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INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO

Stefano Tartaglia Corso di formazione “Classificazione e soggettazione risorse”. INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. Università degli studi di Siena 3-5 novembre 2004. “Non c’è niente di più pratico di una buona teoria”. REQUISITI E PRINCIPI DELLA CATALOGAZIONE BIBLIOGRAFICA DOCUMENTI IFLA.

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INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO

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  1. Stefano Tartaglia Corso di formazione “Classificazione e soggettazione risorse” INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO Università degli studi di Siena 3-5 novembre 2004 “Non c’è niente di più pratico di una buona teoria”

  2. REQUISITI E PRINCIPI DELLA CATALOGAZIONE BIBLIOGRAFICADOCUMENTI IFLA [FRBR] Functional requirements for bibliographic records. - München : Saur, 1998. - <http://www.ifla.org/VII/s13/frbr/frbr.pdf> [SICP] Statement of international cataloguing principles. – Final draft of Dec. 2003. – <http://www.ddb.de/news/pdf/statement_draft.pdf>. - Trad. italiana: http://www.ddb.de/news/pdf/statement_italian.pdf> [FRANAR] Functional requirements and numbering for authority records. - Draft • Applicano il modello d’analisi “entità-attributi-relazioni” • Considerano la catalogazione di risorse bibliografiche di qualsiasi tipo (testuali, grafiche, audiovisive ecc.) su qualsiasi supporto • Riguardano tutti gli aspetti della catalogazione bibliografica, e quindi anche, come fase fondamentale, l’indicizzazione per soggetto

  3. Il catalogo deve permettere all’utente: di trovare risorse bibliografiche di identificare una risorsa bibliografica di selezionare una risorsa bibliografica di ottenere un’esemplare di navigare nel catalogo indicizzazione per soggetto FUNZIONI DEL CATALOGO (da FRBR/SICP)

  4. ENTITA’ (da FRBR/FRANAR) Opera: una distinta creazione intellettuale o artistica Espressione: la realizzazione intellettuale o artistica di un’opera, in forma testuale, sonora, visiva ecc. Manifestazione: l’oggettivazione fisica dell’espressione di un’opera, l’espressione in quanto diffusa o pubblicata Esemplare: il singolo oggetto concreto che rappresenta una manifestazione Persona: un individuo umano Famiglia: due o più persone legate da parentela Ente: una organizzazione o un gruppo di individui o di organizzazioni che agiscono come un’unità Concetto: una nozione o idea astratta Oggetto: una cosa materiale Evento: una azione, un accadimento Luogo: una localizzazione

  5. OPERA OPERA ESPRESSIONE ha come soggetto MANIFESTAZIONE ESEMPLARE PERSONA ha come soggetto FAMIGLIA ENTE CONCETTO OGGETTO ha come soggetto EVENTO LUOGO RELAZIONE “SOGGETTO” (da FRBR/FRANAR) Il “soggetto” non è né un’entità a sé né un attributo di un’entità, è la relazione che si stabilisce tra una o più entità e l’opera che ne tratta

  6. GLOSSARIO Risorsa: «un documento, gruppo di documenti, o parte di un documento, in qualsiasi medium o combinazione di media, tangibile o intangibile, che formi la base per una singola descrizione bibliografica» [ISBG(G)] Documento: «un oggetto con un contenuto intellettuale e/o artistico, che sia concepito, prodotto e/o diffuso come un’unità» [ISBG(G)]; l’oggetto nel quale è registrata una comunicazione intenzionale di conoscenze, considerato come unità ai fini dell’indicizzazione Concetto: una unità di pensiero, un oggetto di conoscenza che possa essere espresso con un unico termine Tema: un oggetto di trattazione e di studio, un argomento discusso in un documento; per rappresentare esattamente un tema può essere sufficiente, in taluni casi, un solo termine, ma in altri casi è indispensabile formulare enunciati contenenti più termini Soggetto: il tema di base di un documento, quello la cui trattazione “completa” ha comportato la produzione dell’intero documento; il tema complessivo che con più precisione “contiene” i singoli temi particolari discussi nel documento

