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INFORTUNI DOMESTICI

INFORTUNI DOMESTICI. ULSS 5 “Ovest Vicentino” Servizio di Prevenzione e Protezione. Introduzione.

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INFORTUNI DOMESTICI

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Presentation Transcript


  1. INFORTUNI DOMESTICI ULSS 5 “Ovest Vicentino” Servizio di Prevenzione e Protezione

  2. Introduzione Parlare di prevenzione degli infortuni domestici richiede molto più tempo di quello concesso da questa occasione, non intendo quindi analizzare il problema da un punto di vista tecnico che rischierebbe di essere estremamente parziale, insufficiente e forse causa di errori per l’ansia di trasmettere più nozioni possibili in poco tempo.

  3. Preferisco invece affrontare l’argomento sotto l’aspetto di come organizzarsi con lo scopo di proporre e promuovere un processo continuo di autovalutazione dei rischi nelle nostre case da parte di ognuno di noi e fornire comunque indicazioni utili su come e dove approfondire il problema.

  4. Scopo di questo incontro quindi è quello di fornire informazioni e consigli utili per vivere meglio e con meno rischi nella propria casa.

  5. Qualche dato Il numero degli infortuni che avvengono tra le pareti domestiche è molto elevato, con migliaia di morti ogni anno.  Su 100 decessi per infortunio: il 56% avviene negli ambienti di vita (casa, scuola, sport), il 7% in ambienti di lavoro, il 37% è conseguenza del traffico.

  6. Ogni anno circa 2.500.000 persone si rivolgono ai servizi di pronto soccorso per infortuni di tipo domestico, quelli mortali variano tra gli 8000 e gli 8500.  La distribuzione degli incidenti rispetto all’età ha un andamento caratteristico: si osserva un primo picco in corrispondenza delle età infantili (0-5 anni) ed un secondo, anche più elevato, in corrispondenza dell’età avanzata (>75 anni).

  7. Cosa possiamo capire dai numeri • Le donne subiscono il doppio degli incidenti rispetto agli uomini. • Si tratta di incidenti legati alle attività di cucina e domestiche in senso stretto. • Per il maschio l’infortunio anche se avvenuto in ambiente casalingo è più spesso legato ad un’attività non strettamente casalinga o al gioco.

  8. Gli incidenti mortali dovuti a caduta sono quasi 7500, cioè circa il 90%, la sola frattura del femore provoca 3700 decessi (43%). 

  9. Interessante è anche osservare la distribuzione percentuale a seconda dei vari ambienti: ·   cucina 42.5 ·   giardino 9.5 ·   soggiorno 12 ·   ingresso/corridoi 11 ·   camere 8.5 ·   bagno 5.5 ·   soffitta/cantina/garage 6 ·   altri 5

  10. Anziani, bambini e disabili sono più soggetti agli incidenti domestici per diverse e specifiche ragioni. Sono più esposti al rischio perchè trascorrono molto tempo nelle abitazioni, sono più fragili sia fisicamente che psichicamente, inoltre gli anziani spesso sono lenti ed impacciati, i fanciulli vivaci e curiosi.

  11. A questo si aggiunga che le case quasi sempre sono progettate e realizzate tenendo presente abitudini e bisogni di una popolazione giovane e sana. Invece come cambiamo noi nel corso degli anni così deve cambiare una casa per adattarsi all’ospite.

  12. Uno dei primi segnali che in una casa è arrivato un bimbo è la comparsa di reti alle ringhiere dei balconi (segno che il rischio di caduta viene immediatamente percepito). Raramente invece in una casa che ospita anziani troviamo dei corrimano lungo le pareti dei corridoi o un servizio igienico attrezzato per aiutarli nei loro handicap. Non percepiamo il loro rischio di cadere e ne sottovalutiamo le conseguenze gravi, spesso molto più costose di un corrimano.

