medicina del lavoro, in materia di sorveglianza medica della radioprotezione e di medicina e igiene del lavoro • gli esperti qualificati ed i servizi di fisica sanitaria, in materia di sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti dei lavoratori e delle popolazioni • assicura le funzioni di segreteria della Commissione Nazionale Permanente di Igiene e Sicurezza (CNPISA) • Adolfo Esposito - Direttore 06 94038756 23

  23. CNPISA (CommissioneNazionale Permanente Igiene – Sicurezza - Ambiente) presidente: Eugenio Nappi, segretario: Adolfo Esposito 4 gruppi di lavoro: Individuazione di dirigenti e preposti: lasciataaiDirettori (suggerimentidalgruppo di lavorocoordinatoda M. dalla Vecchia) Informatizzazionedelleschede di destinazionelavorativa e di radioprotezione (illavoroprocede, a Trieste verràchiesto un test di implementazione) Valutazionerischio stress lavoro-correlato (coord. Da Francesco Vernocchi) Formazione(coord. da Giancarlo De Carolis) 24

  24. Per itemidellasicurezza Individuazione del datore di lavoro: Direttore di Struttura, nonostantealcunelimitazionirispetto allafiguradelineatanel D. Lgs. 81/08: tempo determinato, assai parzialelibertànormativaedeconimica, ruolo non esclusivonelladefinizionedella “politicaaziendale”. Individuazione di dirigenti e preposti: non ancoraformalizzata a livellonazionale 25

  25. Sez. di Trieste dell’INFN: convenzioni Firmate le nuoveConvenzioni con: Università di Udine, firmata in giugno 2012 (Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente) UniversitàdegliStudi di Trieste, firmata in luglio 2012 (Dipartimento di Fisica) esseprevedonoche, in materia di formazione e di sicurezza, ilpersonaleuniversitariofacciariferimento al propriodatore di lavoro (MagnificoRettore) SISSA: convenzione 28/4/2009 – 27/4/2016 ICTP A. Salam: ex Scuola Papa Giovanni XXIII ora di proprietàdell’Università di Trieste, in comodatoall’ICTP 26

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  29. Personale: Dipendenti: 53 ( 2012: 56, 2011: 57) di cui 4 con contratto a tempo determinato (T. Bonano, E. Mocchiutti, F. Sozzi, G. Zampa) Associati: 215 (2012: 192, 2011: 186) Totale: 268 (2012: 248, 2011: 243) 30

  30. 215 associatidi cui: incarichi di ricercascientifica: 37 incarichi di ricercatecnologica: 1 incarichi di collaborazionetecnica: 3 incarichi di associazionescientifica: 25 ricercatoridipendentidaaltrienti: 8 professori a contratto: 2 associazionetecnologica: 4 docentiscuola media superiore: 3 ricercatoristranieri: 3 laureandi: 8 borsistiassegnisti INFN: 6 dottorandi, borsisti, assegnisti: 104 associazioni senior: 9 scienziati emeriti: 2 31

  31. Il ServizioPrevenzione e Protezionedella Sezione: F. Tessarotto RSPP con nominafino al 30/10/2014 Erica Novacco, che ha completato la formazione (Moduli A e B, macrosettori ATECO 8 e 9) il 26/09/2012 ed è statanominataAddetto SPP il 28/11/2012 con il 01 agosto 2012 Luisa Bravin è in quiescenza. Importantecollaborazione di Alessandra Filippi e Tiziana Tenze (hannoiniziatoilpercorsoformativo per addetto SPP) RLS: Alessandro Kosoveu eletto, caricafino al 28/11/2014 Medico Competente: Rossella Padovese Espertoqualificato: Franco Calligaris 32

  32. Attività del SPP: Monitoraggiodelleattività e deirischi Formulazione e controllodelle procedure Diffusionedellaculturadellasicurezza Coordinamentodegliinterventi con altrisoggetti Verifica e controllodell’efficaciadegliinterventi 33

  33. Monitoraggiodelleattività e valutazionedeirischi: - Schede di destinazionelavorativa, - Sorveglianzadeilocali, - Filtrosugliacquisti, - Raccoltainformazioni e discussionicolpersonalesullavalutazione deirischi e sullemisure di prevenzione (ruolo RLS fondamentale) Formulazione e controllodelle procedure: • accessoailaboratori e all’officina • usodellemacchineutensili e dellastrumentazione • uso di apparecchiature laser • uso di azotoliquido • uso di metano • lavoro in quota • lavoro in spaziconfinati 34

