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SEMINARIO REGIONALE AIMC - SICILIA PALERMO 28 FEBBRAIO 2009

NUOVE SFIDE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA. SEMINARIO REGIONALE AIMC - SICILIA PALERMO 28 FEBBRAIO 2009. ACCOGLIERE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA. A cura di Mariangiola Garraffo Dirigente Scolastico del Circolo Didattico “P.A.Coppola” di Catania.

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SEMINARIO REGIONALE AIMC - SICILIA PALERMO 28 FEBBRAIO 2009

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Presentation Transcript


  1. NUOVE SFIDE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA SEMINARIO REGIONALEAIMC - SICILIA PALERMO 28 FEBBRAIO 2009 1

  2. ACCOGLIERE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA A cura di Mariangiola Garraffo Dirigente Scolastico del Circolo Didattico “P.A.Coppola” di Catania 1

  3. Accogliere…un bambino nella scuola dell’infanzia significa molto di più che farlo entrare nell’edificio della scuola,assegnargli una classe e trovargli un posto dove stare.L’accoglienza è un metodo di lavoro complesso,è un modo di essere dell’adulto, è l’obiettivo prioritario di tutto il processo educativo.L’accoglienza èdunque un “contenitore” molto ampio che implica una seria di azioni:1) attenzione alla struttura scolastica e all’edifico scolastico nel suo insieme e in particolare alle sezioni2) attenzione alle persone alunni- genitori- docenti e non docenti- che sono coinvolte nella relazione educativa degli alunni. 1

  4. 1-Strutture e edifici scolasticiSe consideriamo l’accoglienza dal punto di vista dell’edificio scolastico, secondo alcune interpretazioni,non troppo recenti ma sempre attuali, anche la scuola nel suo insieme deve essere accogliente e deve trasmettere agli alunni,tutti, soprattutto a quelli più piccoli,un senso di benessere e attenzione.Italo Bassotto,nel 1992, sosteneva che” l’apprendimento avviene in uno spazio fisico, concreto, strutturato che non può essere indifferente e che va organizzato e programmato” per ricevere alunni. 1

  5. Quali spazi?Gli spazi che presuppongono la cura della persona devono essere oggetto di una specifica attenzione, possono essere :spazi interni: le sezioni con le pareti appositamente colorate,arredi adatti a ricevere i bambini,biblioteche o laboratori anfiteatri o tutto ciò che può essere utilizzato dai piccolispazi esterni:aree cortive con il verde ben curato, ludoteche limitrofe alla scuola,centri di documentazione,musei ,teatri. 1

  6. Ambiente e apprendimentoQuesto concetto, già noto nei Programmi del 1985, presuppone un concetto di interdipendenza tra l’ambiente e l’apprendimento.Si sostiene infatti che la relazione tra apprendimento e ambiente sia fortemente correlata ,in quanto l’ambiente è una delle condizioni essenziali per lo sviluppo cognitivo di tutti i bambini. 1

  7. Programmazione EducativaIn primo luogo bisogna prevedere la costituzione di spazi adeguatamente organizzati dove possa essere favorito lo scambio comunicativo tra i pari e tra i pari e gli adulti, dove ogni bambino possa crescere e svilupparsi, partecipando attivamente alle attività didattiche.Tutti i docenti sono chiamati a determinare i criteri e le modalità di utilizzo degli ambienti scolastici, sulla base di una progettazione educativa , ad ampio raggio, che presuppone non solo scelte metodologiche , ma la cultura pedagogica, le linee guida pedagogiche del sistema scuola a cui si appartiene. 1

