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VALORI COSTITUZIONALI E CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE

VALORI COSTITUZIONALI E CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE. DIRITTI DI CITTADINANZA CULTURA CIVICA PROGRESSO SOCIALE. La cittadinanza. La democrazia è un modo di vivere nel quale si apprende l’esperienza del pubblico: non solo le regole e le procedure, ma i valori e le virtù civili.

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VALORI COSTITUZIONALI E CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE

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  1. VALORI COSTITUZIONALI E CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE DIRITTI DI CITTADINANZA CULTURA CIVICA PROGRESSO SOCIALE Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  2. La cittadinanza La democrazia è un modo di vivere nel quale si apprende l’esperienza del pubblico: non solo le regole e le procedure, ma i valori e le virtù civili. Il luogo dove far crescere la democrazia si chiama cittadinanza La cittadinanza è uno strumento della persona di garanzia difesa solidarietà partecipazione realizzazione sociale vigilanza critica T. H. Marshall Cittadinanza dei diritti civili – XVIII sec. Cittadinanza dei diritti politici – XIX sec. Cittadinanza dei diritti sociali – XX sec. I diritti della 4^ generazione: quelli della partecipazione e della responsabilità diretta al governo dei servizi che assicurano il benessere personale e sociale. LA CITTADINANZA EUROPEA Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000) Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  3. Diritto di associazione CORTE DI CASSAZIONE – ROMA 1880 Irrogazione della misura dell’ammonizione agli aderenti all’Internazionale «Come ammettere che venditori ambulanti di zolfanelli, calzolai, sarti, fabbri ferrai, pizzicagnoli, servi di venditori di tabacchi ed altri di simile condizione discutano nelle loro riunioni teorie sociali? (…) Non essendo possibile che gente di simile fatta nelle loro riunioni (…) disputasse serenamente come gli accademici di Socrate e di Platone sotto i portici di Atene, o come gli accademici di Brunetto Latini, deve di necessità (…) ritenersi che lo internazionalismo non sia che una maschera sotto la quale si nasconde il volgare malfattore». Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  4. Il diritto di voto REDDITO SESSO ISTRUZIONE 1861 – la percentuale più bassa d’Europa di aventi diritto al voto 1%; 1882 6,9%; 1919 suffragio universale maschile. Le donne videro peggiorata la propria condizione. La legge del 17 marzo 1861 : «non possono essere elettori e eleggibili analfabeti, donne, interdetti, detenuti in espiazione di pena e falliti». Legge del 20 marzo del 1865 (art. 26), ancora più estensiva nella pratica delle esclusioni, includendo, tra gli altri, «gli analfabeti, le donne, gli interdetti e gli inabili, i condannati per oziosità, vagabondaggio e mendicità». L. 25 novembre 1925. Voto amministrativo alle donne che hanno compiuto i 25 anni: madri di caduti in guerra; insignite di medaglia al valore civile o militare; esercenti la patria potestà o la tutela (escluse le prostitute dei locali di meretricio). Sono escluse dalla carica di sindaco, assessore, e da tutti gli uffici «che per la loro natura, per il carattere delle funzioni ad essi inerenti ed anche per poteri giurisdizionali che taluni conferiscono, mal si adattano ad essere esercitati dalle donne». 1926. Nasce il regime podestarile. VOTANTE O ELETTORE ? Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  5. Meccanismi di esclusione l’autorizzazione maritale L’art. 134 del Codice civile parificava le donne agli incapaci: stabiliva che non potessero «donare, alienare beni immobili, cedere o riscuotere capitali, costituirsi in sicurtà, né transigere o stare in giudizio relativamente a tali atti, senza l’autorizzazione del marito». Non potevano tenere conti correnti bancari. Art. 7 - «le donne sono ammesse, a pari titolo degli uomini ad esercitare le professioni ed a coprire tutti gli impieghi pubblici, esclusi soltanto, se non vi siano ammesse espressamente dalle leggi, quelli che implicano poteri pubblici giurisdizionali o l’esercizio di diritti e potestà politiche, o che attengono alla difesa militare dello Stato secondo la specificazione che sarà fatta con apposito regolamento». Decreto 4 gennaio 1920 – lunga lista di esclusioni della donna dai ruoli di potere e prestigio. L. 17 luglio 1919 Disposizioni sulla capacità giuridica delle donne S. Panunzio (1938) alla vigilia dell’approvazione del nuovo c.c. ripropone di reintrodurre l’autorizzazione maritale. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  6. Meccanismi di esclusioneil divieto di matrimonio 1863 - il Ministero dei Lavori Pubblici (poi delle Comunicazioni) assume, come addette alle Poste e Telegrafi, le “vedove, figlie o sorelle di un impiegato defunto che abbia servito nell’Amministrazione della Posta”; 1865 - cade la limitazione e si apre a tutte le donne nella p.a. (telegrafo, telefoni, posta pneumatica, la diffusione della dattilografia…) Per esse, si prevede uno stipendio più basso, nessuna carriera, licenziamento in caso di matrimonio. 1908 – abolizione del divieto di matrimonio (provincia di Milano, 1912) Numerosi furono i racconti dell’epoca (A. NEGRI, "L’incontro" e “Il denaro” in Le solitarie, Milano, 1917; M. SERAO, "Telegrafi dello Stato" ora in Il Romanzo della fanciulla, Bemporad, Firenze, 1886) che ritraevano queste lavoratrici, evidenziando gli aspetti dell’impiegata frivola, civetta e chiacchierona o della zitella sola e amareggiata da un impiego triste, arido e insopportabile; (“Vivrò del mio lavoro” affermava Marina, la protagonista di un romanzo dell’epoca, Memorie di una telegrafistadi NYTA JASMAR [1913, pseudonimo di Clotilde Scanabissi Samaritani]; l’autrice, telegrafista di Budrio, nell’Emilia, narrava le vicende di una immaginaria ragazza nobile che sceglieva di fare la telegrafista per ottenere la libertà. Accusata per aver attentato alla "moralità telegrafica", la Jasmar fu punita con un trasferimento a Torino). Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  7. La fragilità dei diritti 1898 – 99 Tribunali militari all’indomani dei fatti di Milano L. 25.11.1926 – Tribunale speciale 1930 – Codice Rocco – Pena di morte 1938 – Carta della Razza 1938-39 – Leggi Razziali 1943 – Manifesto di Verona “gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri” 1928 – 1939 – limitazione dei diritti di circolazione e di residenza Einaudi: “legge sul domicilio coatto” “legge sulla servitù della gleba”. 1890 – codice ZANARDELLI Abolizione della pena di morte COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA L. 10.02.1961 – abolizione limitazioni di circolazione e residenza Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  8. L’eclissi dei diritti ? DIRITTI LEGALITÀ ISTITUZIONI Prima ancora dell’espansione dei diritti e delle libertà il problema è ripristinare la legalità Trasparency International Le annuali graduatorie sulla corruzione ci collocano per il 2009 al 63° posto dopo Turchia (62), Cuba (61), Samoa (56), Polonia (49), Botswana (37), Spagna (32), Uruguay (25), Germania (14), Danimarca (2), Nuova Zelanda (1); per il 2010 siamo al 67° posto. In occasione della Giornata mondiale contro la corruzione – il 9 dicembre – sono stati presentati i dati del G.C.B. 2010 (Global Corruption Borometer): il 3,8% (oltre un milione di persone) coinvolte in fenomeni corruttivi. Il 40% degli italiani non si fida di nessuna istituzione e il costo della sfiducia si traduce immediatamente in costi dell’economia e dello sviluppo civile del paese. La L. 03.08.2009, n. 116 ha ratificato la Convenzione ONU sulla corruzione. Il 16 ottobre 2009 il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa(GRECO) ha pubblicato il primo Rapporto sull’Italia. Ventidue raccomandazioni. Il Rapporto, sottolinea come la lotta alla corruzione è prima un problema “culturale” e solo dopo una questione di rispetto delle leggi. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  9. Il declino civileIl dispotismo moderno «Se cerco d’immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini uguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli o i suoi amici formano per lui tutta una specie umana; quanto al rimanente dei cittadini, egli è vicino ad essi ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più una patria». Alexis de Tocqueville, La democrazia in America (1835-1840) Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  10. Il declino civile La società della post-durezza (G. Sartori) Cambia il modello d’integrazione sociale Eric Hobsbawm ANTINOMIANA DEMOTICA Zygmunt Bauman Società liquida e declino dell’umanesimo civile CITTADINO CONSUMATORE Lo sciame inquieto Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  11. Il declino civilele tesi 13. 