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I care ... ancora

I care ... ancora. GMG Diocesana 8 Aprile 2006.

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Presentation Transcript


  1. I care ... ancora GMG Diocesana 8 Aprile 2006

  2. Ci impegniamo a vivere in modo alternativo rispetto a quei modelli di comportamento della società attuale che avviliscono e strumentalizzano la persona, come il prevalere dell'immagine sulla sostanza, le spinte al consumismo, il mito del successo ad ogni costo, che si traduce spesso in competitività esasperata.

  3. “La cultura vera, quella che ancora non ha posseduto nessun uomo, è fatta di due cose: appartenere alla massa e possedere la parola. Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d’espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose.”

  4. A chi serve una scuola che boccia i figli dei poveri e promuove quelli dei ricchi, che fa parti eguali tra diseguali? Voi dite d’aver bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri. Ma Dio non fa questi dispetti ai poveri. E’ più facile che i dispettosi siate voi. La scuola è un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile. Don Milani

  5. “Ci impegniamo al discernimento e alla scelta, perché una coscienza formata è capace di autentica libertà”. “ci sta a cuore” - una scuola che non punti esclusivamente alla formazione tecnica, ma sappia privilegiare lo sviluppo della persona e la valorizzazione delle sue potenzialità, favorendone la capacità critica; - un’informazione libera e pluralista, accessibile a tutti, che permetta una lettura critica della realtà e il conseguente formarsi di libere opinioni personali.

  6. “I punti cardinali del mio procedere sono la coscienza dell'identità italiana; l'impegno per la libertà e per la giustizia sociale; il senso dell'appartenenza all'Europa; l'impegno per la pace nel mondo. Penso che la memoria del passato sia il terreno su cui cresce l'unità della Nazione. “ Discorso di Ciampi 31 dicembre 2002

  7. “ ci sta a cuore” - una politica interna di accoglienza e di inclusione sociale, - il rispetto per la Costituzione del nostro Paese, per la difesa dei valori di unitarietà dello Stato

  8. "Il nostro lavoro stava smuovendo le coscienze, rompendo i sentimenti di accettazione della convivenza con la mafia, che costituiscono la vera forza della mafia. La lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti, e soprattutto le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale.” Discorso di Borsellino in commemorazione di Giovanni Falcone il 25 maggio 1992

  9. “ci sta a cuore” la scelta concreta di incentivare e promuovere nei giovani un interesse sociale verso la collettività, con priorità alla diffusione della cultura della legalità, della giustizia e del senso dello stato, inteso come rispetto delle leggi, cittadinanza attiva e consapevole.

  10. Quando i giovani cittadini, uomini e donne, in tutti i Paesi saranno educati a considerare i loro vicini come fratelli e sorelle nell’umana famiglia e saranno uniti dal comune obiettivo di servizio e di benevola disponibilità all’aiuto reciproco, essi non penseranno più, come han fatto finora, in termini di guerra contro rivali, ma in termini di pace e buona volontà degli uni verso gli altri.

  11. “Ci impegniamo a diventare cittadini del mondo ed operatori di pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale”.

  12. I Diritti Naturali di Bimbe e Bimbi. • IL DIRITTO A SPORCARSI a giocare con la sabbia, la terra, l'erba,le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti • IL DIRITTO AL DIALOGOad ascoltatore e poter prendere la parolainterloquire e dialogare • IL DIRITTO ALLE SFUMATUREa vedere il sorgere del sole e il suo tramonto,ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle Gianfranco Zavalloni

  13. “ci sta a cuore” • la difesa della vita umana come dono affidato alla responsabilità dell’uomo. • - una politica della famiglia, intesa come unità base della convivenza civile. • - Un’ attenzione per la realtà giovanile che sviluppi e sostenga una politica complessiva con azioni concrete a favore dei giovani.

  14. Quartiere “popolare” dell’Isolotto- Firenze

  15. “…una politica di sviluppo urbanistico che tenga in considerazione le esigenze di spazi verdi per le famiglie …”

  16. …e per i bambini…

  17. “…che tenga in considerazione le esigenze di eco-compatibilità..”

