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Dal riciclaggio all’antiriciclaggio, tra evasione fiscale e law enforcement

ANTIRICICLAGGIO, BILANCI E PROSPETTIVE IL NOTARIATO AL FIANCO DELLE ISTITUZIONI. Dal riciclaggio all’antiriciclaggio, tra evasione fiscale e law enforcement. Associazione Sindacale dei Notai Lombardia Milano 10.06.2013. Magg. Danilo Persano. SOMMARIO.

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Dal riciclaggio all’antiriciclaggio, tra evasione fiscale e law enforcement

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  1. ANTIRICICLAGGIO, BILANCI E PROSPETTIVE IL NOTARIATO AL FIANCO DELLE ISTITUZIONI Dal riciclaggio all’antiriciclaggio, tra evasione fiscale e law enforcement Associazione Sindacale dei Notai Lombardia Milano 10.06.2013 Magg. Danilo Persano

  2. SOMMARIO

  3. Da un punto di vista economico, il riciclaggio costituisce una attività criminale avente la funzione essenziale di trasformare liquidità di provenienza illecita (c.d. potere di acquisto potenziale) in liquidità apparentemente lecita (c.d. potere d’acquisto effettivo) da reimpiegare in attività economiche e finanziarie. Il denaro ”sporco” immesso nei circuiti finanziari legali tramite operazioni di riciclaggio provoca effetti distorsivi al tessuto economico e finanziario, condizionando il corretto funzionamento dei mercati basato sul sistema della libera concorrenza.

  4. A livello macroeconomico, il riciclaggio di denaro di provenienza illecita è in grado di: • alterare i meccanismi di regolamentazione dei mercati • rallentare la crescita economica • accrescere la volatilità dei tassi di cambio e di interesse • distorcere l’allocazione delle risorse • generare effetti negativi sul gettito fiscale • creare danni reputazionali a Paesi e ad intermediari finanziari

  5. FLUSSI DI RICICLAGGIO DEI CAPITALI ILLECITI “Con un fatturato di 150 miliardi di euro, la holding del riciclaggio è la prima azienda del Paese, davanti a un colosso come Eni, che con i suoi 120 miliardi è in cima alle classifiche della produzione italiana e tra le venti maggiori imprese internazionali. La massa dei capitali sporchi stacca di quasi un terzo il primo polo bancario nazionale, Unicredit, fermo a 92 miliardi, ed è tre volte più grande di un’azienda di credito come Intesa San Paolo” 6 Fonte: ‘‘Soldi sporchi’’ di Pietro Grasso con Enrico Bellavia.

  6. Un business multimiliardario che comprende sia le ATTIVITA’ ILLEGALI sia l’ECONOMIA SOMMERSA (incluse le tasse evase dalle imprese irregolari che operano in Italia). La stima si basa sugli ultimi dati nazionali disponibili. ATTIVITA’ FUORILEGGE ECONOMIA SOMMERSA 250 Miliardi di euro ATTIVITA’ FUORI LEGGE 419,4 Miliardi di euro ECONOMIA ILLEGALE 169,4 Miliardi di euro Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Eurispes, Istat, Legambiente, Confesercenti-Sos Impresa, Abi. 7

  7. EVASIONE FISCALE IN ITALIA Le ultime stime disponibili – quelle pubblicate dall’ISTAT nel 2010, relative all’anno 2008 – collocano l’ampiezza dell’economia sommersa fra 255 e 275 miliardi di Euro. Il peso dell’economia sommersa è compreso tra il 16,3 per cento e il 17,5 per cento del Pil (nel 2000 era tra 18,2 e 19,1 per cento), con una imposta evasa che è superiore ai 100 mld di Euro. Dati tratti dal rapporto ISTAT del 13 luglio 2010 “La misura dell’economia sommersa secondo le statistiche ufficiali Anni 2000-2008” 8

  8. CONTRASTO AL RICICLAGGIO INCIDENZA REGIONALE 2009 - 2011 Lombardia 886,1 MLN (14,74%) Lazio 2,54 MLD (42,34%) Riciclaggio accertato 6,03 MLD Campania 467,5 MLN (7,7%) Altre Regioni 2,14 MLD (35,13%) 9

