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BIOGRAFIA DELL'AUTORE

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BIOGRAFIA DELL'AUTORE

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Presentation Transcript


  1. BIOGRAFIA DELL'AUTORE Nato in Svizzera da genitori italiani, l'infanzia e l'adolescenza sono stati spesi a Castroreale (Italia) e poi si trasferì a Milano con la famiglia ed ottenuto un diploma di scuola come tecnico elettrico. Ha lavorato a Milano per le nove, l'Irlanda per undici e Londra per quattro anni. I suoi viaggi in tutto il mondo (Argentina, Stati Uniti, Russia), gli hanno dato una preziosa esperienza e la conoscenza di prima mano dei problemi di una varietà di popoli e di permesso di esplorare il suo mondo interiore e di speranza per la fraternità mondiale nel futuro. Questo è il suo primo libro. Esso contiene un messaggio universale di Verità, Amore e Pace per l'intera umanità. "Il sogno di intraprendere un viaggio fuori dalla realtà? Ero dentro un film. Tempo si è fermato. Non sapevo che qualcuno stava filmando, che il film era la realtà di un viaggio indimenticabile ... "

  2. CARMELO BUCCA 11:11 La vita, i sogni e l'energia dell'Universo L'evento centrale in una vita segnata da una costante ricerca di senso - e, quindi, in un certo senso, avventuroso - per contatto puro con la natura, generosa apertura agli altri liberi da pregiudizi di alcun genere, né divisioni religiose o di casta, è stata una straordinaria incontro con il soprannaturale che ha preso la forma di energia, che è Amore. Era 11:11 che ha preparato il terreno per questa epifania, un presagio di una nuova era di cambiamento in cui il messaggio divino arriverà a compimento come Verità e Amore. Uno dei tanti segni di questo sono i cerchi nel grano la cui energia soprannaturale speciale è stata confermata da scienziati moderni. "Ma stai parlando di un sogno impossibile ...". "Nulla è impossibile a Dio. Questa è la vera libertà ", ho gridato al cielo."

  3. INDICE:   PAG. 1. Milano e Mikonos 11 2. Londra 13 3. L’arrivo delle festività e i perché 17 4. Desiderio di scoperta 21 5. Coincidenze e sogni 25 6. La società che non capivamo 29 7. Sophy, l’angelo della Danimarca 31 8. L’Irlanda e il grande giardino 33 9. Sophy lascia Dublino 35 10. Londra, undici anni dopo 37 11. Il libro 41 12. Sophy, nove anni dopo 43 13. 11:11 47 14. Vacanza a Kos 49 15. Ritorno nella capitale inglese 53 16. Weekend in Danimarca 61 17. L’incontro che mai mi sarei aspettato 71 18. Da quel giorno tutto cambiò 75 19. Lascio Londra 83 20. La donna al centro dell’universo con Dio 89 21. Da Londra a Castroreale 91 22. Cristian e l’undicesimo aereo 103 23. Le conferme che cercavo 107 24. “In segreto?”, l’11:11 nel mondo, sincronicità e i cerchi nel grano 115 25. Il 2011/12: i sentimenti, la profezia, la Verità su Dio e la Nuova Realtà 129

  4. Tutto quello che è successo nell’arco della mia vita mi ha condotto a pensare che questa porti con se un senso inimmaginabile. Bisogna sapere cosa vogliamo dalla vita, cosa siamo noi per la vita … Cercare di capirla un po’ può bastare per viverla? Spero che queste pagine vi aiutino a comprendere, ma anche a farvi sorridere e riflettere … per poi volare attraverso la forza dei vostri sogni!

  5. Introduzione Un giorno mia madre, durante una chiacchierata in famiglia, disse a mio padre: “Nostro figlio ha la magia”. Sentendo questa frase sorrisi in silenzio, ero contento. In verità pensavo che fosse vero, ma non ne ero sicuro. Queste pagine sono anche dedicate a tutta la gente che ama sognare, che ama vivere la vita, che ama rischiare, che sfida la vita e crede nella magia. La magia si deve cercare, scoprire, inseguire; tutto dipende da cosa si vive e da come lo si vive. C’è un filo invisibile e infinito che lega ogni individuo al Cuore dell’universo; è importante scoprirlo. Il sogno di fare un viaggio fuori dalla realtà? L’incredibile viaggio di un ragazzo comune si può trasformare in magia? La passione per la vita è qualcosa che ognuno ha in sé e va oltre qualunque orizzonte. La si scopre soltanto aprendo il Cuore. La passione si manifesta in qualunque azione, avvenimento, incontro. Partire per un viaggio che sta iniziando e non sapere quando finirà … questa è magia. Ho sempre avuto bisogno di libertà. Forse è per questo desiderio che da piccolo, la sera, quando andavo a dormire, tre o quattro volte la settimana sognavo di volare: dopo essere saltato dalla vetta di una montagna, prendevo il volo come un’aquila.