06.1958 – D.P.R. n. 585 S. Almond e S. Verba, The Civic Culture – Parochial E. C. Banfield, Le basi morali di una società arretrata, Familismo amorale 1993 – R. D. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane 1983 – 1993 – 1998 R. Inglehart Cultura materialista / post-materialista Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  12. Educazione e forme di poterela virtù repubblicana «Le leggi dell’educazione saranno dunque diverse in ogni specie di governo. Nelle monarchie avranno per oggetto l’onore; nelle repubbliche, la virtù; nel dispotismo, la paura. (…) E’ nel governo repubblicano che si ha bisogno di tutta la potenza dell’educazione. (…) Si può definire questa virtù, l’amore delle leggi e della patria. Quest’amore, richiedendo una preferenza continua verso l’interesse pubblico in confronto al proprio, conferisce tutte le virtù particolari: esse non sono altro che tale preferenza. Quest’amore è particolarmente legato alle democrazie. Soltanto in esse il governo è affidato ad ogni cittadino. Orbene, il governo è come tutte le cose di questo mondo: per conservarlo bisogna amarlo. (…) Tutto dipende perciò dallo stabilire quest’amore nella repubblica; e l’educazione deve essere appunto sollecita a ispirarlo. Ma perché i fanciulli possono provarlo, v’è un mezzo sicuro: e cioè che i padri lo provino essi stessi. D’ordinario, si è padroni di trasmettere ai propri figli le proprie cognizioni; lo si è ancor di più di trasmetter loro le proprie passioni. Se ciò non avviene, è segno che quello che è stato fatto nella casa paterna è distrutto dalle impressioni del mondo esterno. Non sono le nascenti generazioni che degenerano; essi si perdono soltanto quando gli uomini fatti sono già corrotti». Charles-Louis de Secondat de Montesquieu, Lo spirito delle leggi (1748) Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  13. Il senso del dovere « non si dolgano li principi delli peccati de’ populi, perché li peccati de’ populi nascono dalli peccati de’ principi». Machiavelli Come rafforzarlo? I popoli guardano in alto e seguono gli esempi I fanciulli e gli adolescenti guardano in alto e seguono gli esempi L’incoraggiamento e l’esempio a riscoprire e praticare il senso del dovere può venire solo dall’educazione Dove è finita l’esemplarità educativa ? Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  14. PEDAGOGIA DEMOCRATICA «Nel momento della massima diffusione della democrazia – si potrebbe dire nel momento della sua vittoria su ogni altro tipo di sistema di governo –, sembra dunque esserne venuta meno l’esigenza di insegnarne lo spirito» da una democrazia per assuefazione ad una democrazia per convinzione insegnare l’ethos democratico «I classici insegnano che non bastano buone regole ma che occorrono anche uomini buoni, che agiscano cioè nello spirito delle regole (…) mentre uomini buoni rendono accettabili costituzioni mediocri, uomini mali corrompono perfino costituzioni buone» G. Zagrebelsky Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  15. PEDAGOGIA DEMOCRATICAun decalogo (G. Zagrebelsky) “La democrazia non promette nulla a nessuno, ma richiede molto a tutti” I contenuti minimi dell’ethos democratico per apprendisti cittadini Credere negli ideali (le utopie collettive servono) La cura delle personalità individuali Lo spirito del dialogo Lo spirito dell’uguaglianza L’apertura verso chi porta identità diverse La diffidenza verso le decisioni irrimediabili L’atteggiamento sperimentale Coscienza di maggioranza e coscienza di minoranza L’atteggiamento altruistico La cura delle parole Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  16. Quadro storico dai doveri del cittadino a C&C 1 PERCHÉ l’apprendimenti civico è sempre stato un problema ? 1867 – Il Plutarco italiano (C. Mariani e P. Fanfani) Il popolo costumato e felice 1860 – Istruzioni di A. Fava: «ammaestrare i fanciulli ai doveri domestici e alla vita sociale». 