  9. Evoluzione concetto di riciclaggio

  10. I reati presupposto. Le tappe dell’ampliamento dei delitti base 1978 il riferimento è alla “sostituzione di denaro e valori provenienti da rapina aggravata, estorsione aggravata o sequestro a scopo di estorsione” 1990 il legislatore aggiunge i delitti di produzione e traffico di sostanze stupefacenti 1993 attuazione della Convenzione di Strasburgo del 1990

  11. Fasi del riciclaggio

  12. RICICLAGGIO – PRESIDI PENALI • ART. 648 del Codice Penale • ART. 648 bis del Codice Penale • ART. 648 ter del Codice Penale • ART. 12 quinquies del D.L. 306/92 conv. con mod. in L. 356/92

  13. RAPPORTO DI SPECIALITA’  Reimpiego e riciclaggio  Riciclaggio e ricettazione diverso elemento soggettivo Elemento materiale  COMUNE RICETTAZIONE: generica finalità di profitto RICICLAGGIO: scopo ulteriore di far perdere le tracce dell’origine illecita REIMPIEGO: ricorso ad attività economiche o finanziarie (Cass.pen, Sez.II, 10 gennaio 2003, n. 18103).

  14. RICICLAGGIO O REIMPIEGO? Non è facile stabilire nettamente una linea di demarcazione tra il riciclaggio ed il reimpiego poiché l’impiego di capitali illeciti è una fattispecie astrattamente già ricompresa nel reato di riciclaggio Le condotte di reimpiego sono pertanto successive al riciclaggio e si concretizzato nella fase di immissione, nel sistema economico legale, dei capitali illecitamente accumulati.

  15. 648 bis e 12 quinquies 12 quinquies: assenza clausola di esclusione della responsabilità per l'autore del reato presupposto Particolare caso di punibilità di “autoriciclaggio” Preclusioni: responsabilità amministrativa degli enti e sequestro per equivalente.

  16. Alcune indicazioni giurisprudenziali Configura il riciclaggio il mero trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da uno ad altro conto corrente diversamente intestato ed acceso presso differente Istituto di Credito. (Sez. II, Sent. N. 47375 del 06.11. 2009, Cass. Pen.) Non è necessario che sia efficacemente impedita la tracciabilità del percorso dei beni, bastando che essa sia soltanto ostacolata, consistita, in questo caso, nella polverizzazione dei fondi in più rivoli e nel coinvolgimento di più persone. (Sez. II, Sent. N. 35763 del 06.10.2010, Cass. Pen.)

  17. Ulteriori indicazioni in caso di omessa segnalazione Corte di Appello di Milano – sez. II – II Maggio 2012, n. 1031 Risponde del reato di riciclaggio di cui all’art. 648-bis c.p., sotto il profilo del dolo eventuale, il funzionario di banca che agisca con il proposito di mantenersi referente del gruppo societario affidato, con sistematica violazione della normativa interna in tema di affidamenti e garanzie; che presti il consenso – tramite sigle di autorizzazione su segni di traenza – a cospicui prelievi di contante da parte del dominus del gruppo, non censito come tale, con consapevolezza della provenienza da delitto (fiscale) delle somme così prelevate; che ometta l’osservanza della normativa in materia di segnalazione di operazioni sospette, pur in presenza di elevati indici di anomalia.

  18. Ulteriori indicazioni in caso di omessa segnalazione Corte di Appello di Milano – sez. II – II Maggio 2012, n. 1031 La violazione della normativa interna concernete i finanziamenti e la mancata segnalazione delle operazioni bancarie poste in essere agli uffici competenti ai fini della segnalazione delle operazioni sospette, costituiscono indici di esclusione della buona fede del funzionario la cui complessiva operatività bancaria presenti numerosi indici di anomalia.

  19. L’attuale, ampio spettro dei reati presupposto: TUTTI I DELITTI NON COLPOSI Non solo i reati tipici di criminalità organizzata, ma anche reati comuni e di tipo “finanziario” (furto, corruzione, frodi fiscali, abusi di mercato, bancarotta, etc.)

  20. L’ambito amministrativo Art. 2, comma 1, del D.Lgs. 231/2007 la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni; l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l'associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l'esecuzione.

