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IL RUOLO DEI CONFIDI QUALE STRUMENTO DELLE POLITICHE INDUSTRIALI

IL RUOLO DEI CONFIDI QUALE STRUMENTO DELLE POLITICHE INDUSTRIALI. Leonardo Nafissi Bruxelles , 26 settembre 2013. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO. I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia

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IL RUOLO DEI CONFIDI QUALE STRUMENTO DELLE POLITICHE INDUSTRIALI

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Presentation Transcript


  1. IL RUOLO DEI CONFIDI QUALE STRUMENTO DELLE POLITICHE INDUSTRIALI Leonardo Nafissi Bruxelles, 26 settembre 2013

  2. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  3. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  4. IL SISTEMA ECONOMICO ITALIANO È INCENTRATO SULLE PICCOLE E MICRO IMPRESE 5,4 milioni di PICCOLE IMPRESE (con meno di 50 addetti) 99,3% del totale delle imprese 73,9% degli occupati 5,2 milioni di MICRO IMPRESE (con meno di 10 addetti) 94,4% del totale delle imprese 49,8% degli occupati 1,4 milioni di IMPRESE ARTIGIANE 23,9% del totale delle imprese 3,6 milioni gli occupati

  5. IL SISTEMA DELLA GARANZIA IN ITALIA SISTEMA DELLA GARANZIA Pubblico Privato Fondi europei, nazionali e regionali di garanzia e controgaranzia Confidi: strutture di garanzia mutualistica tra imprese FEI Fondo Centrale di Garanzia Finanziarie e Fondi Regionali

  6. IL SISTEMA DEI CONFIDI IN ITALIA 7 Federazioni Nazionali di categoria riunite in Assoconfidi 282 i Confidi operativi 61 i Confidi "107" intermediari finanziari Quasi 1.300.000 le imprese associate 47 miliardi di euro i finanziamenti garantiti in essere Circa22 miliardi di euro le garanzie in essere 2,4 miliardi di euro la dotazione patrimoniale 5% l’incidenza dei finanziamenti garantiti dai Confidi sul totale di quelli erogati dalle banche

  7. IL SISTEMA DEI CONFIDI DELL’ARTIGIANATO 130 i Confidi associati Oltre 700.000 le imprese associate Di cui 180.000 non artigiane 14,8 miliardi di euro i finanziamenti garantiti in essere 875 milioni di euro la dotazione patrimoniale 6,3% il tasso lordo di sofferenza (10,9% quello delle imprese artigiane in Italia) 20,3% l’incidenza dei finanziamenti garantiti dai Confidi sul totale di quelli erogati dalle banche

  8. I CONFIDI ITALIANI NEL CONFRONTO EUROPEO IMPRESE ASSOCIATE GARANZIE IN ESSERE DOTAZIONE PATRIMONIALE Italia 27,7% Italia 21,1% Altri Paesi europei 55% Italia 45% Altri Paesi europei 72,3% Altri Paesi europei 78,9% IL MAGGIORE SISTEMA DI GARANZIA IN EUROPA

  9. I CONFIDI NELLA CONGIUNTURA DELLA CRISI Riconosciuti come fondamentali "ammortizzatori sociali" Determinanti per l’accesso al credito delle imprese minori – non solo per ottenere condizioni migliori Hanno fronteggiato la crisi a lungo… …ma oggi mostrano rilevanti segnali di difficoltà

  10. I PUNTI DI ATTENZIONE PER IL SISTEMA DEI CONFIDI Economici e patrimoniali Organizzativi Di mercato Congiunturali

  11. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  12. PERCHÉ NASCONO I CONFIDI? (1 di 4) 1. PER FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO DELLE PMI Attività di garanzia collettiva dei fidi: rilascio della garanzia sui finanziamenti e sulle operazioni di leasing concesse dalle banche a favore delle imprese socie Quota di garanzia concessa alla singola impresa di norma pari al 50% del finanziamento bancario

  13. PERCHÉ NASCONO I CONFIDI? (2 di 4) 2. PER RIDURRE LE ASIMMETRIE INFORMATIVE TRA BANCA E IMPRESA NELLA VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO "Certificazione" delle informazioni – e quindi delle imprese – nei confronti delle banche attraverso la preistruttoria nel processo di valutazione del credito Attribuzione di un maggiore rilievo agli elementi qualitativi nel processo di valutazione delle imprese che consente un miglioramento del loro rating