  7. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE DEL CONTENUTO CONCETTUALE DEI DOCUMENTI. 1 RIASSUNTO ANALITICO (abstarct) Riproduzione compendiata ma, per quanto possibile, analiticamente informativa dell’intero contenuto concettuale del documento; più ampio e meno formalizzato di una voce di soggetto, l’abstract non è, in sé, una forma di indicizzazione INDICIZZAZIONE DERIVATA - punti di accesso non controllati • “Motori di ricerca”: dispositivi informatici di ricerca sul testo e/o sul paratesto dei documenti • Indici di parole chiave tratte dal titolo o da altre aree della descrizione dei documenti (es., KWIC keyword in context, KWOC keyword out of context, e KWAC keyword and context) - punti di accesso controllati • Indici citazionali: liste di citazioni bibliografiche, ognuna delle quali introduce all’elenco dei documenti che contengono quella stessa citazione

  8. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE DEL CONTENUTO CONCETTUALE DEI DOCUMENTI. 2 INDICIZZAZIONE ASSEGNATA - punti di accesso controllati • Indicizzazione “per concetti”: simboli o termini singoli, non precoordinati; ricerca postcoordinata • Indicizzazione per soggetto: sequenze di simboli o di termini precoordinati; ricerca precoordinata e postcoordinata - classificazione bibliografica “per soggetto” (CDD, CDU ecc.) - indicizzazione verbale per soggetto (soggettazione) - punti di accesso non controllati • [???] I punti di accesso controllati apportano la coerenza necessaria a localizzare insiemi di risorse e debbono essere normalizzati secondo uno standard. Le forme normalizzate dovrebbero essere registrate in registrazioni d’autorità unitamente alle forme varianti (da SICP)

  9. INDICIZZAZIONE PER SOGGETTODEFINIZIONI Il processo di individuazione della relazione di soggetto di un’opera e l’espressione di questa relazione in una registrazione bibliografica La rappresentazione del contenuto concettuale dei documenti mediante l’espressione del tema di base di ciascun documento L’uso di un sistema di indicizzazione per soggetto nella catalogazione dei documenti Formulazione di espressioni normalizzate e sintetiche, che vanno a costituire un elenco ordinato e consultabile

  10. IL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO Il complesso degli dispositivi necessari ad una gestione efficiente del reperimento dei documenti per il loro soggetto, cioè l’insieme organico degli strumenti logici e informatici idonei ad assicurare la maggiore “economicità” e la maggiore correttezza in fase di indicizzazione, la maggiore “economicità” e la maggiore efficacia (richiamo e precisione) in fase di ricerca, la maggiore longevità del sistema, e la maggiore interoperabilità con altri sistemi analoghi. Richiamo: la proprietà del sistema di ridurre al minimo la presenza di documenti pertinenti tra quelli non segnalati grado di richiamo = (documenti pertinenti segnalati : documenti pertinenti presenti nella raccolta) x 100 Precisione: la proprietà del sistema di ridurre al minimo la presenza di documenti non pertinenti tra quelli segnalati grado di precisione = (documenti pertinenti segnalati : documenti segnalati) x 100

  11. COMPONENTI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO • Norme: regole e istruzioni esplicite e coerenti relative all’analisi concettuale dei documenti, al controllo terminologico, e alla costruzione delle stringhe • Vocabolario: l’insieme controllato e strutturato dei singoli termini di indicizzazione (e/o delle notazioni alfanumeriche) • Stringhe di soggetto (o simboli di classificazione): l’insieme degli enunciati verbali (o dei simboli) formulati secondo le norme ed impiegati come accessi per soggetto ai documenti • Dispositivi informatici: i programmi necessari per la gestione efficiente di tutte le componenti del sistema e di tutte le fasi della sua operatività (indicizzazione e ricerca) Norme, vocabolario e stringhe/simboli costituiscono il linguaggio di indicizzazione per soggetto (sistema linguistico convenzionale, elaborato al fine di indicare, in forma normalizzata, i temi trattati nei documenti)

  12. REQUISITI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO • Espressività: la capacità di rappresentare con precisione i soggetti dei documenti e le relazioni tra i concetti che li definiscono • Predittività: la capacità di rendere ragionevolmente prevedibili, per gli indicizzatori e per gli utenti, i comportamenti corretti ed efficaci nell’indicizzazione e nella ricerca per soggetto dei documenti; comporta l’adozione di un linguaggio di indicizzazione coerente, nel quale siano costantemente attuati criteri omogenei e principi logici • Accessibilità: la capacità di assicurare e agevolare al massimo l’interrogazione del sistema, la navigazione nell’indice, e la selezione dei documenti pertinenti in relazione ad una determinata esigenza conoscitiva

