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Un laboratorio storico diffuso

Un laboratorio storico diffuso. PERCORSI DI STORIA E MEMORIA TRA ARGENTINA E ITALIA. Il Golfo di Napoli. A.I.C.E.W. Associazione Insegnanti per la Cooperazione Educativa in Web. L’AICEW ha un sito web: www.aicew.it Comunica tramite posta elettronica: aicew@tiscali.it

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Un laboratorio storico diffuso

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Presentation Transcript


  1. Un laboratorio storico diffuso PERCORSI DI STORIA E MEMORIA TRA ARGENTINA E ITALIA

  2. Il Golfo di Napoli

  3. A.I.C.E.W.Associazione Insegnanti per la Cooperazione Educativa in Web • L’AICEW ha un sito web: www.aicew.it • Comunica tramite posta elettronica: aicew@tiscali.it • E’ ente qualificato per la formazione del personale della scuola così come previsto dal D. M. 177/2000. • Il primo accreditamento risale al 2004. • Il rinnovo dell’accreditamento fu conseguito nel 2007, ai sensi della Direttiva n. 90/2003.

  4. AICEW associata LANDIS Per realizzare un progetto di respiro nazionale basato sulla ricerca storica l’AICEW si rivolse al LANDIS (Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia), cui era associata da anni, e che più di altri ha dimestichezza con progetti che hanno avuto come destinatari docenti di diverse parti d’Italia.

  5. Il LANDIS rispose con l’indicazione di un … progetto … • Il Laboratorio Storico Diffuso sull’Argentina della dittatura militare del 1976

  6. Impegno nella Ricerca • All’inizio l’accettazione del progetto derivava dall’obbligo previsto dalla Direttiva n. 90/2003. • Procedendo nei lavori di ricerca, quella esigenza si è mutata in un impegno conoscitivo che ha visto coinvolto il personale associativo profondamente sui temi dei diritti umani. • I temi dei diritti, della libertà, della giustizia, della solidarietà e della nonviolenza sono emersi subito, appena iniziata la ricerca sulla cosiddetta “guerra sporca” che ebbe inizio il 24 marzo del 1976 in Argentina.

  7. OBIETTIVO GENERALE Fornire a insegnanti e studenti la possibilità di interagire fra loro e con esperti di storiografia e didattica per accrescere le competenze metodologiche e le conoscenze storiografiche.

  8. IL TEMA CENTRALE Il rapporto Italia-Argentina sotto i seguenti profili: • L’emigrazione sociale e politica degli italiani in Argentina • Da Operazione Odessa a Operazione Condor: terrorismo post-nazista e terrorismo di Stato • La memoria come esigenzadiveritàedigiustizia: i movimenti in atto e la presenza delle Madres e delle Abuelas de Plaza de Mayo. • La crisi economica e l’emigrazione di ritorno.

  9. LE FINALITA’ DIDATTICHE • Educazione alla cittadinanza consapevole, alla democrazia, alla cultura dei diritti umani e alla conoscenza della loro violazione nella storia e nel presente, a cavallo di Germania, Argentina e Italia. • Conoscenza ed ascolto delle persone e delle associazioni per i diritti umani che si battono in modo non violento per ottenere verità e giustizia (Madres e Abuelas de Plaza de Mayo, HIJOS, Familiaresdedesaparecidosidetenidos politicos)

  10. … La memoria si risveglia, si perfeziona … • La lettura di documenti trovati in Internet. • La rilettura del libro di Massimo Carlotto “Le Irregolari”. • La visione di film: “Garage Olimpo”, “La notte delle matite spezzate”, “Figli”. • Il ritrovamento di documenti sull’emigrazione di Napoletani e Puteolani in Argentina nell’archivio della biblioteca comunale. Tutto consentì la costruzione di un primo quadro, almeno uno sfondo, su cui sistemare lo sviluppo della ricerca sull’Argentina.

  11. Vera Vigevani JarachMadres de Plaza de Mayo – Linea Fundadora La figlia Franca, 18 anni, studentessa del Collegio Nacional, venne sequestrata il 25/6/76. • "Quando penso alla mancanza di un corpo, alla mancanza di una tomba, e ci penso molto spesso perché sono ferite aperte, non c'è stata la possibilità di un lutto, né di una tomba che sono una cosa fondamentale in tutte le culture da che mondo è mondo..... • lo dico sempre che ho due storie, in circostanze diverse, ma mio nonno Ettore Camerino, che restò in Italia, fu deportato a Auschwitz, fu ucciso e non c'è tomba. E molti anni dopo ecco di nuovo lo stesso destino per mia figlia, non c'è tomba. • Ebbene, io però da molti anni ho un impegno molto grande, che è conservare non solo la memoria di mia figlia, che è stata una ragazza d'oro, ma il mio impegno e l'impegno di tutti noi, madri, padri, fratelli è di avere giustizia, sapere la verità, e soprattutto trasmettere una memoria collettiva, che serva per il futuro. Vado nelle scuole a parlare, anche in Italia, spesso, e molto in Argentina, perché spero che mai più debbano accadere queste cose!"