  8. Dalle Indicazione Nazionali per il curricolo (Settembre 2007) • “LO SPAZIO ACCOLGIENTE ,CALDO, CURATO, ORIENTATO AL GUSTO,ESPRESSIONE DELLA PEDAGOGIA E DELLE SCELTE EDUCATIVE DI CIASCUNA SCUOLA.E’ UNO SPAZIO CHE PARLA DEI BAMBINI,DEL LORO VALORE,DEI LORO BISOGNI DI GIOCO, DI MOVIMENTO,DI ESPRESSIONE,DI INTIMITA’ E DI SOCIALITA’,ATTRAVERSO L’AMBIENTE FISICO,LA SCELTA DI ARREDAMENTI E OGGETTI VOLTI A CREARE UNA FUNZIONALE E INVITANTE DISPOSIZIONE A ESSERE ABITATATO DAGLI STESSI BAMBINI”. 1

  9. IN CHE MODO LO SPAZIO DIVIENE LUOGO DI CURA DELLA PERSONA?Attraverso la flessibilità dell’uso dei locali interni ed esterni, su una base progettuale di istituto, nella quale siano chiari gli obiettivi che si intendo perseguire a livello collegiale e nella quale ognuno possa mettere in atto le dinamiche di condivisione e coinvolgimento.Razionale e sistematica utilizzazione dei materiali anche poveri Didattica Attiva 1

  10. 2-Attenzione alle persone Bambini Genitori Docenti Personale scolastico Accogliere 1

  11. Accogliere i bambini Dalle Indicazione Nazionali per il curricolo (Settembre 2007): • LA SCUOLA DELL’INFANZIA SI PROPONE COME CONTESTO DI RELAZIONE, DI CURA E DI APPRENDIMENTO, NEL QUALE POSSONO ESSERE FILTRATE,ANALIZZATE ED ELABORATE LE SOLLECITAZIONI CHE I BAMBINI SPERIMENTANO NELLE LORO ESPERIENZE. . 1

  12. Inoltre la scuola dell’infanzia intende: • PROMUOVERE UNA PEDAGOGIA ATTIVA E DELLE RELAZIONI CHE SI MANIFESTA NELLE CAPACITÀ DEGLI INSEGNANTI DI DARE ASCOLTO E ATTENZIONE A CIASCUN BAMBINO,NELLA CURA DELL’AMBIENTE ,DEI GESTI,E DELLE COSE E NELL’ACCOMPAGNAMENTO VERSO FORME DI CONOSCENZA SEMPRE PIÙ ELABORATE E CONSAPEVOLI. 1

  13. 1)FILTRARE, ELABORARE ANALIZZARE LE SOLLECITAZIONI LEGATE ALLE ESPERIENZE DIRETTE DEI BAMBINI 2) FAVORIRE L’APPRENDIMENTO 3)AVERE CURA 1

  14. FILTRARE,ELABORAREANALIZZARE LE SOLLECITAZIONI LEGATE ALLE ESPERIENZE DIRETTE DEI BAMBINI • La scuola dell’infanzia ,nel momento in cui diventa spazio organizzato, favorisce l’apprendimento, e diventa uno spazio dialogante ,dove ogni bambino impara a essere se stesso anche ascoltandosi e ascoltando gli altri…l’eco della voce..il narrare ..il raccontare. L’ascolto allora diviene strumento fondamentale attraverso il quale ogni docente si mette nei panni del bambino,non intervenendo per punire o redarguire, ma per confermare,riprendere,rilanciare,problematizzare, analizzare,per lanciare messaggi,partendo dalle ipotesi, dalle idee dei bambini e dai racconti dei loro vissuti. • Spesso i messaggi mediati dal docente sono decondizionanti rispetto alla realtà familiare, a volte svantaggiata e deprivata culturalmente, vissuta dai bambini, o decondizionanti rispetto alle notizie e alle informazioni o peggio ancora rispetto a certe cattive esperienze fatte dai nostri piccoli,per cui l’insegnante si trova a dover sfidare la negatività che ci circonda non solo a parole ma strutturando esperienze cariche di significati e messaggi educativi che orientino il bambino nella sua crescita 1