  14. PERCHÉ NASCONO I CONFIDI? (3 di 4) 3. PER OTTENERE CONDIZIONI ECONOMICHE PIÙ VANTAGGIOSE DI QUELLE CHE LE IMPRESE POTREBBERO OTTENERE SINGOLARMENTE Contrattazione collettiva in termini di pricinge di condizioni a vantaggio della singola impresa derivante dalla capacità di rappresentanza delle migliaia di imprese associate al Confidi

  15. PERCHÉ NASCONO I CONFIDI? (4 di 4) 4. PER FAVORIRE NELLE PMI LA CRESCITA DELLA CULTURA FINANZIARIA E UNA RELAZIONE PIÙ EFFICACE CON IL SISTEMA BANCARIO Facilitano un trasparente dialogo tra la banca e l’impresa Erogano un servizio di assistenza finanziaria di base: Teso a individuare il fabbisogno finanziario dell’impresa e gli strumenti più idonei a soddisfarlo Utile a migliorare la struttura finanziaria delle PMI Volto a individuare le più opportune forme di agevolazione

  16. ASSISTENZA FINANZIARIA DI BASE QUALE SUPPORTO ALLE IMPRESE Vantaggio competitivo fondamentale per il sistema Maggiore qualità dei servizi e creazione di valore aggiunto a favore del sistema economico locale Elemento caratterizzante e qualificante dell’attività di accompagnamento svolta dai Confidi a favore delle imprese Supporto nell’orientare le scelte delle imprese in ragione dell’effettivo fabbisogno finanziario Utile anche per analizzare le eventuali aree di attenzione e individuare le soluzioni più adeguate a migliorare la valutazione del merito creditizio dell’impresa

  17. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  18. IL MODELLO MUTUALISTICO DEI CONFIDI Confidi di emanazione associativa e strumento della politica industriale delle Istituzioni per lo sviluppo del sistema economico Modello di riferimento: mutualità supporto alle imprese logica di rappresentanza prossimità al territorio e alle imprese funzione sociale supporto diffuso alla micro impresa (anche marginale) valorizzazione degli aspetti personali / qualitativi assistenza finanziaria di base

  19. IL POSIZIONAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI RISPETTO AI TRE MODELLI DI GARANZIA NEL MONDO MODELLO DELLA GARANZIA PUBBLICA MODELLO DELLA SUSSIDIARIETÀ PRIVATA MODELLO MISTO Indonesia Thailandia Corea del Sud Giappone Ungheria Francia Turchia Spagna Italia

  20. INCIDENZA DELLE GARANZIE IN ESSERE SUL PIL REALE IN TUTTO IL MONDO L’ACCESSO AL CREDITO È UN BENE PUBBLICO E LA GARANZIA È SOSTENUTA DAL PUBBLICO

  21. Ripartizione della contribuzione alla filiera della garanzia italiana (Totale risorse € 2,1 Mld.) Ripartizione della contribuzione alla filiera della garanzia mondiale (Totale risorse € 60 Mld.) Contribuzione privata totale alla filiera della garanzia mondiale (Totale risorse € 1,2 Mld.) LA CONTRIBUZIONE DELLE IMPRESE ALLA FILIERA DELLA GARANZIA IN ITALIA E NEL RESTO DEL MONDO Italia Mondo Italia/Resto del Mondo 29% (€ 0,6 Mld.) Risorse Private 2% (€ 1,2 Mld.) Risorse Private 50% (€ 0,6 Mld.) PMI Resto del Mondo 71% (€ 1,5 Mld.) Risorse Pubbliche 50% (€ 0,6 Mld.) PMI Italiane 98% (€ 58,8 Mld.) Risorse Pubbliche

  22. Obiettivo: accesso al credito delle PMI Garanzia: bene pubblico Per favorire l’accesso al credito Sostegno pubblico Risorse private delle imprese

  23. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  24. I Confidi: Uno strumento di trasmissione delle politiche pubbliche in materia di credito Uno strumento per efficientare l’allocazione delle risorse pubbliche