1867 – Istruzioni Coppino: «giovinetti istruiti e savi e piegati al bene» 1877 – Legge Obbligo scolastico : Nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino 1887 – L. 15 luglio – Istruzioni Generali (A. Gabelli) : doveri dell’uomo e del cittadino 1894 – R.D. 29 novembre n. 525 (ministro Baccelli): diritti e doveri fin dalla terza classe – Istruire quanto basta educare più che si può Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  17. 1903 – Nunzio Nasi e i Doveri dell’uomo di G. Mazzini (G. Salvemini) R. D. 29.01.1095 – Programmi Orlando/Orestano «Educazione morale e istruzione civile» Il Decalogo Civile di Giuseppe Cesare Abba R.D. 1.10. 1923 n. 2185 – G. Gentile «il divino della religione è una posizione dell’assoluto che rivela al fanciullo immediatamente i suoi doveri di uomo» (C.M. n. 2 del 5 gennaio 1924). Arruolamento nazionalistico – mistica fascista 1945 – Programmi : Educazione morale, civile e fisica 1947 – 28 aprile – il cristiano sociale Gerardo Bruni propose un emendamento in sede Costituente: «le scuole di qualsiasi tipo compiono un servizio pubblico, e sono tenute ad impartire un insegnamento e un’educazione civica di ispirazione democratica e nazionale». 1951 – Disegno di legge 2100 (G.Gonella) : educazione civile, educazione alla urbanità; per le educatrici per l’infanzia e gli istituti tecnici : educazione civile e morale professionale 1955 – mancano riferimenti specifici. Considerazioni generali sull’educazione ambientale e storico-sociale. 1958 – D.P.R. n. 585 del 13 giugno: educazione civica 2 Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  18. 3 1979 – programmi della scuola media inferiore: l’educazione civica legata alla storia e l’educazione sanitaria alle scienze – visione trasversale e interdisciplinare 1985 – Educazione alla convivenza democratica 1991 – campo d’esperienza il sé e l’altro ANNI NOVANTA la pluralizzazione evanescente? • Rinnovamento e ampliamento della dimensione civico-costituzionale • Attivazione e funzionalizzazione della partecipazione studentesca • Politiche di supporto al diritto allo studio • Orientamenti e pronunciamenti europei Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  19. La cittadinanza democraticaraccomandazione europea • Raccomandazione (2002)12 del Comitato dei Ministri agli stati membri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 • l’educazione alla cittadinanza democratica è un fattore di coesione sociale; catalizzatore di rapporti di fiducia e di stabilità in Europa; • L’educazione alla cittadinanza democratica dovrebbe essere al centro della riforma e dell’attuazione delle politiche dell’istruzione; • Proiezione lungo tutto l’arco della vita; • Obiettivi educativi e contenuti dell’educazione alla cittadinanza democratica; • Metodi di educazione alla cittadinanza democratica; • Formazione iniziale e perfezionamento degli insegnanti; • Ruolo dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  20. La cittadinanza democratica risoluzioni del Consiglio dell’Unione europea Risoluzione del 15 luglio 2003 «Costruire capitale sociale e umano nella società dei saperi: apprendimento, lavoro, coesione sociale e genere» – (2003/C1 75/02) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • Di conclusioni su «Lo sviluppo del capitale umano per la coesione sociale e la competitività nella società dei saperi» (2003/C 295/05) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • Su «Rendere la scuola un ambiente di apprendimento per prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile e favorire l’inclusione sociale» (2003/C 295/05) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • In materia di «Obiettivi comuni sulla partecipazione e informazione dei giovani »(2003/C 295/04) – in particolare l’allegato: Assi d’intervento • PARTECIPAZIONE • Partecipazione dei giovani alla vita civile • Maggiore partecipazione dei giovani al sistema della democrazia rappresentativa • Supporto alle diverse forme di apprendimento della partecipazione • INFORMAZIONE • Accesso dei giovani ai servizi d’informazione • Informazione di qualità • Partecipazione dei giovani all’informazione Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  21. Le competenze chiave per l’apprendimento