  6. Oggi, dopo circa trent’anni, ogni tanto mi capita ancora di volare. • Ho sempre sognato di volare, di notte, di giorno … • Ho sempre amato la libertà allo stato puro, direi anche “animalesco”. Molte volte mi sembra di essere un animale in gabbia, vorrei scappare. Credo di essere quel tipo di persona che non riesce ad adattarsi a una vita normale, con tutte le sue regole. Nei miei viaggi, nei miei incontri ho scoperto tante cose nuove, e riscoperto nel mio io, il bambino. Così, da grande, ho iniziato a vivere da bambino, ma spesso, durante il giorno, mi calavo nei panni di un adulto. Ero costretto a pensare e a fare le cose che fanno i grandi, ma continuavo a sognare come un bambino. Non ero il solo, anzi ho incontrato molte persone alle quali piaceva vivere spensieratamente. Spesso ho vissuto come se ogni giorno fosse l’ultimo della mia vita, immerso in un Paradiso terrestre. Sempre attivo, immerso nella vita con quell’energia che, adesso me ne rendo conto, proviene da qualche luogo dell’universo. Sembrava fossi arrivato da una stella, l’energia cosmica mi stava facendo volare. Tutto quello che stavo vivendo era un sogno, solo che ancora non lo sapevo. Ero dentro un film, il tempo si era fermato. Non sapevo che qualcuno stava filmando, non sapevo che quel film era la realtà di un viaggio indimenticabile … con un bicchiere di magia!

  7. Capitolo 1 Milano e Mikonos Era la metà degli anni novanta. In quegli anni mi ero adattato a fare diversi lavori e, nello stesso tempo, cercavo di vivere al massimo l’ambiente cittadino. Molti amici mi circondavano e il divertimento era a portata di mano, ma io non mi accontentavo di tutto ciò. Desideravo qualcosa di più, qualcosa di forte. Avevo dentro di me quell’energia infinita che mi spingeva oltre la quotidianità. Arrivò l’estate del 1996, avevo denaro a sufficienza per andare via un paio di mesi. Avevo bisogno di una vacanza che mi scuotesse che mi facesse sentire libero di dire e di fare, senza il bisogno di pensare, pronto a liberare il mio istinto. Mi sentivo un’aquila pronta a spiccare il volo, una tigre che corre controvento; il futuro non lo immaginavo, vivevo il presente. Dopo essere stato alcuni giorni in Sicilia con la mia famiglia, partii per la Grecia. Di quei giorni conservo tanti bei ricordi; fu una di quelle avventure che forse tutti i giovani sognano di vivere. Durante il viaggio in un aereo traballante in mezzo alla tempesta mi ero messo a parlare con Dio per dirgli che stavo andando soltanto in vacanza. Giunto a destinazione, affittai un bungalow di legno sulla collinetta in mezzo alla natura. Questo mi riportò alla mia infanzia quando sognavo di avere una casa di legno su un albero o in mezzo alla campagna, accanto a un fiumiciattolo dove fare il bagno e pescare. La notte mi piaceva percorrere la stradina, che mi portava sulla collinetta. Mi sedevo fuori dal bungalow e, al chiaro di luna, ascoltavo beato i grilli e altri animali notturni. .

  8. Ricordo quando nel giardino di fronte casa mia, in Sicilia, la cicala cantava per tutta l’estate. Ero sempre sotto l’albero, guardavo in alto fra i rami, ma non riuscivo mai a vederla. Le parlavo, anche se lei non mi rispondeva mai. Sapevo che aveva paura di me, ma io sognavo d’incontrarla, per parlarle e spiegarle un sacco di cose. Sempre a fantasticare, la immaginavo come nel mio libro delle elementari, sdraiata sopra un ramo, sorridente e con la chitarra tra le zampe. Sognavo – e sogno – di vivere in un luogo dove la natura sia padrona, dove l’uomo non abbia contaminato nulla. Volo dentro la mia favola, piena di magia, che nessuno può toccare o cambiare. Per mia gioia, ho incontrato spesso gente alla quale piace vivere in maniera diversa rispetto alla “massa”. Tra me e questa gente c’è sempre stato un magnetismo che non riesco a spiegare. Della vacanza in Grecia non potrei mai dimenticare il viso sorridente di Ioanis, un ragazzo greco con cui passavo i pomeriggi al camping a chiacchierare, ridere e bere birra. Scoprii anche la vera sensualità di un rapporto tra un ragazzo e una ragazza. Sono sensazioni alle quali qualsiasi persona innocente non può sfuggire; aprono il Cuore, esaltano l’anima e ti fanno volare. Tante avventure su quell’isola; adesso che ci penso è come se stessi guardando un film. Tra il respiro del mare, che fungeva da specchio per la luna, le palme, le spiagge, cercavo solo di vivere l’autenticità dell’esistenza, con intensità, senza pensare ad altro. Volevo restare sveglio il più possibile per godermi ogni secondo. Tutti i giorni mettevo il mio corpo alla prova, l’energia dentro di me era senza limiti. Non dovevo raggiungere nessun traguardo, cercavo sempre di andare oltre. Era come se stessi scommettendo con il mondo o con Dio.

