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Terni, 22 maggio 2013

Alessandra Valastro DEMOCRAZIA E ICT: VECCHIE INSIDIE E NUOVE PROSPETTIVE PER LA SFIDA DELL’INCLUSONE. Terni, 22 maggio 2013. “PARTECIPAZIONE CREATIVA”:. Espressione tautologica? Può esistere una partecipazione non creativa?. ahimé, si….

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Terni, 22 maggio 2013

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Presentation Transcript


  1. Alessandra Valastro DEMOCRAZIA E ICT: VECCHIE INSIDIE E NUOVE PROSPETTIVE PER LA SFIDA DELL’INCLUSONE Terni, 22 maggio 2013

  2. “PARTECIPAZIONE CREATIVA”: Espressione tautologica? Può esistere una partecipazione non creativa?

  3. ahimé, si… perché esistono forme di partecipazione non democratica v. i tanti aggettivi della democrazia…..

  4. E-DEMOCRACY: limiti e fallimenti vs. lezioni apprese di un concetto ambiguo

  5. LA DEMOCRAZIA ELETTRONICA NON ESISTE • Esiste un’azione pubblica che sceglie i mezzi più adeguati per realizzare i propri obiettivi, orientandone l’utilizzo verso la realizzazione del modello di democrazia cui si ispira 2. In un modello di democrazia sostanziale, una volta scelto il mezzo non è consentito al soggetto pubblico di disinteressarsi delle modalità e degli effetti del suo utilizzo

  6. 3. Le scelte politiche in ordine agli effetti che si vogliono realizzare tramite l’utilizzo del mezzo tecnologico divengono uno dei principali misuratori della qualità e del livello di democraticità dell’agire politico MA IN ITALIA NON E’ ANDATA COSI’…..

  7. DOVE SI E’ INCEPPATO IL PROCESSO EVOLUTIVO DELLE POLITICHE SULLE ICT? Progressiva divaricazione delle politiche di e-government e di e-governance infrastrutture diritti

  8. E-GOVERNMENT / E-GOVERNANCE / E-PARTICIPATION Risultato quantitativo, non anche qualitativo

  9. MA ANCHE LE POLITICHE DI E-GOVERNMENT HANNO SOSTANZIALMENTE FALLITO…. V. il C.A.D.: politiche tecnologiche in cui i diritti sono rimasti sullo sfondo di norme generiche e arretrate Linee guida 2009 per i siti web delle PA: “dalla rete dei contenuti alla rete delle relazioni”: ma non ci sono ancora i contenuti……

  10. mancanza di regole e garanzie adeguate ovvero di una visione di policy alta circa il ruolo delle ICT rispetto ai diritti partecipazione partecipazione come mero recapito come strumento di sommatoria di di ricerca o manipolaz. punti di vista del consenso

  11. LEZIONI APPRESE • Le ICT devono essere ricondotte dal piano degli obiettivi a quello dei mezzi per il raggiungimento di fini di natura politica • Le ICT devono facilitare la creazione di consapevolezza civica e la valorizzazione dei saperi d’uso delle persone

  12. IN SINTESI: • INCLUSIONE SOCIALE INCLUSIONE DIGITALE MA 2. INCLUSIONE DIGITALE NON E’ = ACCESSIBILITA’ INFORMAZIONI

  13. 3. ALFABETIZZAZIONE TECNOLOGICA NON E’ = CAPACITA’ DI UTILIZZARE SINGOLI STRUMENTI MACREAZIONE DELLA POSSIBILITA’ DI COMPRENDERE SENSO E PORTATA DELLE NUOVE TECNOLOGIE CAMBIAMENTO DELLA VISIONE POLITICA DELLE TECNOLOGIE MA QUALE VISIONE?

  14. SOCIAL ICT O CIVIC ICT ? La risposta è nei TERRITORI Necessità di individuare ed utilizzare il capitale di saperi d’uso degli abitanti

  15. “ORIENTAMENTO CIVICO” DELLE ICT MA orientamento civico social network Sociale è concetto relazionale in cui la relazione è fine a se stessa Civico è concetto relazionale in cui la relazione è funzionale ad una comunità territorialmente data

  16. POLITICHE SULLE ICT: insieme di regole e strumenti per favorire l’incremento delle virtù civiche e del capitale sociale ed utilizzarlo al meglio per la costruzione delle politiche pubbliche STRUMENTO DI CAPACITAZIONE MA…

  17. CAPACITAZIONE NON TECNOLOGICA (vecchia concezione di alfabetizzazione tecnologica) BENSI’ CIVICA (apprendimento e sviluppo delle capacità –anche- attraverso l’uso delle ICT)

  18. ICT FRA LE PRE-CONDIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE NELLE VARIE FASI DEL CICLO DI VITA DEI PROCESSI DECIAIONALI Interventi positivi (diritti sociali) Procedure Competenze Metodologie Garanzie

  19. ALCUNI PUNTI ESSENZIALI DELLA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI LOCALI A SOSTEGNO DELLA PARTECIPAZIONE ATTRAVERSO LE ICT: 1. analisi del contesto di riferimento 2. come definire e individuare una politica locale su cui intervenire 3. soggetti da coinvolgere; 4. valorizzare il patrimonio di esperienze pregresse

  20. …. 5. definire il “percorso” partecipativo 6. integrare partecipazione on linee off line(necessario un approccio intersettoriale) 7. preparare le organizzazioni coinvolte; 8. prevedere la promozione dell’iniziativa; 9. predisporre modelli e metodologie di autovalutazione in itinere della partecipazione.

  21. F. Marzano, 2006: “SIAMO MATURI PER L’E-PARTICIPATION”?

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