permanente Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 Nel quadro europeo - le competenze chiave per: la realizzazione personale; la cittadinanza attiva; la coesione sociale; l’occupabilità nella società della conoscenza. OTTO COMPETENZE CHIAVE PER GLI EUROPEI Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale. Competenza chiave = Livello essenziale di preparazione alla vita adulta e lavorativa che, altresì, costituisce la “base” per ulteriori occasioni di apprendimento lungo tutto il corso della vita Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  22. La cittadinanza democratica Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione (G. U. 15 giugno 2007) Una società dell’accoglienza e del pluralismo culturale e religioso L’Italia comunità di persone e di valori Dignità della persona, diritti e doveri Diritti sociali. Lavoro e salute Diritti sociali. Scuola, istruzione, informazione Famiglia, nuove generazioni Laicità e libertà religiosa L’impegno internazionale dell’Italia Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  23. I saperi e le competenze Decreto 22 agosto 2007 Regolamento in materia di adempimento dell’obbligo d’istruzione Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  24. I saperi e le competenze Decreto 22 agosto 2007 – allegato 2 Regolamento in materia di adempimento dell’obbligo d’istruzione L. 30.10.2008 n. 169 Documento d’indirizzo “Cittadinanza e Costituzione” 4 marzo 2009 Situazioni di compito per la certificazione delle competenze: Dignità umana Identità e appartenenza Alterità e relazione Partecipazione Competenze chiave di CITTADINANZA al termine dell’istruzione obbligatoria Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  25. IEA CivicEducation La visione del problema La formazione civica è la risultante di una molteplicità di processi ed influenze, di cui i giovani sono partecipi e a cui sono esposti. I processi di socializzazione, oltre e più che dall’insegnamento intenzionale da parte degli adulti, sono influenzati dalla esperienza diretta che i giovani hanno della comunità sociale e politica all’interno della quale vivono. Il contesto esterno, che interagisce con i processi di costruzione della conoscenza, non è concepito tanto in termini di stimoli o rinforzi, quanto piuttosto come un insieme di pratiche e interazioni sociali tra gli individui che contribuiscono alla costruzione di significati socialmente condivisi e di risposte ai comportamenti individuali. 1971 / 1999 Dopo polacchi, finlandesi, ciprioti e greci. I docenti: Il 69% - sviluppare il pensiero critico Il 2% - trasmettere conoscenze L’82% considera che proprio quest’ultimo è il limite della scuola Una società dalla debole cultura civile non può pretendere di risolvere i suoi problemi solo a scuola Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  26. Obiettivi della formazione docente • La comprensione delle dimensioni politiche, giuridiche, sociali e culturali della cittadinanza; • La capacità di lavorare in un contesto interdisciplinare e per gruppi d’insegnamento; • La padronanza della pedagogia per progetti ed interculturale nonché dei metodi di valutazione specificamente riferiti all’educazione alla cittadinanza democratica; • La capacità di stabilire i necessari rapporti con il contesto sociale dell’istituzione educativa; • La consapevolezza della formazione continua. • Raccomandazione adottata dal Comitato dei ministri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  27. La formazione civica dei giovani europei • Andrebbero applicate soluzioni educative e metodi didattici volti ad apprendere a vivere insieme in una società democratica, a combattere il nazionalismo esasperato, il razzismo e l’intolleranza, nonché ad eliminare la violenza, le dottrine e i comportamenti estremisti. Per contribuire al raggiungimento di tali obiettivi occorre fondamentalmente sapere: • risolvere i conflitti in modo non violento; • argomentare in difesa del proprio punto di vista; • ascoltare, capire ed interpretare le ragioni degli altri; • ammettere ed accettare le differenze; • fare delle scelte, considerare le alternative e sottoporle all’analisi etica; • farsi carico delle responsabilità condivise; • stabilire rapporti costruttivi e non aggressivi con gli