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ENERGY DAY. RISPARMIO ENERGETICO: TECNOLOGIE A CONFRONT O. CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ. Dott. Zacchi Giovanna. La Sostenibilità dello Sviluppo.

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Presentation Transcript


  1. ENERGY DAY RISPARMIO ENERGETICO: TECNOLOGIE A CONFRONTO

  2. CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ Dott. Zacchi Giovanna

  3. La Sostenibilità dello Sviluppo Oggi la domanda fondamentale a cui la politica è chiamata a rispondere è quale sia il modello di sviluppo, il modello sociale e civile in base a cui vogliamo vivere e che vogliamo lasciare in eredità. In una società sempre + orientata alla performance gli indicatori contano: ciò che misuriamo influenza ciò che facciamo e se le indicazioni sono parziali e limitate lo sono anche le decisioni che si basano su di esse. Non basta + un solo indicatore: occorre un cruscotto statistico

  4. Sostenibilità dello sviluppo Si intende per Sviluppo Sostenibile quello in grado di soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro esigenze* Ma soprattutto il termine sostenibile significa: chedura nel tempo *Da «Rapporto Brundtland» (conosciuto anche come Our Common Future) è un documento rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED)

  5. Opportunità e prospettive della Green Economy • Oggi tutti parlano di Green Economy, così come pochi anni fa si parlava di New Economy: è unamoda? • Sono solo cambiate le tecnologie su cui si orientano i capitali di ventura (come è accaduto nella Silicon Valley, in cui gli investimenti un tempo concentrati sulle ICT sono migrati sulle tecnologie energetiche e ambientali), o ci troviamo in una fase effettiva di trasformazione tecno-economica? • Negli ultimi 3 secoli ci sono stati 2 importanti fasi di trasformazione tecno-economica in cui l’innovazione nel settore energetico ha avuto una grande rilevanza: la prima rivoluzione industriale fondata sull’energia a vapore e la fase di produzione di massa in cui l’energia elettrica (prodotta dalla combustione di fonti fossili) ha giocato un ruolo chiave. • E’ l’ora dellaLow Carbon Economy?

  6. Ogni grande cambiamento richiede: CULTURA TEMPO PASSATO-RADICI FUTURO-PROSPETTIVE La gestione passata ha creato problemi, si cerca una nuova via…..

  7. Green Economy significa: • Non solo green policies da parte delle istituzioni • Non solo green management da parte delle imprese • Non solo green technologies da parte del mondo della ricerca • Non solo consumatori green oriented Ma l’insieme integrato di tutti questi ambiti ed attori (nicchia + nicchia = sistema): COMPETITIVITA GREEN TECHNOLOGY EFFICIENZA PRODOTTI BAT GREEN POLICIES GREEN ECONOMY GREEN CONSUMER GREEN MANAGEMENT POLITICHE SEVIZI

  8. Green Technologies I primi 20 stati americani nei brevetti (anticipano il mercato) in Green Technologies Distribuzione negli anni dei brevetti in Green Technologies della California

  9. Green Technology: Low Carbon Economy e Crisi I recenti dati delle Nazioni Unite ci mostrano come siano molti i paesi che hanno dedicato alla Low Carbon Economy una parte rilevante degli stimoli economici a supporto della crisi: • dai 60 miliardi di dollari della Corea del Sud (quasi l’80% alle green energies, con l’obiettivo di creare un vero e proprio hub tecnologico in questo campo) • ai ben 218 della Cina (33,6%degli stimoli totali e 4% del PIL) orientati a grandi infrastrutture energetiche e di trasporto low carbon • seguono gli USA con 117 miliardi (pari al 12% degli aiuti; il dato sale significativamente se consideriamo gli investimenti infrastrutturali in senso più ampio)

  10. Il voto nel portafoglio!!! Anche la scelta al consumo è dunque un vettore forte verso un’economia + green Progetto Promise: Sostenibilità e consumi Indagine sul livello di consapevolezza (Dati relativi a circa 8000 questionari inviati a famiglie iscritte al portale Coop) La grande maggioranza del campione è un eco-consumatore. Comprare eco-sostenibile è semplice, democratico ed abituale: lo fa il 70% degli italiani ¼ degli italiani si dice preoccupato per le problematiche ambientali