  9. Capitolo 2 Londra Dopo la vacanza tornai a Milano. Era un periodo in cui si sentiva spesso parlare di “crisi del lavoro”. Il mio amico Orazio mi chiamò per dirmi che, da lì a poche settimane, sarebbe venuto a Milano a trovarmi per qualche giorno; dopodiché avrebbe preso l’aereo per Londra. Fu un week-end molto divertente, in cui Orazio mi accennò della facilità di trovare un lavoro in Inghilterra. In quei giorni conobbi una ragazza inglese di nome Claire; era molto simpatica, stravagante e spensierata come una bambina. I suoi capelli mi colpirono molto; la facevano somigliare a Brigitte Bardot con quel mitico chignon, tipico della moda anni '60. Tutte quelle piacevoli coincidenze “inglesi” e la difficoltà di trovare a Milano un lavoro decente, mi portarono a prendere la decisione di lasciare l’Italia. Era il momento per una nuova sfida. Quella sì che sarebbe stata un’avventura vera e propria. Per la mente mi passarono i momenti piacevoli degli ultimi anni della mia vita. Era come sfogliare un album di fotografie. Guardavo alla pazza giovinezza che avevo trascorso e a quella che stavo trascorrendo, tutto sempre con immensa energia. Volevo continuare così anche in futuro e per sempre; mi piaceva sognare come quando ero piccolo. Intanto ero pronto a scoprire la città che Orazio aveva definito “spaziale”. Arrivai all’aeroporto di Gatwick, presi il treno per Londra che mi portò a Victoria Station. Mi resi subito conto che la città era viva, tutta da scoprire. Per prima cosa sarei andato a Nottingham da Claire, la quale mi aveva invitato a trascorrere alcuni giorni da lei.

  10. La mattina dopo il mio arrivo, presi il pullman, sempre a Victoria Station; ed essendo stanchissimo, mi addormentai durante il viaggio. Quando mi svegliai ero quasi arrivato nella città di Robin Hood … Questo luogo aveva un fascino particolare: le case, le strade, la guida a sinistra ma soprattutto i pub, tutti verniciati con colori differenti, assumevano il fascino di un disegno artistico. Ognuno metteva il proprio marchio o recava il proprio simbolo di una tradizione centenaria. I pub, in Inghilterra, sono quasi un’istituzione; l’arredamento in legno, la musica e gli ornamenti li rendono accoglienti e confortevoli. Senza dimenticare la birra: ce n’è per tutti i gusti. La cosa più bella di quella vacanza, oltre all’ospitalità della famiglia di Claire, fu la visita al castello di Robin Hood; la sognavo da sempre. All’entrata del castello, mi emozionai vedendo la statua dell’eroe inglese con l’arco in mano, pronto a scoccare una freccia. Le sensazioni mi riportano al mio entusiasmo infantile, quando, davanti alla tv, facevo il tifo per lui. Il bambino dentro di me emergeva sempre, in ogni occasione. Mi sdraiai per terra e mi lasciai trasportare dai ricordi: iniziai a viaggiare e a sognare, volando con la fantasia. Mi trovavo proprio lì, dove tutto era accaduto tanto tempo prima, tra realtà e leggenda. Tornato a Londra andai a vivere a Kilburn nella grande casa dove viveva Orazio. Mi aveva fatto conoscere la governante, una signora ungherese di nome Miss Sugar. Quando Orazio mi presentò questa nonnina di circa ottantacinque anni, bassa di statura e magrolina, capii subito perché la chiamavano così: era la donna più dolce del mondo.

  11. La mattina Miss Sugar, prima che io andassi in agenzia a cercare un lavoro, mi costringeva a fare un’abbondante colazione, nello stesso tempo, mi godevo l’ondata d’aria profumata, proveniente dalla porta del giardino, che mi accarezzava il viso. Nel retro della casa c’erano fiori, piante e anche una fontanella. Rimasi incantato. Lei era riuscita a trasmettere la sua dolcezza e il suo sorriso di beatitudine alle piante; sembrava un giardino appena uscito da una favola. Passavamo le serate all’ultimo piano della casa a cucinare e chiacchierare. Ogni tanto i nostri discorsi continuavano sul tetto, dalla finestra della cucina era facile raggiungerlo. Ascoltavamo la notte che ci faceva sentire l’immensità della vita. Sul tetto del mondo c’eravamo noi e il suo gatto bianco. Sorpreso e incuriosito, si appostava dall’altra parte della casa e ci guardava. Era lì, sempre attento, ad aspettare la nostra prossima mossa. Il cielo di colore bianco-grigiastro, che noi per sentito dire, chiamavamo “fumo di Londra”, era lì a osservarci. Sopra, c’era l’energia dell’universo, solo che a quel tempo non sapevo ancora cosa fosse e che esistesse. Bisognava brindare a una nuova realtà, per me era come se stessi iniziando una nuova vita. Nelle settimane successive io Orazio e Pap (un ragazzo greco che lavorava come chef insieme a Orazio, con cui eravamo diventati già amici) ci trasferimmo in una casa ad est di Londra, non molto lontano dalla sede del nuovo lavoro. L’unica cosa che mi dispiaceva, lasciando quella casa, era non vedere più il sorriso di Miss Sugar, la mattina prima di uscire.