  12. Angela Boitano detta Lita Angela Boitano, aveva due figli poco più che ventenni, Michelangelo ed Adriana, entrambi spariti pur non avendo alcun rapporto con la lotta armata. • A proposito del mancato ritrovamento dei corpi, ha testualmente detto: "Si, veramente quello è molto importante e io lo sto sperando ancora e chiedo a Dio salute per poter avere quel, non so come chiamarlo, dono, non è un'allegria ritrovare i resti dei miei figli e l'equipe di Antropologia Forense fa un lavoro straordinario … • Quando hanno ritrovato i resti di MarceIlo Elman, di cui ho visto la madre, loro sono ebrei ... hanno portato al cimitero un'urna piccola ... e ho visto che la madre l'abbracciava, senza piangere, senza gridare, senza niente e io ho sentito in quel momento che volevo ritrovarli, che era come averli un po’ con me ... • Quello sto aspettando, stiamo aspettando quasi tutti, perché anche quello è qualcosa ... non è facile, perché alcune mamme non vogliono quell'incontro perché li aspettano vivi, però è una cosa individuale, una cosa che ancora non l'ho capita neanche io ... • I nostri figli sono nati e si sono persi nel nuIla"…

  13. JORGE ITHURBURU • Nato in Argentina • Vive in Italia dal 1980. • E’ uno dei maggiori promotori del processo ESMA (la famigerata Scuola di Meccanica dell’Esercito a B. Aires). • Sullo sfondo delle atrocità che hanno caratterizzato il periodo della dittatura militare fascista in Argentina ha evidenziato come alcune persone abbiano potuto conservare il valore etico della scelta. • I personaggi di cui ci ha parlato sono l’ “Angelo della morte” il capitano Alfredo Ignacio Astiz e il suo compagno di carriera militare Julio Cesar Ulien.

  14. il drammatico e generalizzato "furto" dei bambini La negazione della memoria, il drammatico e generalizzato "furto" dei bambini, l'impunità di cui ancora godono molti di quelli che un difensore ha opportunamente definito "feccia umana fattasi Stato", ha lasciato profonde ferite, ancora aperte, nella società argentina. Vale la pena di riportare ì versi di questa poesia, (contenuta nel libro "Le Reaparecide" acquisito all'udienza del Tribunale di Roma del 30/11/06) che, meglio di altre parole, esprime la disperazione e la speranza che per anni hanno sopraffatto, e continuano a sopraffare, il popolo argentino in cerca di verità e giustizia.

  15. "Il racconto" di Mariana Perez Roisinblit, dedicata ad un fratello mai conosciuto “Ti racconterò la storia del tuo arrivo a questo mondo nei sottosuoli della paura, sopra un tavolo, un giorno di primavera a mezzogiorno, il giorno in cui ti troverò. Il giorno in cui ti troverò ti racconterò la storia di questa sorella incompleta, la storia della tua assenza, del vuoto a ogni compleanno, ogni primo dell'anno, ogni diploma, ogni vacanza, ogni funerale”.

  16. Parole del governatore militare di Buenos Aires pochi giorni dopo il golpe del 24 marzo 1976. “Primero, mataremos a todos los subversivos; luego mataremos a sus colaboradores; después a sus simpatizantes; enseguida a aquellos que permanecen indiferentes, y finalmente a los timidos”. Prima uccideremo tutti i sovversivi; poi uccideremo i loro collaboratori; poi i loro simpatizzanti; poi chi rimarrà indifferente, e infine uccideremo gli indecisi

  17. 30.000 desaparecidos • Fu allora che ebbe inizio quella che divenne nota come Guerra Sporca, che violò tutti i fondamentali diritti umani: • 2.300 omicidi politici, • oltre 10.000 arresti politici, • la scomparsa di oltre 30.000 persone.

  18. Perché? • Quali le radici della dittatura? • In quale contesto politico, economico, culturale tutto ciò è potuto avvenire? • Chi sono stati i complici? • Qual è il quadro internazionale che ha permesso tutto ciò? • Che cosa si voleva ottenere? • Come riconoscerne la continuità?

  19. Cooperazione “Operatori di Pace – Campania” ONLUS e AICEW, Associazione Insegnanti per la Cooperazione Educativa sul Webwww.operatoripacecampania.it

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