  11. Strategia UE 20-20-20 (COM(2010) 2020) «Le realtà economiche si muovono più velocemente di quelle politiche. (…)»

  12. (COM(2010) 2020)

  13. Green Italy Fondazione Symbola e Unioncamere rapporto sulla green economy 2011: quasi un’impresa su 4 (23,9% del totale, 370.000 circa) ha investito, negli ultimi 4 anni, in prodotti e tecnologie green • Già nel 2010 3 PMI manifatturiere su 10 (30,4%) investivano green; nel 2011 la quota è raddoppiata (57,5%) • In Italia l’investimento legato all’ambiente è percepito come una terapia efficace contro la crisi • Il ricorso a certificazioni ambientali e/o etiche è sempre + diffuso perché viene considerato una componente essenziale per la competitività sul mercato globale • In una società popolata da knowledge workers ciò che caratterizza l’industria italiana è, in moltissimi casi, un saper fare che pochi paesi hanno saputo conservare: ruolo strategico dell’artigianato Made in Italy

  14. Green Italy Nel 2005 la rivista «Time» dedicò un articolo al declino dell’Italia, destinata a soccombere al colosso cinese. In realtà la copertina esprime un concetto diverso: • Agilità contro potenza • Qualità contro grandi numeri • Unicità contro serialità Questa copertina è la chiave per leggere il posizionamento dell’Italia nel mondo

  15. Sostenibilità: alcuni strumenti CORPORATE • EMAS e ISO 14001 • Bilanci di sostenibilità • Marchi di qualità ambientale, Ecolabel, EPD • Accordi volontari • Politiche ambientali e di sviluppo • Green Public Procurement, Integrated Product Policy • Educazione e Formazione Ambientale • Agenda 21 locale e percorsi partecipativi P A

  16. Sistemi di Gestione Ambientale I due sistemi di certificazione ambientale principali sono: • Il Regolamento CE n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS (EMAS = Eco-Management and Audit Scheme) • NORMA ISO UNI 14001:2004 La UNI EN ISO 14001 e il regolamento EMAS sono simili per obiettivi e requisiti. EMAS richiede maggiori garanzie di conformità legislativa e la comunicazione all’esterno degli impegni presi nei confronti dell’Ambiente prevedendo, per le organizzazioni che si certificano o che mantengono le registrazione, incentivi economici statali e regionali e diverse forme di semplificazione amministrativa. Obiettivi: 1. prevenire gli effetti negativi per l’uomo e per l’ambiente 2. promuovere attività che migliorino la qualità ambientale Sviluppare e operare con tale strumento di gestione è una scelta VOLONTARIA dell’organizzazione

  17. Certificazioni ambientali e Pmi Bando: incentivi per le certificazioni ambientali nelle PMI Nella Gazzetta Ufficiale n° 123 del 28/05/2012 - Serie Generale - è stato pubblicato mediante avviso il decreto n° 313 del 26/04/2012 come adeguamento alle nuove disposizioni e modifiche al decreto n° 2230 del 7 maggio 2003 "Promozione dei Sistemi di Gestione Ambientale nelle piccole e medie imprese. Procedura per la concessione di contributi ai sensi dalla Delibera CIPE n. 63 del 02/08/2002" I contributi sono finalizzati a favorire l'acquisizione di servizi reali da parte delle PMI per: • la verifica e la registrazione ai sensi del Regolamento EMAS; • la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) ai sensi della norma internazionale ISO 14001; • la verifica e la registrazione EMAS di organizzazioni certificate ISO 14001. Il contributo sarà concesso mediante rimborso alle imprese che abbiano ottenuto la registrazione EMAS o la certificazione ISO 14001. Alla data di pubblicazione del decreto 313 sono disponibili circa 2.500.000,00 Euro. MICRO SGA: http://www.microsga.org/Home.asp?Page=1&id_gruppo=4 09/05/12

  18. Sistemi di Gestione Ambientale: Per lo schema sistemi di gestione ambientale, in termini di numero di certificazioni emesse, l'Europa si conferma al primo posto nel mondo. L'aumento delle certificazioni in Europa, tra il 2009 e il 2010, segna un +16% (media mondiale del 12%).Degno di nota è l'aumento nel corso del decennio.Dal 2000, infatti, le certificazioni ambientali, sono cresciute a livello mondiale di quasi il 90%.