  12. Iniziai a lavorare nella City, la fermata dove dovevo scendere era Bank Station, sulla Central Line. Quello è il posto in cui tutto va più veloce del normale, dove il semaforo da verde diventa rosso dopo soli pochi secondi. Io ero lì, a correre. È la City, dove tutti vanno di fretta, dove i soldi sono la cosa più importante del mondo, dove le banche sono senza Cuore, ma creano posti di lavoro, dove una ragazza dietro lo sportello della banca ti dice che non ti può aiutare, anche se il suo Cuore lo vorrebbe. Il lavoro a cui presi parte si svolgeva all’interno di un grande ristorante. Portavo sempre un dizionarietto in tasca, che consultavo all’occorrenza. Avevo scoperto il piacere di lavorare con gli italiani all’estero: non c’era differenza tra Sud e Nord e, anche se non ci conoscevamo bene, eravamo tutti uguali. Ci aiutavamo, c’era una grande intesa e questo mi aveva colpito. Io Orazio e Pap iniziammo a frequentare un pub chiamato Walk About a Covent Garden, dove ci divertivamo un mondo. Non avevo mai visto un pub così vibrante, dove c’era sempre un misto di musica rock internazionale e concerti dal vivo che animavano le serate. Il Walk About era un pub diverso, dove la gente cantava, ballava, beveva per essere allegra e felice. Era frequentato per lo più da australiani, neozelandesi, sudafricani, ma anche da europei, gente che voleva divertirsi in modo diverso. Non potrei mai dimenticare l’incontro, avvenuto in questo luogo, con una ragazza irlandese di nome Rachel che, in un’occasione particolare, mi regalò una maglietta con su scritto “Welcome to Dublin”. La nostra avventura era senza limiti, era come una sfida alla metropoli; penso che tutti a Londra sfidassero la città, ognuno con la propria energia. In quel periodo della nostra vita esprimevamo molta della nostra felicità di essere al mondo.

  13. Non sapevo se fosse giusto o sbagliato, io ero fatto così e i miei amici anche. Senza regole e senza religione. Vivevamo ogni giorno come se fosse l’ultimo. Il bello di essere liberi, di fare, di pensare e anche di non pensare. In fondo non stavo facendo del male a nessuno; volevo solo divertirmi, vivendo con tutta la mia energia. Mi sembrava di essere tornato bambino, quando facevo tutto seguendo il mio istinto. Noi, giovani, forti e pieni di vita, viviamo nel presente e facciamo cose naturali per quest’epoca. Siamo nati fortunati. Molto fortunati. Nella nostra realtà, la cosa più importante è divertirsi. Se invece ci fermassimo a riflettere sul passato, anche solo per un attimo, ci renderemmo conto che, solo mezzo secolo fa, il divertimento era per pochi. La gente non conosceva altro che guerra e fame. Ogni tanto penso a mio nonno paterno che, invece di divertirsi, era dovuto andare al fronte. Tornò dalla guerra malato e restò sempre a letto, non sapendo se sarebbe mai guarito. Si sarà posto migliaia di domande senza ottenere una risposta, prima di lasciarci. Per lui il divertimento era stato un’utopia. Forse ne aveva solo sentito parlare. E a tanti altri era accaduta la stessa cosa. All’età di trentasette anni morì, lasciando una moglie con tre bambini piccoli, senza riuscire a dare un senso alla sua vita. Oggi molti ragazzi si spengono divertendosi, abusando di droghe e alcol, altri sono condotti al massacro in guerre inventate da qualcuno per scopi imperialistici. Di chi è la colpa di tutto questo?

  14. Capitolo 3 L’arrivo delle festività e i perché La città stava per fermarsi: avremmo avuto due giorni liberi, quindi era meglio organizzarci in anticipo. Il Natale è la festa più conosciuta al mondo; la celebrazione della nascita di Gesù. Per i credenti, Dio ha mandato un messaggero per migliorare il mondo, per farci capire che siamo sulla Terra con uno scopo ben preciso e che non siamo qui per caso. La notte di Natale stava per giungere e in molte parti del globo erano pronti a celebrarla, credenti e non. Nessuno di noi amici era legato alla Chiesa, qualcuno credeva in Dio. Altri invece erano atei. Ma cos’è Dio? Io ho sempre avuto un affetto particolare per Gesù bambino, sicuramente perché da piccolo me lo hanno trasmesso. Tutto sommato però sono sempre stato un po’ scettico. Mi rivolgevo a Dio quando avevo bisogno di qualcosa o mi capitava di pronunciare il Suo nome. A volte recitavo le mie preghiere, come mi aveva insegnato mamma. Altre volte mi chiedevo perché stessi pregando e, soprattutto, chi stessi pregando. Per me era difficile credere in qualcosa non avendo prove della sua esistenza. A volte ho chiesto a Dio di darmi un segnale. Mi rivolgevo a lui, dicendo: Fatti vedere, dimmi che ci sei. Perché siamo qui? Qual è la ragione di tutto questo? Vivere e poi morire? Perché? Ti farai vivo un giorno? Forse Dio ha sempre mandato a tutti piccoli e grandi segnali: c’è chi li coglie, c’è chi non riesce a coglierli e c’è chi non li vuole cogliere. Io ci speravo, volevo saperne di più. Volevo sapere del mondo, di questa palla in mezzo all’universo …