altri; • acquisire un’impostazione critica nei confronti dell’informazione, dei modelli di pensiero e dei concetti filosofici, religiosi, sociali, politici, mantenendosi al tempo stesso fedeli ai valori e ai principi fondamentali del consiglio d’Europa. • Raccomandazione adottata dal Comitato dei ministri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  28. La cultura civica - ieri • Tradizionalmente, o almeno fin dalla fondazione dello Stato unitario, per “cultura civica” è stato inteso un insieme di valori dove sono stati centrali: • Il rispetto per le regole fondamentali (norme) del vivere civile (diritti e doveri); • Un senso di fiducia nelle istituzioni pubbliche, nelle figure rappresentative del potere politico e la lealtà verso la comunità sociale; • Il senso di appartenenza ed identificazione nello Stato-nazione (patriottismo). Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  29. Il capitale sociale 1 Risorsa relazionale / Risorsa morale «Per capitale sociale si intende (…) una struttura di relazioni tra persone relativamente durevole nel tempo, atta a favorire la cooperazione e perciò a produrre, come altre forme di capitale, valori materiali e simbolici. Questa struttura di relazioni consta di reti fiduciarie formali e informali che stimolano la reciprocità e la cooperazione» (A. Mutti, 1998). James Coleman (1990) Capitale fisico Capitale umano Capitale sociale F. Fukuyama (1996) Risorsa morale : «produrre capitale sociale richiede di far proprie le norme morali di una comunità e, nel suo ambito, l’acquisizione di valori come la lealtà, l’onestà e l’affidabilità (…) il capitale sociale non può essere accumulato semplicemente mediante l’agire individuale. Si fonda sulla prevalenza delle virtù sociali rispetto a quelle individuali». Relazioni fiduciarie: più le persone si cercano e collaborano e più creano capitale sociale. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  30. Il capitale sociale 2 E’ la risorsa silenziosa, discreta e invisibile che serve a semplificare la vita delle persone e che si percepisce in tutta la sua urgenza soprattutto quando manca = cultura civica R. Putnam (1993, 2004) Capitale sociale e individualismo capitale sociale = virtù civica Le virtù civiche per partecipare alla vita pubblica: Discussione pubblica Affidabilità reciprocità Capitale sociale che apre Capitale sociale che serra Le cause del declino civile Come nasce e si sviluppa il capitale sociale? Erik Erikson – il senso di fiducia matura nel primo anno di vita del bambino Alejandro Portes – Interiorizzazione dei valori Gli scambi di reciprocità La solidarietà collettiva (il “noi”) La fiducia imposta (ricompense o sanzioni del gruppo) Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  31. R. Putnam – le cause del declino civile Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  32. Agenda per capitalisti sociali La cittadinanza non è uno sport per spettatori Il problema di Oscar Wilde “l’educazione civica serve se è utile per realizzare un cambiamento collettivo” (Putnam) Le reti di impegno civico – riannodare il tessuto della nostra comunità • L’organizzazione del lavoro • Una Tv diversa • Internet “corretto, attivo e solidale” • Giornalismo civico • La partecipazione alla vita pubblica e all’attività politica: • scopriamo nuovi modi di usare l’arte e salvaguardare il territorio, i suoi monumenti e la sua integrità naturalistica. Sono tutti beni pubblici • Programmi di assistenza alla comunità • Partecipazione ad attività extrascolastiche • Quartieri vivibili e sicuri • Una nuova politica del tempo libero: • frequenza di gruppi musicali, squadre di atletica, club filantropici, associazioni di volontariato, scoutismo …. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  33. Tavola delle aporie e dei problemi 1 evanescenza e inconsistenza spessore culturale e morale disciplinarità / trasversalità (disci-versalità) Documento d’indirizzo per la sperimentazione di “C&C” del 4 marzo 2009 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  34. Tavola delle aporie e dei problemi 2 COME INSEGNAMENTO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  35. La cultura civica - oggi 0. – Presupposti costitutivi Il principio della realtà sociale Universalidella socializzazione Il governo delle emozioni Il decentramento cognitivo e affettivo 1. – Valori morali condivisi Senso civico Orientamento etico Senso generazionale LE BUONE MANIERE 2. – Senso di fiducia 3. – senso di identità territoriale Coscienza normativa 4. – competenza democratica Coscienza giuridica Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  36. La competenza democratica • Le virtù civiche: • La discussione pubblica • L’affidabilità • La reciprocità I luoghi dell’apprendimento civico Casa Scuola Gruppo dei pari Territorio / Città Mass-media Personal- media COSCIENZA NORMATIVA COSCIENZA GIURIDICA Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  37. Il patrimonio normativo della società il principio di realtà sociale Interiorizzazione delle regole Le regole strutturano relazioni sociali – sono vincoli e risorse di azione sociale: in quanto vincolo assicurano stabilità e prevedibilità alle relazioni umane secondo costellazioni di aspettative socialmente condivise. COSCIENZA NORMATIVA È l’insieme dei concetti, rappresentazioni, valori e aspettative alla base della vita sociale. Uso consapevole e intrecciato di più sistemi e insiemi normativi di riferimento disponibili nell’ambiente (famiglia, scuola, pari, media …) Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  38. Il patrimonio normativo della società Coscienza giuridica L’insieme dei fenomeni e dei contenuti che vanno dalla conoscenza di base del diritto agli atteggiamenti e ai comportamenti conformi alle norme giuridiche. giusto / ingiusto lecito / illecito normale / deviante diritti / doveri innocenza / colpa permesso / divieto Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  39. L’apprendimento civico APPRENDIMENTO NORMATIVO ORDITO (struttura stabile e flessibile) norme, valori, sanzioni, aspettative, modelli di ruolo, rappresentazioni e concetti: responsabilità, colpa, danno, autorità, giustizia, eguaglianza, reciprocità, punizione, pena, devianza, conformità, diritti e doveri, giusto e ingiusto … • TRAMA • (elementi dinamici) • Attività di contrattazione e negoziazione • Pratica di resistenza e di conflitto, • di obbedienza e disubbidienza • Capacità di giudizio e di autoanalisi e • valutazione per adeguarsi • alle richieste normative • Assunzione di valori e pratiche di vita • Distanziamento morale • Capacità di riflettere sugli eventi • per l’attribuzione della colpa… Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  40. BAMBINI E ADOLESCENTIattori sociali e morali … non è giusto !! Il silenzio dell’infanzia: a lungo i bambini non sono stati considerati attori razionali, autonomi, competenti. La formazione dei sentimenti di giustizia e del ragionamento morale è influenzata da numerose variabili, quali l’età, il genere, lo status socio-economico e culturale, la scolarità, le esperienze sociali e partecipative (Bandura 1996) «Nelle loro attività quotidiane, relazionandosi con gli altri attori sociali, essi si trovano continuamente di fronte a questioni che hanno a che fare con la giustizia, con l’equità, con l’empatia e la condivisione, e a situazioni che richiedono di prendere decisioni che hanno implicazioni morali e che suscitano l’approvazione o la disapprovazione altrui (Mayall, 2004)». Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  41. BAMBINI E ADOLESCENTIla ricerca sullo sviluppo morale Jean Piaget (1932) – i due stadi Realismo morale o eteronomo Relativismo morale o autonomo Lawrence Kohlberg (1958) – i tre stadi Pre-convenzionale Convenzionale Post-convenzionale Leon Vygotskij– il primato dell’interazione sociale M. J. Lerner – “credenza in un mondo giusto” A. Bandura H. Mead E. Sampson W. Damon Karniol e Miller La teoria della giustizia di Rawls Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  42. Le situazioni dilemmatichescenari controversi – l’equità • I genitori di Sonia, Marta, Alessio e Carlo hanno ricevuto dalla zia una somma di denaro da distribuire ai quattro nipoti. • Secondo voi, come i genitori dovrebbero distribuire la somma di denaro? • Dovrebbe essere data una somma maggiore a Sonia, che ha avuto i migliori risultati a scuola nell’ultimo quadrimestre; • Dovrebbe essere data una maggiore somma ad Alessio, perché collabora di più dei suoi fratelli nei lavori domestici. • Dovrebbe essere data una somma maggiore a Marta, appassionata di musica, che ha bisogno di comprarsi il violino e iscriversi al corso di musica. • Dovrebbe essere data una somma maggiore a Carlo, che a scuola ha delle difficoltà e ha bisogno di lezioni private. • Dovrebbe essere divisa in parti uguali tra i fratelli. • I genitori dovrebbero lasciare decidere ai figli come dividere la somma. • Dovrebbe essere distribuita in base all’età, dando di più a chi è più grande e quindi ha maggiori esigenze. 