  25. I SOGGETTI EROGATORI DEI CONTRIBUTI PUBBLICI

  26. I CONFIDI E GLI INTERVENTI PUBBLICI A SOSTEGNO DELLE PMI Tutti i Confidi ricevono a vario titolo contributi pubblici ai fondi di garanzia per favorire l’accesso al credito delle imprese Il 52% dei Confidi gestisce misure di incentivazione per conto degli Enti pubblici, curando: Il 75% l’istruttoria Il 31% la valutazione delle imprese Il 42% l’erogazione dell’incentivo Il 10% altre fasi del processo Il 55% dei Confidi effettua attività di consulenza e predisposizione di pratiche agevolate o incentivi nazionali o regionali

  27. I FONDI ANTIUSURA Uno dei principali strumenti pubblici in ambito nazionale a favore delle imprese con difficoltà nell’accesso al credito… …che ha assunto un ruolo strategico nell’attuale fase di crisi 68 i Confidi che gestiscono i fondi antiusura Quasi 1.400 le operazioni effettuate € 49 mln. l’importo dei finanziamenti

  28. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  29. LA FILIERA ITALIANA: ELEVATA FRAMMENTAZIONE DEGLI ATTORI CON SOVRAPPOSIZIONE DI RUOLI E FORME TECNICHE FEI JEREMIE FERS / FES Fondi in gestione Controgaranzia non elegibile ISMEA FONDO CENTRALE GARANZIA Fondi in gestione Capitalizzazione Confidi C/interessi CCIAA Controgaranzia elegibile PROVINCE REGIONI COMUNI Capitalizzazione (pura o subordinata) Confidi Garanzia diretta C/interessi Riassicurazione CONFIDI II LIVELLO Controgaranzia elegibile se 107 ex. ARTIGIANCAS-SA e simili Controgaranzia non elegibile / Riassicurazione CONFIDI BANCHE ~ 50 intermediari maggiori ~300 minori Stanziamenti monetari (Fondi in gestione , capitazlizzazione, conto interessi) FINANZIARIA REGIONALE Capitalizzazione Confidi C/interessi Portafoglio IMPRESE Istruttoria

  30. CONFIGURAZIONE PROPOSTA DI FILIERA DELLA GARANZIA OPERATORE DELLA FILIERA 3°Livello: Riassicurazione VERSO UNA FILIERA A TRE LIVELLI FUNZIONALI FONDATA SUI “3 PILASTRI” DEL MONDO DELLA GARANZIA ... E SULLA DISTINZIONE TRA “OPERATORI” E “SOSTENITORI” 3o Pilastro: FondoCoperturadellePerdite 2°Livello: Controgaranzia 2o Pilastro: FondoCentrale di Garanzia 1°Livello: Garanzia diretta 1o Pilastro: Confidi

  31. I CONFIDI: UN "PILASTRO" DELLA GARANZIA(1 di 2) A. MAGGIORE EFFICIENZA Consentono di abilitare, attraverso la sussidiarietà, un volume maggiore di garanzie e di finanziamenti alle PMI a parità di risorse Leva più elevata: circa 21 di finanziamenti attivati B. AGGIUNTIVITÀ Un modello distributivo articolato con forti legami sul territorio consente una componente di servizio attraverso l’assistenza finanziaria di base e di prossimità alle imprese

  32. I CONFIDI: UN "PILASTRO" DELLA GARANZIA (2 di 2) C. PIÙ FINANZIAMENTI AL COSTO PIÙ BASSO Il ruolo di rappresentanza degli interessi delle PMI nella contrattazione con le banche consente di garantire l’accesso al credito a un numero più elevato di imprese e a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato D. MINORE TASSO DI SOFFERENZA Le imprese garantite dai Confidi hanno un tasso di sofferenza più contenuto rispetto al totale delle imprese, con vantaggi rilevanti per le banche e per FCG

  33. LA PROPOSTA FEDART FIDI DI RIFORMA STRUTTURALE DEL FCG IMPATTI POSITIVI DELLA CONTROGARANZIA PER TUTTO IL SISTEMA ECONOMICO Più efficiente allocazione delle risorse pubbliche: nel FCG il tasso di sofferenza delle operazioni in garanzia diretta è doppio di quelle in controgaranzia Vantaggi della controgaranzia in termini di minori assorbimenti patrimoniali e copertura delle perdite per tutti i soggetti coinvolti Ampliamento del perimetro delle imprese che possono accedere allo strumento nazionale attraverso l’operatività per portafogli di domande