  15. Festeggiammo il Natale a casa nostra con alcuni amici. Nei giorni seguenti io, Orazio, Pap e un amico andammo a una festa … Il ritmo della musica africana aveva attraversato il corridoio ed era arrivato alle nostre orecchie. Ci sedemmo in sala insieme ad altri ragazzi (la maggior parte di colore) e io mi guardai intorno incuriosito: una bandiera con lo stemma dell’Africa, un’altra giamaicana, il quadro di un tramonto, la foto di Bob Marley e quella di Nelson Mandela erano attaccate al muro e donavano alla sala un’atmosfera particolare, viva e piena di colori. Conoscemmo tanti ragazzi e chiacchierai per parte della serata con un giovane di colore. Parlammo di vari argomenti ma soprattutto dell’Africa e dell’Italia. Volevo ascoltare con le mie orecchie quello che mi avrebbe detto un ragazzo africano sulla vita nel suo Paese. Io sapevo solo, quello che avevo visto qualche volta nei documentari e notiziari, e cioè, che in molte parti dell’Africa si sopravvive, in altre si muore di fame e di sete, sono pochi quelli che stanno bene. Lui mi stava dando la conferma della dura realtà che deve affrontare la maggior parte della gente africana, mi raccontava, che c’erano Paesi in condizioni disastrose, peggiori della sua Nigeria; una realtà, che vivendo a Londra, non sembrava potesse esistere. In questa situazione se io avessi avuto qualche problema, sarei potuto sempre tornare a casa dai miei genitori, mentre lui no; era come se fosse arrivato da un altro mondo, con il quale sarebbe stato difficile instaurare nuovamente un rapporto. In quelle intense occasioni, sentivo che qualcosa mi legava a loro. Durante la serata, ci unimmo alla compagnia e festeggiammo fino a tarda notte. Quel ragazzo per sopravvivere vendeva la marijuana. Chi era questo simpatico ragazzo che andava contro il sistema? C’era forse il suo passato dietro a tutto quello che faceva? Forse per lui, era meglio vendere marijuana in Europa che morire di fame in Africa?

  16. In quel periodo della mia vita mi dedicavo a molte attività, ma allo stesso tempo il mio Cuore mi faceva riflettere e comprendere pensieri che la mente non riusciva ad elaborare. Quando si parlava dell’Africa, il mio Cuore andava ai bambini che soffrivano, a tutta la povera gente, e io volevo capire. • Perché noi siamo qui a divertirci, mentre in Africa e in tante altre parti del mondo, tanti bambini muoiono ogni giorno? Perché loro non sanno neanche chi è Gesù? • Perché nel mondo ci sono tante religioni, ognuna con il suo credo e quei poveri bimbi non sanno neanche cos’è la religione? • Mentre mia madre mi dava la merenda, tanti bambini nel mondo morivano. Mi ero sempre chiesto il perché, senza essere mai riuscito a darmi una risposta. Chi mi doveva rispondere? A chi dovevo chiederlo? • Chi può darmi veramente una risposta a tutto questo oltre Dio?

  17. Capitolo 5 Coincidenze e sogni Arrivò il giorno in cui io, Andrea e un suo amico affittammo una casa. Sarebbe stato triste lasciare l’ostello e non incontrare più tutta quella gente, ma sentivamo che era arrivato il momento di andare via. Così, nel mese di aprile, dopo la grande avventura dell’ostello, sarebbe iniziata quella della casa. Ne affittammo una nella zona nord di Dublino, a Orchard Road. Avevamo tradotto il nome della via in italiano, era “via dei Frutteti”. C’era un albero di fronte casa nostra e noi ci scherzavamo su, dicendo che nei prossimi mesi avremmo raccolto tutti i frutti che volevamo. I nostri frutti sarebbero stati gioie della vita quotidiana. Felici di esserci, il mondo girava, e noi con lui. La sera ci trovavamo tutti a casa e, quando il musicista Simon, l’amico di Andrea che condivideva la casa con noi, era dell’umore adatto, ci faceva ascoltare sempre canzoni particolari. Non riuscivo a capire perché, in un momento intenso della mia vita, mentre pensavo a determinate cose o facevo un discorso particolare sul mondo, si verificava sempre qualche coincidenza. In quella particolare occasione, la coincidenza fu la canzone degli U2, che Simon aveva iniziato a suonare, I still haven’t found what I’m looking for (“Non ho ancora trovato quello che sto cercando”) e mi chiedevo spesso se un giorno sarei riuscito a trovarlo. Continua...

  18. Articolo di giornale www.barcellonapg.it Scritto da Alfredo Anselmo, 27/03/2013 Carmelo Bucca e la sua straordinaria esperienza di vita 11:11- La vita, i sogni e l’energia dell’universo è il titolo di un libro autobiografico di Carmelo Bucca (sul sito www.carmelobucca.com troverete tutte le news ed un video di presentazione - ndr), che verrà presentato nel corso di una serata organizzata dall’Associazione Culturale “Giuseppe Garibaldi” per il prossimo 27 aprile 2013 alle ore 18,00 presso la sala convegni dell’Oasi, a Barcellona Pozzo di Gotto. Dell’evento avremo modo di parlare nei prossimi giorni, adesso vogliamo darvi una anticipazione di questo che è un vero e proprio diario di viaggio dell’autore, che mette a conoscenza del prossimo il suo vissuto. E si tratta di una ideale galoppata verso nuove e continue scoperte, inaspettate, sorprendenti, rivelatrici di un Mondo inizialmente sconosciuto.

  19. Il Bucca stupisce per la semplicità con cui racconta il proprio stato d’animo facendolo “vivere in prima persona” al lettore, che si troverà catapultato in una vera e propria favola, ricca di emozioni, palpiti, tremore e timore, dubbi e poi fasi di estasi. E così vediamo il giovane Carmelo partire per una vacanza in Grecia, alla ricerca di un contatto primordiale con la Natura, per assaporare quella gioia che solo un bambino può provare. E poi, lui ragazzo di Castroreale, antichissimo paese “nobile” della provincia di Messina, che parte per Milano come un emigrante dei tanti che ancor oggi sono costretti a lasciare la propria terra in cerca di un lavoro stabile. Ma l’autore va via anche per altri motivi: fare nuove esperienze, vivere in piena libertà la propria esistenza. Ecco le riflessioni sul Natale, su cosa sia Dio, con il dilemma se esista o sia un’illusione. Quindi lo vediamo spostarsi fra Londra e l’Irlanda, dove conosce una bellissima ragazza danese.