  13. PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 1 Uniformità e univocità: uno stesso concetto o uno stesso tema deve essere sempre rappresentato nell’indice con la medesima formulazione (termine, stringa di soggetto o simbolo di classificazione; uniformità); una stessa formulazione può rappresentare nell’indice solo il medesimo concetto o il medesimo tema (univocità) termine preferito (controllo della sinonimia) Uniformità sintassi normalizzata termine “definito” (controllo della polisemia) Univocità sintassi espressiva

  14. PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 2 Esaustività: l’analisi concettuale deve condurre all’individuazione di tutti i concetti e delle relazioni che definiscono esattamente il soggetto del documento Coestensione e specificità: la stringa di soggetto (o il simbolo di classificazione) deve rappresentare il soggetto del documento nella maniera più completa e precisa: ognuno dei concetti che definiscono il soggetto dovrebbe essere espresso esattamente (non dovrebbe quindi essere omesso né designato da un termine di significato più generico o altrimenti diverso) e rispettando la sua funzione logica nella definizione del soggetto dell’analisi: esaustività Precisione della formulazione: coestensione e specificità

  15. PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 3 Correlazione: sul piano della sintassi, i concetti che definiscono un soggetto debbono essere appropriatamente correlati nell’espressione di quel soggetto nell’indice (controllo delle relazioni sintattiche); sul piano della semantica, di ciascun singolo termine debbono essere espresse, nel vocabolario, le relazioni con i termini di significato più generico, più specifico, o altrimenti strettamente associato (controllo delle relazioni semantiche); in generale, la formulazione che esprime un soggetto deve poter essere agevolmente rintracciata nell’indice, e associata e/o confrontata con tutte le altre formulazioni di significato affine Intelligibilità: le formulazioni che esprimono il soggetto debbono poter essere correttamente interpretate dagli utenti, o direttamente, o, se costituite da simboli, mediante dispositivi di equivalenza verbale; i termini impiegati debbono corrispondere all’uso linguistico degli utenti

  16. FASI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO a) Analisi concettuale del documento • Esame tecnico del documento al fine di determinarne il contenuto concettuale e rilevare i temi particolari discussi • Identificazione del soggetto, e individuazione dei singoli concetti e delle relazioni logiche che esattamente lo definiscono b) Espressione del soggetto: traduzione dei concetti e delle relazioni nelle forme proprie del linguaggio adottato nell’indicizzazione verbale • Rappresentazione di ogni concetto individuato con il termine corrispondente a quel concetto nel vocabolario di indicizzazione • Ordinamento dei termini secondo le regole della sintassi e formulazione della stringa di soggetto

  17. IL DOCUMENTO L’oggetto nel quale è registrata una comunicazione intenzionale di conoscenze, considerato come unità ai fini dell’indicizzazione entità fisica durevole prodotta per comunicare conoscenze il cui contenuto può essere decodificato/interpretato il cui contenuto risulta unitario (coerenza tematica) libro, videocassetta, CD, risorsa “elettronica” ecc. èpuò essere

  18. RIFERIMENTI NORMATIVI INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION Methods for examining documents, determining their subject and selecting indexing terms. – [Geneva] : ISO, 1985. – ISO 5963 INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION Guidelines for the establishment and development of monolingual thesauri. – [Geneva] : ISO, 1986. – ISO 2788 GRUPPO DI RICERCA SULL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO Guida all’indicizzazione per soggetto. – Roma : AIB, 1996

  19. ANALISI CONCETTUALE DEL DOCUMENTO. 1 Ricerca di esplicite dichiarazioni sull’oggetto e lo scopo informativo del documento Fonti: Titolo Prefazione e/o introduzione ER (?) Conclusioni Recensioni Determinazione sommaria del contenuto del documento e riconoscimento dei singoli temi trattati Fonti: Indice generale Abstract Frasi iniziali di capitoli e paragrafi Porzioni di testo evidenziate ER (?) Illustrazioni Riferimenti bibliografici Indice analitico

  20. ANALISI CONCETTUALE DEL DOCUMENTO. 2 OPERAZIONI LOGICHE Generalizzazione: sostituzione di più concetti specifici con un concetto generale che li comprenda tutti Costruzione: sostituzione di più enunciati, che esprimono singoli temi particolari, con un enunciato generale che li comprenda tutti Cancellazione: eliminazione dei temi trattati marginalmente I singoli temi individuati nel documento debbono essere correlati secondo le reciproche connessioni e implicazioni logiche, in modo da ricostruire quella struttura tematica unitaria, al cui vertice è il tema di base. Enunciato di soggetto: frase in lingua naturale con la quale è chiaramente ed esattamente espresso il tema identificato come soggetto del documento