  21. Il reato di riciclaggio punisceil soggetto estraneo al fatto-reato che “ricicla” i capitali illeciti l’AUTO-RICICLAGGIO NON È PUNIBILE  Discrasia fra riciclaggio economico e giuridico SCELTA DI POLITICA CRIMINALE

  22. CONSEGUENZE La mancata previsione dell’auto riciclaggio in sede penale comporta:

  23. Difficoltà interpretative in materia di reati fiscali quali reati – presupposto • Condanne esigue – difficoltà di natura probatoria • Sproporzione tra tutela penale, autonomo disvalore del fatto: - inquinamento economia legale - concorrenza sleale - ulteriori effetti distorsivi

  24. La legge di ratifica della Convenzione di Strasburgo esclude che possa essere rifiutata dalle Autorità Italiane una richiesta di cooperazione per reati fiscali, implicitamente riconoscendo che gli stessi possano costituire presupposto di riciclaggio. • Il 16 febbraio 2012 il GAFIha pubblicato le nuove raccomandazioni contro il riciclaggio di denaro ampliando la sfera dei reati presupposto anche ai crimini fiscali.

  25. I reati tributari come delitti presupposto, Le conferme. Il decalogo della Banca d’Italia ha incluso i reati tributari tra i delitti presupposto I chiarimenti dell’UIC, in merito alle segnalazioni per operazioni sospette, hanno dato per scontato la rilevanza degli artt. 2, 3 e 4 come fattispecie presupposto

  26. FRODE FISCALE E RICICLAGGIO In passato assoluta e strutturale incompatibilità in considerazione: • clausola di riserva • il reato presupposto del riciclaggio poteva essere costituito solo dai delitti che determinano un arricchimento evidente e tangibile nella disponibilità dell’autore

  27. I reati tributari producono un vantaggio economicoin termini di mancato depauperamento:  confondendosi con le disponibilità del reo;  impossibilità di individuare il successivo reimpiego; FRODE FISCALE E RICICLAGGIO

  28. La rimodulazione del diritto penale tributario attuata dal D.Lgs. 74/2000 ha, inizialmente, confermato l’incompatibilità tra riciclaggio e frode fiscale. In considerazione dell’elemento soggettivo e del momento consumativo di tali reati.

  29. Corte di Cassazione Sent. N. 1024 del 27.11.2008 La nozione di “provenienza” deve modellarsi in base alla morfologia dei reati presupposto  TUTTI i delitti non colposi; “Provenienza” intesa anche in senso economico non solo fisico –materialistico  rilevanza dell’illecito risparmio di imposta inteso come profitto-risparmio

  30. FRODE FISCALE E RICICLAGGIO • Dolo generico e dolo eventuale; • Distinzione tra concorso nella frode fiscale e riciclaggio • rilevanza dell’accordo • criterio temporale e valutazione del contributo causale;

  31. CONSEGUENZE SULL’ANTIRICICLAGGIO DEI REATI TRIBUTARI D.L. 13 agosto 2011, n. 138 c.d. «Manovra finanziaria» Il D.L. 13 agosto 2011, nr. 138 (convertito con legge 14.09.2011 nr. 148) ha rivoluzionato in toto il regime penal-tributario cristallizzato nel D.Lgs. 74/2000. Integrare una fattispecie di reato tributaria sarà molto più semplice in virtu’ della sensibile riduzione delle soglie penali.

  32. NUOVE SOGLIE REATI TRIBUTARI 33

  33. La norma punisce chiunque al fine di sottrarsi al pagamento delle II. DD. o IVA (ovvero di interessi o sanzioni amministrative), aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. Trattasi di reato di pericolo: si assegna al giudice il compito di accertare con giudizio ex ante, riferito cioè al momento in cui gli atti fraudolenti sono stati posti in essere, la potenzialità depauperatoria dell’azione intrapresa. IN SOSTANZA: e’ vietato "rendersi fittiziamente nullatenenti" nei confronti del Fisco. Circolare 21/E/2011: “ogniqualvolta durante l’istruttoria in sede di accertamento emergano elementi potenzialmente sintomatici di una deliberata spoliazione dell’attivo patrimoniale in danno dell’Erario, i funzionari verificatori od accertatori devono svolgere ogni possibile approfondimento al fine di far emergere se nelle condotte dei contribuenti siano ravvisabili i fatti previsti e puniti dall’art. 11 del d.Lgs. n. 74 del 2000” (modificato dalla legge 122/2010) Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte

  34. OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE E IVA Alla luce della normativa vigente, per i professionisti l’obbligo sussiste anche se i propri clienti hanno commesso reati tributari «minori» Da parte dei dottori commercialisti ed esperti contabili si pone il problema se siano o meno tenuti alla segnalazione antiriciclaggio anche nel caso in cui i propri clienti abbiano commesso reati tributari di minore importanza rispetto a quelli classici (frodi IVA, dichiarazioni fraudolente ed infedeli, omesse dichiarazioni, ecc.), come ad es. quelli di omesso versamento di ritenute certificate ed omesso versamento IVA (artt. 10-bis e 10-ter del DLgs. 74/2000), quando sia superata la soglia di punibilità dei 50.000 euro per anno.

  35. GLI ABUSI DI MERCATO (artt. 184 e 185 T.U.I.F.) Reati plurioffensivi, la cui repressione tutela la correttezza, la trasparenza dei mercati e l’affidamento degli operatori, con forti connotazioni etiche Sono puniti molto severamente, per effetto del raddoppio di pena ex legge 262/2005 e, di norma, possono fungere da delitti presupposto per il reato di riciclaggio Al solito, il riciclaggio deve essere compiuto dal soggetto terzo, non concorrente (nemmeno moralmente) nell’abuso di mercato e, al contempo, consapevole della provenienza illecita

  36. Insider trading Manipolazione di mercato

  37. False comunicazioni sociali (art. 2621 cc) L’art. 2621 cod. civ. disegna una contravvenzione, da cui NON può discendere il reato di riciclaggio False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (art. 2622 cc)

  38. Il Ruolo della Guardia di Finanza

  39. Decreto Legislativo 19 marzo 2001, n. 68 – art. 2 … il Corpo della Guardia di finanza assolve le funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali e dell'Unione europea. A tal fine, al Corpo della Guardia di finanza sono demandati compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di: … h) valute, titoli, valori e mezzi di pagamento nazionali, europei ed esteri, nonché movimentazioni finanziarie e di capitali.

  40. Linee guida strategia del Corpo

  41. Poteri di controllo G.diF.

  42. Approfondimento investigativo delle S.o.s.

  43. L’iter procedurale legato alle s.o.s. Soggetti obbligati Analisi Finanziaria Unità di Informazione Finanziaria Nucleo Speciale Polizia Valutaria Direzione Investigativa Antimafia Analisi Criminale Reparti Guardia di Finanza P.N.A. Procura Nazionale Antimafia

  44. Esito Analisi finanziaria UIF

  45. Tutela della riservatezza

  46. Le ispezioni antiriciclaggio

  47. Il Manuale Operativo Antiriciclaggio

  48. Competenza per soggetti Esclusiva competenza Attività commercio in oro Fiduciarie “statiche” diverse da quelle dell’art. 199 T.U.F. Attività di fabbricazione mediazione e commercio di preziosi Soggetti che erogano il MICRO-CREDITO ossia finanziamenti inferiori a 25 mila euro, iscritti elenco art. 111 T.U.B. Attività commercio cose antiche Art. 10 Art. 11 Confidi iscritti art. 112 T.U.B. Case d’asta Cambiavalute ex art.11, c. 2, lett. c) D.lgs. 231/2007 Gallerie d’arte Uffici della P.A. Mediatori creditizi iscritti elenco art. 128-sexies T.U.B. Artt. 12, 13 e 14 Professionisti (**) Art. 11 Agenti in attività finanziaria iscritti nell’elenco art. 128-quater T.U.B. Revisori contabili previe intese con l’autorità di vigilanza di riferimento Intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 T.U.B., come modificato dal D.Lgs. 13 agosto 2010, n.141 Altri soggetti (recupero crediti, custodia e trasporto contante titoli e valori, case da gioco, offerta attraverso internet di giochi e scommesse, mediazione immobiliare) (**) In concorso con gli ordini professionali di appartenenza del soggetto (per le categorie di cui all’art. 12, 1° co. let. a) e c))

  49. Ispezioni ai professionisti • Ai sensi dell’art 12, comma 1 Dlgs 231/07 sono professionisti:

  50. ACCESSO E PERIODO DI CONTROLLO

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