  20. La ricerca di Carmelo Bucca è continua, ed a un certo punto sente forte l’esigenza di voler iniziare una nuova avventura: scrivere un libro. Cuore, Speranza, Amore sono tutti termini che l’autore vive nella sua quotidianità. Narrare con dovizia di particolari le esperienze all’estero ma anche quelle lontanissime della propria infanzia è per Carmelo un bisogno estremo, volto a trasmettere un messaggio di Positività. Un bel giorno una serie di cose strane comincia a verificarsi nella sua vita: ad un certo punto compare la sequenza di numeri 1 in varie circostanze, dall’orario sull’orologio ad indirizzi, numeri di stanze d’ospedale, date ecc. ecc. Lui è sbigottito, poi si documenta tramite i moderni mezzi di comunicazione ed inizia a comprendere come 11.11 sia qualcosa legato al Soprannaturale, dalle profezie dei Maya ai cerchi nel grano. Si tratta di una sincronicità che ha un senso profondo.

  21. Ed ecco giungere il Giorno dei Giorni per Carmelo Bucca: è il 20 agosto 2010. Il suo incontro con una Creatura bellissima e la visione di un Paradiso meraviglioso. Da allora nulla è più lo stesso. E non si può tornare indietro. L’autore parla del proprio libro come di una favola, la sua favola che ha deciso di raccontare per farla diventare propria ad ogni singolo lettore. Del libro ( e, conseguentemente, del vissuto di Carmelo Bucca) mi ha stupito il rapporto con il prossimo, dagli amici alla famiglia. Anche nel comunicare quanto stava vivendo si coglie una delicatezza, quasi timidezza nell’illustrare loro le sue straordinarie scoperte, ed al tempo stesso uno spasmodico bisogno di condivisione di queste. Ed infine il rapporto con la Chiesa cosiddetta ufficiale. Non proprio idilliaco. L’incontro con frate Cosimo presso il Santuario della Madonna dello Scoglio, in Calabria, è molto deludente per Carmelo.

  22. Ed in più di una occasione l’autore critica apertamente il modo in cui la Chiesa esplica il proprio mandato, elogiando invece la vita semplice dei frati. E si pone in una posizione di equilibrio fra le varie religioni, rispettandole tutte e chiedendo rispetto anche per persone come lui, che con umiltà ma con forza, vivono sulla propria pelle esperienze uniche. Ho conosciuto personalmente Carmelo Bucca e mi ha colpito per l'immensa umiltà nel farmi conoscere la sua vicenda senza fanatismo, o esaltazione. Ho avvertito forte in lui il desiderio di condividere con più gente possibile quanto è avvenuto nel suo percorso terreno e questo non per mero spirito esibizionista ma esclusivamente in ottica altruista, onde far si che lo Spirito d’Amore si diffonda in più gente possibile. Con un sorriso e quella serenità sul viso che testimonia il fatto che, si creda o non si creda alla sua testimonianza in forma di libro, si tratta di una persona da rispettare, da ascoltare, a maggior ragione oggi, in questi tempi bui che viviamo quotidianamente.

  23. Ed esortandovi a leggere questo libro, certamente pieno di quel fascino che solo una Favola sul Mistero della Vita può conferire, vi lascio con le parole di Carmelo Bucca: • “Oggi posso dirti che l’Amore è la cosa più importante dell’universo e che la morte non esiste, non lo dimenticare; è solo un passaggio in un altro bellissimo mondo, ovviamente per quelli che mettono il Cuore davanti ogni cosa. • La vita continua ed è infinita, è questa la vera Libertà che tutti devono conoscere. • Prendere coscienza di questo è fondamentale; l’universo è fondato sull’Amore, e l’Amore non ha fine.”

  24. Gazzetta del Sud 14 Gennaio 2013Castroreale Dopo aver lungo girovagato per il mondo (da ultimo in Inghilterra) Carmelo Bucca, 42 anni , nativo di Castroreale, è tornato nel suo paese per presentare il suo primo libro dal titolo “ 11:11 La vita, i sogni e l’energia dell’universo”, un volume auto biografico per raccontare la sua favola, “incredibile per come è nata, per come l’ho vissutae la sta vivendo. Tutto ebbe inizio molti anni fa … Dalla mia vita – scrive – volevo qualcosa di più, alle mie domande chiedevo risposte …. Nel 2010 - spiega – si verificarono avvenimenti inspiegabili. Erano forse dei segnali? Allora non sapevo. Solo dopo capii che non erano semplici coincidenze ma vere “sincronicità”. E la mia vita cambio’ radicalmente … “