  13. La notte teniamo delle lucine accese per le paure dei bimbi ma non riusciamo a capire la necessità per i nostri nonni o genitori di seguire un percorso illuminato per accedere ai servizi durante la notte. Sono in commercio “rilevatori di presenza” con accensione automatica della luce oppure interruttori luminosi e/o alcune piccole luci a parete, in commercio si trovano anche corrimano fosforescenti.

  14. Abbiamo visto che la frequenza degli infortuni varia a seconda delle diverse zone della casa ed in relazione a differenti fattori: • le attività che si svolgono: cucinare è l’attività più pericolosa perchè si adoperano fuoco ed attrezzi lesivi (coltelli, forbici, ecc.) seguono le attività di pulizia della casa e poi le operazioni legate all’igiene personale che coinvolgono l’uso di acqua ed elettricità in un luogo di dimensioni ridotte;

  15. il tempo che si trascorre in casa: ad es. in soggiorno si registra una notevole frequenza di infortuni a causa delle lunghe permanenze in atteggiamento di relax che comporta scarsa vigilanza su se stessi e sugli altri; • la presenza di elementi a rischio: caminetti, soppalchi, scale, porte a vetri, specchiere, balconi, terrazze, ecc.

  16. il tipo di utenza: le camere dei bambini e quelle degli anziani sono luoghi a rischio in maniera particolare per la vulnerabilità di tali soggetti che inoltre permangono a lungo incustoditi negli ambienti loro dedicati. Il rischio aumenta per la presenza contemporanea di diverse categorie di utenti;

  17. la consapevolezza del rischio: spesso, anche se informati sulla pericolosità dei diversi elementi, gli utenti tendono a sopravvalutare le proprie difese e sottostimare il rischio. Ciò vale in particolare nei confronti dei bambini dei quali si sopravvalutano le capacità cognitive e si sottovalutano quelle motorie;

  18. situazioni personali: chiunque viva una condizione di stress provocata da preoccupazioni lavorative oppure da una situazione familiare poco serena è maggiormente esposto al rischio. Molto spesso è la combinazione di elementi diversi la responsabile di infortuni di varia natura e di diverso livello di gravità.

  19. Cosa si può fare? Negli ultimi anni le nostre case si sono aperte ad ospitare un numero sempre crescente di elettrodomestici, impianti ed accessori, funzionali alle nuove abitudini di vita, ma potenzialmente pericolosi, ed ancora a nuovi e sempre più numerosi prodotti per la pulizia e l’igiene, farmaci, piccoli attrezzi, ecc.

  20. Accanto ed oltre alle carenze strutturali ed impiantistiche spesso la causa degli infortuni è da ricercare nella scarsa informazione e nel comportamento poco prudente degli abitanti che ignorano o sottovalutano situazioni di rischio facilmente evitabili con conoscenze ed attenzioni maggiori.

  21. Per mantenere un rapporto rassicurante e felice con gli ambienti di vita è indispensabile imparare a conoscere e tenere sempre ben presenti i rischi che ne possono derivare.

  22. L’informazione da sola non è però sufficiente: è necessario promuovere l’abitudine a scelte e comportamenti che favoriscano un rapporto positivo e sicuro con la casa e con gli arredi, tale da ridurre al minimo il rischio di infortuni domestici.

  23. Un intervento efficace di prevenzione degli infortuni domestici deve proporsi l’obiettivo di contribuire alla creazione di una cultura dellasicurezza alla cui base c’è un’unica/tripla, importante domanda: cosa sto facendo, perchè lo sto facendo, è corretto come lo sto facendo? In modo da arrivare a scegliere la soluzione più sicura rispetto a quella più economica o di moda.

  24. L’attitudine alla sicurezza una volta acquisita diventa parte di noi stessi, ci accompagna nella vita al di fuori della casa e ci suggerisce i comportamenti più adeguati anche in altri ambienti quali i luoghi di divertimento, di lavoro e sulla strada.