  15. FAVORIRE L’APPRENDIMENTO • Un ambiente predisposto ed organizzato a misura di bambino è un ambiente che espone messaggi e sollecitazioni.Non è un luogo neutro o uno spazio casuale. • Un ambiente organizzato mette il bambino dinnanzi a stimoli precisi e gli invia anche specifici messaggi che mettono in gioco il bambino,che richiedono capacità e che determinano precisi comportamenti. • Si favorisce l’apprendimento quando il docente,attraverso una predisposizione accogliente (destrutturazione delle classi con formule rigide), anche riguardo alle cose e ai materiali ai tempi ai ritmi alle proposte didattiche,considera e mette al centro della sua attenzione il bambino,quando gli mostra interesse, quando corregge e offre le proprie esperienze…quando si mette in gioco con un atteggiamento empatico verso l’alunno. 1

  16. AVERE CURA - PRENDERSI CURA • Un bambino che entra per la prima volta nella scuola dell’infanzia in qualche modo affronta una situazione traumatica poiché lascia le braccia accoglienti della mamma per affidarsi,senza riserve, ai docenti i quali come prima cosa lo prendono in cura perché ogni alunno rappresenta una persona e come tale egli deve venire riconosciuto e rispettato,in quanto persona appunto e membro della comunità scolastica (Prof.Mollo- Unv.di Perugia) • L’avere e prendersi cura dei bambini è più di un atteggiamento esteriore, esso è espressione della CULTURA DELLA SCUOLA. • Solo dalla cura,dall’attenzione all’altro si genera quel rapporto di insegnamento – apprendimento che è alla base dello sviluppo di competenze e soprattutto alla base della maturazione globale dei piccoli. 1

  17. La cura porta a : • Creare percorsi didattici aperti all’altro • Diversificare le proposte e le attività • Creare una comunità educante basata sul concetto di persona • Sviluppare il senso di appartenenza • Sviluppare la cultura dell’integrazione 1

  18. Accogliere i genitori I genitori dei bambini della scuola dell’infanzia devono essere orientati e guidati alla conoscenza del cammino di crescita che i loro figli compiranno nella scuola dell’infanzia. Devono essere consapevoli dei percorsi didattici attuati e delle scelte di tipo educativo stabilite, affinché con la loro azione consolidino il lavoro svolto dai docenti nei confronti dei loro bambini i quali ,altrimenti, sarebbero confusi e disorientati. Devono essere ascoltati e devono trovare nella scuola un luogo sicuro nel quale si sentano pienamente sereni di lasciare i propri figli. 1

  19. Accogliere i docenti • Comfort dell’ambiente di lavoro (ambiente di lavoro salubre,confortevole,esteticamente curato) • Ascolto attivo (un’organizzazione attenta sa ascoltare e tenere in considerazione ,nei processi decisionali, la voce dei docenti e i loro suggerimenti in quanto improntati al miglioramento dei processi organizzativi) • Riconoscimento e valorizzazione delle competenze dei singoli (riconoscimento delle caratteristiche individuali così come le diversità degli apporti individuali) • Chiarezza negli obiettivi organizzativi (direzione strategica di interventi educativi coerenti con i bisogni formativi degli alunni e condivisione degli stessi tra i docenti) • Senso di utilità sociale(i docenti devono percepire la loro azione come parte integrante di un processo complesso che riguarda l’intera organizzazione scolastica) 1

  20. Accogliere il personale scolastico • Equità organizzativa( assicurare equità nel trattamento nel senso che a tutti vengono date le stesse opportunità di accedere a compensi e incentivi) • Tollerabilità dei compiti(chiarezza nella distribuzione dei compiti e sostenibilità degli stessi) 1

  21. Conclusione L’accoglienza non è un’azione che si esaurisce con un progetto specifico all’inizio dell’anno scolastico,essa implica tutta una serie di azioni che coinvolgono l’intera organizzazione della scuola e tutto il corpo docente e non docente. Solo in tal modo essa diventa una mission dell’istituzione scuolastica,un comportamento,un habitus che caratterizza la scuola. 1

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