  21. IL VOCABOLARIO DI INDICIZZAZIONE nell’indicizzazione verbale L’insieme controllato e strutturato dei termini (termini di indicizzazione) selezionati dalla lingua naturale per rappresentare in un indice, uniformemente e univocamente, il contenuto dei documenti dimensioni: sottoinsieme del vocabolario della lingua naturale significati: scelta tra sinonimi, CONTROLLO disambiguazione degli omografi, relazioni semantiche forme: solo sostantivi o sintagmi nominali, ognuno con un’unica grafia e in un unico caso e/o numero

  22. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: ANALISI CATEGORIALE • Categorie semantiche: serie di categorie generali, tale che ognuno dei termini da sottoporre a controllo morfologico e semantico possa appartenere, per l’essenza del suo significato, ad una e non più di una delle categorie individuate • Norme: regole generali per il controllo del vocabolario, riferite non ai singoli termini, ma alle singole categorie • Analisi: riconoscimento della categoria di appartenenza del termine da sottoporre a controllo, e suo trattamento morfologico e semantico secondo quanto stabilito per la categoria di appartenenza Il metodo dell’analisi categoriale permette un controllo del vocabolario coerente (predittività del sistema) ed efficiente (efficacia ed economicità del sistema)

  23. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: SCOMPOSIZIONE • Possono essere accolti come termini di indicizzazione: • sostantivi singoli (termini semplici) • sintagmi nominali (termini composti) • Sintagma nominale: locuzione composta da un sostantivo (focus o testa) seguito da aggettivi o altri sostantivi (differenza o modificatore) che restringono il significato del sostantivo di testa • Non dovrebbero essere accolti come singoli termini di indicizzazione, ma andrebbero scomposti e riespressi con più termini, i sintagmi nei quali: • il focus indichi un materiale, una proprietà o una parte dell’entità rappresentata dalla differenza • il focus indichi un’azione transitiva (o l’agente di un’azione transitiva) il cui oggetto è espresso dalla differenza • il focus indichi un’azione il cui agente è espresso dalla differenza

  24. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: SINGOLARE E PLURALE Principio della numerabilità al plurale: termini che rappresentano entità numerabili al singolare: termini che rappresentano entità non numerabili categorie “plurali”categorie “singolari” aree geografiche attività, processi, discipline avvenimenti credenze e sistemi ideologici istituzioni materiali e sostanze oggetti proprietà, condizioni, caratteristiche organismi viventi parti uniche di organismi parti plurime di organismi L’appartenenza ad una categoria “plurale” o “singolare” è un criterio di riferimento e di verifica, ma non prevale sul principio della numerabilità; ne consegue che alcuni termini, pur appartenendo ad una categoria “plurale”, dovranno essere accolti nel vocabolario in forma singolare, e viceversa

  25. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: NOMI PROPRI La forma preferita dei nomi propri deve corrispondere alla forma corretta e prevalente nell’espressione in lingua naturale, sia per quanto attiene al numero, sia per quanto attiene alla grafia e all’eventuale abbreviazione per sigla; l’inversione degli elementi componenti un nome proprio è di norma ammessa solo per i nomi propri di persona, in presenza di un cognome che è presumibile costituisca l’elemento di accesso più certo. L’unicità del catalogo, ed in particolare del catalogo informatizzato, impone un’applicazione assoluta e generale del principio di uniformità; ne consegue che in tutti i tipi di indicizzazione (per soggetto, per autori, per opere, ecc.) va impiegata, per ogni nome proprio, la medesima forma.

  26. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: POLISEMI E OMOGRAFI Per il principio di univocità non possono essere ammesse come termini di indicizzazione le forme verbali che abbiano più significati (polisemi). Qualora concetti diversi siano espressi in lingua naturale con sostantivi o sintagmi di identica forma grafica (omografi), questi sostantivi o sintagmi, per essere ammessi nel vocabolario di indicizzazione, debbono essere tra loro formalmente distinti (disambiguati), in modo che a ciascuna forma grafica corrisponda un solo significato. Metodo tipico di disambiguazione è l’inserimento nel termine di indicizzazione, dopo il sostantivo o sintagma polisemo, di un ulteriore sostantivo o sintagma, posto tra parentesi, che ne distingua e individui il significato. Come elemento disambiguante va di norma utilizzato il termine che nel medesimo vocabolario indica la classe di appartenenza del concetto da designare.