  25. Molto spesso per eliminare un rischio non occorrono conoscenze tecniche approfondite basta e avanza quella cosa che si chiama “buon senso” oppure quell’altra che chiamiamo “senno di poi” e che dobbiamo imparare a sfruttare per cambiare il futuro.

  26. A volte basta: fermarsi un attimo ad osservare le cose, porsi quella domanda ricordata prima, chiedersi il perchè una cosa è così o perchè è successo quel tal fatto, pensare a cosa può succedere se faccio la tal cosa, riconoscere che ogni azione comporta delle conseguenze e provare ad immaginare quali possano essere,

  27. imparare dagli errori, cioè analizzare, studiare un incidente capitatoci e magari risoltosi senza gravi danni ma che poteva avere peggiori conseguenze e quindi porre rimedio a tutte le situazioni simili:

  28. es. l’anziano è scivolato su un tappeto ma il femore è ancora intatto: bene! ma procuriamoci al più presto le retine antiscivolo da mettere sotto tutti i tappeti;

  29. uno scaffale è caduto senza colpire nessuno, perfetto! Rialziamolo ma questa volta fissiamolo al muro e prendiamoci quelle due ore di tempo necessarie per fissare tutti quegli scaffali o piccoli mobili (es. scarpiere) che possono rovesciarsi in avanti.

  30. Sfruttiamo quel “senno di poi” che deriva dallo studio degli incidenti e dei “quasi infortuni” cioè degli incidenti senza conseguenze sulle persone, dalla loro analisi vengono spesso le soluzioni migliori.

  31. Quali normative esistono? Esiste una Legge, antichissima ma che ha ancora una influenza notevole, il dimenticarsi della sua esistenza è la prima e principale causa di infortuni in casa: la legge di gravità. Tutto tende a cadere verso il centro della Terra. Tutto ciò che è in alto tende irresistibilmente a cadere verso il basso, noi per primi ed a colpire quel che trova sulla sua traiettoria senza rispetto per la nostra testa o i nostri piedi.

  32. Ricordiamoci di essere soggetti a questa Legge, le sanzioni per la sua inosservanza sono pesanti e spesso non giuste, peccati veniali o semplici sviste possono portare ad una condanna a morte e senza un giudizio di appello.

  33. Esistono norme di legge che da molti anni interessano in maniera specifica le nostre case già in fase di costruzione (altezze dei locali, superfici delle finestre, apporto di acqua potabile) e ricordiamo che ogni progetto viene visto da un medico igienista.

  34. Talora la Legge interessa direttamente la casa imponendo: qualcosa da fare, come la Legge 46/90 sugli impianti elettrici e di riscaldamento che ormai tutti conosciamo ed abbiamo applicato; o qualcosa da non fare, ad es. non usare amianto.

  35. Altre volte invece l’interesse è indiretto come ad es. la normativa sugli sgravi fiscali che permette al cittadino di contenere le spese sostenute per lavori di miglioramento della casa.

  36. Altre leggi, indirizzate al mondo del lavoro espandono alle case il loro campo d’azione, es. la marcatura CE di tutte le macchine (elettrodomestici inclusi) o il marchio IMQ (per il materiale elettrico) ci assicurano una maggior sicurezza nell’uso di molti apparecchi.

  37. La normativa cosiddetta “assicurazione per le casalinghe” (legge 493 del 3/12/1999) è un’altra forma di tutela, anche se di tipo riparativo, nei confronti dei rischi domestici.

  38. In ambito lavorativo una norma europea, trasformata poi in legge italiana (il famoso decreto 626), obbliga tutte le aziende ad effettuare una “valutazione dei rischi” cioè lo studio, l’analisi dell’ambiente di lavoro (locali, impianti, sostanze usate, procedure di lavoro) finalizzata non tanto al miglioramento produttivo, al contenimento dei costi, ecc. bensì all’individuazione di tutti i possibili rischi di danno per la salute del lavoratore ed impone la loro successiva eliminazione con specifiche attività di bonifica, pianificate nel tempo e finanziate.