  25. ARTICOLO DI GIORNALE www.altrogiornale.org pubblicato l’11/02/2013 In questo libro ho deciso di raccontare la mia favola, incredibile per come è nata, per come l’ho vissuta e per come la sto vivendo. Verso la fine dell’anno 2009, mentre vivevo e lavoravo a Londra, decisi di scrivere un libro. Volevo raccontare alcuni periodi della mia vita passata in Irlanda e Inghilterra, degli incontri che avevano riempito la mia vita (in quegli anni di spensieratezza avevo conosciuto “i fratelli e le sorelle del mondo” e sognato insieme a loro un futuro migliore). Eravamo tutti animati dagli stessi desideri, giocavamo e sognavamo come dei bambini. Bianchi, neri, cattolici o musulmani, in quei momenti insieme, ci sentivamo legati l’uno all’altro, non c’era né religione, né politica che ci divideva; sognavamo un mondo diverso e migliore. Però c’era un problema: i miei sogni e quelli dei miei amici, sarebbero stati condizionati e oscurati dall’egoismo, dall’ipocrisia, dai problemi e dalle bugie del mondo, tutte cose che non ci appartenevano. Volevo anche scrivere della mia infanzia, della natura, dei sogni di bambino che, una volta cresciuto, per colpa della società in cui viviamo e quindi del potere, sarebbero spariti nel nulla. È come se essere stati bimbi, per “alcuni”, non sia mai successo o sia stato solo un sogno.

  26. Nel mio libro volevo anche riportare le mie domande senza risposta sull’esistenza di Dio e sul perché della nostra presenza su questo pianeta : In verità cosa facciamo qui? Perché siamo su questo bellissimo pianeta? A quale scopo? E poi: perché in quest’ Era “moderna”, si fanno ancora distinzioni di razza e religione e si fa la guerra uccidendo persone e bambini innocenti? E ancora, la fame nel mondo; è possibile che non sia stata ancora sconfitta? Di chi è la colpa di tutto questo? Perché i potenti della terra non vogliono risolvere questi problemi? Che cosa se ne fanno del potere se non hanno un cuore? Che cosa se ne fanno del potere senza vero amore … In quei momenti ero arrabbiato con loro, (lo sono ancora adesso) ma nello stesso tempo, volevo e voglio mandare un messaggio d’amore e di fratellanza; dire a tutti che la vita è qualcosa di straordinario e che bisogna viverla con il cuore. Era il maggio dell’anno 2010, avevo già scritto alcune pagine, tra cui anche quelle che avrebbero fatto da introduzione al mio libro, quando iniziarono a verificarsi alcune coincidenze numeriche inspiegabili, tutte riferite all’orario 11:11 al numero 11 e all’1. Ero sempre molto impegnato, immerso nel libro: cuore e mente.

  27. Anche se quelle coincidenze erano sorprendenti, non ci pensavo più di tanto. Ma ogni giorno c’era qualcosa che mi spingeva a riflettere su quanto mi stava succedendo, più di una banale coincidenza. Questi eventi si verificarono per circa un mese, forse anche più, senza alcuna spiegazione apparente. Potevano essere solo coincidenze? Sentivo intorno a me che stava accadendo qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa e a darmi una spiegazione logica. Mi accorsi piano piano che tutto quello che facevo nella mia vita era connesso al numero 1. Proprio tutto. Quanto stava avvenendo mi faceva provare emozioni e sensazioni molto forti mai provate prima, finché, una sera di agosto mentre mi trovavo nel mio appartamento di Londra a chiacchierare con due amici, si verificò un evento soprannaturale straordinario durante il quale vidi, mi sentii parte di un’altra dimensione e provai un Amore incondizionato. Constatai più avanti che ciò che avevo scritto era connesso con quanto mi era successo. Il mondo che avrei voluto, i miei sogni, l’Amore …

  28. Lo Spirito Divino aveva bussato alla mia porta … l’energia dell’universo era venuta a trovarmi e il mio Cuore si era aperto all’infinito. Dal quel giorno la mia vita cambiò radicalmente e capii che, quelle che pensavo fossero solo coincidenze, erano invece dei fatti veri e propri. Le scoperte furono incredibili: dal ciclo del calendario Maya che sarebbe terminato alle 11:11 del 21 dicembre del 2012 dopo circa 5000 anni (e che constatai non essere casuale ma una vera e propria sincronicità), alla connessione con i cerchi nel grano, (tra cui il cerchio dell’11-11 con numerologia Maya comparso a sud dell’Inghilterra non lontano da casa mia, negli stessi giorni in cui avevo vissuto la mia esperienza con il soprannaturale), alle sfere di luce o globi luminosi che sorvolano i nostri cieli. Gli eventi e gli incontri che si susseguirono superarono di gran lunga la comprensione umana, portandomi a conoscenza di molte “Verità”. Oggi, il potere che governa le religioni condiziona le coscienze di milioni di persone in tutto il mondo: hanno queste religioni qualcosa in comune con l’Amore puro di Dio? Sicuramente sono in molti a porsi questa domanda ... Cosa c’è di vero in tutto quello che le religioni ci raccontano?