  19. Sistemi di Gestione Ambientale: Organizzazioni cert. EMAS a giugno 2011

  20. Sistemi di Gestione Ambientale: Organizzazioni cert. ISO 14001 a giugno 2011

  21. RSI: Responsabilità Sociale d’Impresa I 20 milioni di piccole e medie imprese (PMI) europee offrono già un notevole contributo sociale, creando e garantendo posti di lavoro, fornendo prodotti e servizi alla società e pagando le tasse. Trovano inoltre un riconoscimento sempre più ampio in quanto forza trainante dell’innovazione, dello spirito imprenditoriale e della competitività. Obiettivo UE: a promuovere l’imprenditorialità responsabile tra le imprese in generale e le PMI in particolare cioè uno stile di gestione finalizzato ad accrescere il contributo positivo che l’impresa reca alla società e minimizzare nel contempo gli effetti negativi sulle persone e sull’ambiente Essi fanno questo ed altro non limitandosi al rispetto delle normative, ma spesso spingendosi volontariamente oltre le prescrizioni di minima della legge. Vantaggi: • Creare un equilibrio tra gli obiettivi economici, sociali e ambientali • Fidelizzare la clientela • Maggiore motivazione dei dipendenti • Migliori relazioni con la comunità locale e le autorità pubbliche • Risparmi sui costi • Migliore reputazione

  22. Temi RSI secondo le ISO 26000: Aree RSI - ISO26000

  23. I vantaggi sul piano della reputazione License to operate Ci vogliono 20 anni per costruire una reputazione:bastano 5 minuti per rovinarla. (Warren Buffet) La reputazione di un’impresa è determinata per il 45,4% da fattori riconducibili alla RSI, quali le politiche per la comunità e l’ambiente (16,3%), l’etica e la trasparenza nella governance (14,5%) e l’attenzione ai dipendenti (14,6%). Il rimanente 55% è attribuibile nell’ordine a qualità dei prodotti, innovazione, leadership e performance, tutti elementi che possono essere comunque ricondotti direttamente alla capacità dell’impresa di rispondere alle aspettative dei suoi stakeholder. [Studio del Boston College (2009) per il programma delle Nazioni Unite Global Compact - Misurazione quantitativa del contributo della CSR alla reputazione]

  24. Bilancio di sostenibilità È lo strumento di comunicazione più adeguato per rispondere alla esigenza di rendere noto il contributo di socialità che un'organizzazione dà alla collettività cui appartiene. E’ costituito da un sistema di rendicontazione che rappresenta formalmente le politiche sociali e ambientali messe in atto nella gestione di un'organizzazione, comunica ai terzi (i dipendenti, i clienti, i fornitori, gli utenti, l'opinione pubblica, ecc.) gli elementi per i quali possono dare fiducia all'organizzazione. Accompagna ed integra il normale bilancio d’esercizio, al quale è strettamente collegato.

  25. Finalità del bilancio di sostenibilità: • Presentare un resoconto equilibrato delle performance ambientali, sociali ed economiche dell’impresa e il conseguente contributo apportato dalla stessa in termini di sostenibilità dello sviluppo. 2. Facilitare la comparabilità temporale. 3. Promuovere la comparabilità spaziale. 4. Rispondere proattivamente alle maggiori esigenze degli stakeholder.

  26. Modello Global Reporting Initiative (GRI): • Rappresenta il tentativo più importante a livello internazionale di standardizzazione del documento di rendicontazione sociale. • Aiuta le aziende a redigere le informazioni necessarie per dare un’immagine bilanciata ed integrata delle performance ambientali, sociali ed economiche secondo principi di Trasparenza Materialità, Inclusività, Completezza il tutto in un contesto di Sostenibilità (Contenuto) Equilibrio, Comparabilità, Accuratezza, Tempestività, Chiarezza, Affidabilità (Qualità)

  27. Grazie per l’attenzione Dott. Zacchi Giovanna giovanna.zacchi@mediamo.it giozacchi@libero.it 09/05/12

  28. Grazie per l’attenzione Dott. Zacchi Giovanna giovanna.zacchi@mediamo.it giozacchi@libero.it

  29. SI RINGRAZIANO

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