  18. “…ci sta a cuore una politica di sviluppo urbanistico che contrasti con la speculazione edilizia come reato grave alla comunità..”

  19. …Tutti al mare!

  20. “Non case ma città”: di fronte alla grave crisi degli alloggi, sia per sfratti come per la distruzione della guerra, nonchè per l’arrivo di molti alluvionati del Polesine, La Pira promuove la costruzione di centinaia di “case minime” per far fronte all’emergenza più immediata ed inizia (e porta a compimento) la costruzione del grande, nuovo quartiere dell’Isolotto che darà un’abitazione bella e stabile a migliaia di cittadini fiorentini e non…” Tratto dalla biografia di La Pira 1953

  21. “ci sta a cuore” - una politica di sviluppo urbanistico che tenga in considerazione le esigenze di eco-compatibilità, di spazi verdi per le famiglie ed i bambini e contrasti la speculazione edilizia come reato grave verso la comunità; - lo sviluppo di fonti d’energia rinnovabili, ampliando e potenziando la rete dei trasporti pubblici, compatibilmente con la salvaguardia del territorio;

  22. Lo sapevi che il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse naturali? Che in pochi anni il valore delle materie prime come caffè, tè, cacao è drasticamente diminuito e costantemente sottoposto a speculazioni? Che dal nostro consumo quotidiano dipende anche la sopravvivenza delle foreste tropicali?

  23. Dice una poesia del popolo Seattle: “Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”.

  24. “Il sottosviluppo dipende "dall'isolamento dei paesi più poveri dal mercato mondiale" (n. 33) e proprio per questo bisogna aiutare gli uomini "ad acquisire conoscenze, a entrare nel circuito delle interconnessioni, a sviluppare le loro attitudini per valorizzare al meglio capacità e risorse" (n. 34). La possibilità di questo "accesso" è frenata da molti ostacoli…

  25. …Tra di essi, secondo me, c'è anche la mentalità che considera il commercio "etico" come un circuito parallelo e residuale rispetto a quello del commercio tout-court e non integrato in esso; che limita lo smercio dei prodotti dei paesi poveri nel mercato occidentale ai soli circuiti del "mercato etnico"; che considera gli aiuti economici alle imprese dei paesi poveri solo sotto forma di prestiti o trasferimento di tecnologia da noi obsoleta e non anche come compartecipazione al rischio e quindi come esportazione di know-how imprenditoriale nel sud del mondo.” INTERVENTO DEL CARD. RENATO RAFFAELE MARTINO

  26. “Ci impegniamo a sostenere nella quotidianità e a promuovere nell'azione educativa iniziative di equa redistribuzione delle risorse e scelte di economia etica”.

  27. “ La Chiesa ha in grande stima il compito affidato ai politici e agli uomini di governo; per questo, non si stanca di richiamare la fondamentale dimensione del servizio, che deve contraddistinguere l’attività dei rappresentanti del popolo, e di ogni autorità pubblica. In particolare, essa richiama tale dimensione ai credenti ai quali la fede presenta l’attività politica come una vocazione. Ogni persona di retto sentire, del resto, trova nei dettami della legge naturale, echeggianti nella sua coscienza, l’orientamento per le scelte a cui la impegna l’ufficio ad essa affidato…

  28. …Cari governanti, politici, amministratori, possa il vostro lavoro essere ogni giorno al servizio della giustizia, della pace, della libertà, del bene comune. Iddio non mancherà di premiare i vostri sforzi, arricchendoli di frutti abbondanti, per una sempre più ampia e capillare diffusione della civiltà dell’amore. Con questi auspici, e a loro convalida, invoco su tutti la benedizione dell’Onnipotente.” DAL DISCORSO DI PAPA GIOVANNI PAOLO II AL GIUBILEO DEI GOVERANANTI E DEI PARLAMENTARI 5 novembre 2000

  29. FINE “La libertà non è star sopra un albero,non è neanche il volo di un moscone,la libertà non è uno spazio libero,libertà è partecipazione.“ “La libertà” Giorgio Gaber

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