  27. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONI SEMANTICHE relazione di equivalenza: tra termini di uguale significato Relazioni semantiche: relazione gerarchica: le relazioni di significato tra termini di significato affine, che sussistono tra i ma di diversa estensione termini accolti nel vocabolario relazione associativa: tra termini il cui significato si “interseca” Perché sia stabilita ed espressa nel vocabolario una relazione semantica tra due termini è necessario e sufficiente che uno dei due termini sia indispensabile a definire l’altro, o ne condivida la definizione (criterio definitorio). Poiché non dipendendo dalla compresenza dei termini in un enunciato, le relazioni semantiche sono dette a priori.

  28. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE DI EQUIVALENZA La relazione tra il termine da impiegare costantemente nell’indicizzazione dei documenti (termine preferito) e gli eventuali altri sostantivi e sintagmi di significato equivalente (sinonimi e quasi sinonimi), che, per il principio di uniformità, non possono essere impiegati nelle voci d’indice (termini non preferiti), ma dai quali deve essere comunque possibile iniziare la consultazione dell’indice (termini di accesso) simboli standard: USE UF

  29. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE GERARCHICA La relazione tra un termine che designa un insieme (termine sovrordinato) e i termini che indicano i sottoinsiemi o i singoli individui che compongono quell’insieme (termini subordinati). La relazione gerarchica sussiste solo tra termini appartenenti alla stessa categoria. simboli standard: BT NT Genere / specie (relazione generica): le caratteristiche logiche che definiscono l’insieme (genere) sono tutte presenti nella definizione di ognuno dei sottoinsiemi (specie), unite ad almeno una ulteriore caratteristica, diversa e distintiva per ciascuna specie Classe / individuo (relazione esemplificativa): le caratteristiche che definiscono la classe sono tutte possedute dal singolo individuo (nome proprio) Intero / parte (relazione partitiva): la parte è componente costante dell’intero, l’intero è ambito di appartenenza esclusivo della parte (parti di organismi, aree geografiche, discipline, strutture sociali)

  30. CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE ASSOCIATIVA La relazione tra termini che, pur non legati da una relazione di equivalenza o gerarchica, hanno tuttavia significato o fortemente correlato, essendo l’uno di norma necessario alla definizione dell’altro, o parzialmente coincidente simboli standard: RT Termini appartenenti alla medesima categoria: - contrari - quasi sinonimi non ritenuti equivalenti Termini appartenenti a categorie distinte: - attività / oggetto - attività / agente o strumento, o agente contrario - azione / prodotto - strumento / oggetto - proprietà / possessore

  31. SOGGETTI SEMPLICI E SOGGETTI COMPOSTI Soggetti semplici: i temi definiti esaustivamente da un unico concetto, e che quindi possono essere espressi con precisione mediante un unico termine di indicizzazione Soggetti composti: i temi definiti dalla correlazione logica di più concetti, e che quindi possono essere espressi con precisione solo formulando un enunciato contenente più termini L’indicizzazione precoordinata dei soggetti composti comporta il riconoscimento delle relazioni logico-funzionali tra i concetti che definiscono il tema (relazioni sintattiche), e la loro espressione mediante l’ordinamento normalizzato e la connessione formale dei termini all’interno della stringa di soggetto (sintassi)

  32. SINTASSI: ORDINE DI CITAZIONE E CONNETTIVI Ordine di citazione: la successione dei singoli termini all’interno della stringa di soggetto; tale successione deve realizzare sia il requisito dell’espressività (deve cioè rappresentare le relazioni logico-funzionali tra i concetti che definiscono il tema indicizzato), sia il requisito della predittività, e deve essere quindi regolata da norme generali coerenti e costanti Connettivi: preposizioni e congiunzioni, o locuzioni con funzione analoga, introdotte nella stringa al fine di evitare ambiguità nell’interpretazione delle relazioni sintattiche tra i concetti che definiscono il tema