  34. FCG: IL TASSO DI INSOLVENZA PER TIPOLOGIA DI OPERAZIONE

  35. IMPATTI PER IL CONFIDI E LA BANCA IN RELAZIONE ALLA TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ CONFIDI BANCA Riduzione assorbimenti patrimoniali Copertura delle perdite Riduzione assorbimenti patrimoniali Copertura delle perdite Controgaranzia √ √ √ √ Cogaranzia √ X √ √ Riassicurazione X √ X X Diretta X X √ √

  36. LA PROPOSTA DEI CONFIDI ARTIGIANI RIFORMA STRUTTURALE DEL FONDO CENTRALE DI GARANZIA Punti cardine della proposta Leve normative I Portafogli Decreto Monti Salva Italia II Controgaranzia Decreto Bassanini III Microcredito Disposizioni operative FCG

  37. I VANTAGGI DELL’OPERATIVITÀ PER PORTAFOGLI Portafogli più equilibrati Semplificazione della filiera della garanzia Maggiore numero di imprese abilitate Maggiore leva a parità di risorse Maggiore efficacia allocativa a parità di risorse

  38. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO I Confidi: chi sono I Confidi: soggetti al fianco delle imprese Il modello mutualistico della garanzia I Confidi nella politica industriale delle Istituzioni pubbliche Una proposta di riforma del sistema di garanzia italiano a vantaggio delle piccole e micro imprese Le linee di azione in Europa

  39. TRE LINEE DI AZIONE PER L’EUROPA 1. POTENZIAMENTO DELLE MISURE IN MATERIA DI GARANZIA NEI NUOVI PROGRAMMI (Cosme, Horizon 2020, Fondi Strutturali) Maggiore fruibilità e semplicità nell’utilizzo delle risorse

  40. LA POSIZIONE ITALIANA SUI PROGRAMMI EUROPEI POLITICHE DI COESIONE Potenziamento di strumenti di controgaranzia a disposizione degli intermediari finanziari meno strutturati come i Confidi Possibilità di articolare la garanzia sui vari livelli (europeo, nazionale e regionale) attraverso una compartecipazione al rischio da parte di soggetti diversi (Fondi Strutturali, FEI, Regioni, Confidi) Previsione di strumenti di controgaranzia sia con cap sia senza cap, anche attraverso operazioni di Tranched Cover e cartolarizzazione Introduzione della modalità operativa per portafogli, affinché possa essere implementata con risorse provenienti dalla UE e dai singoli Paesi

  41. TRE LINEE DI AZIONE PER L’EUROPA 2. SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA SUGLI AIUTI DI STATO Alleggerimento degli oneri operativi per le piccole imprese su finanziamenti di importo limitato

  42. LA POSIZIONE ITALIANA SUI PROGRAMMI EUROPEI DE MINIMIS / MODERNIZZAZIONE AIUTI DI STATO Deroga generale per le micro e piccole imprese,le cui dimensioni contenute e l’attività economica limitata ai mercati locali o nazionali non producono effetti distorsivi Non applicazione della nuova definizione di imprese in difficoltà, più restrittiva e basata solo su aspetti quantitativi, che penalizza le micro imprese e ne limita l’accesso al credito Mantenimento del calcolo del de minimis sulla singola impresa escludendo quelli ricevuti dalle imprese collegate Innalzamento della soglia a € 500.000 dagli attuali € 200.000

  43. TRE LINEE DI AZIONE PER L’EUROPA 3. ADEGUATA APPLICAZIONE DI BASILEA 3 IN MATERIA DI GARANZIA Valorizzazione dei sistemi di garanzia privati mutualistici e riconoscimento della specificità della garanzia quale strumento di mitigazione del rischio

  44. CONCLUSIONI Mutualità e sussidiarietà: un connubio ottimale che rende il sistema dei Confidi un "alleato" delle Istituzioni pubbliche che operano per lo sviluppo economico e sociale di un territorio Necessità per il sistema dei Confidi di un ulteriore processo di razionalizzazione, efficientamento e crescita professionale per poter svolgere al meglio la funzione di sostegno nell’accesso al credito delle imprese Fondamentale ruolo delle Istituzioni pubbliche nel contribuire alla sostenibilità e alla sopravvivenza del modello mutualistico Confidi A favore delle PMI e quindi del Paese

  45. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Leonardo Nafissi

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