  29. RECENSIONE DI UNA SCRITTRICE SICILIANA Attraverso la cognizione del fenomeno, secondo Kant, non è possibile disvelare il noumenico, inconoscibile per l’intelletto umano, che può solo avvalersi dei sensi per elaborare i giudizi a posteriori con il concorso di quelli a priori. Tuttavia oggi il Divino può disvelarsi attraverso quella che generalmente si definisce materia percepibile con i nostri sensi. E la materia è vivente: è energia. E’ ciò che sostiene l’autore di 11:11 La vita, i sogni e l’energia dell’universo. Ma non è impresa umana: è solo divina perché si va dal divino al divino. Il creato, percorso dall’energia degli elettroni, creato da una scintilla divina moltiplicata in galassie in universi ancora a noi ignoti, è il medium palpitante del Divino e, nello stesso tempo, la sua creatura, una creatura creata da una scintilla divina. C’è nel nostro Cuore il divino, che è Amore, perché Dio è Amore. Ascoltiamo la sua voce: ciò suggerisce il Divino che si manifesta in un’era di cambiamento, in un’era in cui ogni uomo deve disvelare a se stesso la propria identità, che è uguale a quella di altri uomini e di altre donne, a quella della natura, a quella del mondo vegetale e animale.

  30. Vivere in armonia con il creato, vivere in armonia con noi stessi, vivere seguendo la via dell’Amore sempre giorno per giorno, vivere in comunione d’Amore con tutta l’umanità, che vivrà in comunione con tutti gli altri uomini e con il creato: è questo il nostro futuro. • Ciò l’autore percepisce dai segni che gli giungono da un’epifania sovrumana personalmente sperimentata e che ha mutato la sua vita, dal creato e dall’energia che l’attraversa e che si manifesta con sincronie numerologiche come 11:11 – che non sanno di cabala, ma di messaggio sovrumano – oppure in cerchi nel grano caricati di eccezionale energia, oggi scientificamente anche attestata da scienziati, e in molte altre epifanie. • Tutto ciò che è inspiegabile, infatti, sembra intuibile attraverso i segni del Divino che non s’impone all’uomo, ma che in lui trasfonde il suo Amore come energia. • Secondo l’autore, è possibile interpretarli se si segue liberamente il Cuore: in esso riposa il Divino. • E’ la presa di coscienza delle responsabilità individuali che si estrinseca in azioni finalizzate al bene e rende possibile l’etica interiore non repressa né guidata da imposizioni o divieti esterni. • E’ l’utopia di un’umanità che si avvia verso una libera e responsabile spiritualità e una fratellanza universale. • E. G.

  31. WWW.ILGIARDINODEILIBRI.IT Commento Scritto da Cinzia - 22 marzo 2013 Ho appena finito di leggere il tuo libro e vorrei farti i miei complimenti e ringraziarti. Mi hai dato l’opportunità di aggiungere altre informazioni utili al mio cammino. Credo in Dio da sempre ma da solo alcuni mesi ho iniziato il mio vero Risveglio e il contatto con il Divino, seppur discontinuo, è molto forte. L'Energia dell'Universo a poco a poco mi sta cambiando. Su quest'isola vulcanica, il contatto con la natura è forte e l'energia della terra si sente molto. Non ho molte coincidenze con il numero 11, si mi capita di notarlo, ma forse di più in mio figlio nato l'11/5, ricoverato tempo fa in terapia intensiva, senza grandi speranze di vita ed invece uscito miracolosamente dopo 11 giorni, con stupore dei medici, senza riportare nessuna conseguenza. E proprio la prima notte di rientro a casa, dormendo con lui, mi sono svegliata improvvisamente e girandomi ho visto due figure di luce vicine a noi. E' durato pochissimo, anche perché' io stanchissima, mi sono anche spaventata .. ahahah !! Ancora grazie per il tuo aiuto, gli angeli hanno fatto bene a consigliarmi il tuo libro :)

  32. Commento scritto da Rossella 4 marzo 2013 Questo libro racconta un'esperienza straordinaria vissuta in prima persona dall'autore. Fin qui nulla di particolare, esistono tanti libri su questo argomento. La cosa però che mi ha colpito è che è un libro che vibra e fa vibrare, che mentre lo leggi senti l'energia che ti pervade, alcune pagine soprattutto, entri in sintonia col racconto e in qualche modo lo vivi. Ed è questa secondo me, la cosa più importante. Io divido i libri in varie categorie: interessanti, pesanti, esplicativi, illuminanti ecc... ma esiste una categoria di libri che è la mia preferita e sono i libri che vibrano quando li tieni nelle mani, perché vanno al di là di ciò che raccontano, sono vivi e ti trasmettono Energia d'Amore. Ecco 11:11 lo metterei in questa categoria.

  33. Commento scritto da Anna 6 marzo 2013 Destata dalla curiosità inizialmente mi sono immersa nell'opera e successivamente calandomi nei panni del personaggio sono riuscita a provare un mix di emozioni e scoperta verso mondi a me sconosciuti. Molto interessante l'aspetto spirituale e la condivisione fisica che il protagonista, quale l'Autore, è riuscito a stabilire con gli amici a se vicino; Paradisiaca l'esperienza Divina; immenso il messaggio d'amore che ha voluto ed è riuscito a esprimere. Un testo, semplice nella struttura, ma ricco e ampio di significati che tutti gli scettici e coloro i quali non riescono più a credere in un "Mondo" vero, supremo nella sua complessità, dovrebbero leggere, e per tutti coloro che come Carmelo Bucca, ovvero l'autore desiderano ampliare e manifestare il loro amore verso chi è più debole, mi riferisco ai bambini poveri e a chi, contrariamente, vive immerso nel materialismo, , sperando in un cambiamento positivo. Concludo dicendo che non è ricco chi possiede, ma chi ha amore da donare. Grazie Egregio Scrittore per questa Connessione Alla Vita!

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