  34. Schede di destinazionelavorativa: 184 su 268 (68%) dichiarano di usare VDT per 20 ore settimanali o più. 68 su 268 (25%) sonoesposti di categoria B 32 (11%) con rischispecificiindicati (bassi) (usosaldatore, azotoliquido, rischielettrici o meccanici) 8 (3%) lavoro in spaziconfinati (COMPASS) 4 (1,5%) lavori in alta quota (MAGIC) 35

  35. Riunioneperiodica (Art. 35 D.Lgs. 81/08) 10 aprile 2013 Ordine del giorno: • Comunicazioni • Infortuni • Attività del ServizioPrevenzione e Protezione • Aggiornamento dellaValutazionedeiRischidella Sezione di Trieste dell’INFN. • Sorveglianzamedica • Attività di radioprotezione 5) Programma di interventi per ilmiglioramentodellasicurezza. 6) Varieedeventuali 36

  36. Sintesi riassuntiva della valutazione dei rischi • Accesso ai locali di lavoro basso • Spostamenti fra sedi diverse e tragitto casa – lavoro basso • Lavori in quota basso • Uso di videoterminale medio • Movimentazione di carichi basso • Uso di attrezzi manuali basso • Uso di macchine utensili e saldature a gas o ad arco medio • Apparecchi a pressione basso • Impianti gas basso • Lavorazioni con rischi elettrici basso • Impianti elettrici basso • Incendio basso • Atmosfere esplosive basso • Sostanze o materiali pericolosi basso • Radiazioni ionizzanti basso • Campi elettromagnetici basso • Radiazioni ottiche artificiali basso • Rumore basso • Vibrazioni basso • Microclima basso • Stress basso • Rischi particolari basso

  37. Formazione e diffusionedellaculturadellasicurezza: - Corsisullasicurezza: RLS, Addetti SPP, aggiornamento RSPP - Partecipazione RSPP a gruppi di lavoronazionali e corsi CERN - Corsiformazionelocali: antincendio, primo soccorso, rischispecifici - Rischio stress e benesserelavorativo Coordinamentodellaprevenzione con altrisoggetti: • Piano di emergenzaLaboratori INFN e Piano emergenza AREA • Piano di emergenza del Dipartimento di Fisica • prove di evacuazione (Area e Dipartimento) • lettere di segnalazioneanomalie • lettere informative all’AREA o airesponsabilidellemanifestazioni • DVR specifici per le iniziative INFN • DUVRI Verifica e controllodell’efficaciadegliinterventi: Il bilanciodegliinterventieffettuati a seguitodellariunioneperiodica del 10 aprile 2012 è positivo: 38

  38. programma di interventinel 2012 rischiovideoterminali • È stato acquistato e distribuito a tutti il manuale “ABC della Sicurezza nell’Utilizzo dei Videoterminali, autore: Sergio Rovetta, edito da EPC srl, Roma (maggio 2011). Rischiocampielettromagnetici • nominata una Commissione con il mandato di effettuare una valutazione preliminare del rischio da radiazioni non ionizzanti. La Commissione,composta da Franco Calligaris (coordinatore), Fulvio Tessarotto, Alessandro Kosoveu e Filippo Bragato si è riunita ed ha preso una serie di decisioni • un corso di formazione sui rischi da radiazioni non ionizzanti è stato tenuto da Filippo Bragato in ottobre tanto in Area che in Dipartimento • Un questionario è stato distribuito Rischio gas compressi • nominata una Commissione che si è riunita una volta ed ha definito un programma di lavoro Rischioradiazioniionizzanti Proposta di corsotenutodall’espertoqualificatonel 2013 Formalizzazionenominaresponsabili di ciascun locale