  33. SINTASSI: PRINCIPIO DELLA RELAZIONE UNO A UNO • non deve essere citato nessun altro concetto tra due concetti la cui relazione sintattica sia diretta e in sé esplicita • se la relazione sintattica tra due concetti è mediata e resa esplicita da un terzo concetto, questo terzo concetto deve essere citato tra gli altri due Il principio della relazione uno a uno è fondamentale e imprescindibile, poiché garantisce l’intelligibilità ed una effettiva strutturazione logica delle stringhe; esso impone che tra i concetti che definiscono un tema siano citati in immediata successione quelli legati da un più stretto nesso logico-funzionale, in modo che siano preservate ed evidenziate le relazioni dirette (uno a uno) che sussistono tra loro. Questo principio, essendo parimenti attuato in successioni esattamente inverse dei medesimi termini, non è però sufficiente a realizzare il requisito della predittività nell’ordine di citazione.

  34. SINTASSI: ANALISI CATEGORIALE • Categorie sintattiche: serie di categorie logico-funzionali generali, alle quali i singoli concetti sono riferiti non in assoluto, ma solo in relazione alla funzione logica assunta nella definizione di un determinato tema, e quindi limitatamente alla loro presenza nel corrispondente enunciato di soggetto • Norme: regole generali per la sintassi delle stringhe di soggetto, riferite non ai singoli termini o a “tipi” di soggetti, ma alle categorie sintattiche • Analisi: riconoscimento delle relazioni sintattiche che definiscono un tema e della funzione logica assunta da ciascun concetto coinvolto in quelle relazioni, individuazione della categoria sintattica corrispondente a ciascuna funzione, e citazione dei singoli concetti nella stringa secondo quanto stabilito per la categoria sintattica cui ognuno è assegnato Il metodo dell’analisi categoriale permette un controllo e un’espressione delle relazioni sintattiche coerente (predittività del sistema) ed efficiente (efficacia ed economicità del sistema)

  35. SINTASSI: RELAZIONE TRANSITIVA La relazione logico-funzionale tra un’attività e/o un’entità agente, e l’entità che subisce o riceve l’attività Alla relazione transitiva corrispondono le seguenti categorie sintattiche: • oggetto/meta: il concetto che nell’enunciato subisce o riceve l’attività • concetto transitivo: attività, proprietà o entità che agisce sull’oggetto/meta, che è diretta verso l’oggetto/meta • beneficiario: il concetto destinatario dell’attività esercitata sull’oggetto/meta • agente • strumento In presenza di una relazione transitiva l’ordine di citazione è determinato dal principio della dipendenza dall’oggetto/meta, che stabilisce che la stringa di soggetto inizi con il termine che rappresenta l’oggetto/metà, seguito dagli altri termini, ordinati secondo il principio della relazione uno a uno

  36. SINTASSI: RELAZIONE DI APPARTENENZA La relazione logico-funzionale tra un un’entità, concreta o astratta, e una sua componente o caratteristica Alla relazione di appartenenza corrispondono le seguenti categorie sintattiche: • intero/possessore: il concetto cui è riferita la parte/proprietà, che ne rappresenta l’ambito di appartenenza • parte/proprietà: l’entità o la caratteristica appartenente o attribuita all’intero/possessore, compresa, in assenza di un oggetto/meta, l’attività pertinente al possessore In presenza di una relazione di appartenenza, l’ordine di citazione è determinato dal principio della dipendenza dall’intero/possessore, che stabilisce che la stringa di soggetto inizi con il termine che rappresenta l’intero/possessore, seguito dagli altri termini, ordinati secondo il principio della relazione uno a uno

  37. SINTASSI: NUCLEO E RELAZIONI COMPLEMENTARI Nucleo del soggetto: tra i concetti che definiscono un tema, l’insieme di quelli coinvolti in una relazione transitiva o di appartenenza, o, quando la definizione del tema non presenti tali relazioni, il singolo concetto che rappresenta la componente semantica fondamentale della definizione del tema Relazioni complementari: le differenti relazioni logico-funzionali tra il nucleo del soggetto e gli eventuali altri singoli concetti che indicano una limitazione spaziale o temporale del tema espresso nel nucleo, o ne contestualizzano la trattazione Alle relazioni complementari corrispondono le seguenti categorie sintattiche, citate, di norma, in quest’ordine: • luogo: territorio o località • tempo • forma intellettuale: aspetti particolari del tema, approccio generale o disciplinare • caso: esemplificazione particolare di quanto espresso nel tema • destinazione/forma bibliografica • forma materiale

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