1. 1,0% ; 2. 0%; 3. 2,0% ; 4. 6,1%; 5. 70,7% ; 6. 4,0% ; 7. 16,2% Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  43. Le situazioni dilemmaticheScenari controversi – l’immigrazione • In Argezia si prevede che chi desidera immigrare nel paese debba presentare una domanda e ottenere un permesso. Il parlamento di Argezia deve decidere quali criteri adottare per concedere i permessi. • Secondo voi, quale di questi criteri dovrebbe adottare? • Il permesso dovrebbe essere dato a coloro che stanno scappando perché perseguitati nei loro Paesi d’origine. • Il permesso dovrebbe essere dato sulla base dell’impegno dimostrato dai richiedenti nel promuovere all’estero gli interessi economici dell’Argezia. • Il permesso dovrebbe essere dato sulla base delle capacità professionali dei richiedenti e della loro utilità per lo stato dell’Argezia. • Il permesso dovrebbe essere dato in uguale proporzione ai richiedenti appartenenti a diversi gruppi etnici, in modo da non creare squilibri sociali e culturali nella popolazione. • Il numero totale degli immigrati non dovrebbe essere tale da mettere in pericolo il posto di lavoro dei cittadini argeti. 1. 40,4 % – 2. 3,0 % – 3. 13,1 % – 4. 27,3 % – 5. 16,2 % Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  44. Le situazioni dilemmatichescenari controversi – la tortura In un carcere dove sono detenuti terroristi catturati durante azioni di guerra vengono compiuti degli atti di tortura contro i prigionieri da parte dei carcerieri. I carcerieri vengono denunciati e riconoscono di aver torturato i prigionieri, ma si giustificano sostenendo che le torture erano volte ad ottenere informazioni sulle future attività terroristiche, per evitare altri tragici attentati. Inoltre sostengono che le torture rientravano in un programma definito dai loro superiori, che essi si erano limitati ad applicare poiché tenuti al dovere militare dell’obbedienza. A loro volta, i superiori sostengono di aver obbedito agli ordini emanati dalle autorità politiche. Queste ultime affermano però che i loro ordini non prevedevano in alcun modo il ricorso alla tortura e accusano i carcerieri e i loro superiori di aver male interpretato gli ordini e di avere quindi commesso un grave reato. Secondo voi, è giusto utilizzare la tortura o metodi simili per estorcere informazioni se queste possono contribuire a salvare vite umane? I singoli carcerieri esecutori delle torture sono da considerarsi colpevoli? Chi è maggiormente responsabile di quanto accaduto e in quale ordine d’importanza? – I carcerieri, i superiori, i politici. Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  45. Le situazioni dilemmatichei dilemmi morali e le scelte tragiche Il dilemma di Kohlberg. – Una donna sta per morire di cancro. Esiste solo un farmaco che, secondo i medici, potrebbe guarirla. Si tratta di una medicina costosa e Giorgio, marito della donna, non ha i soldi per comprarla. Cerca in tutti i modi di farsi prestare il denaro necessario, ma riesce a mettere da parte solo i 2/3 del totale. Si rivolge al titolare della casa farmaceutica dicendo che la moglie è in fin di vita e chiede di pagare il farmaco a un prezzo inferiore o poterlo pagare a prezzo intero in un momento successivo. Il titolare rifiuta con argomentazioni economiche. Giorgio, disperato entra di notte nel deposito della casa farmaceutica e ruba il farmaco. Avere giustizia … Il dramma di Michael Kohlhaas di von Kleist LonFuller Il dilemma degli speleologi Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

  46. VALORI COSTITUZIONALI E CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE DIRITTI DI CITTADINANZA CULTURA CIVICA PROGRESSO SOCIALE Mario Melino: diritti di cittadinanza e cultura civica

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