  39. Responsabili di ciascun locale 40

  40. Responsabili di ciascun locale 41

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  44. Prove di evacuazione 2013 in Area - Allarmeacusticorisultato non funzionante: fattoriparare. - Affidamentodeiruoli: Coordinatore e Osservatore - Incarico a due persone per piano di verificareilrispettodell’allerta - 11/01/2013 ore 09:59 innescodell’allarmeacustico - Esodoregolareedordinatodelle 45 personepresenti - Comunicazioneda parte degliincaricatidell’avvenutoesodo - Richiesta a tuttipressoilpunto di raccolta di verificare le assenze - Giro di controllo del Coordinatoredellacompletaevacuazione - Verificachiusuraporte e assenzasituazioni di pericolo - Disinnescodell’allarme e Messaggio di Fine Emergenza ore 10:07 - Riunione per discussioneprovaconclusa con approvazioneverbale - Segnalazioneall’Areadell’inadeguatezzadell’allarmeacustico - Seconda Prova di Evacuazione 2013 (settembre o ottobre) con preavviso ma senza indicazione esatta dell’ora di innesco dell’allarme 45

  45. Formazioneaddetti al primo soccorso e formalizzazionedellanomina • La validitàdellaformazionedegliaddetti al primo soccorso era scaduta o in scadenzanel 2012. • Si e` deciso di aggiornare la formazione di tuttigliaddetti e sonostatieffettuati due corsi di riaddestramentoed un corso di formazione per nuoviaddetti al primo soccorsonel 2012. • Dall’agosto 2009 la turnazionedellesquadre di emergenza INFN all’Area, che era stataimplementata in via sperimentale, procedevasenzaunaformalenominadegliaddetti. • Sono state formalizzate le nomine degliaddettiallesquadre di emergenza con lettereprotocollate in dicembre 2012 e sono state raccoltetutte le letterefirmate per accettazione. 46

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  48. Formazioneaddettiantincendio • Il priodo di validitàdellaformazionedegliaddettiantincendio non è indicata dalla normativa; iVigili del fuococonsigliano un aggiornamento ogni 3 anni. • Abbiamoordinato 2 corsi di riaddestramento e un nuovocorso per addettiantincendio (rischiomedio) • Prevediamo di organizzareitrecorsidistribuitinell’anno. 49

  49. Scheda informativa per la valutazione del rischio e la scelta dei DPI Lavorazione: pulizia circuiti stampati per rivelatori “THGEM” in bagno ultrasuoni Luogo: locale 119 dei Laboratori INFN presso l’Area di Ricerca (responsabile F. Tessarotto) Personale: Stefano Levorato e Mauro Gregori Attrezzatura: lavatrice ad ultrasuoni Moroni modello MDV 100 (costriuta nel 2013) Prodotti: detergente SONICA pcb (classificato non tossico, non nocivo) Esposizione: è prevista una lavorazione (circa 3 ore) alla settimana. Il livello di rumore, certificato dal produttore, è di 85 DB (A) con coperchio chiuso, può arrivare fino a 90 DB (A) con coperchio aperto. Durante i primi test di operatività del bagno ad ultrasuoni con il detergente SONICA pcb è stato segnalato dal personale che all’apertura della copertura in acciaio della vasca, necessaria per estrarre i circuiti dopo il lavaggio, si diffonde un forte odore caratteristico e sgradevole. Il detergente SONICA pcb, necessario per il trattamento di pulizia dei circuiti, consiste in una soluzione acquosa di 2-amminoetanolo con concentrazione inferiore al 5%. L’agente attivo 2-amminoetanolo ha un odore caratteristico; puo` provocare irritazione agli occhi, alle vie respiratorie e alla pelle. Valori limite dal D.Lgs 81/08: (8 ore) 2.5 mg/m3 e 1 ppm, (breve termine) 7.6 mg/m3 e 3 ppm. La soglia olfattiva è probabilmente inferiore al limite di azione, come per l’ammoniaca. La problematica relativa all’odore appare legata all’effetto degli ultrasuoni sulla soluzione SONICA pcb, che provoca aumento di temperatura ed evaporazione stimolata dagli ultrasuoni. Misure di prevenzione da adottare subito Rumore: Nella procedure di utilizzo indicare come tassativo lo spegnimento degli ultrasuoni prima dell’apertura del coperchio in qualsiasi circostanza. Indossare gli otoprotettori personali quando gli ultrasuoni sono in funzione. Odore: Indossare la maschera a pieno facciale (ADVANTAGE 3000) con filtro universale (A2B2E2K1) durante le operazioni di apertura del coperchio e per il tempo necessario al completo ricambio dell’aria. In caso di percezione dell’odore caratteristico anche con la maschera sostituire il filtro. Misure di prevenzione da programmare: un sistema di aspirazione provvisto di ventola e tubo diretto all’esterno da collocare sopra la vasca ad ultrasuoni. 50

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