  39. Per le case non esiste una legge simile e probabilmente è giusto che il legislatore non si sia introdotto così pesantemente nella nostra privacy e quand’anche esistesse il controllo sarebbe poi impossibile. Ma quella legge (626) deve essere un invito, uno stimolo a fare altrettanto a casa nostra, abituandoci a fare dei “test sulla sicurezza domestica”: cioè analizzare/studiare lapropria abitazione come possibile sorgente di rischi per la salute e compilare una lista dei problemi rilevati in ordine di pericolosità.

  40. Valutare la probabilità (P) che l’incidente avvenga e la gravità (G) del danno ci aiuta nel compilare questa graduatoria: RISCHIO = P x G

  41. Es. il tubo di gomma del gas è usurato (alta probabilità che si rompa); la fuoriuscita del gas può provocare incendio o scoppio (alto danno potenziale); moltiplichiamo i due fattori ed avremo un livello di rischio elevatissimo che impone come priorità assoluta la sostituzione del tubo.

  42. Altro es. l’uso di alcool per accendere un fuoco: questa abitudine presenta una probabilità elevata che accada un incidente (è intuitivo) ed il danno conseguente (l’ustione) può essere grave; anche in questo caso la moltiplicazione darà un valore elevato. Cambiamo quindi modo di procedere e sostituiamo l’alcool con le apposite tavolette che permettono di accendere il fuoco senza rischiare di trasformarsi in torce ed in questo caso forse anche risparmiamo.

  43. Riassumendo: 1.compilare un elenco dei problemi rilevati 2. stabilire le priorità 3. individuare le soluzioni da utilizzare 4. intervenire

  44. COMPITI DEGLI ENTI PUBBLICI La legge 493/99 fa carico alle ASL di interessarsi di infortuni domestici iniziando con la rilevazione statistica del fenomeno e sviluppando una adeguata azione di informazione e di educazione per la prevenzione degli infortuni.

  45. Dispositivi di protezione individuale A volte il rischio non è facilmente eliminabile oppure nonostante abbiamo preso tutte le precauzione sappiamo che esiste un rischio residuo, allora è necessario difendersi ricorrendo ai “dispositivi di protezione individuale”, che in fabbrica vengono chiamati DPI e che magari conosciamo perché li abbiamo usati per anni durante il lavoro.

  46. Vediamo quali possono essere i più importanti in un ambiente domestico: • Anzitutto i guanti: ne esistono di vari tipi a seconda di cosa vogliamo fare o da cosa ci vogliamo difendere. Ci possono proteggere le mani da prodotti chimici (guanti in gomma o nitrile), dal rischio di taglio (cuoio, kevlar), di puntura (cuoio, nitrile), durante i lavori in giardino ecc. Spesso i guanti facilitano la presa degli oggetti. Costano tutti molto poco, meno comunque di un tendine tagliato.

  47. Occhiali: da indossare quando c’è il pericolo di polveri, di schegge o di schizzi (in qualche film americano si vedono bimbi o casalinghe che indossano occhiali di protezione mentre preparano un frullato), avete idea di quanto male possa fare una scheggia di legna in un occhio?

  48. Mascherine di protezione delle vie respiratorie: quando usiamo prodotti chimici (in bagno, cura delle piante, piccoli ritocchi con vernici o pitture) o siamo in locali polverosi o svolgiamo attività che producono polvere (una buona mascherina 15-20 Eurocent), lo sciroppo per la tosse è decisamente più caro.

  49. Scarpe di sicurezzacon puntale rinforzato, suola imperforabile, ecc. possono essere molto utili in lavori di spostamento di mobili o in giardino; un’unghia schiacciata o una fratturina di un dito del piede dopo le debite parolacce ci obbligano a stare fermi per qualche giorno.

  50. Protettori dell’udito per lavori rumorosi, ecc. Ormai in tutti i paesi esistono negozi che vendono questi prodotti, ed il negoziante sarà ben contento di darvi tutte le informazioni necessarie o di soddisfare esigenze particolari.

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